Le grandi Potenze

Le grandi Potenze IL PACIFICO Le grandi Potenze I problemi navali del Pacifico si affacciano per primi alla considerazione allorché si vogliano indagare i legami fra marina e colonie. Nessun pesano, nessun territorio come quelli del Pacifico ha negli ultimi cento anni così rapidamente e radicalmente mutato di aspetto nel campo poli aco ed economico. Sorvoliamo sui mutamenti dei primi cinquantanni. Notiamo che quarant anni or sono, vinta in mare la Una, il Giappone metteva stabile piede m Corea ed a Formosa; che dieci anni di poi assorbiva tutta la Corea, dilagava in Manciuria e poneva piede sull'isola di Sakalin sconfiggendo clamorosamente in terra e pm in mare la Russia. Altri dieci anni di poi, il Giappone, alleato del1 Inghilterra, conquistava sulla Germania Tsin-Tau, ancora per via di mare. Nell'ultimo anno l'espansione in Manciuria (dove nel frattempo ha trovato largo sviluppo l'emigrazione giapponese creandovi vasti interessi economici) si è andata allargando con imprese militari, che, per ranarchia in territorio cinese e la necessità di salvare la faccia della Società .delle Nazioni (per dirla con frase cinese), vogliono essere qualificate come « grandi operazioni di polizia ». Si ode frequentemente paragonare Giappone e Inghilterra come potenze insulari e dipendenti dal mare. La dipendenza è comune; ma la situazione geografica e politica rende il paragone piuttosto formale che sostanziale, a meno di non voler risalire ai secoli addietro quando l'Inghilterra occupava in Europa territori continentali. Sul vicino continente ora l'Inghilterra trova stati fortemente costituiti e con. interessi in contrasto coi suoi anche nel campo economico puro. H Giappone invece, varcato un braccio di mare di poco più ampio, trova sul continente territori suoi, ricchi e capaci di provvedere quasi totalmente ai suoi bisogni, almeno finché si resta nel camr po dell'alimentazione e dello sfogo alla vitalità della prolifica nazione. Nè la Cina è per ora in grado di rinnovare il contrasto dei secoli passati nei quali più volte respinse sulle proprie isole gli invasori giapponesi. La posizione giapponese sul Pacifico è quindi intrinsecamente forte. Ha i vantaggi difensivi che offrono le posizioni insulari; dispone delle possibilità di resistenza proprie delle nazioni che si appoggiano ad un retroterra capace di alimentarle. Nè questa posizione muterà facilmente e soprattutto rapidamente. La Cina è bensì in rapido fermento ma è povera; è una massa troppo amorfa per poter diventare rapidamente una nazione capace di una politica propria in antitesi con quella giapponese. La Cina, o meglio il territòrio cinese o che fu della Cina, assorbe anzi per ora larga parte della produzione industriale del Giappone e permette così a questo stato potente e forte militarmente di mantenere vive le sue industrie, e cioè un potenziale di guerra, che verrebbe rapidamente meno senza un così favorevole e così vicino sbocco. Ma se la Cina si organizzasse?... Ammesso il miracolo e rapido avverarsi di una ipotesi cosiffatta, si può asserire che la Cina si schiererebbe senz'altro contro il Giappone ? Conviene qui rammentare che fra le due guerre del 1894 e del 1904 con cui il Giappone si affermò sul continente asiatico altri avvenimenti hanno, anche prima della guerra mondiale, modificato la fisionomia del Pacifico, e cioè l'espansione americana e quella tedesca, intimamente fra loro connesse, attraverso il declinare della Spagna. Questa, vinta anch'essa per mare, e alle Filippine ed a Cuba, nel 1898 cedeva in sostanza queste sue colonie agli Stati Uniti, (pur restando Cuba in apparenza indipendente) e cedeva alla Germania le Caroline e le Marianne. Altri possessi variamente ottenuti arrotondavano . queste colonie tedesche. La guerra mondiale, dove le prime avvisaglie per mare non mancarono nella forma di guerra al traffico, nel Pacifico mutò radicalmente le condizioni di distribuzione territoriale stabilite, specialmente a favore degli Stati Uniti e del Giappone; e vi fece cessare ogni dominio germanico, modificando estesamente i possessi coloniali francesi e inglesi, lasciando inalterato il residuo del grande dominio olandese del passato. Piccole modificazioni vi ha oggi apportato la Francia con la occupa; zione di una dozzina di isolette, di cui la principale è l'isola Tizard sulla rotta fra la Cocincina e la Nuova Guinea a breve distanza dalle Filippine, sull'accesso al Mar Giallo ed al Pacifico settentrionale attraverso il Mar della Cina meridionale. Tutti questi possessi coloniali sono caratterizzati da due ordini di fattori e cioè dalla relativa piccolezza dei territori insulari