Le possibilità ricostruttive del Patto a quattro alimentano la risorta fiducia nei popoli

Le possibilità ricostruttive del Patto a quattro alimentano la risorta fiducia nei popoli IL GENIO POLITICO DI MUSSOLINI NEL MONDO Le possibilità ricostruttive del Patto a quattro alimentano la risorta fiducia nei popoli Londra, 21 notte. Tutte le più autorevoli riviste settimanali commentano il Patto a quattro. Il New Letter, organo dei laburisti nazionali di MacDonald, scrive che l'arrivo a Roma di Henderson ha fortunatamente coinciso con la firma del Patto a quattro. « Questa — continua la rivista — è la migliore e più tempestiva smentita ai profeti di sciagura che dedicano tutta la loro attività a denigrare il Governo britannico. Contrariamente alle loro proteste, il Patto a quattro è stato firmato e nella sua forma finale rappresenta un importante sviluppo degli accordi di consultazione delineati a Losanna. Esso avrà certamente una grandò importanza per la pacificazione dell'Europa, impedendo la formazione di blocchi rivali e promovendo varie cooperazioni fra le maggiori quattro Potenze. Tale cooperazione è divenuta sempre più indispensabile tanto nel campo del disarmo che negli altri campi. Noi abbiamo pertanto fiducia che l'avvenuta firma del Patto faciliterà grandemente la missione di Henderson nelle capitali europee ». «La firma del Patto a quattro scrive la Week and Rewiew — è un avvenimento di grande importanza anche se il Patto ha subito delle modificazioni durante 1 negoziati ». Dopo aver ricordato che il trionfo del Fascismo in Germania aveva contribuito a far sorgere lo spettro di una divisione dell'Europa in due campi avversi, la rivista continua: « Ogni eventuale revisione del Trattati dovrà avvenire attraverso negoziati pacifici; la minaccia dell'Anschluss è evitata: il Duce dunque ha diritto di essere soddisfatto e orgoglioso della sua opera ». La stessa rivista pubblica un interessante articolo del suo corrispondente da Vienna sotto il titolo « Il Patto a quattro ed i Balcani ». « La recente visita di Gombos a Vienna — scrive il corrispondente — è un altro successo della politica italiana ed ha una particolare importanza in quanto pone le basi di una più stretta coope razione economica tra Austria e Ungheria. Un'altra importante conseguenza del Patto a quattro — dice più oltre il corrispondente — sarà la chiara formulazione del rapporti futuri tra Italia e Jugoslavia. La Jugoslavia finora ha goduto di una supremazia tra gli Stati balcanici in forza sopratutto del febbrile accrescersi dei suoi armamenti non solo con l'approvazione, ma anche con l'aiuto finanziario della Francia. Tali aiuti trovavano origine nel desiderio di avere un forte alleato alla frontiera italiana. La liquidazione dolle divergenze italo-francesi diminuirà eviden'omente il valore e il peso di tuie alleanza». Il corrispondente si diffonde sulla situazione interna jugoslava mettendo in rilievo il fallimento della po litica centralizzatrice di Re Alessandro e le crescenti ansie della Francia per le conseguenze che tale politica di accentramento e di sopraffazione potrà -avere sulla stabilità del Regno jugoslavo. « Se il Patto a quattro — egli continua — deve davvero creare la pace dell'Europa centrale e balcanica, la questione croata dovrà con ogni probabilità essere presa in esame da un consesso, internazionale anche in forza de gli impegni assunti dalle Potenze associate e alleate nel Trattato di San Germano rispetto alla protezione delle minoranze ». Il corrispondente conclude accennando ai Patti recentemente firmati dalla U.R.S.S. e al rinnovo del trattato tra Italia e Rumenia, facilitato dal miglioramento delle relazioni italo-francesi. La rivista Spectator scrive: « La importanza del Patto a quattro sta più nella sua interpretazione che nelle sue clausole. Esso ba già avuto per effetto il riawicinamento tra Italia e Francia, che era condizione essenziale per ogni miglioramento del rapporti tra la Piccola Intesa, l'Austria e l'Ungheria. La Germania non ha ottenuto attraverso 11 Patto di Roma i vantaggi che sperava, ma anche essa ne ricava un sostanziale beneficio in