L'Inghilterra conquista la Coppa Davis

L'Inghilterra conquista la Coppa Davis Tramonta la supremazia tennistica francese L'Inghilterra conquista la Coppa Davis Il successo conseguito per tre vittorie a due - Cochet piega a fatica Austin in cinque «sets», ma Merlin cede a Perry nell'incontro decisivo « Spettacoloso concorso di folla Parigi, SI mattino. La squadra tennistica di Francia che, dopo avere conquistato la Coppa Davis nel 1926, aveva conservato questo glorioso trofeo fino o ieri mattina, è stata piegata dalla giovane e brillante squadra d'Inghilterra. Se dieci giórni or sono gli americani venivano eliminati daoli Malesi con il secco scarto dì punti di 4-1, i francesi sono stati battuti dai vincitori della «Coppa 1933» per tre vittorie a due. Per poco che Cochet non si fosse fatto battere venerdì scorso dal venticin- quenne Perry, la Francia possedereb- be oggi per la settima volta consecu- Uva questo vecchio vaso d'argento of- ferto tanti anni fa dal colonnello Da- vìs. Ma, in fondo, che vale, da un pun- to di vista monetario, questa coppa di uno stile « rococò >, degna dell'Esposizione universale del 1900? Vero è che i francesi hanno atteso fino ad oggi per accorgersi della bruttezza di questo vaso: oggi che W trofeo varca la Manica per tornare nella veccn-ia Inghilterra che lo ha vinto e perduto tante volte. Se questo fatto sì verifica, la colpa, diciamolo pure, é del lionese Cochet, o, meglio, dei suoi trentadue anni e del suo decennio di battaglie senza respiro. Le sconfitte di Merlin Dal giovane Merlin non si poteva attendere oltre alle due sue sconfitte che una resistenza accanita. Ciò che è successo. Da Cochet si attendevano invece due chiare vittorie. Battuto irresistibilmente venerdì scorso da Perry, al lionese non rimaneva più che la giornata domenicale di ieri per riabilitarsi agli occhi del suoi ammiratori. Égli è riuscito nell'intento, ma il suo gesto non poteva portare a un capovolgimento di una situazione precaria a tentennante in sfavore della Francia. L'unico uomo che nelle due grandi giornate del c singolare ■> non e stato mai sconfitto è Perry, l'unico d'altronde che portasse i... pantaloni lunghi. Invece Cochet, Austin e Merlin hanno voluto seguire la moda nuova dei calzoni corti. Ma queste sono considerazioni di una importanza ben sec ndaria. La < Coppa » se ne è andata via dal vecchio continente. La Francia ha perduto, ma ha diritto a tutti gli onori della battaglia sportiva sostenuta da venerdì a domenica. Ieri Cochet ha avuto ragione di Austin dopo un incontro formidabile che ha sollevato l'entusiasmo della folla. In capo a due ore e tre quarti di giuoco, Austin doveva-dichiararsi vinto e il lionese, battuto venerdì al termine di cinque sets, vinceva ieri in cinque sets difficilissimi: 5-7, 6-4, 4-6, 6-4, 6-4. Andrea Merlin, a onta dei suoi sforzi generosissimi, ha dovuto soccombere invece dinanzi a Perry (4-6, 8-6, 6-2, 7-5), dopo una partita movimentata, nel corso della quale la nuova < speranza » francese diede l'impressione, almeno noi due primi sets, di poter benissimo aspirare alla vittoria. La valentia e la fòga di Merlin non sono però riuscite a completare un talento troppo giovane. La speranza se ne è andata con le estreme scintille di vita. L'Inghilterra si è presa la c Coppa Davis > dopo essersi trovata in parità con la Francia al termine dell'incontro Cochet-Austin e soltanto dopo che Perry ha corso per un buon numero di chilometri dinanzi a un Merlin che ha voluto vendere ben cara la pu-pria pelle. Il miracolo non si è verificato e la Francia ha perduto in cospetto di una squadra superiormente allenata, perfettamente omogenei comprendente due giuocatori di singolare davvero di prim'ordine: ha perduto dopo una prima giornata di disastro sconfortante, dopo una seconda giornata di vittoria, di prodigio estetico e di morale rinnovato, dopo una terza ed ultima giornata di palpiti profondi, di delirio entusiastico, di tripudio e in ultimo di