in confronto alla immensa disteso del grande oceano da una parte, e dall'altra dalle enormi distanze che intercedono fra questi nuclei insulari. Le. zone in cui sono distribuiti i possessi dei vari Stati si intersecano tra loro. Ecco alcune caratteristiche principali. I possessi inglesi formano vèrso la parte meridionale del Grande Oceano una linea ininterrotta verso l'America, tagliando quella dei possessi francesi più largamente interessati e quella pur compatta delle Indie Olandesi. I possessi giapponesi formano una linea ondulata men compatta, ma mirabilmente disposta per fiancheggiare e tagliare le comunicazioni fra le isole Sandwich (Hawai) appartenenti agli Stati Uniti ed il loro più lontano possesso delle Filippine. . „ ., Delle distanze è possibile farsi un'idea pensando che le minori — fra le posizioni ben inteso che hanno un valore strategico — si aggirano in un ordine di grandezza che supera di molto quelle a noi più note del Mediterraneo (mg. 900 circa da Malta a Gibilterra, miglia 1200 da Malta a Beyrouth). Limitandoci ai punti più caratte¬ l ristici rammentiamo qui alcune delle distanze principali: Yokosuka (Giappone) - Hawai (Nord americane) 3400 mg.; Yokosuka-Isole Aleutine (Nord-americane) 2540 mg.; Guam (Nord americana)-Hawaì 3330 miglia; Guam-Isole Aleutine 3400 mg. ; Guam-Samoa (Nord americana) 31Ó0 miglia; Yokosuka-Guam 1360 mg.; Manilla (Filippine, nord americane)-Hawai 5000 miglia. Manilla è poi praticamente equidistante da Yokosuka, Guam e Singapore con distanze oscillanti fra le 1500 e le 2000 miglia. Infine, termini non trascurabili di riferimento: Da Portsmouth (Inghilterra) a Singapore intercorrono (per la via più breve) 8000 miglia; da S. Francisco alle Hawai ed alle Aleutine 2100 mg. ; fra Hawai e Panama 4685 miglia; fra Samoa e Panama 5660 miglia; fra Yokosuka (Giappone) e Singapore (inglese) 3000 miglia. Yokosuka-Singapore - Guam, prescindendo da vari .altri possessi coloniali che pel momento non occorre considerare, sono situati a ragionevole distanza dalle Filippine. Mentre Yokosuka e Singapore sono basi giapponesi e inglesi praticamente sicure nel loro territorio, il territorio degli Stati Uniti è separato dalle Filippine da distanze così grandi che non possono esser rag¬ giunte direttamente da forze navali, per operarvi, senza punti intermedi di rifornimento, e dei quali solo Guam può per distanza sostenere il confronto coi precedenti. Ciò qualunque sia la composizione delle forze navali nord-americane. Inoltre, per la già ricordata disposizione della linea dei possessi giapponesi, le forze americane nel loro cammino verso Guam e le posizioni intermedie di Midway e Wake ne troverebbero sul fianco altre equivalenti giapponesi. Le Filippine sono state spesso il pomo della discordia nel Pacifico. Potranno ancora esserlo in futuro, specialmente se gli Stati Uniti accorderanno ad esse realmente una vera indipendenza come dovrebbe, per legge ormai votata, accadere in un termine minore di dieci anni, e se le Filippine stesse non si organizzassero nel frattempo, così da poter meritare e difendere la propria indipendenza. Non è un mistero che il Giappone ha con gli abitanti di queste isole affinità di razza, che tali isole darebbero al paese del Sol Levante quei prodotti di cui meno facilmente trova in Cina l'equivalente, e soprattutto un terreno favorevolissimo alla sua grande espansione demografica ed ai suoi traffici. Ed è pure comunemente noto che vigono contro i Giapponesi negli Stati Uniti e prevenzioni di razza e restrizioni in tema di immigrazione. Questa rassegna geografico-politica ed economica deve essere completata ricordando che i pregiudizamericani sono divisi dai coloni dAustralia, che Inghilterra e StatUniti hanno enormi interessi per lo smercio dei loro prodotti industriali nel Pacifico e specialmente in Cina, che a questi interessi partecipano in zone diverse, in varia misura ordinatamente decrescente, Olanda, Francia ed Italia, e nuovamente la Germania col suo lavoro paziente. Daremo infine l'ultimo tocco al quadro ricordando che la Società delle Nazioni e il movimento per la riduzione degli armamenti vi hanno portato nuovi germi di instabilità e di irrequietezza.' La maggior parte dei possessi giapponesi, ed americani deriva dalla figura del mandato. U Giappone ha dichiarato di voler uscire nei termini legali dalla Società delle Nazioni, a cui quei mandati si riconnettono. Il movimento per la riduzione degli armamenti, attraverso uno dei Trattati di Washington del 1921 (comunemente detto dalle quattro potenze), ha posto speciali limitazioni all'impiego dei possessi coloniali in Pacifico delle varie nazioni. ARGUS.