quanto il Patto previene l'isolamento della Germania in Europa. Il Patto finora rappresenta un contributo prezioso alla pace del mondo perchè scoraggia ed impedisce la creazione di blocchi ostili». H Manchester Guardian, da Parigi, mette in particolare rilievo il co municato diramato dopo la visita del Ministro di Jugoslavia a Paul-Boncour in cui il Patto a quattro è defi nito nn importante contributo alla causa della pace. Poincaré e il Patto di Roma Bestiari! non sostituirà De Jouvenel Parigi, 21 notte. I Ministri si sono riuniti in consiglio nel pomeriggio all'Eliseo sotto la presidenza del signor Lebrun. II Presidente del Consiglio Daladler ha fatto una esposizione della situazione generale e Paul-Boncour ha reso conto dello stato degli affari esteri. Il Ministro degli Esteri ha pure intrattenuto il Consiglio su un importante movimento diplomatico che non sarà però definitivamente stabilito se non quando il gradimento dei Governi interessati avrà potuto essere sollecitato secondo le norme internazionali. Ma si sa sin d'ora che il nuovo ambasciatore di Francia designato presso il Quirinale non sarà il senatore René Besnard, poiché Paul-Boncour, interrogato alla fine del consiglio dai giornalisti, pur rifiutandosi di fare qualsiasi dichiarazione, ha detto: — Tutto quello che posso dirvi è che, dopo la missione temporanea ed eccezionale affidata sei mesi or sono al senatore De Jouvenel e che questi ha pienamente assolto, il Governo ha ritenuto, per quello che concerne il movimento di insieme in preparazione, che esso non dovesse comprendere che dei diplomatici di carriera. E' questa la Boia ragione per la quale esso non si è soffermato per una delle ambnsciate al cui titolare si deve provvedere sulla scelta di un uomo politico il cui nome era stato spesso pronunciato in questi ultimi giorni con legittima sim¬ patia e che era infatti designato alla nostra attenzione dalle alte cariche che egli aveva già occupato ». Ricordiamo che i due diplomatici dei quali si è pronunciato il nome quali probabili successori di De Jouvenel sono il conte De Chambrun attualmente ambasciatore ad Ankara e il signor De Saint-Quentin direttore degli affari di Africa e del Levante al Ministero degli Esteri. fi Presidente della Repubblica ha ricevuto oggi il senatore Enrico De Jouvenel, che lo ha a lungo intrattenuto sullo stato attuale delle relazioni franco-italiane. Il signor Lebrun lo ha ringraziato e felicitato per il fortunato sforzo che egli ha compiuto durante la sua dimora a Roma per il miglioramento di quelle relazioni preparando in tal modo per l'avvenire una collaborazione fiduciosa dei due popoli. . Un collaboratore àelVExcelsiar si è recato a Sampigne da Poincaré, col quale si è intrattenuto sulle principali questioni che sono all'ordine del giorno, ed ha raccolto questa dichiarazione dell'ex-Presidente della Repubblica sul Patto a quattro: « Tutto dipende dall'uso che se ne farà. Le sue disposizioni sembrano del resto favorevoli tanto per gli italiani come per noi. Vi è interesse a non lasciare accumularsi malintesi tra i nostri due paesi. Ho letto che Daladier avrebbe intenzione, durante una crociera nel Mediterraneo, di incontrare Mussolini e di avere con lui un colloquio. E' una buona e ottima idea, dalla quale non potranno derivare che accordi equi per la Francia e per l'Italia. Sembrerebbe pure che la Polonia e i Soviet si riavvicinlno per timore di Hitler ». Avendo il giornalista chiesto all'exPresidente quello che egli pensasse del Cancelliere tedesco, Poincaré ha risposto argutamente: «Io non ho mai un'opinione sulle persone che non conosco. Ci si inganna cosi di frequente anche sulle persone che si crede di conoscere! ». Henderson riparte per Parigi dopo il colloquio con Hitler Berlino, 21 notte. Il Cancelliere Hitler, subito dopo il suo colloquio con Henderson ha lasciato Monaco lori sera stessa per Bayreuth per assistere colà all'apertura della stagione wagneriana. Anche il ministro degli Esteri barone von Neurath, che si era recato a Monaco per assistere al colloquio, ha lasciato la capitale bavarese mentre il Presidente della Conferenza del disarmo