La parola agli ospiti

La parola agli ospiti La parola agli ospiti Eckstin Nel salone riservato ai goliardi tedeschi, per 'i pasti, a metà della lunga tavola a ferro di cavallo, sta seduto un giovanotto che, per il color bruno della pelle e per i capelli corvini, contrasta non poco coi compagni, quasi tutti biondi e rosei. E' Eckstin, portiere della squadra germanica di pallanuoto, nonché « nazionale » tedesco. Uno dei migliori giocatori del mondo. — Caia farete''. rrscbpfT— A Darmstadt abbiamo vinto. Cer- cheremo di ripetere il risultato. \Chi sono i vostri avversari più [forti"; — Gli ungheresi. — E gli italiani'' — Non li conosco. Ma non li credo temibili. Il primato se lo giocheranno Germania e Ungheria. Aftel Alto e biondo il portiere c capitano della rappresentativa germanica di calcio, c"si"è""seduto dT^ontZ^nettàfsala di scrittura dell'albergo dove era ■ appena giunto, dichiarando che le in- j terviste lo lunato sempre fatto ridere. — Va bette — gli abbiamo fatto ri-1 spandere dall'ing. rollini, cortese in,[ terprete. — Ma diteci cosa sperate di fare. I — Vincere è difficile. La squadra^italiana è fortissima, ma ci batteremo per il primato con Italia ed Ungheria. — Lo sapete che le « maglie nere » non sono troppo sicure del loro portiere? — Lo sappiamo, ma non ci crediamo. Bisognerà vederlo sul campo Bonadeo, che ormai tutti conosciamo perchè è diventato' un'istituzione dei tornei studenteschi internazionali. Del resto, se voi avete un portiere non in buone condizioni, noi abbiamo nell'attacco il nostro reparto più debole. — E qual'è il reparlo più forte? — La difesa. La breve intervista sarebbe finita, ma Aftel vuole ancora parlare. Dice: — Le accoglienze che pochi minuti fa abbiamo ricevuto al nostro arrivo, ci hanno commosso. Scrivetelo. Signorina Hugues La signorina Hugues, capitana della forte rappresentativa femminile inglese, è una biondina bianca e rosa, a cui piace ridere spesso, parlare molto e in tutte le lingue dell'orbe terracqueo. Alle domande sui Giochi risponde, però, con molta cautela. — Le vostre speranze? — Non ne abbiamo. — Come?!... 1. — No. Siamo venute a Torino deci i*6 « oe» figurare, ma senza formarci i un'idea di ciò che potremo fare. E' Za! \prima volta che lu"sgwadrJ^tte stu- ^ntesse inglesi varca la Manica perì gareggiare all'estero. Non abbiamo, guitto?, precedenti termini di confronto su cui basarci nei riguardi delle nostre \<"itagonistc. \pr^entmili?°"0 ™9 ^ Le saltatrici in alto e la nuota-'. ìtrice sul dorso Esteringhton. Quest'ut-' ltima specialmente. -! ] - Lo Stadio Mussolini? j \,_ — Guardo intorno e non so più par- lare. Come sapete bene fare le cose, oltre die grandi, belle. Tutto è bello qui. Come tutto ho visto bello dal Monccnisio ad ora. . HuntPf . ' i Mentre le studentesse inglesi visita- \™ lo Stadio Mussolini, interroghiamo allungo, magro ed occhialuto rap. Hun-ter, capo detta rappresentativa inglese.\r« t>+„jint — Lo Stadio. — Non so cosa dire. Bto vedendo! dette cose così meauviglim shp. no»' riesco a pensarci sopra. Dove li troveremmo in Inghilterra i mezzi per costruire una casa così grande e così completa? Noi abbiamo tanti stadii bellissimi, ma in nessuno troverebbero posto, in cosi mirabile' armonia e perfezione; i campi di tutti gli sport. A Torino avete fatto di una costruzione sportiva un'opera di poesia. — E' forte la- vostra rappresentativa" — Non come avremmo voluto. E', però, tale da peimetterci dì bene e con onore difendere il nome e te tradizio\ni dello sport studentesco inglese. Ha [portato svantaggio alla sua forza il fatto di non esserci potuti servire di non pochi clementi dello Università di Oxford e Cambridge, che si trovano in ec-Hdfcioiti fisiche non buone, essendo appena ora reduci da una lunga e faticosa tournée negli Stati Uniti durata sette settimane. — In quale sport sperate di meglio affinarvi? — Nel nuoto, dove abbiamo degli f1™™* di ^aKde vaìore ^temazio ■ °' j " Quale sarà la vostra classifica fi naXe complessiva-; 1 — Non ci ho mai Pensato- Del resto [ sarebbe impossibile poter prevedere «tooicftè, data la formidabile parteci I pastone détte più forti Nazioni sportive^ mondo. Szantò Szantò è il delegato ungherese per il nuoto, ma parla volentieri di tutti gli sport. Vuole che sì dica però prima di ogni altra cosa che gli ungheresi sono lieti di essere venuti in Italia e che hanno trovato accoglienze fraterne. Essi sperano solo di poter ricambiare le cortesie sinora ricevute e quelle che riceveranno durante la sesta edizione dei Giuoohi, che avrà luogo a Budapest nel 1935. — Chi vincerà il torneo di calcio?— Se la squadra italiana giocherà come a Milano domenica scorsa la vittoria andrà all'Ungheria od alla Germania. — Quali sport vincerete? — Il nuoto, il calcio e forse anche la scherma e la patta a nuoto. — E in atletica? — Non abbiamo molte speranze e non miriamo che a ottenere una buona affermazione.

Persone citate: Aftel, Aftel Alto, Bonadeo, Caia, Mussolini