L'interrogatorio di Dimitroff

L'interrogatorio di Dimitroff GLI INCENDIARI DEL REICHSTAG Dii L'interrogatorio di Dimitroff gLubbe fa lo sciopero della fame Berlino, 23 notte. All'Interrogatorio di Van der Lubbe avrebbe dovuto seguire oggi quello dell'ex-deputato comunista tedesco Torggler. Invece, all'ultimo momento, è stato deciso di procedere nell'ordine seguente: Dimitroff, Popoff, Taneff e Torggler. All'inizio dell'udienza odierna l'avvocato d'ufficio del maggiore imputato faa fatto notare che le condizioni del proprio patrocinato lasciano alquanto a desiderare. Van der Lubbe respinge gran parte del cibi che gli vengono presentati, tanto che si può parlare già di un parziale sciopero della fame. E' lecito anche supporre che l'imputato segua con ciò un suo piano tattico, soprattutto cerchi di sfuggire alle ulteriori fasi del processo. Concludendo, l'avvocato ha proposto che Van der Lubbe sia sottoposto a visita medica. La proposta è stata accettata. t Da Santa Nedella al Reichstag E' incominciato quindi l'interrogatorio del bulgaro Dimitroff che, come è noto, secondo l'atto di accusa, deve rispondere di alto tradimento «per aver tentato di mutare con la violenza la costituzione del Relch e per aver appiccato fuoco all'edificio del Reichstag, nell'intento di provocare un'insurrezione». Dimitroff, un uomo sulla cinquantina, d'aspetto intelligente, ma estremamente antipatico, specie per lo sguardo truce e per una smorfia sarcastica all'angolo della bocca, assume subito un tono quasi di sfida. Con molta enfasi parla innanzitutto della sua attività politica che risale al 1910, anno in cui fu chiamato a far parte del comitato centrale comunista. Con lusso di particolari rievoca i moti comunisti bulgari del '23, moti — osserva — che fallirono per la incapacità dei capi 1 quali avevano finito per cacciarsi «nel vicolo cieco di un opportuni' amo Intellettuale ». Ammette di essere stato alla testa del movimento rivoluzionario, mentre nega di avere partecipato in qualche modo all'attentato dinamitardo nella cattedrale di Sofia. Ricorda di essere stato condannato in contumacia dapprima a venti anni di •reclusione, più tardi alla pena capitale. Pronunzia quindi una specie di requisitoria contro «il terrorismo bianco ». Tale requisitoria, fatta con una foga ohe tradisce l'agitatore di professione, viene ad un certo punto interrotta dal presidente, il quale osserva che al fini del processo importa soltanto di conoscere il passato politico di ciascun imputato e soprattutto l'attività criminosa svolta fino al momento dell'arresto. Dimitroff replica in tono risentito: — Ho capito: mi ai impedisce di difendermi, benché io sia privo di un av yocato. n presidente fa notare che, In base alla legge tedesca, la richiesta di un patrocinatore non di ufficio deve essere accompagnata da determinati documenti,, documenti che ■ l'imputato. non • riuscito od avere oppure non ha voluto, presentare Dimitroff, continuando, narra di essere stato in Russia e precisamente nel 1626, Successivamente fu a Vienna, a Parigi e infine a Berlino. A domanda del presidente, spiega di avere fatto questi viaggi per incarico di emigrati politici e per conto del partito comunista bulgaro. 81 trattava soprattutto di raccogliere 1 mezzi per finanziare il movimento. Il denaro veniva portato In -Bulgaria da apposito corriere di fiducia. Ammette poi di essersi servito di vari passaporti falsi fornitigli da una centrale comunista. $ Un'invettiva contro la Corto Ad un certo momento riprende 11 tono di agitatore, si infervora, da in iamsnle e infine Inveisce contro la Corte Suprema. Richiamato energicamente dal presidente, riprende la calma e risponde con voce normale alle nuove domande del presidente. Tra l'altro afferma che durante il suo soggiorno berlinese visse col pochi soldi inviatigli dai propri congiunti e con