sconforto. Ieri, sotto U sole, le scalinate dello stadio Rolland Garros, guarnite di una folla appassionata, offrivano uno spettacolo formidabile. Tanta folla era convenuta alla grande festa del tennis, sorda alle dimostrazioni matematiche, fiduciosa in una travolgente e stupefacente vittoria della Francia. Altri, benché rassegnati alla triste sorte, pensavano come i filosofi: sappiamo tutti che moriremo, ma non vogliamo crederlo. L'enorme folla Alle 14,30 precise Cochet e Austin hanno fatto il loro ingresso nel campo centrale. Tutto attorno il pubblico formava una cornice grandiosa. OH incoraggiamenti all'ex-campione del mondo sommergevano in un subisso di clamori gli incitamenti al giuocatore britannico. In una atmosfera arroventata di passione ha avuto così inizio questa battaglia che doveva risultare a tratti fantastica. La palla, che sobbalzava dalla racchetta di Cochst a quella di Austin, disegnava nello spazio le alternative del combattimento: speranza, inquietudine, speranza ancora, nuove inquietudini... Fino a due giuochi ciascuno iJ vantaa«io è stato condiviso, giacché Cochet e Austin ottenevano i punti più sugli errori dell'antagonista che su colpi sapientemente preparati. Il quinto giuoco, disputantissimo, ha dato luogo a lunghi scambi terminati in favore dell'inglese dopo undici vantaggi di giuoco. È' sembrato che questo sforzo sconcertasse un po' Austin, il quale ha dovuto allora subire l'ascendente del proprio antagonista, che si è aggiudicato due giuochi. Ma l'inglese si è pretto rimesso in sesto e si è anzi aggiudicato il primo set per 7 a 5, sopratutio grazie agli errori di Cochet, che sul limite dilla rete si è lasciato sfuggire superbe occasioni per terminare numerosi punti a proprio vantaggio. Il campione francese è parso animato dalle migliori intensioni all'inizio del set seguente. Immediatamente ha attaccato con brio e, a mezzo di invii precisissimi, si è rimesso in vantaggio per tre giuochi a uno e poi 4-2. Insistendo nella tattica di offensiva a oltranza, Cochet ha riportato il giuoco successivo, non senza che l'inglese dispiegasse una grande energia e una bella tenacia per riprendere palle dif- ficlli. Ansi Austin ha fornito a questo punto uno sforzo eccellente, che gli ha permesso di rimontare due giuochi. Questo però non ha impedito che Cochet si aggiudicasse il secondo set per 6-4. TI francese si è poi mostrato egualmente brillante all'inizio del terzo set. Pieno di mordente, cyH ha rinnovato i suoi attacchi senza cessa, il che Ita avuto il potere di disgregare un poco la bella regolarità di cui Austin aveva dato prova fino ad allora. Ma, a costo ai un ammirevole sforzo, Austin Ita po tuto ancora eguagliare e anche con durre a sua volta il giuoco per 5-3. Gli scambi susseguitisi hanno dato luogo a Wla i0»a ardente. Si vedeva che ognuno jjej ginocatori comprendeva l'impor¬ tanza capitale dei punti da acquistare, Austin riprendeva il comando delleoperazioni e, a onta della resistenza di Cochet, si aggiudicava il terzo set per 6-4. Terminato il riposo regolamentare, la partita lui ripreso con pieno accanimento e, dopo alternative varie, i due atleti sono aiunti ad avere tre giuochi ciascuno. Padronissimo di sè, il campione francese ha dato allora il meglio di sè stesso, per aggiudicarsi la decisione e appropriarsi del quarto set per 6-4. TI quinto set è stato dunque decisivo. L'emozione era al colmo.Sotto un crepitio continuo di battimanie un assordante clamore di grida, i due campioni di Francia e di Gran Bretagna si sono abbandonati a un duello accanito. Il lionese è tuttavia riusdto a vincere il set e l'incontro grazie soltanto al suo inarrivabile sforzo di volontà. Quando il tabellone ha convalidata la vittoria francese (5-7, 6-4, 4-6, 6-4, 6-4), il giubilo è salito al cielo, mentre l'arena di terra rossa si costellava di cuscini lanciati da ogni dove. A parità di vittorie A questo punto le due squadre erano a parità di vittorie: due in ogni campo. L'inglese