Il pittoresco Circuito della Coppa Ciano vedrà di fronte Nuvolari, Campati e Borzacchini

Il pittoresco Circuito della Coppa Ciano vedrà di fronte Nuvolari, Campati e Borzacchini TORNANO IN SCENA GLI ASSI DEL VOLANTE Il pittoresco Circuito della Coppa Ciano vedrà di fronte Nuvolari, Campati e Borzacchini Un primo accenno alle grandi maniestazioni automobilistiche, destinate a ollevare il bilancio sportivo non brilantissimo di questo luglio sonnacchioo, già è comparso su queste colonne, dove sono state annunciate la Coppa Ciano, che si svolgerà a Livorno il 30 corrente, e la Coppa Internazionale delle Alpi, che avrà inizio a Merano il 31 luglio. L'importanza che queste due gare — e specialmente la prima — son destinate ad attingere, non solo per virtù propria ma anche per un concorso di circostanze estranee, quale il già ricordato notevole periodo di < morta » sui terreni di gara italiani e 11 conseguente concentramento degli sforzi nei partecipanti e della appassionata atenzione nei tifosi, rendono doverosa una presentazione un po' più dettagliata dei due avvenimenti. I quali pre< gmnaelelitMngsdpAmstdduderanco ad una intensa ripresa di I Battività ■ automobilistica per tutto l'a-1 dgosto, sino a culminare nella gran Lgiornata di Monza (10 settembre), che pquest'anno, per l'abbinamento delle | Udue manifestazioni solite a tenersi una n principio e l'altra in fine di stagione, avrà uno specialissimo interesse. ' Gli appassionati dello sport del voante saranno quindi ripagati ad usura del forzato riposo delle ultime settimane, anche se Torino non offrirà ai « tifosi » locali, contrariamente a molte radicate speranze ed a qualche buon affidamento , pubblicamente trapelato, alcuna importante manifestazione prima della sosta invernale. E' possibile che l'attività sportiva automobilistica della Capitale piemontese debba limitarsi a due corse in salita, di cui una di carattere sociale e di modeste pretese? Ma la risposta a questo interrogativo ci porterebbe oggi troppo lontano dall'assunto. Basti raver segnalato, incidentalmente e senza secondi fini, 11... fenomeno, senza discuterlo. . Il Circuito del Montenero La Coppa Ciano richiamerà domenica prossima ai margini del pittoresco circuito del Montenero, e specialmente alle tribune dell'Ardenza, alle porte di Livorno, spettatori, critici e « tifosi » da ogni parte d'Italia. Questa corsa ha dalla sua un elemento di successo che nessuno le può menomare: l'ubicazione geografica. A portata di poche ore di treno — e della meravigliosa Via Aurelia — dalla Capitale; altrettanto accessibile dall'Alta Italia, per ferrata e per via ordinaria; nel cuore della gara tradizionalmente più sportiva — motoristicamente parlando — di quell'Italia Centrale che tanto contributo, di macchine e di cor ridori, ha dato allo sport motoristi co favorita dal ciclo delle manifestazioni dell'estate livornese comportanti a loro volta notevoli facilitazioni di viaggio e di soggiorno; suggestiva e famosa per la sua 'spiaggia dell' Ardenza, dove il Tirreno riunisce i fasti del paesaggio tipicamente italico con le attrattive della mondanità balneare, tutt' altro che trascuràbile in questa stagione — Livorno possiede tutti i « numeri > per dar vita nel cuor dell'estate ad una grande gara di portata nazionale, sentita e vis suta in tutta la Penisola. A questo fortunato elemento vanno aggiunti i meriti specifici della gara. Anzitutto il percorso, il notissimo anello di 20 chilometri, che si snoda tra l'Ardenza, Montenero.e il Castellacelo in continui saliscendi, con una sbalorditiva ricchezza di curve (164 nel giro), con ripidi dislivelli, su per le balze verdi di pini davanti al Tirreno e alle sue isole, con fondo stradale assolutamente perfetto, anche se in buona par-, te di larghezza limitata, tale da imporre qualche virtuosismo al Più veloci che intendono sorpassare. Un circuito all'antica maniera, di carattere più tecnico che spettacolare, dove il collaudo delle macchine e dei piloti non è più un'espressione rettorica, ma costituisce il