sussidi avuti da amici. Inoltre guadagnava abbastanza bene scrivendo articoli per giornali russi, francesi e inglesi. Nega di avere avuto rapporti con comunisti tedeschi; ammette, soltanto, di essersi Incontrato un paio di volte col capo del cosidetto «soccorso rosso». Messo alle strette, ammette poi di avere avuto del rapporti con un deputato comuni sta tedesco. Però ciò avvenne a Mosca. A questo punto il presidente, accennando al soggiorno berlinese, gli fa notare ohe tali coniugi Koch, presso 1 quali era alloggiato, confessarono alla polizia di avere dato alle fiamme, per ordine di Dimitroff, un pacco di carte compromettenti. I Koch vennero tratti in arresto e quindi rilasciati. Però durante il breve arresto tentarono di uccidersi. L'imputato dice di ignorare questi particolari e se ne mostra molto rammaricato. Poi osserva che il tentativo di suicidio deve essere se mai attribuito « ai sistemi polizieschi prussiani ». H presidente risponde per1 le rime e Dimitroff cerca di giustificarsi dicendo che 1 sei mesi di arresto preventivo gli hanno rovinato il sistema nervoso. « Del resto — esclama con voce lagrlmosa — è bene si sappia che da quattro mesi sono costretto a dormire con le catene ai polsi. Quanto all'incendio del Reichstag dichiaro che io sono assolutamente innocente. L'unico delitto di cui devo rispondere è di avere dato un nome falso alla polizia tedesca. Sfido chiunque a dimostrare il contrario ». Il presidente richiama nuovamente all'ordine l'Imputato che, in tono più dimesso, afferma di avere appartenuto al Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista, di voler assumersi ogni responsabilità, per l'attività svolta in tale sua qualità, e di respingere invece nettamente ogni accusa di attentato terroristico. All'interrogatorio del Dimitroff è seguito quello .di Popoff. Però, dopo poche domande, l'udienza è stata sospesa e rinviata a lunedi. U Popoff, ohe ha 32 anni, è pure un fanatico comunista. Partecipò ai moti rivoluzionari bulgari del '23, e fu per circa tre anni a Mosca. A Berlino giunse nel novembre 1932, ! Dichiarazioni di un magistrato 'Alla fine dell'udienza uno degli alti magistrati della Suprema Corte, il dott Parrislus, ha fatto all'inviato speciale dell'Antri// alcune dichiarazioni. so Cortcostproticoquecancessgiormerdi adi uquela fnonnortatigiocatfamdetchiemane traLa di usinmodelavvSLalttenSaa rpitisorIpitconpermememamamoassnuomeAto l'ascichistedivtrigre opi pdoe guto e hanenodidemle deJuveHa detto innanzitutto che il prgoes-jdLanosescstgetomsaliaudrvntedmgstGqdpvcidlosKtoarelaricheatidddvlarnmc1vednppgcdleluunvèlaamlatrish so durerà parecchie settimane. La Corte ha deciso di appurare ad ogni costo la verità e per conseguenza si procederà ad un vaglio accurato e meticoloso di tutti gli elementi, anche di quelli apparentemente più insignificanti. La parte più importante' del processo si svolgerà a Berlino, dove tra giorni saranno chiamate e deporre numerose personalità. Accennando quindi alla notizia data oggi dall'avvocato di ufficio del Van der Lubbe, e cioè che questi avrebbe iniziato lo sciopero della fame, ha dichiarato che l'imputato non mangia molto; però fa discreto onore a certi cibi che gli vengono portati. Inoltre è bene si sappia che nè di giorno nè di notte gli vengono applicate le manette. Infine, a proposito del famoso materiale raccolto dalla cosidetta commissione internazionale di inchiesta per l'incendio del Reichstag, il magistrato ha detto che l'Alta Corte ne ha preso atto, però... soltanto attraverso le informazioni dei giornali. La verità è, ha osservato, che si tratta di un'assurda montatura, a base di insinuazioni, sospetti e calunnie, e tale montatura sarà smantellata nel corso del processo. Anzi in parte ciò è già avvenuto. 0. P. geclapme fidnnlalesptueberppngminrqil

Persone citate: Koch, Lubbe, Popoff