Il Duce ha posto le basi per la pacificazione della media Europa

Il Duce ha posto le basi per la pacificazione della media Europa L'ULTIMA GIORNATA Di GOMBOS A ROMA Il Duce ha posto le basi per la pacificazione della media Europa Roma, 28 notte. Stasera col treno delle 19,50 il Presidente del Consiglio ungherese, generale Gòmbos ha lasciato Roma. Erano a salutarlo alla stazione il Sottosegretario di Stato agli Esteri on. Suvich, in rappresentanza del Governo italiano, il Ministro degli Esteri di Ungheria Kanya, il Governatore, il Prefetto, il Comandante il Corpo d'Armata, i Ministri di Ungheria presso il Quirinale e presso la Santa Sede col personale delle rispettive Legazioni, il Capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri barone Aloisi ed altri alti funzionari del Dicastero. . Il ricevimento in Vaticano Roma, 28 notte. Stamane il Papa ha ricevuto S. E. Gombòs, Presidente del Consiglio dei Ministri ungherese, e il Miniatro degli Esteri Kanya. Essi erano accompagnati dall'Incaricato d'affari della Legazione d'Ungheria presso la Santa Sede, dott. Therry, e dal Consigliere economico mons. Luctor. Allo scalone papale sono stati ricevuti da mons. Arborio Mella di Sant'Elia, facente funzione di Maestro di camera, e dal Cameriere di cappa e spada dott. D'Alessandri. Il Papa ha ricevuto da prima S. E. Gombòs da solo, poi il Ministro Kanya, e quindi tutti gli altri del seguito. Complessivamente l'udienza è durata, tre quarti d'ora. Poi tutti si sono recati a visitare il Segretario di Stato, Pacelli, che li ha trattenuti a colloquio mezz'ora, e alle 13,25 hanno lasciato la Città del Vaticano. Lavoro rapido e concreto Budapest, 28 notte. In questi circoli si rileva che 1 colloqui che S. E. Giulio Gombòs, Presidente del Consiglio dei Ministri ungherese e S. E. Colomanno De Kanya, Ministro degli Affari Esteri d'Ungheria, hanno avuto con S. E. Mussolini, Capo del Governo italiano e S. E. Suvich, Sottosegretario agli Affari Esteri, sono la conseguenza naturale dei rapporti d sincera amicizia che da molto tempo esistono tra i due Paesi. Nel corso di itali colloqui, furono discussi problemi che interessano i due Paesi e spedataiente queQU atti ad approfondire ancor più le relazoni amichevoli italo-ungheresi. L'incontro di uomini di Governo italiano ed ungheresi era divenuto necessario, soprattutto in questi ultimi tempi di attiva vita politica internazionale, Nelle conversazioni romane, contemporaneamente a questioni politiche, si sono discussi problemi economici, poiché è nell'interesse dei due Paesi 11 rendere maggiormente intensi i loro rapporti economici e . commerciali. Come risultato dei colloqui, si può dire che, grazie ad essi, le buone relazioni fra l'Italia e l'Ungheria sono divenute ancora più intime. Nel suo editoriale il Luj Ncmzedzk scrive che la questione danubiana è divenuto il problema più importante della politica internazionale ed aggiunge che alcuni vogliono risolverlo con l'Ungheria, altri contro di essa e che a Roma si tratta 11 problema danubiano ungherese con la libertà, coi diritti e con l'autodecisione necessaria alla vita. «L'Ungheria — conclude il giornale — non permetterà mai l'oscuramento del problema. Essa sa soffrire ma non rinunciare ». In una corrispondenza da Roma a cui dà grande rilievo, il Pester Lloyd scrive : « I colloqui hanno fatto buoni progressi. Si tratta non solo dei principi! fondamentali dei problemi interessanti i due Paesi ma anche dei dettagli delle questioni economiche che tanta influenza hanno nella politica. Gombòs era ieri particolarmente soddisfatto dell'esito delle trattative. Ha detto tra l'altro che l'assoluta identità di vedute da ambo le parti rende possibile un lavoro rapido e concreto ». Il giornale, entrando poi nel merito delle conversazioni romane, osserva che, dato il carattere delle relazioni che intercorrono fra Gombòs e il Capo del Governo italiano, è naturale che oltre che. alla sistemazione del bacino danubiano si sia parlato anche del problema revisionista. « Sarebbe però un errore — continua il giornale — credere che esso abbia formato l'argomento principale delle conversazioni romane per quanto l'Ungheria lo debba tempre tener presente. Mussolini fa indubbiamente da mediatore amichevole fra l'Unghe ria e I firmatari del Patto a quattro e da questo punto di vista si possono trarre deduzioni circa la posizione che l'Ungheria dovrà assumere nella nuova situazione europea e ritenere che la visita attuale sia di grande importanza per la futura politica del Paese. Ieri si sono discussi a Roma particolarmente problemi economici di molto interesse per l'immediato avvenire e il prossimo viaggio