Gli slovacchi contro Praga

Gli slovacchi contro Praga Gli slovacchi contro Praga VIENNA, ottobre. ' Anche dopo di essere riuscito ad infliggere quindici anni di reclusione al dottor Tuka — inscenando un processo del quale poi è risultato che il principale testimone d'accusa era corrotto — il Governo di Praga deve convincersi che nella Slovacchia il movimento autonomista rimane forte. Di questo movimento il mondo saprebbe quanto sa del croato, se i czechi, forse resi furbi dal danno cagionato alla Jugoslavia dalla pubblicità dei suoi travagli interni, non si fossero astenuti dallo spingere le cose all'estremo, come invece la Serbia ha fatto colla Croazia. L'origine del conflitto fra slovacchi e czechi è, d'altronde, quasi identica ■ all'origine del conflitto fra croati e serbi : i croati rimproverano ai serbi di non avere rispettato 11 Patto di Corfù, e di avere trattato la Croazia da terra di conquista, dandosi a snazionalizzarla e a sfruttarla, gli slovacchi rimproverano ai czechi di aver violato il patto sottoscritto a Pittsburg, in America, durante la guerra e di avere trattato la Slovacchia alla stregua di terra tolta a nemici. Oltre alla Slovacchia, però, avrebbe diritto all'autonomia fiure la Russia carpatica; anzi, se 'autonomia slovacca fu convenuta in un accordo liberamente concluso fra slovacchi e czechi, l'autonomia della Russia carpatica è una questione di ordine internazionale, in quanto è prevista dai trattati di pace: e il Governo di Praga, sottraendosi all'obbligo assunto, procede ad un'arbitraria revisione. Anche se praga è nel vero affermando che ai ruteni manca la maturità politica necessaria per governarsi, rimane il fatto che la Czeco-Slovacchia ha creato, in materia di revisione un precedente notevolissimo; chiaro il proposito di proclamare, un giorno o l'altro, l'annessione definitiva della Russia carpatica, cosi imitando la tattica seguita dall'Austria-Ungheria con la Bosnia-Erzegovina. Una sintomatica manifestazione slovacca la si è avuta il mese scorso xi • Neutra, dove si erano indette grandi feste in onore del principe Pribina, il quale due sscoli or sono costruì a nord del Danubio la prima chiesa cristiana. Alle feste erano stati invitati diplomatici stranieri, e Masaryk aveva affidato al Presidente del Consiglio, Malypetr, un messaggio da leggere alla folla. Praga intèndeva profittare della ricorrenza per affermare il principio centralista e dare una lezione agl'incorreggibili ungheresi: ma in realtà tutti i revisionisti avrebbero, dovuto capire, dopo Neutra, che i loro conti erano sbagliati e che la compagine interna della Repubblica czeco-slovacca resiste ormai anche ad insidie straniere. ,! .Nòli Si erano, ->erò, invitati gli autonomisti. Il loro capo, padre Hlinka (che. assieme all'austriaco Seipel, allo sloveno Korosec, al tedesco Kaas ed altri ancora ha dimostrato non essere l'abito talare pastoia che impedisca di camminare sul terreno politico), preso atto della scortesia, annunzio alla vigilia, nel suo giornale, che a Neutra egli avrebbe parlato lo stesso; i signori che si"accingevano a recarsi a Neutra per oboiigo di ufficio, o perchè invitati, dovevano- tener presente che la Slovacchia li poteva considerare amici ed ospiti: non di più. Quando i signori avessero dato delle feste a casa loro, Andrea Hlinka si sarebbe considerato un loro ospite: a Neutra, viceversa, sarebbe stato lui l'anfitrione. E per dimostrarlo, il prete settantenne arrivò in piazza alla testa di migliaia e migliaia di seguaci e. turbando un corteo, si fece innalzare sulla tribuna. Malypetr ancora non aveva, letto il messaggio affidatogli dal Presidente della Repubblica, nè la folla era'premurosa di sentirlo: «Vogliamo Hlinka!» si eridava da ogni parte. « Parli