La vittoriosa volata di Guerra a Parigi

La vittoriosa volata di Guerra a Parigi L'ULTIMA TAPPA DEL GIRO DI FRANCIA La vittoriosa volata di Guerra a Parigi Parigi, 24 mattino. L'ultimo atto del Gii» di Franala s'Inizia ad caffè deCla Mezzaluna, a Caco. Siamo fuori di città qualche chilometro, ma non per questo La folla è memo densa. Le operazioni di partenza ai svolgono tra una grande confusione e i carradori hanno non poche difficoltà per aprirsi un varco sino al tavolo deUa fdirma, ove attende ti signor Oazatts, che oggi funziona da patron, data l'assenza di Desgrange. Questi, ligio affa tradizione, ha abbandonato il Tour ieri sera, par precederlo a Parigi. La combattività di Rebry Sono le 8,30 quando il acuto Biscot dà la partenza. L'dndizio è veloce per merito di Rebry, che ha assunto il coniando prima che la squadra francese potesse disporsi nella consueta formazione difensiva. I primi 9 Km. che ed dividono da Oagny sono percorsi in 16'. Brugère e Geyer daranno il cambio al belga nel tirare velocemente. Nella prima mezz'ora si è mantenuta una media superiore ai 35. L'isolato Brugère ha anche la velleità di tentare una fuga avendo Alberto Buchi sulla sua ruota; mia i due non riescono che ad assicurarsi un vantaggio di poche decine di metri, che sarà subito calmato. Notre Dame (Km.36) è raggiunta alle 9,30 dal plotone, che è ancora compatto e che marcia seniore velocemente, tirato adesso da Archambaud. Mainica solo PJpoz, che ha spaccato la forcella. Adesso conducono i francesi e l'andatura diminuisce sensibilmente. La cosa sembra non vada a genio a Rebry, che parte nuovamente ' di scatto. Benché ripreso dal gruppo, il belgu continola a condurre meato velocemente per alcuni chKometri. Ed ecco che. ora Geyer tenta a sua volta una fuga, ma ccn non migliore fortuna, perchè Spelicher, Ber. nard e Lapeble sono pronti a inseguirlo. Giungiamo, infine, alla salita di Ooeur Volani: è il maggior dislivello delia giornata. Si tratta di 900 metri di salita. Ma cosa seno per gente che ha scalato il Tourmalet? Il gruppo, però, si fraziona leggermente, perchè Bernard e Favole tirano via a "ieni pedali. Scatta, però, anche Trueba, il quale giunge solo in votba. Nella successiva discesa, che porta a Lisieux, Fayolle e Lapebie cadono insieme, e quast'uiltlmo deve fermarsi per attendere i meooanici che gli rimettano ■in ordine la macchina. A Llsicux (Km. 59) slamo passati alle 9,52. Bettimi buca e, subito dopo, scorciamo una maglia tricolore saltare a terra all'improvviso e fermarsi sul ciglio della strada. Il gruppo si allunga subito. Tra i pr,!imi,Mairtano ha ■Boattato e ora si marcia a oltre 40 all'ora. E' Guerra che sd è fermato, ma è semplicemente per la catena che è aalbatia.'vila. Per ogni eventualità, Giacobbe è Bogara1?5?hi si cono subito messi a disposizione del campione d'Italia. I nostri atleti si riportarono ini'gruppo, dopo appena m-zzo chilometro di- lTi:?Ti:i'r.ica'tn fariseo, Fa ora un gran caldo. Si è vicini a mezzogiorno. L'andatura ù diminuita e si sta perdendo molto dil vantaggio acquistato in partenza sull'orario. Ma è di nuovo Rebry che pensa a suonare la sveglia. A Evreux (Km. 123), dove è posto il controllo a rifornimento, si passa alle 12.22. Una trentina di corridori sono in gruppo; gli altri arrivano alla spicciolata e tra essi Magne e Le Greves, che erano rimasti Indietro a causa dell'allungo del belga. Al tèrmine di un bel rettilineo' si giunge dopo una breve salita a Pacy, ed è 11 parigino Bernard, che è saltato in testa, che tira a 38-30 all'ora, senza curarsi se la cosa è gradita ai compagni, molti del quali hanno incominciato a consumare la colazione. A Mantes (Km. 163) giungiamo alle 13.45. Il pubblico si infittisce sempre più. Da Mantes a Melun si pone in testa Le Calvez. Ci avviciniamo alle porte di Parigi. Si procede tra una siepe densa e ininterrotta di folla, ed