Perry e il francese Merlin hanno preso in seguito possesso del court. E' apparso subito che la giovane « speranza > della Francia, stimolata dalla vittoria di sabato e dal buon ini-10 domenicale, intendeva difendere i suoi colori fino all'ultima energia. Col suo ardore combattivo, egli ha impedito a Perry di condurre il giuoco e, sotto la spinta travolgente degli incoraggiamenti del pubblico, è riuscito a far meglio che difendersi: a vincere cioè11 primo set per 6-4. Merlin ha continuato nel suo sforzo nel secondo set. Kempre fiducioso nei suoi mezzi, non voleva mai confessarsi battuto. A un dato punto egli conduceva anzi il giuoco per 3-2 e poi per 5-4. Sentendo il pericolo, Perry è giunto, grazie a un bello sforzo, a eguagliare e poi a portarsi in vantaggio per 6-5. Merlin ha eguagliato a sua volta, mediante superbe voIées alla rete. Infine Perry ha voltata la sorte in suo favore, vincendo il secondo set per 8-6. La lotta è stata altrettanto interessante nel corso del terzo set. Risentendo un po' dei gravi sforzi forniti, Merlin è stato spesso posto in difficoltà dal giuocatore britannico, molto più potente e in perfette condizioni fisiche. Con relativa facilità il campione inglese ha guadagnato il terzo set per 6-2. Il quarto è stato appassionante. Il pubblico seguiva la traiettoria delle palle col respiro mozzato. Dopo essere stato dominato per quattro giuochi a uno, Merlin è riuscito a portarsi a parità: quattro giuochi ciascuno. Poi cinque giuochi ciascuno. In ultimo il coraggioso francese da dovuto inchinarsi dinanzi a Perry che ha vinto quest'ultimo set per 7-5 Il risultato finale dell'incontro è, come abbiamo detto: 4-6, 8-6, 6-2, 7-5. Perciò per tre vittorie a due, la Gran Brettagna ha tolto alla Francia la Coppa Davis. La Francia perde la Coppa Davis ma una immensa ovazione si è levata allo stadio al termine del quarto set c7ie avevo opposto Fred Perry, uno dei quattro migliori giocatori del mondo,campione di Inghilterra e vincitore dinnnlot „, „.■«..„„„ a.,j„L **-..u.. Cochet, al giovane Andrea Merlin, dal coraggio e dall'ardore a nessun altri inferiore. Diremo di più: durante qualche minuto i più quotati critici avevano riportato la netta impressione che stesse per verificarsi il miracolo di una vittoria del novizio contro il volpino Perry. Nel corso dell'incontro memorabile Merlin ha dato prova delle più belile qualità atistiche, di un gioco di gambe quale raramente si riscontra in un campione di tennis, e di magnifiche qualità di tennisman. La maniera con la quale ha superato più volte Perry dal lato chiuso e con cui è riuscito a compiere numerosi smashes, permette di pensare che, se quest'anno la Francia ha perduto la Coppa Davis, potrà fra uno, due o tre anni riconquistarla grazie a Merlin. Si può comunque dire che Lacoste ha avuto ragione di sceglierlo. Cochet è stato meraviglioso ma anche in molti momenti sconcertato. Si può affermare una volta ancora che non è più l'indiscusso campione del mondo; nei suoi cinque sets Cochet ha commesso almeno 77 errori rinviando la palla nella rete alla quale era vicinissimo, mentre Austin ne ha commessi solo 59; senoncliè il lionese è riuscito a effettuare 59 piazzamenti contro 39 deZZ'in^Iese. Austin è stato la regolarità in persona; Cochet è apparso sempre brillante. Molti diranno che Perry non ha manifestato contro Merlin le stesse qualità tennistiche di cui aveva dato prova venerdì contro Cochet; non può però dirsi esattamente questo perchè anzi il secondo incontro della giornata di ieri è stato migliore dal lato tecitico. Pur essendo un grandissimo campione, Perry è stato ostacolato e .'concertato dall'ardore del suo avversario e se ha collocato 54 palle nella rete nel corso dei suoi quattro sets ciò è molto, perchè Merlin, avendo trovato il suo punto debole, lo sballottava continuamente dove l'inglest non voleva. Comunque, benché sconfitta, la Francia esce non scontenta da questa grande avventura sportiva. D. L. PARI SET.