fondamento stesso della gara, dove la frizione, il cambio, i freni, la docilità di sterzo valgono almeno quanto il motore: una gara completa, insomma. Consequenzialmente a queste attrattive, che se appassiona il pubblico interessa ovviamente in larga misura case e corridori, i quali sanno altresì di poter contare sulla proverbiale eccellente organizzazione della Sede del R.A.c.l. di Livorno, va annoverato l'elemento principe di ogni successo sportivo: la ricchezza di partecipanti, quantitativa e qualitativa. Infatti l'elenco delle iscrizioni pervenute in tempo utile alla C. S. del R.A.c.l. ammontano a 27: considerato ohe qualche iscrizione telegrafica ancora deve essere regolarizzata e passare per la definitiva accettazione della C. S., si può ritenere che non meno di 30 saranno le macchine che prenderanno il via domenica prossima agli ordini di S. E. Ciano, Ministro delle Comunicazioni, il figlio di Livorno che da molti anni non manca di presenziare a questa disputa. E trenta macchine rappresentano a un dipresso il limite, o quasi, della capacità del circuito: quante possono inseguirsi alle velocità praticamente raggiungibili oggigiorno senza nuocere alla reciproca sicurezza di marcia. Tra gli iscritti regolari e definitivi troviamo gli « assi » che trascinano all'entusiasmo tutte le folle: Nuvolari, che piloterà la sua Alfa 2550, la cosidetta Alfa-Scuderia Ferrari, ormai ben collaudata dalle sue recenti prove vittoriose (e specialmente dalle... altre) messa a punto in ogni dettaglio, resa sicura nella lubrificazione e nella tenuta dello chassis: degna insomma del suo conduttore. Accanto al popolarissimo Tazio, ecco Borzacchini, l'emulo fortunato, lo stilista impeccabile, l'uomo dall'audacia fredda e contegnosa, quanto irruente è quella di NuvoBari, anch'egli sulla 2550 Alfa Romeo modificata, identica a quella del mantovano. Benché appartenenti alla stessa « Scuderia », c'è da «riH^r sicuri che i due « assi » non si risparmieranno nella lotta; in ogni caso avranno il più formidabile pungolo nella presenza di Campali, sulla nuova Maserati che già ha dimostrato ampiamente di essere a punto e di poter aspirare alla vittoria. L'anziano e robusto Campar!, in questa sua seconda giovinezza sportiva che va sfoggiando da qualche mese, ha già confermato di essere degno di una fama che intorno al suo nome s'è intessuta quando gli « assi > che glie la disputavano si contavano a diecine, e la possibilità di emergere era riserbata ci grandissimi. Manca l'ultimo del quartetto, Achille Varzi, di cui nei giorni scorsi veniva dato per certa la presenza sulla nuovo Bugattl 2800: evidentemente la macchina non ha raggiunto ancora un grado di sicurezza e di messa a punto tali da permettere al galliatese d'impegnarsi a fondo. Avremo però, in compenso, un numero ragguardevole di campioni, che ci si è abituati a considerare di classe leggermente ma nettamente inferiore ai quattro « assi », come formanti una categoria a sè, di pari merito:, abitudine solo in partedcdi ltdlnriomiislorgIuptccqpqrrmmdan giustificata perchè molti di questi ultimi vantano delle proprie « specialità » nelle quali, col favore di una macchina adatta, possono dar del punti ai primi e sconvolgere qualsiasi pronostico. Nelle gare in salita, per esempio, alle quali è, sotto certi aspetti, assimilabile il tortuoso e tormentatissimo Circuito del Montenero. Ricordiamo tra questi campioni Minozzi su Bugattl, Pietro Gherst su Bugatti, Aymini su Maserati, Battaglia su Alfa 2300, il francese Villars — fondatore della « Scuderia » omonima — pure su Alfa 2300, Taruffi, anch'egli su Alfa, vincitore della Coppa del Mare motociclistica, domenica scorsa, sullo stesso circuito, e quindi allenatissimo c temibile. Nutrita è anche la rappresentanza delle 1100 eme, dove le Maserati di donna Vittoria Orsini, di Jaurmanik, di papaed soncopNsvoguagmesondescameIsvtresclompr17Barbieri, avranno di fronte la Salmson di Chambost e specialmente la M.G. di Lord Howe, il gentleman inglese resosi popolare colla sua partecipazione