Hlinka! ». Presa la parola senza che nessuno glie l'avesse data, il vecchio lesse una dichiarazione della quale basterà citare la frase : « Ci fu detto che se avessimo voluto l'autonomia, la avremmo avuta. Noi la vogliamo! ». E la folla a fare eco : « Vogliamo l'autonomia ». Gli oratori ufficiali, per tenere discorsi inneggianti alla unità nazionale, dovettero aspettare che padre Hlinka ristabilisse la calma. Ultimo oratore fu il vescovo di Novigrad, che non potè terminare: avendo egli parlato di una Nazione czeco-slovacca (senr? trattino di divisione) gli autonomisti urlarono che una nazione czecoslovacca non esiste e che- ci sono soltanto un popolo czeco e un popolo slovacco. Quindi intonarono un inno nazionale czeco, dal testo modificato a uso slovacco. Non confondiamo questo autono mismo con irredentismo: padre Hlinka mai si stanca di ripetere che gli slovacchi, pur reclamando dai czechi, senza odio, la realizzazione del programma autonomista, e pane per la loro gioventù intellettuale, so no risoluti a difenderò l'esistenza della Repubblica anche colla vita. Essi sostengono, dunque, il principio della comunità rtatale con i czechi, così come i croati — fino a che serbi non presero a trattarli a colpi di rivoltella e di staffile — sostennero che l'unione statale serbo croata dovesse sussistere. Per rea lizzare l'autonomia, si chiede quanto segue: convocazione a Presburgo della dieta slovacca; le questioni di interesse comune — finanze, esercito e politica estera — hanno da rimanere di competenza del Parlamento di Praga; mentre in materia culturale, economica ed amministrativa la Slovacchia aspira a poteri legislativi: così in altri campi. Gli slovacchi non tollerano che l'Università di Presburgo sia piena zeppa di professori czechi: la gioventù slovacca non vuole insegnanti czechi, perciò i professori che abbiano com piuto i loro studii in istituti czechi debbono dare un esame di lingua slovacca davanti ad una commissione esaminatrice slovacca. Nelle scuole medie e nelle scuole professionali sgpnnsdtrhldlagcdsr a i i e e a . o , a e i e e e o i , e e i e e a . o , i o o i a a i , i a i slovacche, all'Università di Presburgo e in ogni altro istituto, si deve parlare slovacco. Negli uffici debbono sedere degli slovacchi; il teatro nazionale di Presburgo deve essere slovachizzato. L'elemento hussita deve rinunziare alla lotta contro tut to quello che in Slovacchia fu, è e resterà cattolico. Anche l'offensiva intentata dagli hussiti ai cattolici ricorda, per analogia, la guerra che la chiesa ortodossa serba conduce contro la cattolica in Croazia. Se insistiamo nelle analogie fra Czeco-Slovacchia e Jugoslavia è perchè i fatti dimostrano come questi paesi, tenuti a battesimo da un'Europa esausta e illusa, non sono per nulla dissimili dagli Imperi condannati a morte in nome degli stessi soprusi e arbitrii. pLczstfCmptm1dlzsddGli strascichi dei fatti di Neutra dureranno un pezzo: le persecuzioni sono in corso. Questi fatti non restano soffocati interrompendo la trasmissione radiofonica della cerimonia col pretesto che il tempo si è guastato, nè col destituire due o tre funzionari locali che non hanno saputo prevedere e prevenire. Quando, dopo quattordici anni di convivenza statale di varie stirpi un Governo crede i tempi maturi per -una manifestazione di solidarietà nazionale e milioni di sudditi ne approfittano per dirsi più che mai decisi a non volere la sua guida, allora siamo di fronte a un male organico, che forse non po tra essere radicalmente guarito nep pure nei quattordici anni venturi. Domandare al Santo Padre di punire Hlinka non serve, nè il Santo Padre, per far piacere a degli hussiti, andrà a castigare un sacerdote popolarissimo in una cattolica terra. E