L'adesione della Francia

L'adesione della Francia L'adesione della Francia Ginevra, 7 notte. La giornata odierna è caratterizzata dall'affannosa ricerca di precisazioni in merito al contenuto della Nota tedesca di ieri l'altro. Dopo brevi commenti raccolti ieri sera dai giornalisti tedeschi alla rispettiva delegazione, non si è avuto oggi nulla di nuovo, dato anche che da parte italiana si è continuato a mantenere il più assoluto riserbo, mentre, per quanto riguarda gli inglesi, il fatto che il signor Eden, Sottosegretario al Foreign Office, non sarà a Ginevra che domani, ha tolto ogni possibilità di ottenere un chiarimento qualsiasi. Tenuto conto che il Governo di Berlino si è limitato a dare conoscenza della sua risposta a Roma e a Londra, riconoscendo quindi implicitamente la funzione mediatrice di questi due Governi — rileviamo anzi a questo prpposito come qui si cerchi di speculare alquanto su questa pretesa mancanza di cortesia da parte della Wilhelmstrasse, che avrebbe dimostrato di voler ignorare la Francia — l'arrivo effettuatosi stasera del signor Paul-Boncour non poteva certo portare a Ginevra alcun elemento nuovo. Subito dopo il suo arrivo, il Ministro francese degli Esteri aveva un lungo colloquio col capo della nostra delegazione, barone Aloisi, e successivamente col signor Norman Davis. Le informazioni che si han no intorno a questi incontri parlano di « situazione immutata » sulle pòsizioni di ieri. I commenti dei giornali sono d'altra parte, finora, assolutamente insufficienti per servire a chiarire lo stato vero di queste posizioni: qualche dato nuovo si potrà tuttavia avere forse domani, conoscendosi meglio le ripercussioni sol levate dalla Nota tedesca nelle varie capitali; in seguito agli arrivi del si gnor Henderson, Eden e Nadolny, annunziati appunto per la giornata di domani, si spera inoltre che degli opportuni chiarimenti non tarde ranno a venire direttamente da par te delle varie delegazioni. Stasera, alle ore 20, il barone Aloisi, capo della nostra DelegaziO' ne, è partito alla volta di Roma, come già annunziato. Si pensa che il nostro delegatovPotrà tornare s Ginevna verso la fine della settima' na ventura -e, in ogni modo, per la seduta della Commissione generale della Conferenza del disarmo, fissata il 16 corrente. A sostituirlo alla riunione dell'Ufficio di Presidenza della Conferenza stessa, che si avrà nella • giornata di lunedi venturo, siederà il Ministro plenipotenziario marchese Di Soragna, che già ha rappresentato l'Italia nelle grandi riunioni del disarmo. Per quanto riguarda il problema del riassetto danubiano, è da rilevarsi oggi, come un fatto importante, l'adesione data dalla Franclia per mezzo del suo delegato signor Germain Martin, ex-Ministro delle Finanze, alle idee contenute nel Memoriale italiano del 30 settembre scorso. Un comunicato ufficiale diramato al riguardo da parte francese precisa che « la Francia accetta il Memoriale italiano, trovandolo conforme al suo Memoramdum del Settembre scorso, e che essa registra con soddisfazione l'accordo così intervenuto fra i due Governi sull'opportunità di una sistemazione economica dea Paesi danubiani, in conformità alle raccomandazioni della Conferenza di Stresa.». Una premessa quanto mai significativa alla constatazione di questo accordo è la seguente che troviamo appunto nel comunicato francese: « Intesa la Piccola Intesa... ». Le divergenze eventuali di interpretazione dei testi si regoleranno come precisa pure il comunicato francese — attraverso trattative per via diplomatica normale. A confermare ili valore di questo accordo, contribuiscono poi le assicurazioni favorevoli che sono state fornite in precedenza alla nostra Delegazione da parte tedesca e dia parte polacca. Per quanto riguarda i polacchi, essi si sono espressi ancora stamane in. tale senso, nel' cforso di un colloquio che il barone Aloisi ha avuto col conte Raczinski, delegato permanente a Ginevra del Governo di Varsavia. Nel pomeriggio di oggi l'Assemblea ha tenuto una riunione plenaria, nel corso della quale sono state approvate diverse risoluzioni elaborate nei giorni scorsi dalle diverse Commissioni. Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, è da rilevare la conclusione del dibattito in merito alle minoranze con l'approvazione di una risoluzione che riafferma i principii generali votati nel 1922 per una estensione degli obblighi verso le minoranze. G. T,

Persone citate: Aloisi, Di Soragna, Germain Martin, Henderson, Nadolny, Norman Davis