all'ulUrna Mille Miglia, -, e l n , o , a ì l , l o a di i e e il re gRitorneremo a valutare le probabilità dei singoli iscritti, ed a tentare qualche pronostico, quando i ranghi siano definitivamente chiusi, e precisati tutti i tipi di macchina in gara. La Coppa delle Alpi Nata in casa nostra coi caratteri della * gran fondo » di primissima importanza, tra l'interesse di intere moltitudini, con l'impegno di tutta l'industria, la Coppa delle Alpi fu per i primi anni la gara principe del nostro calendario, e vide l'avvicendamento ai posti di onore in classifica di macchine e di uomini che conobbero in grazie ad essa il loro quarto d'ora di celebrità. Poi, la Mille Miglia — gara di stile indubbiamente più moderno e più fascista, unica al mondo e inimitabile nella sua classifica di velocità pura — oscurò man mano la grande prova di regolarità disputata tra i valichi, i ghiacciai e le selve delle nostre Alpi. Infine 11 trapasso dell'organizzazione a un Comitato misto internazionale, composto dal rappresentanti dei singoli Automobile Clubs interessati, le diede il colpo di grazia, per noi italiani. Il percorso assunse sviluppi meno popolari e quindi meno eloquenti, in fatto di propaganda, presso le nostre masse — e quindi meno graditi alle Case concorrenti. Le spese di partecipazione aumentarono. La formula a medie fisse andò man mano allenandosi le simpatie, col migliorare della classe e. delle attitudini veloclstiche nei nostri corridori anche di secondo piano, sempre italiani e perciò irruenti e combattivi, alla bersagliere. Perciò noi, che l'avevamo creata, finimmo col disinteressarcene e col lasciar concorrere gli stranieri. Quest'anno la Coppa Internazionale delle Alpi è ritornata, per la massima parte, in territorio italiano, avendo gli Automobile Clubs tedesco ed austriaco rinunciato all'organizzazione nei singoli stati. Sono rimaste, accanto all'Italia, la Svizzera e la Francia: ma oltre metà percorso si svolge in Italia, Una tappa anzi, la terza,.che si disputerà il 2 agosto, verrà conchiusa i Torino. Ciò nondimeno le nostre case si sono disinteressate anche quest'anno della gara: nè maggior entusiasmo si è svegliato tra i .dilettanti. Tre soli concorrènti difenderanno i nostri co-^ lori: il conte Giovannino Lura.nl, il signor Agreggi, e l'instancabile «Frate Ignoto » al secolo Arturo Mercanti. La constatazione non è lieta, nè, a parer nostro, interamente giustificata: la Coppa delle Alpi conserva malgrado tutto un fascino e un valore probante, presso la folla, che potrebbe ancor fare del bene alla causa automobilistica. La situazione, comunque, va presa com'è: e' allo stesso modo che il R.A.C.L, e per esso la sede di Milano, concorre disinteressatamente : all'organizzazione, converrà con eguale obbiettività — scevra da ogni preoccupazione o partigianeria patriottica — commentarne brevemente gli sviluppi, in omaggio all'importanza indiscutibile che la gara conserva, anche se noi italiani non la viviamo che in funzione di ospiti. La prima tappa si svolgerà il 31 corrente sul giro delle Dolomiti: da Merano a Fortezza, Misurina, Pordoi, Cardano, Fortezza, Vipiteno e Merano. La seconda, il primo agosto, attraverso i passi dello Stelviò, del Bernina, dell'Albula e del Fittela, a S. Moritz. La terza, 11 2 agosto, toccherà Thusls, 11 S. Bernardino, Bellinzona, Lugano, Varese, Novara, Trino e Torino. Il 3 agosto la carovana si porterà in Francia, per il Sestrières e il Monginevro; scalerà l'Izoard, il Galibier e la Croce di Ferro per raggiungere Grenoble. H 4 agosto infine, per 1 Colli di Bayard, di Vars e De la Cayolle, raggiungerà Nizza, traguardo d'arrivo. Una quarantina di macchine sono iscritte alla gara, divise nelle 5 classi fino a 1100, fino a 1500, fino a 2000, fino a 3000, oltre 3000. I concorrenti sono in gran parte tedeschi: vedremo dtinaue sfilare sulle nostre strade le più belle e moderne vetture di quella progredita produzione. A. F. imDocai racalopatotrdasedele gidetrsaprquunQuImpalenaceposoveditiresiggtrl'taepremssvvddSSzteLppcalczgpdn1dPept