L'incitamento di S.E. Starace alle "maglie nere,, che si apprestano a strenuamente lottare nel nome del Duce

L'incitamento di S.E. Starace alle "maglie nere,, che si apprestano a strenuamente lottare nel nome del Duce A dieci giorni dai Giochi internazionali universitari L'incitamento di S.E. Starace alle "maglie nere,, che si apprestano a strenuamente lottare nel nome del Duce a a r a a n e r i e e s i e o a a o o , i o a e a a i n i a i Roma, 21- notte. L'onorevole Achille Starace, Segretario dei Gruppi Universitari fascisti, nella circolare inviata ai Segretari del Guf per la preparazione e la formazione della rappresentativa che disputerà i Giuochi internazionali di Torino, chiude la serie delle me disposizioni con le seguenti parole: « Le Maglie Nere dei Guf devono difendere un primato sportivo conquistato a Roma nel '27, confermato nel '28 a. PaHgi e nel '30 a Darmstad, e devono ripetere l'affermazione degli azzurri alle Olimpiadi dello scorso anno. So di poter contare sul sìcwo successo degli Universitari che lotteranno strenuamente nel nome del Duce t>. L'appello del Segretario del Partito sarà ritenuto come un ordine dagli atleti Universitari. E come tale sarà eseguito in modo da continuare la fulgida tradizione iniziata a Roma sei anni or sono, continuata a Parigi un anno dopo e ribadita a Darmstad nel 1930. Il primato assoluto die gli atleti Universitari ìm maglia nera con il Fascio Littorio sul petto hanno conquistato al cospetto dei colleghi degli Atenei di tutto il mondo dovrà essere conformato e rafforzato. Quest'anno l'affermazione di superiorità dei nostri goliardi dovrà essere ancora più vasta e più decisiva. La gioventù atletica universitaria che rappresenta veramente la parte migliore la più elevata, la più nobile, la più autentica tra gli uomini che saranno chiamati domani alla direzione delle nostre attività ha ^obbligo .imprescindibile 4i.camminare di pari passo se non di procedere con gli atleti del Coni i quali sono in coatante irresistibile ascesa. i o r . a . Tre « yankees » in pista Gli atleti americani, che prenderanno parte ai Giuochi mondiali universitari, hanno compiuto ieri, nel pomeriggio, il loro primo allenamento allo Stadio Mussolini. La notizia, come al solito, costituiva un vero segreto, ma abbiamo trovato alle porte dello Stadio intitolato al Duce una folla di curiosi Non tutti i giorni capita agli sportivtorinesi di vedere in carne ed ossa degli autentici americani capaci di eguagliare, se non di battere, dei records del mondo Lo Stadio, proprio in questi giorndi vigilia e di grande attesa, è stato preso d'assedio da un esercito di operache sono adibiti agli «Itimi lavori, che daranno al meraviglioso campo sportivo l'attrezzatura definitiva: l'ultimo tocco che lo porterà alla perfezione tra le più moderne e indovinate costruzio zioni sportive. Ragazzoni allegri Mentre gli appassionati luinno dovuto sostare ai cancelli d'entrata, un buon numero di atleti è sceso in campo, non solo per « lavorare », ma anche pe« studiare » questi americani, veri prodigi non solamente sulla carta, ma anche sul terreno di gara. Non sempre tutto ciò che è o sa di americano può e riesce a stupire, ma questa volta c'è veveramente da restare a bocca aperta di fronte a questi atleti che sanno scattare corine un giaguaro in fuga con la potenza e la sicurezza del più rapido automa. Non è il caso di chiedere in prestito al vocabolario le più grosse parole o al frasario « giallo » le espressioni sensazioni per rendere l'idea esatta detipo « atletico » degli americani. Basterebbe ricevere, come è successo a meuna di quelle tipiche manate che il discobolo Laborde è abituato a dispensare ai suoi amici per rendervi esattconto della situazione. L'appuntamento segreto era stato comunicato a tutti gli interessati con la massima cautela. Ragion per cui, amomento buono, una vera folla di cu riosi e di simpatizzanti si era radunata di fronte all'albergo dove i quattramericani con rispettivo allenatore sono alloggiati. L'ora del ritrovo era stata fissatper mezzogiorno, ma a tale ora gli americani dormivano ancora il sanno degiusto, clic, coricatisi alle cinque demattino, prima si sentono in dovere ddormire almeno sino alle quindici. Lcontinue telefonate del dott. Giai Viache doveva accompagnare gli americani allo Stadio, ricevevano sempre la medesima risposta dal portiere dell'albergo: gli americani dormono e nopossiamo svegliarli, l'allettatore Ita, dato ordini tassativi in proposito. Finalmente vennero le quindici e gli americani, bontà loro, avvisarotio che, per lm\l?