L'Ambrosiana battuta a Vienna per 3-1

L'Ambrosiana battuta a Vienna per 3-1 L'INCONTRO DECISIVO DELLA COPPA EUROPA L'Ambrosiana battuta a Vienna per 3-1 La squadra milanese si batte ammirabilmente e cede solo alla sfortuna ed alle parzialità arbitrali Vienna, 8 notte. Tre a uno è il bottino dei «viola». Abbastanza soddisfacente, se si considerano i numeri di per sè stessi; di valore discutibile, qualora si voglia attribuire alle cifre un significato morale. L'Austria ha vinto, e non saremo certo noi a volerla tirare giù dal piedestallo sul quale un pubblico osannante la porta ad incontro terminato. Ma qualunque possa essere il giudizio che domani emetteranno i giornali di qui sull'incontro di oggi, una cosa è certa: i «viola» debbono molta riconoscenza all'arbitro Ceinar. L'immensa folla accorsa ad assistere a questa gara decisiva ha senza dubbio disorientato l'arbitro, perchè diversamente come spiegare certe sue decisioni; che neppure il più esaltato partigiano vien. nese avrebbe osato sperare contro gli italiani? Lotta accanita Quello di oggi allo Stadio di Vienna è stato uno dei duelli più accaniti che la capitale danubiana abbia registrato nel dopo guerra. I fautori della tecnica pura non vi avranno trovato probabilmente il loro tornaconto, ma c'è da scommettere che ad un certo momento si sono lasciati soggiogare anche essi dalla bellezza della lotta, e ad altro non hanno più pensato. Perchè, bisogna subito dirlo, raramente due compagini avversarie si sono battute con maggiore abnegazione. L'Ambrosiana e l'Austria hanno dimostrato oggi come si serve lo sport' e i propri colori. Potranno essere state tecnicamente inferiori ad altre loro precedenti manifestazioni, però, con quanto cuore giuocarono! Meazza, allorché le due squadre furono chiamate a raccolta per udire dalle autorità l'elogio dei vincitori, piangeva di dolore come un fanciullo. Questo tratto del-nostro eccellente ragazzo basterebbe a 'riprodurre ilo stato d'animo suo e di tutti i suoi compagni- Quando nel secando tempo il pingue dittatore.del fischietto ha espulso De Maria e Allemandl rei di ipotetiche infrazioni al suo soggettivo volere, la nostra magnifica compagine si è irrigidita ancora più nello sforzo e, con soli nove uomini, ha tenuto in iscacco gli avversari. Alla vigilia dell'incontro i viennesi raccoglievano ancora i suffragi del )oro concittadini. Dieci minuti dopo l'inizio della partita regnava nello stadio un silenzio di tomba. I milanesi distruggevano ogni previsione. Se l'Incontro fosse andato avanti di questo passo, si sarebbe risolto in un soliloquio «nero-azzurro». Altro che incondizionata vittoria austriaca! Ma poi 1 compagni di Sindelar si sono ecossi. Con circospezione prima, quindi gradatamente con energia, con veemenza, con rabbia. Le teorie di Sindelar, secondo le quali il calcio è bello in quanto s'imposti sul fattore tecnico, sono naufragate miseramente. La tecnica c'era, si, ma senza nessuna pretesa, dd straforo. Ciò che importava era la vittoria, la coppa luccicante laggiù sotto gli obliqui raggi del sole, facente bella mostra di sè davanti al palco delle autorità. Per gl'italiani l'affermazione aveva un si^uficato morale, materiale per i « viola » giacché essa era sinonimo di benessere, di Un migliore domani, di una fuga dalle noie finanziarie di tutti i giorni. Spinte da due molle diverse ma ugualmente possenti le squadre non potevano non battersi fino al sacrificio. I nero-azzurri debbono essersi di rado impegnato come oggi L'avanguardia italiana delude, osservavano i soliti aristarchi in pancione. L'avanguardia italiana non ha deluso; soltanto, tartassata come fu dagli avversari, si stemperò in azioni che, anche se sovente sbiadite, rivelavano pur sempre la genialità del loro artefici. A Vienna si attendeva con imipazienza il confronto fra Sindelar e Meazza. B