è enorme il lavoro • dei gendarmi per mantenere un varco libero tra la gente che si pigia e si accalca. Cosa è successo all'arrivo Sulla breve salita di Poissy il plotone si disgrega e si contano una diecina di distaccati, tra cui Schepers, Thierbach e Gaillot. Si registra una foratura di Cornez e, poi, attraversando il selciato di Saint Gemmili, si ha una 'breve battaglia. I corridori sono disseminati in piccoli plotoni. Ma, all'uscita dalla città, i primi rallentano, di guisa che ai riforma un gruppo compatto dal quale, tuttavia, manca Martano. Il piemontese rientrerà, però, un po' più tardi, in compagnia di Bettini e Louyet. All'inizio della nuova salite!' la di Louvecienne, Brugère fora. True^ ba scatta e Antonino Magne si mette alla sua ruota; ma il francese non regge allo sforzo e l'isolato spagnolo con tinua da solo verso il culmine, dove giunge con 200 metri di vantaggio sul gruppo di testa, che ha assorbito Magne. Dopo la salita sorpassiamo Bottini, Giacobbe, Le Goff, Bergamaschi .è Lemaire, quindi Geyer, Martano, Deicroix, Leve! e Magne. Davanti sono iSpeicher, Stoepel, Guerra, Archambaud, Rinaldi, Leducq, Dignef, Rebry, lAerts, Alberto Buchi e Le Calvez. Sul piano Spelcher e Archambaud fanno grandi sforzi e Trueba viene ragglunito. Il suo colpo non è riuscito e il pio' ione si ricostituisce. Attraverso Garches e Saint-Cloud la marcia dei reduci del XXVII Giro di Francia è un trionfo di acclamazioni. Ma anche la gara diventa palpitante. Si marcia adesso a oltre 40 all'ora. E' un susseguirsi di scatti; è la lotta violenta per le posizioni. Non tutti possono resistere a questa andatura e coloro che perdono la ruota saranno Staccati irrimediabilmente. Cosi il plotone si va sempre più assottigliando, man mano che ci avviciniamo al Parco dei Principi. Precediamo i corridori e giùngiamo alla méta attendendoli sulla linea del traguardo. Uno spettacolo veramente grandioso ci offre il grande velodromo coi suoi spalti immensi, arciplenl Più degna e imponente cornice non potrebbe avere lultlmo chilometro del ventisettesimo Tour, nè più entusla Etiche accoglienze i valorosi atleti che sono riusciti a portare a termine la prova severissima. Si ode un clamore altissimo; un colpo di pistola annuncia l'arrivo dei corridori. Dal sottopassaggio irrompe una maglia blanco-rosso-bleu : è Archambaud, alla cui ruota è Guerra. Poi penetrano, successivamente, sulla pista Stoepel, Aerts, Leducq, Magne e Speicher. Archambaud conduce fortissimo fino all'uscita dalla curva, ma Guerra, dal largo, progressivamente, lo rimonta e, alla metà del rettilineo opposto, è in testa. Alla curva successiva, il campione d'Italia temporeggia un poco, permettendo ad Aerts di venirgli a fianco, quasi alla stessa altezza; però, all'uscita dalla curva finale,' Guerra si impegna a fondo e magnificamente resiste al ritorno del belga e di Leducq, mentre Stoepel cede e Speiciier rinuncia alla lotta. Immediatamente l'altoparlante comincia ad annunciare l'ordine d'arrivo: 1. Guerra, 2. Archambaud, ma non si riesce ad udire più nulla. Dalla folla si innalza un coro assordante di proteste e di fischi. Queste escandescenze sono, purtroppo, riservate al mantovano. Rimaniamo attoniti, non potendo darci ragione delle accoglienze al nostro campione tanto più da parte di un pubblico in genere abbastanza sportiI?J™?%fUel}° P^Sipo. Ai fischi ^1Mn^LS.UCTc,ed! un, appello cadenzato: Martano! Martano! Martano! La folla è tutta per Martano, è entusiasta delle S?s < ?ei- vìnclt°re della categoria degli isolati. Martano è l'autentica rivelazione del Tour e questa folla non vibra di entusiasmo che per lui. Il corridore di Giaveno è, poi, anche acclamatissimo, quando, più tardi, sfila a sua volta carico di fiori, seguito da True03., cùs indossa una pomposa sciarpa dai colori spagnuoli e dal piccolo Level, altra rivelazione del Tour. E. R.