del Ministro del Commercio Fabinyi in Italia servirà a dare un assetto definitivo alle relazioni commerciali fra i due Paesi ». In una corrispondenza da Berlino lo ste3so giornale scrive: « E' aui giunta da fonte informata la notizia che scopo principale delle trattative ungaro-ltaliane è di appro- fondlre vieppiù le relazioni già 'àmi-■ chevoli tra i due Paesi e rendere an che evidente tale approfondimento. Sscondo gli accordi da raggiungersi a Roma l'Italia continuerà ad appoggiare ulteriormente le aspirazioni revisionistiche dell'Ungheria nel campo diplomatico mentre l'Ungheria seguirà le direttive dell'Italia in tutte le questioni relative aUa sistemazione della medio Europa. Ad accordi ultimati l'Italia e l'Ungheria saranno da considerarsi vere e proprie alleate ». - La nuova atmosfera Londra, 28 notte. In un articolo di fondo la Yorkshirt Post scrive che la visita di Gòmbòs al Duce ha fatto sorirerp nella stampa uuce na tatto sorgere nella stanipa ungherese speranze sulla possibilità d; una immediata revisione dei trattati, «Tali speranze — aggiunge il gior-J nale — sarebbero anche state incoraggiate dalle parole che un uomo di Stato (Simon) avrebbe pronunciato al Royal Institute of International Affaires. L'atteggiamento di Mussolini rispetto alla necessità e alla opportunità di qualche riaggiustamento del trattati e noto, ma e altresì vero che una qualche rettifica di frontiera è oggi considerata probabile in quasi tutti gli Stati d'Europa tanto che lo stesso Benes non la ha più categoricamente esclusa. E' tuttavia prematuro prevedere rettifiche del genere per il prossimo autunno. « Quello che invece sembra corrispondere alla realtà, continua il giornale, è che grazie soprattutto all'alta sapienza politica di Mussolini si va creando in Europa un'atmosfera nella quale l'espressione «rettifica delle frontiere» può essere usata senza creare delle immediate e violente reazioni ». Fra i fattori che partecipano alla creazione di questa atmosfera il giornale nota le più amichevoli relazioni tra Roma e Parigi che fanno indubbiamente parte del programma del Duce inteso a rendere sempre migliore l'atmosfera in Europa. « Cosi — prosegue il giornale — vi sono prove che Mussolini sta cercando di ridurre al minimo 1 sospetti della Piccala Intesa nei confronti della revisione dei trattati promuovendo nello stesso tempo una maggiore cooperazione economica piuttosto che politica tra Austria e Ungheria ». In una nota editoriale la rivista Nereast dichiara che il Patto a quattro che fino a qualche tempo fa appariva agli occhi della Piccola Intesa come una minaccia per i Balcani, va dimostrando ogni giorno più di essere per l'Europa sud-orientale una manna e una benedizione. Ogni giorno che passa dimostra sempre più che il Patto di Roma si fonda sul desiderio di. promuovere la pace e la buona volontà in Europa e che la causa della pace è stata da esso considerevolmente rafforzata. La rivista prevede la firma di nuovi patti di non aggressione tra la Gregia, la Turchìa ed altri Stati bagnati dal Mar Nero. Parimenti slr Charles Petric, nella autorevole English Review, mette in rilievo che « grazie al Patto a quattro le ultime settimane hanno visto allontanarsi la tensione in Europa ». Petric sostiene che una soluzione federale del problema danubiano sulla linea tracciata da Benes è Irrealizzabile soprattutto perchè essa significherebbe la supremazia di Praga che nè VAustrla nè l'Ungheria sono disposte ad ammettere. Unico mezzo per prevenire l'Anscluss è, secondo. Petric, una restaurazióne absburglea. Accennando al problema delle relazioni tra l'Austria e l'Ungheria la Portnightly Review scrive: « Un gruppo economico che appare ormai imminente è quello che unirà l'Austria non con la Germania ma con l'Ungheria e che rappresenterà senza dubbio un apprezzabile vantaggio». Il corrispondente del Manchester Guardian da Parigi, dopo aver messo In rilievo le varie manifestazioni di amicizia della Francia per l'Austria, tra cui pone in prima linea la imminente emissione della quota francese del prestito, aggiunge che negli ambienti governativi francesi si ha l'impressione, grazie soprattutto all'atteg giamento assunto dall'Italia, che 11 pe rlcolo di una unione austro-tedesca è oggi meno grave che qualche tempo fa. Più oltre il corrispondente scrive di avere appreso da buona, fonte che il Governo francese sta seriamente esaminando la possibilità di cedere all'Italia la Somalia francese. Sarebbe anche presa in considerazione la questione del trasferimento del mandato "sulla Siria che tuttavia gli italiani non sarebbero, soprattutto per ragioni economiche, favorevoli ad accettare.