Il Duce riceve Gömös al suo arrivo nell' Urbe

Il Duce riceve Gömös al suo arrivo nell' UrbeIl Duce riceve Gömös al suo arrivo nell' Urbe Roma, 25 notte. Il Presidente del Consiglio ungherese, generale Gòmbos, è giunto questa sera alla Capitale con il ramdo delle 23.45. " Noi pressi della stagione di Termini s'era raccolta numerosa folla; tassa Ministero degli Esteri, barone Aloisì, il Governatore di Roma principe Boncompagni Ludovisi, il prefetto Meninoti, il Vice-segretario del Partito on. Adinolfi, il generale Goggia comandante del Corpo d'Armata, e numerosi alti funzionari del Ministero degli Esteri. Erano anche presenti il primo segretario della Legasione di Ungheria presso il Quirinale con l'incaricato di affari della Legazione ungherese presso la Santa Sede e il consulente ecclesiastico. Il Ministro di Ungheria, signor De Hory, si era recato incontro al genetale Gòmbos a Bologna. Alle 23,35 è giunto alla stazione ^Termini il Duce salutato da calorosi applausi. Il Ca/po del Governo era accompagnato dal Sottosegretario agli Esteri on. Suvich. S. E. Mussolini, ossequiato dalle autorità presenti, si è recato presso il primo ì>inarip dove poco dopo è giunto il treno che recava il Capo del Governo.ungherese. Non appena il convoglio si è arrestato ne è disceso il generale Gòmbos. Il Duce si è fatto subito incontro all'illustre ospite e 'gli ha stretto cordialmente la mano. Intanto discendevano dal treno il Ministro degli Esteri di Ungheria signor Kanya, il direttore generale degli Affari politici del Ministero degli Esteri barone Apor e altri funzionari. Il generale Gbm"bos ha presentato il seguito a S. E. il Capo del Governo e alle altre autorità, quindi attraversò la soletta reale gli illustri personaggi sono usciti sul piazzale esterno della stagione. Dalla folla non appena è apparso il Duce a fianco del Capo del Governo ungherese si è levato un vibrante applauso, che si è rinnovato quando il generale Gòmbos ha ossequiato S. E. Mussolini e si è allontanato in automobile dirigendosi alla Legazione di Ungheria, ove alloggerà durante il suo soggiorno romano. La folla è prorùtta in nuove acclamazioni al grido di « Viva il Duce! » quando'il Capo del Governo è salito in autoonobile con Von. Suvich e si,è allon tonato rapidamente. Verso mi Locarno orientale ? Budapest, 25 notte. I giornali rilevano che la stampa italiana osserva che al centro delle prossime trattative tra Mussolini e GombSs starà la questione degli effetti del Patto a quattro sulla media Europa, te nuto conto che il Patto ha provocato un orientamento completamente nuovo nella politica europea. In una lunga corrispondenza romana l'As Est, dopo avere affermato che forse mai un Capo di Governo estero è stato atteso con così unanime favore quanto Gòmbos a Roma, scrive « Neppure le trattative del Patto a quattro hanno impedito al Duce di dedicarsi all' esame della questione ma giara e di fare proposte all'Inghilterra e alla Francia per la sua soluzione. Mussolini è convinto che, senza una adeguata revisione, non si potrà raggiungere uno sviluppo economico >. II viaggio romano — ha detto una personalità italiana al corrispondente «— potrà forse assumere un'importanza Storica. « Tra l'Italia e l'Inghilterra — continua la corrispondenza — l'identità di vedute è perfetta in inerito alla sistemazione del problema ungherese. Non 6i devono formare tuttavia speranze esagerate ». L'articolo conclude che dalla visita 'di G6mb6s e di Kanya si attende : 1) la sistemazione dell' Ungheria entro la cornice di una Locarno orientale e di nuovi Patti di amicizia conclusi dall'Italia; 2) la soluzione delle questioni economiche italo-ungheresi; 3) la sistemazione del problema austro-ungherese è del problema austro-germanico; 4) la continuazione delle trattative per la revisione ungherese. Il Pesti Hirlap scrive che il viaggio romano di Gòmbos e Kanya ha destato r attenzione di tutta l'Europa. La spiegazione è semplice: tutti sentono che nella media Europa le cose non possono più andare avanti come finora e che prima o poi qualche cosa deve avvenire. «Naturalmente — aggiunge il giornale — è ancora più comprensibile che l'opinione pubblica ungherese segua con particolare interesse il viaggio del Presidente. Il più delle volte nuove vie non vengono aperte improvvisamente facendo cadere con grande fragore gli ostacoli, ma demolendoli lentamente. Non possiamo attenderci dalla visita romana mutamenti improvvisi che facciano epoca, ma anche cosi la sua importanza è assai grande. L'opinione pubblica ungherese recentemente ha approvato il viaggio a Vienna di Gòmbos; con ancora maggiore soddisfazione essa accoglie la notizia che esso si reca a Roma. Con il suo istinto politico caratteristico, essa ha compreso fin dal primo momento l'importanza dell'amicizia italo-ungherese. Essa sa che anche oggi gli interessi politici ungheresi e italiani sono completamente paralleli. Ricordando con gratitudine l'appoggio finora avuto dall'Italia, essa guarda serenamente ai colloqui romani. <s In Ungheria — conclude .il Pesti Hirlap — tutti sono convinti che Mus■ solini è il nostro vero amico e che l'Ungheria mutilata può continuare a far conto sull'aiuto dell'Italia. Il fatto che In seguito all'amicizia dell'Italia, nella media Europa non può formarsi un or dinamento contrario