Grandioso sviluppo delle mutualità operaia

Grandioso sviluppo delle mutualità operaia Grandioso sviluppo delle mutualità operaia 1227 istituii con 973.185 associati - Gli istituti minori con mezzo milione di iscritti « 58 milioni di tributi annui •; • Roma, 12 notte.-. La:mutualità operaia ha'assùnto n questi ultimi tempi un grandioso sviluppo: soltanto nel campo industriale,' da una accurata indagine statìstica.eseguita alla fine del primo" semèstre' di quest'anno, risultavano esistenti 952 casse aziendali, 117 casse interaziendali, 126 casse professionali,. 30 casse interprofes- ?ionali, ' due casse nazionali. In toale 1227 istituti riassumenti gli interessi di 973.185 associati. A fianco delle casse regolate dalo statuto' tipo, funzionavano alla stessa' epoca numerosi altri • istituti mutualistici per i lavoratori, dell'indùstria, con un. numero di iscritti che si aggirava sul mezzo milione. Si aveva così un movimento, calcolando .la mèdia del tributo annuale di ogni associato in 60 lire, di oltre 58 milioni all'anno. Ora si apprende che, per potenziare ulteriormente l'azione assistenziale, là Confederazione dei Sindacati fasciati dell'Indùstria ha recentemente, interessato il Ministero delle Corporazióni per ottenere: 1) Ohe i contributi siano determinati per .classi di-. jsajaxio, in. jansura non ^«foW''til:4wTer conta della -paga MonjaMerà"-!*)-che krlasse aziendali siano costituite solo per le ditte oòni più'dì mille operai, con- coneeguehte" ^cioglihiént6"'.di'.»?uelle esistenti -che Jian raggiungessero tale numero di soci; 3) che la presidenza dei Consigli dj arriministrazione delle Mutue sia affidata ad un rappresentante-dei prestatori d'opera; 4) che ai dipèndenti da botteghe artigiane sia fatto obbligo di iscriversi alla Mutua per la corrispondente categoria industriale; esclusione, in ogni caso, della possibilità di costituire casse per soli dipendenti artigiani; 5) che i fondi delle Mutue, di qualsiasi importanza, siano depositati presso la Banca del Lavoro, escludendo quindi," per le aziendali l'investimento presso la. ditta. La misura dei contributi Il presidente della Confederazione dei Sindacati fascisti dell'Industria, on. Clavenzani, illustra sul Lavoro Fascista questa richiesta. Per quanto si riferisce alla misura del contributo, egli rileva che in altri paesi, l'assicurazione contro le malattie assorbe percentuali di gran lunga superiori a quelle attualmente in vigore in Italia: in Germania l'assicurazione assorbe il 10 per cento del salario medio; in Jugoslavia il 7 per cento; in Ungheria il 6; in Cecoslovacchia il -5; nel Lussemburgo il 4,50; in Austria l'8,3; in Polonia il 6,5. Del resto, nelle stesse nuove Provincie italiane, il contributo è del 3,14 per cento. Riportandoci alle ultime statistiche della Federazione delle Casse circondariali di malattia della Venezia Tridentina — scrive l'on. Clavenzani —-si. osserva che nel quadriennio 1927-30, per ogni iscritto, le giornate ■ di malattia sussidiate hanno raggiunto il numero di 8,3: e siccome ogni giornata di' malattia è costata alle casse in media L. 15,90, se ne può dedurre che il costo di ogni assicurazione è dato da 8,3 per 15,90, pari a lire 131,97. Ora, ammesso che un operaio, in 300 giorni, ha una paga media di li re 15 giornaliere, esso guadagna in un anno 4500 lire, .ed il due per cento di questa somma — 90 lire — è ancora inferiore alle spese nécessa rie per una-assistenza pari, almeno, a quella praticata nelle, nuove prò vincie; di modo che, dato che nessuna delle casse esistenti per i lavo ratori dell'industria ha un contributo del 2 per cento e ve ne sono anche di quelle costrette, a funzionare con un contributo inferiore all'I %, come ad esempio.la Cassa Edili di Roma dove le quote non superano il 0,50%, si vede subito come in molti casi non esista nessuna possibilità di. fare una- assistenza adeguata, venendosi così, meno agli scopi che la mutualità fascista si propone di perseguire.; e, volendo: poi considerare la richiesta - tendente. ad .evitare il mol tip.licarsi delle piccole casse, desti nate a condurre vita grama, ed a li tunuesteGacdrasesestdml'InnzidreleLla iatture 11 -numero di quelle esistenti mediante l'applicazione di una norma che escluda la possibilità di far funzionare Casse aziendali negli stabilimenti la cui maestranza sia inferiore alle mille unità, non si può non riconoscere che essa trae la sua giustificazione, oltreché' dalle necessità finanziarie contingenti, anche dalla tendenza à limitare al.massimo il numero di questi enti manifestatisi in quasi tutti i paesi che provvedono all'assistenza malattie.. In Estonia,- ad esemplarla, costi- puvvpsSaicttrfnfsoprzntvtrsacttttprstcsCqtILatXnpcrtCgccsqsrqcvvqlaseqlMsDdlmrsdldo tuzione delle Casse è subordinata al numero degli iscritti, il quale dovrà essere almeno di 500. Lo stesso criterio è adottato in Lettonia. Nel Giappone le Casse aziendali devono accogliere oltre 500 operai. Le aziende che accolgono da 300'a 500 opè rai hanno facoltà di costituire Casse aziendali, purché vi .sia il consenso della maggioranza delle maestranze. Nel Lussemburgo solo ' le ditte che occupano normalmente almeno 500. operai possono domandare l'istituzione delel Casse di fabbrica. In Ungheria, le Casse devono avere non meno di 300 iscritti. Le legislazioni di molti altri paesi, poi, prevedono Casse, comunali, distrettuali regionali escludendo assolutamente le Casse aziendali. La presidenza e gli assicurati Quanto al concetto di mantenere la formazione paritetica, affidando i i.. : j j _ 11- i r i. . j pero la presidenza della Mutua ad un. rappresentante operaio, l'on. Clavenzani osserva che il principio trova larga applicazione negli altri paesi, in taluni dei quali la rappresentanza negli organi direttivi delle S&j»..* »dittiftw-a in.-magjforaBja assoluta. In Germania, ad ef-ipio, il Comitato direttivo delle Casse è composto per un terzo di rappresentanti dei, datori di lavorò e. per due terzi di rappresentanti degl'i .-assicurati: Nelle Casse di mestiere o professionali a contributo paritetico, il numero dei rappresentanti è uguale fra datori e lavoratori; però il presidente è nominato dall'assocjazipne operaia di categoria, tra i.sùoi rappresentanti in seno al Consiglio direttivo. In Austria la rappresentanza negli organi direttivi è proporzionale all'entità dèi contributi versati. In ogni caso, però, i datori di lavoro non possono disporre più di un terzo dei voti nell'assemblea generale e negli altri organi delle.Casse. In Grecia, in Lituania, nel Lussemburgo e in Polonia, i Consigli di amministrazione delle Casse sono composti per un terzo da rappresentanti dei datori di lavoro e per due terzi da rappresentanti dei lavora tori. In Norvegia, il comitato direttivo delle Casse di malattia si compone di nove membri nominati a cura dell'autorità comunale, che ne sceglie cinaue tra gli assicurati, due tra i datori di lavoro che versano i contributi, e due ad- libitum. Per statuto, il numero dei componenti il Consiglio può essere ridotto • a cinque mantenendo la proporzione di tre, uno e uno. -e-

Persone citate: Cassa Edili, Jian