I colloqui diplomatici di Roma nelle valutazioni tedesche

I colloqui diplomatici di Roma nelle valutazioni tedesche I colloqui diplomatici di Roma nelle valutazioni tedesche Berlino, 11 notte. Tutti i giornali danno notizia dei colloqui che il Duce ha avuto ieri con gli Ambasciatori di Francia e d'Inghilterra e raccolgono le supposizioni che in merito a tali colloqui si sono fatte nei circoli competenti ginevrini. La Boersen Zeitung osserva che tali supposizioni non possono essere molto lontane dal vero: insomma è lecito confidare in un nuovo intervento di Mussolini e attendersi da questa attività moderatrice un sensibile risultato. Alcuni fogli, primo fra tutti il Boersen Zeitung am Mìttag, per meglio accreditare quelle supposizioni riproduce alcuni commenti italiani. In particolare risalto è posto l'odierno editoriale de La Stampa e soprattutto il passo in cui non si esclude la possibilità di un'intesa. « L'autorevole quotidiano torinese — osserva la Deutsche Zeitung — fa notare giustamente che anche nella forma la Germania non si è irrigidita- su categoriche richieste. Non meno giusta è l'affermazione che in definitiva non si tratta affatto di concessioni bensì di tornare una buona volta al senso della realtà, che a Versailles fu completamente trascurato ». La Deutsche Allgemeine Zeitung, in una breve corrispondenza da Roma crede di sapere che nei circoli diplomatici italiani la Nota presentata recentemente dal Governo del Reich ai Governi di Roma e di Londra non viene considerata come un documento formale. Essa, per contro, può servire come base per ulteriori trattative. Poiché per tali trattative occorre del tempo, gli stessi circoli romani ritengono probabile un rinvio della Conferenza del disarmo. Notevoli dichiarazioni ha fatto ieri ad Altona il dott. Rosenberg, capo dell'ufficio degli Esteri del partito nazionalsocialista. « La situazione nostra — ha detto tra l'altro — è tutt'altro che rosea. Al di là dei confini tedeschi la rivoluzione nazionalsocialista non è stata salutata certo con grande soddisfazione, e ciò si spiega. Per mezzo di questa rivoluzione molti valori dopo decenni, anzi dopo secoli di vita, sono stati annientati, e al loro posto ne sono sorti altri. Il comunismo subì una sconfitta molto grave il giorno in cui Hitler andò al potere. Fu quello un colpo terribile per molte speranze di Mosca. Aggiungiamo subito però che il profondo baratro ideologico che divide il nazionalsocialismo dal comunismo non impedisce rapporti corretti tra il Reich e l'TJnio ne sovietica ».

Persone citate: Duce, Hitler, Mussolini, Rosenberg

Luoghi citati: Berlino, Francia, Germania, Inghilterra, Londra, Mosca, Roma