agli interessi dell'Ungheria, rende tranquilli gli unghe resi ». Nel suo editoriale di commento 11 jgiornale governativo Fueggctlenseg dice fra l'altro che oggi l'Italia è più che una grande potenza europea. «La genialità, l'energia e la visione mirabilmente vasta ed elastica di Mussolini — aggiunge il giornale — hanno trasformato effettivamente Roma in quello che egli voleva, cioè nel centro a quattro, che garantisce lo sviluppo pacifico dell'Europa. Piaccia o non piaccia il Fascismo, bisogna fare i conti du Mussolini, come pure col fatto che il centro di gravitazione dei problemi europei si è nuovamente spostato, e per lungo tempo, su Roma. Se il primo viaggio romano di Gòmbos era opportuno per ragioni soggettive, cioè per l'intima e stretta amicizia italo-ungherese, esso era opportuno anche per ragioni obiettive come quanto precede dimostra. Per gli stessi motivi, conclude il giornale, il viaggio attuale è opportuno. Siamo diventati un fattore considerevole nella politica europea. Cominciamo a riavere la parte storica'sottrattaci ». Il conservatore Pesti Hirlap dice che 11 tema delle conversazioni romane è facile ad immaginare. Esistono dei problemi, esiste una sincera amicizia dei pòpoli italiano e magiaro: da questi fattori sii può dedurre quello che il Capo del Governo italiano desidera trattare con i Ministri ungheresi. g^as».4»» L'atiesa in Austria Vienna, 25 notte. La Neue Preie Presse reca una cor rispondenza da Budapest in cui rileva la particolare importanza del viaggio di Gòmbos a Roma. In essa è detto che a Roma si cercherà sicuramente di aprire una via nell'Oriente europeo, par una soluzione che assicuri la pace. La corrispondenza conclude dicendo che i colloquli di Roma sono atti preli minari per importanti avvenimenti eu ropei. La missione di Roma Buoarest, 25 notte. Sotto il titolo « Il Patto a quattro - Il trionfo della personalità », l'ex-Ministro Coga, capo del partito agrario, ha pubblicato sul quotidiano Universul un articolo sul valore del Patto a quattro. Premesso che il Patto di Roma è il più importante atto della storia diplomatica dell'Europa post-bellica, l'autore dell'articolo osserva come tutti abbiano finito per convincersi che esso serve agli Ideali-della pace. « Da tutte le labbra si stacca una affermazione che raccoglie il consenso degli osservatori obbiettivi, quella dell'innegabile, vertiginoso aumento del prestigio dell'Italia, che nelle gerarchie dei valori raggiunge vette finora sconosciute. Dopo un lungo periodo di ascensione, Roma contemporanea adempie oggi per la prima volta una missione universale nel campo politico, ridiventando la leva dello sforzo per migliorare l'umanità. E' da questa resurrezione di splendore nella Città Eterna che scaturiranno forse le formule di quella « vita nuova » che è aspirazione delle menti superiori. Ma al di sopra di questo soffio di epopea greco-romana balza una constatazione : che la miracolosa ascesa con cui l'Italia in dieci anni stupisce il mondo, è opera di un solo Uomo, è la dote personale con cui Mussolini si presenta sulle soglie della posterità. Il metodico piano dell'audace Costruttore ha potuto essere svolto anno per anno, giorno per giorno. Gli spiriti dogmatici, anchilosati da teorie ormai scolorite, avranno un ingrato quarto d'ora nel leggere che nella Sala del Mappamondo gli Ambasciatori di Francia, Germania e Inghilterra hanno apposto la propria firma sull'atto del Capo del Governo fascista e avranno forse capito, questi prigionieri del passato, che la solennità di Roma non è che l'investitura internazionale concessa al pensiero di Colui i cui atti essi avevano seguito col sorriso del loro scetticismo. « Il Capo del Governo d'Italia si trova oggi in una posizione per essi completamente in attesa. Dopo aver rigenerato l'anima di un popolo, di aver forgiato una nuova morale e un nuovo spirito pubblico strappando l'Italia al baratro, Mussolini appare oggi, dopo un decennio di sforzi giganteschi inquadrati in una ferrea disciplina, come il salvatore dell'equilibrio europeo, come l'organizzatore dell'avvenire dell'umanità. « Al pari della squadriglia di Balbo che percorre i mari ed a grandi altezze abbraccia il globo terrestre, la fama del Duce penetra oggi ovunque, fruga ogni angolo. Da Mussolini parte un principio di superiore organizzazione del pensiero umano, qualche cosa dell'essenza divina, che plana sulle nostre teste, il trionfo della personalità ». Rappresentanza di fascisti cileni ad una celebrazione italiana Santiago del Cile, 25 notte. Per la prima volta una rappresentanza del Partito fascista cileno ha assistito a una celebrazione italiana. Per invito dell'Ambasciatore la Colonia italiana si è riunita nel Teatro Providencia per celebrare la transvolata del Generale Balbo. Durante la cerimonia è stato proiettato il film del volo Italia-Brasile concluso due anni or 3ono dalla prima squadra atlantica. Il prof. De Zuani ha pronunciato un discorso. Sono intervenuti 100 fascisti cileni col loro Capo Gonzales e col Capo delle squadre di azione Ortuzar. La rappresentanza fascista cilena, dopo il discorso del prof. De Zuani, ha acclamato entusiasticamente all'Italia, al Duce, al Fascismo. Il Partito fascista cileno che ha già 5000 iscritti nella Repubblica si ispira direttamente alla dottrina di Mussolini.