Il gen. Weygand a Praga

Il gen. Weygand a Praga La fine della Conferenza di Sinaja Il gen. Weygand a Praga ,oe. Bisogna rimandare i commenti alla conferenza della Piccola Intesa chiusa nel pomeriggio a Sinaja al giorno in cui dei fatti o delle indiscrezioni permetteranno di orientarsi sulla base di dati presumibilmente positivi: i convegni del genere presentano difficoltà d'interpretazione sulle quali si può passare sopra solo se si ragiona che, come rimane immutato lo stile dei comunicati ufficiali, così rimane immutato tutto il resto. Per oggi dunque ci limiteremo alla cronaca fatta dalle agenzie. Nella seduta antimeridiana tenuta alla presenza di re Alessandro di Jugoslavia e di re Carol di Rumenia, come pure del Presidente del Consiglio rumeno Vaida Voivoda, avendo i tre Ministri degli Esteri informato i Sovrani sul risultato dei lavori compiuti da domenica in poi, si è dato uno sguardo alla situazione generale europea, e quindi si è proceduto alla ratifica del patto di non aggres: sione concluso con la Russia. Nella seduta pomeridiana sono state poi ratificate diciannove convenzioni sottoscritte tra la Jugoslavia e la Ru"mania; queste convenzioni riguardalo vertenze rimaste pendenti fra i wue Paesi alleati durante l'intero do^feoguerra. La Jugoslavia ha acconsentito infine a regolarle perchè la Rumenia aveva minacciato, in caso diverso, di non ratificare il famoso nuovo patto della Piccola Intesa firmato a Ginevra nello scorso feb jbralo. II comunicato conclusivo . Un comunicato abbastanza prolisso informa in merito allo svolgimento dei lavori. I tre ministri de:gli esteri premettono, mostrandosene dolenti, che la Conferenza economica mondiale di Londra non ha dato l'esito atteso. Dal punto di vista politico come da quello economico, si nota qualche miglioramento, ma dall'altra parte si nota pure un inasprimento della situazione. H Patto di non aggressione (o Patto •orientale) concluso con la Russia è stato accolto con molta soddisfazione; viceversa l'Europa centrale preoccupa. Le possibili conseguen1 ze della situazione nell'Europa centrale sono state studiate a fondo e si sono quindi prese delle acconcie decisioni in merito alle quali però il comunicato naturalmente nulla fi, dice. I membri della Piccola Intesa Jfsi ripromettono di svolgere anche w in avvenire una politica oasata sul': l'inviolabilità dei trattati dichiarandosi tuttavia pronti a collaborare ■coi vicini sul terreno economico. La Piccola Intesa desidera inoltre sviluppare il programma economico approvato a Praga nella sessione di giugno: a tale scopo il suo Consiglio economico si riunirà ai primi di dicembre per accingerai alla realizzazione delle misure discusse a vfjinaja, misure che prevedono la col'àborazione di tutte le istituzioni vonòWltto» 4<£tre .Stati, delle poJstey delle ferrovie, della nàvigazioppe aerea,: dell'agricoltura, ecc. Inanima si dà una nuova mano di ilice ai progetti annunciati a Gi_.ra nel febbraio. Ma al più tardi ™J»tro la fine dell'anno, si dovrebbero avere piani dettagliati sulla quaranta dei prodotti che nel corso dei prossimi anni i membri della Pic- 'Cola Intesa si dovrebbero scambiarti. A quanto pare, l'idea dei contin■ genti ha fatto un certo progresso. 311 II punto di vista sul disarmo K Benes, Jeftio e Titulescu hanno seguito con la massima attenzione, prosegue il comunicato, lo sviluppo Selle trattative per il disarmo: la Piccola Intesa — anche questo non «Vnuovo — desidera contribuire con tUtte le sue forze alla soluzione di tale problema e 'manterrà immutai$|Bila politica finora seguita. La PicmM)ÌBL Intesa spera che sia realizzata M?pka convenzione basata sopra un pe||§lptodo di prova della durata di quatIpro anni, convenzione che deve imn$icare un controllo automatico di ùtti gli Stati, e che implichi santoni per ogni genere di violazioni. ! Jeftic, Benes e Titulescu hanno labiato in serata Sinaja diretti a Gifevra; Jeftic si tratterrà però un iorno a Belgrado. Re Carol e il coiato Alessandro sono partiti per la ransilvania, dove è organizzata una rande caccia. vMentre a Sinaja i due Sovrani concludevano in modo così dimostrativo le discussioni coi tre ministri degli Esteri, arrivava a Praga in aeroplano speciale il Capo dello Stato Maggiore francese gen. Weygand; l'exinistro delle Finanze francese Flan^ arrivava per suo conto in treno. „ dice che l'uno e l'altro siano veauti in Cecoslovacchia per partecipare a una caccia offerta da amici, fatto sta che il gen. Weygand sul anipo d'aviazione di Praga era at3sò dal ministro della Difesa Naflfionale Bradac e da molti alti uffiPciali cechi. Dall' aerodromo il Capo dello Stato Maggiore francese si è recato dritto dritto al Ministero della Difesa Nazionale, dove si è trattenuto fino a tarda ora. Si prevede che la permanenza di Weygand in Cecoslovacchia durerà cinque giorni, LI. mmpccgcnafTdcdsmdnIpE

Persone citate: Benes, Bila, Bradac, Re Carol