™equm™pre™e'™locale™albergo, sarebbero secsi per recarsallo Stadio. Ditatti, all'ora fissata, freschi e gio viali i quattro americani, capeggiadal trilingue e rubicondo Laborde, scesero puntualmente per avviarsi al campo. Breve stasi per le necessarie presentazioni e poi larghe... strette di ma ilo 'con conseguenti abbondanti manate di Laborde. L'unico ad evitare i gè stì espansivi degli americani fu il dot- s+ n.'nJ T7--.. -1. „ „ J„ -J~ J7„ I Ttor Giai Via che, ammaestrato dalla dura esperienza dei primi giorni, si era assicurato alle spalle aderendo ad una provvidenziale colonna del porticato. Laborde parla speditamente il fran- ddrrc i s i o i e o a n n r e e a a o o o l e, o a l o a ael el di e a, aa n alie ™' si o ti emea aè- cese e con molta chiarezza. Appena fatta la conoscenza egli ha tenuto subito a mettermi al corrente che Torino è di suo gusto e che è dotata di una bella piscina notturna, dove si danza, si pranza e si passano molto allegramente le serate. Quando l'interrompo per chiedergli qualche notizia della sua carriera, dei suoi studi ed anche per conoscere le sue impressioni sullo Stadio Mussolini e sugli sportivi italiani egli risponde con dei larghi « very-weU » che fanno voltare tutti; però non mi dice altro. Quando stiamo per avviarci atto Stadio il tondo discobolo si scusa. Non può compiere i suoi allenamenti perchè è privo di indumenti, li ha lasciati a Parigi. Mi assicura che li riceverà, però, in tempo per le gare. Poi rietitra in albergo non senza avermi dato un appuntamento per cenare assieme ed una di quelle manate poderose, che, per quello spirito istintivo di conservazione che è innato in ognuno di noi, ho potuto evitare con un largo sorriso di scuse ed un'agile mossa provvidenziale. Struttura atletica perfetta In un baleno siamo aUo Stadio Mussolini, dove il solito nugolo di fotografi è pronto a « sparare » in ogni direzione. Morris, Fuqua e Mac Clusckey si svestono con la rapidità di una ballerina. Cambiano, proprio come in teatro, in un batter d'occhio il loro abito borghese e scendono in pista con l'aderente costumino sportivo. C'è grande attesa fra tutti; si vuole un po' vederli al lavoro questi ragazzi che, non ancora venticinquenni, hanno già raggiunto una notorietà mondiale. Morris e Fuqua si direbbero due autentici fratelli siamesi. Sono sempre assieme e, a turno, eseguiscono, si può dire, i medesimi esercizi. I quali consistono in ben poca cosa, dal lato spettar colare. Si tratta di una serie di movimenti combinati per fair lavorare, a turno, tutti i muscoli delle gambe -e delle coscio. La struttura di questi atleti ai può dire perfetta: i muscoli sono longilinei ed abbondanti. Quelli dette coscio, in partlcolar modo, colpiscono non sólo per la loro abbondanza, ma anche per la loro modellatura I/allenamento più interessante è quello di Morris. I/americano compie una rapida corsa contro... corrente e con ostacoli, dopo aver eseguito tutta una serie di passettini ed esercizi di agilità La posizione di Morris sorprende per la sua sicurezza e per il rendimento che ottiene. L'ostacolo è rasentato e le braccia passano contemporaneamente in avamti spostando con maggior potenza il corpo. In corsa, naturalmente, il rendimento è superiore. Qualche rapido sgambettare contro il cielo, schiena a terra, e poi Morris si riposa, Sfodero i mìei ricordi... scolastici di lingua inglese e rompo il ghiaccio. L'americano Ita venticinque anni, è studente in fisico-matematica, pesa settantaquattro chilogrammi e non è molto di- e gspbpncmagucdlotoCFspgmpeoapdsilaartimsml'plaqifdlidfhpLlGTasLGSVNMGseetante dal metro e novanta. Interrogato e sulla pista, si è dimostrato più che sod- T■ r . . . _ . _. disfatto; non ha voluto dire che è una delle migliori del mondo, ma ha asserito volentieri che è la più veloce d'Europa. Il suo miglior risultato nella specialità preferita è un formidabile 14 e 2/10 : vale a dire un tempo die eguaglia il record del mondo. Il bruno atleta spera, anzi, di batterlo. I propositi sono buoni, basterà realizzarli. Ma Morris, per quanto sia un simpatico campione: non ama il lungo conversare. Afferma che a star fermi il freddo intorpidisce i muscoli e con tale argomento se la dà a gambe. Nella vita e nello sport Fuqua e Mae Clusckey, dopo alcuni giri dì pista, si fermano per prendere un po' di fiato. Il primo è un quattrocentista dì alta classe, mentre il secondo è un mezzofondista di notevole valore. Il passo dei due campioni è in netto contrasto. Mentre quello di Mac Clusckey è piuttosto pesante, quello di Fuqua è leggerissimo. L'allenamento è stato leggero per entrambi, ma assai più redditizio per U primo. Fuqua ha già la vittoria in tasca sui quattrocento metri piani: nessun altro concorrente potrà portare il cronometro sui 47"l/5 e nemmeno avvicinarli. Questo ragazone è studente in medicina. Non c'è da augurargli altro che possa, nétta sua professione, farsi così rapidamente strada come sui quattrocento metri piani!Mac Clusckey è già laureato in fisico-matematica ed è il più giovane della piccola « troupe ». Ha sólo ventidue anni, ma ha già, fatto egualmente una rapida carriera atletica dopo aver praticato un po' tutti gli sport. E' alto un metro e ottantadue e non pesa che sessantanove chilogrammi. Il suo tempo migliore è 8'33" e a Parigi, durante l'ultima riunione alla quale ita partecipato, ha coperto la distanza in 8'35" la forma non manca, quindi. Ultimato il leggero allenamento, Fuqua e Morris hanno voluto raggiungere il campo di baskett-ball per fare del fiato, e per circa votiti minuti si sono divertiti a giocare con la squadra italiana in allenamento. Poi, dopo una doccia ristoratrice, tutti e tre ltanno fatto ritorno all'albergo, dove Laborde ha atteso invano la promessa visita, n perchè è facile da indovinare... V. z. MORRIS SORPRESO DURANTE IL PASSAGGIO DELL'OSTACOLO.

Luoghi citati: Europa, Parigi, Roma, Torino