confronto ha avuto luogo; però nè l'uno nè l'altro centro avanti poterono far valere le singole doti. Erano troppo controllati. Quando lo poterono, diedero intera la misura del loro sapere; ma non lo poterono spesso. Dover dire quale aia stata oggi la squadra migliore è cosa imbarazzante. Meisl, Schwarz e gli altri di quassù ritengono giusta la vittoria dei viola, Noi, senza voler peccare, di partigianeIria, dobbiamo obbiettivamente confessare che, se mai, la partita avrebbe do vuto chiudersi senza vincitori nè vinti, poiché entrambe le formazioni si equivalsero. La linea mediana austriaca, incarnata da Mock fece prodigi. Quale altra difesa avrebbe potuto oggi superare quella dell'Ambrosiana? E' ormai cosa risaputa che tutti gl'incontri cogli Italiani appassionano le folle di queste contrade. La partita di oggi farà epoca. Si attribuiscono generalmente al latini impetuosità ed esuberan za. Errore. Chi non ha visto oggi la massa di gente pigiata nello stadio di Vienna, delirare, agitarsi, piangere perfino, non sa che cosa significhi fanatismo sportivo. Le fasi ed i goals La partita può essere sintetizzata così. Aggressività italiana e loro predominio nel primo tempo, reazione austriaca nella ripresa; Sindelar batte l'inizio, i suoi compagni si riversano immediatamente nell'area lombarda. E' un attimo di confusione come accade spesso nelle fasi embrionali. Ma poi gli Italiani vengono subito a rimettersi In carreggiata e passano alla loro volta all'attacco. Al 5' Molzer alza 11 pallone, spara con violenza su Ceresoll che riesce però a bloccare. Poco dopo l'Austria è In « angolo » senza effetto. Raccogliendo un tiro di AUemandl, Faccio può passare a De Maria che pone in serio pericolo la casa di Billich. Si hanno quindi varie mischie prive di risultato, finché al decimo gli italiani sono di nuovo in « angolo ». Ceresoli che durante l'accanitissima partita sera poi Impegnato senza tregua, riesce nuovamente a bloccare di misura un tremendo pallone sparatogli da Jerusalem in precisa direzione della rete. Si verifica quindi una discesa italiana rapida e preoccupante per i « viola » che si esaurisce tuttavia a mezza strada per un fallo di Meazza. I viennesi, capitanati da Sindelar, irrompono ora nella nostra area. - Vi sono tutti, anche le retroguardie. La, pressione del « viola », - accentuasi sopra tutto per opera di Jerusalem, minaccia di culminare In un goal su tiro di sorpresa1 da Sindelar. Ma Ceresoll velia ancora e paTa. La difesa italiana i ferrea. Al 25' su fallo di Mock l'arbitro impone un calcio di punizione contro l'Austria, inefficace, come inefficace sarà del resto quello concesso poco dopo a favore dell'Austria su di un fallo di Faccio. A due minuti dalla fine del primo tempo, Viertl riesce ad aiprirsl un passaggio fra 1 «nero-azzurri». I terzini italiani lo ostacolano troppo rudemente, secondo l'arbitro, il quale concede un calcio di -rigore contro l'Ambrosiana, calcio che Sindelar sa realizzare tra il delirio della folla. E' il primo goal viennese. La ripresa assume un aspetto ancora più movimentato. Al quarto minuto l'Austria è in angolo, ma un tiro di testa di Serantoni fallisce. Al 20.O, su calcio di punizione tirato da Filone, Meazza pareggia per i «nero-azzurri». L'arbitro nega però il punto per un ipotetico fuori gioco. Poi, come se ciò non bastasse, l'arbitro esnelle ora quasi simultaneamente De Maria e Allemandl, colpevoli, ai suol occhi, di aver caricato Nausch. Il gioco procede in un'atmosfera sempre più incandescente, finché Sindelar può realizzare al 27.o minuto un secondo goal. Svenimenti di gioia fra il pubblico. Negli ultimi minuti, nonostante i milanesi giochino con soli nove uomini Meazza segna un imparabile goal che giunti a un minuto dalla fine Sindelar neutralizza con un suo tiro sornione ma preciso. IH. 0. dhmmtCnnntsHlets