quando si volle soffocare l'azione del professor Tuka, osò qualcuno insinuare che l'avesse ispirata il Vaticano ? E anche se si avesse il coraggio di chiudere la bocca del settantenne, verrebbe il movimento paralizzato ? Il movimento è noto alla stessa Società delle Nazioni, la quale, nel luglio, ha ricevuto « un appello al mondo civile »,, rimessole dal Consiglio slovacco, composto dell'ex-deputato al Parlamento czeco Jelicka, dell'ex-deputato ungherese Dvorak, del segretario generale del partito popolare slovacco Unger, di Monsignor Moravec e di delegati degli slovacchi residenti in America, si legge nell'appello ora custodito negli archivi dì Ginevra, che i czechi hanno tolto agli slovacchi pane e terra, lingua e religione: in una paròla, tutto. Le libertà nazionali sono oppresse, il popolo è spinto al colmo della disperazione. «Noi slovacchi, conclude l'appello, domandiamo la revisione dei trattati. La pace d'Europa esige che tale questióne sia risolta al più presto». E Ja revisione dei trattati l'invocano pure coloro, che nell'autunno del '18 si adoperarono a scacciare dalla Slovacchia gli ungheresi. Pentiti, nell'Europa centrale, ce n'è un po' dappertutto: in Croazia recita il meo culpa Ante Trumbic, nella Slovacchia si picchia il petto l'exgiupano Ludovico Bazovsky, che mentre noi scriviamo ha motivo di temere una caduta nell'ingranaggio della giustizia czeca. In conseguenza dei fatti di Neutra, il Bazovsky, uno dei capi autonomisti, è stato sottoposto ad istruttoria: lo si accusa di aver voluto convocare una costituente slovacca. Allo stato delle cose, la convocazione di una costituente sarebbe, però, gesto pazzesco: certo è dunque che il Bazovsky, e i suoi amici lo affermano, non ci ha mai pensato. Questo Bazovsky confessa lui stesso di avere nel '18 intrigato affinchè la città di Losoncz e le zone industriali di Nograd e Gomor non rimanessero all'Ungheria: la frontiera attuale, dice, è opera sua e lui se ne pente con tutte le sue forze, giacchè i czechi hanno distrutto la fiorente industria slovacca. « Sono stato io, esclama Bazovsky. a far venire i czechi nella Slovachia meridionale, io a provocare la rovina materiale di questa terra. Per salvare la Slovacchia c'è un solo rimedio: che i czechi se ne vadano subito ». Siccome la gente lontana non è in grado di giudicarlo, si creda alle parole di uno che lottò entusiasta per passare sotto i nuovi padroni. ITALO ZINGARELL1. iProfonda impressione in Croazia per l'arresto di Trumbic Belgrado, 2 mattino. L'impressione prodotta in Croazia per la" notizia dell'arresto dell'ex-mlnlstro degli Affari Esteri avv. Ante Trumbic è enorme. L'aw. Trumbic, che, come è noto, fu 11 primo Ministro degli Esteri del Regno S. H. S., passò poi subito dopo la morte di Radio all'opposizione aggregandosi, come capo del partito federalista, al blocco demorurale croato che comprendeva anche il partito dei contadini di Ràdio. Perseguitato dal Governo egli però non era stato mai finora arrestato dai'a la sua autorevole posizione nel piese, Trumbic, come è noto, fu il capo del collegio di difesa nel primo prc-ei-so contro Macek e pronunciò In quella oc castone una fiera requisitoria contro il regime attuale. Dopo la condanna di Macek a tre anni di carcere duro Trumbic lo sostituì alla direzione della coalizione demo-rurale. L'attuale provvedimento, giustificato dal fatto che U Trumbic si sarebbe reso colpevole di infrazione alla legge sulle associazioni e le riunioni, dimostra in sostanza un rincrudimento della politica serba contro i croati. Insieme a lui e per gli stessi asseriti motivi è stato arrestato anche un altro esponente del -partito di Radlc, il dott. Krlzman, cui è stato assegnato come luogo di confino la città di Varazdin.