vi si è trattenuto ancora qualche ora per visitare la città e poi anch'egli è ripartito per Parigi. Nessuna indiscrezione viene fatta dai giornali sul tenore e sui risultati del colloquio di Hitler col Presidente della Conferenza del disarmo. Il laconico comunicato diramato ieri sera stessa sul colloquio diceva semplicemente che in esso erano state < discusse alcune que stionl che erano rimaste sospese nelle conversazioni di Berlino ». Alcuni gior nali, richiamandosi a circoli bene informati, aggiungono che in ogni modo dopo le conversazioni di Berlino e di Monaco è data la possibilità di continuare lo scambio di vedute sulla questione del disarmo nell'obbiettivo di una sperabile intesa, e per quanto riguarda poi la proposta di un incontro del Cancelliere Hitler col Presidente francese Daladler, secondo tali informazioni, si dichiarerebbe nei circoli competenti che. « tale incontro da Henderson ritenuto desiderabile richiedereb be in ogni modo ancora un'ulteriore preparazione diplomatica ». Henderson, in una breve intervista con il capo redattore dell'Agrneiz Sueddeutsche Gorrespondenz, ha detto di sperare che, in seguito ai colloqui avu ti, il testo della convenzione di disarmo nella forma che verrà presentata il 18 ottobre in seconda lettura sarà accettato. Egli ha aggiunto che le divergenze di vedute sorte nella prima lettura possono dirsi a suo parere già molto ridotte dopo l'attuale scambio di idee. La Telegraphen Union intanto ha da Mosca che il Presidente della Conferenza del disarmo Henderson è attsso nella capitale sovietica ai primi di agosto. Egli avrà del colloqui col Com missario agli Esteri Litvinoff, ai quali assisterà il vice-presidente Krestinslri e il Commissario per la Guerra Vorossiloff. Non è prevista alcuna conferenza con Molotoff. Henderson intenderebbe fermarsi a Mosca tre giorni. Spirito mutato Londra, 21 notte. Corrispondenze da Monaco mettono in rilievo l'incontro Henderson-Hitler riportando il comunicato ufficioso diramato dopo il colloquio in cui si dichiara che le conversazioni Hitler-Daladier richiedono un'ulteriore preparazione diplomatica. H corrispodente del Times riferisce che da quanto gli risulta da fonte autorevole, Henderson, pur rendendosi conto delle difficoltà che ancora esistono prima di raggiungere il successo, sarebbe stato impressionato favorevolmente dallo spirito prevalso durante le sue conversazioni nelle tre capitali europee. Egli si è convinto che nei paesi firmatari del Patto a quattro esiste il sincero desiderio di arrivare ad una convenzione sul disarmo e che nella prossima riunione della conferenza importanti progressi potranno essere fatti. Le vacanze di Gombos in Italia Budapest, 21 notte. Il Presidente del Consiglio ungherese Gombos che, dopo la morte della consorte, si è ritirato in un suo piccolo po dere in campagna, partirà, a quanto informano telegrammi da Budapest, lu nedl alla volta dell'Italia, dove si propone di passare un periodo di riposo. Nell'occasione egli si recherà anche a Roma per rendere visita al Capo del Governo italiano. Tale visita, secondo informazioni ufficiose, era progettata da tempo; si ritiene che oggetto delle conversazioni romane saranno non soltanto le questioni economiche, ma anche tutti i problemi relativi alla sistemazione dell'Europa centralo che, dopo la firma del Patto a quattro, sono divenuti di particolare attualità. Gombos sarà, a quanto si afferma, accompagnato nel suo viaggio a Roma dal Ministro degli Esteri ungherese Kanja. I giornali, comanontando il viaggio di Gombos, scrivono tra l'altro che ned circoli bene informiaU si dichiara che tì viaggio è la naturale conseguenza dei rapporti dd amicizia dei due Paesi. Da quando Gombos è stato a Roma 10 scorso novembre e Kanja lo scorso marzo, si sono svolti grandi aweni meniti, è stato firmato il Patto a quattro ed in generale sono aorte questioni la cui trattazione è divenuta di assoluta attualità. Il Presidente del Consiglio resterà a Roma tre giorni. Sembra probabile, aggiungono i giornali che Mussolini e Gombos, oltre questioni economiche, debbano trattare anche problemi politici. La disoccupazione