Le polemiche francesisui possibili accordi in corso

Le polemiche francesisui possibili accordi in corso Le polemiche francesisui possibili accordi in corso Parigi, 11 notte, L'opinione francese attendo con curiosità il discorso di Hitler e le sue ripercussioni diretto ed indirct te sul problema del disarmo. In une corrispondenza da Roma, il Temps rileva gli sforzi spiegati da Massolini per realizzare un accordo equo ed accettabile tanto dalla Francia quanto dalle altre Potenze e. commentando, in rapporto ion tùie azione del Capo del Governo italiano, il colloquio da lui avuto ieri con gli Ambasciatori di Francia e ni Inghilterra, rileva che uno dei migliori elementi della situazione attuale < costituito dai buoni rappòrti rcgnan ti tra l'Italia e la Francia, buoni rapporti dei quali la vióita di D Chambrun e l'atmosfera di cordialità in bui essa si è svolta, forniscono una nuova prova. L'assenza di Aloisi da Ginevra < interpretata qui come un indizio del desiderio dell Italia di lasciare alta Germania il tempo di ritornare sulle condizioni esposte nelia sua ilòta verbale del 2 ottóbre e non prestarsi alla fretta di coloro che vorrebbero mantenuto ad ogni costo la data del 16 ottobre per le riunioni della commissione generale del disarmo. Il piano britannico In quanto alle posizioni che in questo momento raccoglierebbero la adesione dei circoli anglo-americani e per le quali Simon ed Eden si batterebbero nei loro negoziati ginevrini, qualche organo parigino sostiene che esse potrebbero venire riassunte come segue: la eguaglianza dei diritti accordata al Reich i'11 dicembre scorso, verrebbe realizzata in otto anni; durante i primi quattro anni, formanti il periodo di prova propriamente detto, la Gieichberechtigung dovrebbe applicarsi esclusivamente agli effettivi e alla organizzazione generale degli eserciti ossia alla loro trasformazione in milizie. La Francia, come ormai risulta abbastanza chiaro dalle polemiche di questi ultimi giorni e dallv dichiarazioni del Capo del suo Governo, si è rassegnata a sottoscrivere a tale impegno. Il materiale bellico verrebbe per il detto primo periodo lasciato allo stato attuale. Esso subirebbe invece riduzioni progressive nel secondo quadriennio qualora il controllo ' esercitato durante i primi quattro anni si fosse dimostrato efficace. La commissione permanente del disarmo riceverebbe facoltà di arrecare eventualmente qualche modificazione di dettaglio e di. metodo nell'attuazione di questo programma. Il punto invece su cui le grandi Potenze rimangono irremovibili nel senso del rifiuto è quello delle san zioni. Gli Stati Uniti si spingerei bero a quanto pare fino alle sanzio ni economiche ma non più in là di così. In quanto all'Inghilterra non vuol sentir parlare neppure di sanzioni economiche. Altrettanto dicasi dell'Italia la cui preoccupazione principale è e rimane quella di ri stabilire la fiducia e la normalità dei traffici in Europa, e che si trova quindi agli antipodi di ogni velie! tà di blocco commerciale. Sul terre no delle sanzioni la Francia t...ebbe dunque completamente isolata e nella impossibilità di far trionfare il principio per il quale lotta invano da anni. Imbarazzi ed ariarmi Tale circostanza aiuta a compren dere il persistente imbarazzo regnan te a Parigi dove un organo finanziario, Le Capital, continua a seminare l'allarme circa gli armamenti della Germania, e dove si continua a parlare di dissensi tra Gabinetto e Stato Maggiore. Avendo il Ministro degli Esteri po lacco Beck smentito ieri di aver mai detto a Ginevra, in una conversazione privata che la decisione francese di accettare la trasformazione degli eserciti in milizie entro quattro anni equivale ad un suicidio, alcuni organi ministeriali parigini reclamano a gran voce una inchièsta affinchè il Paese sappia chi è stato ad attribuire al Ministro polacco la frase intorno alla quale VEcho de Paris ha fatto tanto chiasso. Dietro questa domanda d'inchiesta, che naturalmente nessuno pren de sul serio, si nasconde il proposito di mettere nell'imbarazzo Weygand e gli alti circoli militari che, secondo l'organo socialista, avrebbero fatto di Pertinax il loro portavoce. Non è comunque il caso di accordare grande peso a tale rumore, tranne nell'ipotesi che alla riapertura delle Camere il Governo avesse a trovarsi, per ragioni di tutt'altro genere abbandonato dall'ala sinistra della propria maggioranza. ' Occorre notare, parallelamente alle polemiche sul disarmo, che il Governo belga, in un Consiglio di Ministri tenuto questa mattina, ha approvato il piano del Ministro della Guerra Devèze per la fortificazione della frontiera orientale. Il Consiglio ha deciso di chiedere alla Camera un fondo di 700 milioni di franchi da spendersi negli esercizi 1934 e 1935 per la costruzione di forti e di blockhouse sul pianoro di Herve e in di rezione di Bastogne e di Arlon. La Mosa si troverà così sufficientemente difesa per permettere la resistenza delle truppe di copertura. Parte dei crediti stanziati servirà a permettere la motorizzazione delle truppe incaricate di assicurare la copertu a nelle Ardenne. Il Governo si dice assolutamente sicuro che i crediti verranno votati immediatamente. C. P.

Persone citate: Aloisi, Beck, Herve, Hitler