diminuisce nel mondo Rema, 21 notte. Per la prima volta dall'inizio del la crisi mondiale, le statistiche trimestrali dell'Ufficio Internazionale del Lavoro, in rapporto al periodo corrispondente dello scorso anno, segnano una diminuzione della disoccupazione in un notevole numero di paesi, fra i quali sono importanti paesi industriali europei come la Germania, la Gran Bretagna, e paesi extra^europei come l'Australia, il Cile, il Giappone e la Palestina. In Germania il numero dei disoccupati, che era di 5.582.620 nel giugno del 1932, è sceso, nel giugno 1933, a 5.039.512. In Gran Bretagna si contavano, nel giugno del corrente anno, 2 milioni 636.319 disoccupati- contro 2.821.340 del giugno 1932. Per quanto in alcuni paesi la disoccupazione sia stata lievemente più intensa nella primavera del corrente anno che non in quella del 1932, e per quanto le cifre della diminuzione ove questa si verifica, non tengano conto della disoccupazione parziale creata dal lavoro ridotto, tuttavia un particolare confronto di cifre, non solo con quelle di un anno fa ma anche con quelle di tre mesi addietro, consente di affermare che 11 miglioramento constatato in alcuni paesi, all'inizio di quest'anno, sembra essersi esteso al mondo intero. ^ ^ ^ Segni dei tempi L'idea fascista in Francia Londra, 21 notte. Continua nelle riviste e nei giornali inglesi il vivo interessamento per l'affermarsi delle idee fasciste in Francia. « E' questo — dichiara il Daily Mail in un articolo di fondo — un segno dei tempi. La Francia si va stancando del disordine e della instabilità che sono conseguenza del regime democratico che nella maggioranza dei paesi continentali è diventato preda di accaparratori di cariche pubbliche causando una infinita confusione. I francesi vedono un ben diverso regime all'opera in Italia e su molti di essi questo regime va esercitando un crescente fascino. Il regime fascista è ad un tempo maschio, efficace e poco costoso, raggiunge i propril obbiettivi senza perdere tempo ed energia con inutili commissioni e comitati. La civiltà è stata definita un sistema di controllo e di direzione che sviluppa nel modo più rigogliosamente economico la massima potenzialità di un popolo. Mussolini ha dimostrato al mondo come questa forma di controllo può essere esercitata con il maggior successo dal Regime fascista ». Il porto di Trieste e i traffici coloniali inglesi Un progetto anglo-austriaco Vienna, 21 notte. Il giornale ufficiale austriaco Wiener Zeitung si è occupato oggi, nella sua rubrica economica, di un progetto che verrebbe appoggiato da questo Ministero del Commercio e che, se realizzato, sarebbe di grande vantaggio non soltanto per l'economia austriaca, ma anche direttamente per il Porto di Trieste. Pare che in occasione del suo recente soggiorno a Londra, il Ministro del Commercio austriaco Stockinger abbia avuto una conversazione con esponenti dell'economia britannica e ne abbia ritratta l'impressione che l'Inghilterra volentieri devierebbe i suoi traffici coloniali da Amburgo a Trieste, purché da parte austriaca si facessero concessioni doganali atte ad incoraggiare gli importatori a ritornare ad utilizzare la via preferita nell'ante guerra e, cioè, quella attraverso il porto di Trieste. In questi ambienti economici la notizia ha fatto grandissima e favorevole impressione; si fa notare che, passando il traffico dei generi coloniali destinati all' Europa sud-orientale, per il porto di Trieste, ne rimarrebbero avvantaggiate non soltanto le ferrovie federali austriache, ma, anche, tutti gli altri Paesi danubiani. Tale vantaggio compenserebbe in larga misura i diminuiti introiti del fisco derivanti dalla riduzione dei dazi, che si crede dovrebbe ammontare al dieci per cento. I generi di cui finora si parla, sono i più comuni e. cioè, il tè ed il caffè. Il progetto, come ben si vede, si trova ancora allo stato di studio e certo non mancheranno di presentarsi alla sua attuazione difficoltà ed ostacoli. Il fatto stesso però che a parlarne per primo sia stato l'organo ufficiale Wiener Zeitung denota come, almeno in Austria, si intenda prenderlo seriamente in considerazione.