Storia di un corredo nuziale

Storia di un corredo nuziale Storia di un corredo nuziale Un testamento che con esìste:, fidanzata purché sposi il Tal non si vede - Neppure la « Lascio 300 mila lire alla mia dei Tali» - Il promesso sposo sarta vedrà i suoi soldi i , o i a a e l o 1 j 1 1 ; é ò a e a , o r o o i i i i i d a i o n , r n a a 6 r Or sono quattro anni una giovane e distinta signorina, vestita con ricercatezza e buon gusto, si recava in un noto negozio di sartoria diretto dalla signora Amy ad ordinare uà abito. — E[o bisogno 5— essa diceva alla signora -A-niy, subito accorsa — di un àbito da passeggio semplice, ma al tempo stegsp rnolto elegante; vorrei vedere inoltre qualche rnodeiio recente. = Subito, signorina: ho proprio quanto fa per lei: mi sono giunti di questi giorni" gli ultimi modelli. E dinanzi agli occhi della giovane Lucy Bergeri, nel salone dello esposizioni, cominciò, la sfilata delle figuranti indossanti le ultime « creazioni » della moda: abiti molto succinti, ma nelin stesso tempo molto costosi. Ma non era il prezzo che rendeva titubante nella scelta la signorina Luoy -— non bada-: va, aveva detto, a spése = piuttosto non trovava mai l'abito che poteva adattarsi alla sua carnagione, al « suo tipo », ai suoi capelli castano scuro, lievemente increspati. Finalmente trovò il modello dì suo guato e la stoffa « ad hop »: l'accordo sul prezzo fu subito raggiunto e le modalità di pagamento ainché. — Mi manderà con l'ahito la fattu-* ra quietanzata. — sta bene, — A quando la prova? — Fra tre giorni. Si* parla di una eredità Puntualmente al ter-an giorno la signorina Lucy si ripreselo al negozip; provò e riprovò l'ahito, segnalando alla sarta diversi piccoli difetti che intendeva fossero scrupolosamente corretti. Le prove si susseguirono, perchè la signorina Lucy ai mostrava molto esigente: c'era sempre qualche difetto da correggere, qualche forma tì$ far meglio risaltare, da mettere in evidenza. Purante le prove essa appariva assai espansiva; non esitava w entrare colia padrona della sartoria in particolari della sua vita e della sua famiglia. Cosi raccontava ohe un suo fidanzato, defunto, le aveva lasciato per testamento una vistosa eredità — circa trecentomila lire — eredità che essa avrebbe potuto conseguire solo nel caso che avesse contratto matrimonio con una persona indicata nel testamento. Aggiungeva che essa si era effettivamente fidanzata col giovane indicatole dal defunto e che il matrimonio non avrebbe tardato ad essere celebra^ to. Questo racconto era confermato dalla madre, che sempre accompagnava la giovape signorina. Alla consegna dell'abito la signorina pagò puntualmente il prezzo stabilito. Passarono diversi mesi: nell'aprile dello scorso anno la signorina Lucy si presentava di nuovo al negozio di sartoria e, affermando che il matrimonio era imminente, diceva che per tale circostanza aveva bisogno di numerosi abiti. — Ili occorrono un abito nuziale, un abito da viaggio, un abito da mattino, un ab'to da passeggio, un bel mantello Con guernizioni di pelliccia; sono rima^ sta contenta del primo abito e perciò le ho riservata la mia preferenza por questa più importante ordinazione. — Le sono molto grata della sua gentile attenzione: vedrà ohe.troverà nella mia collezione capi di assoluta soddisfazione. La sfilata degli aniti fu lunga giacché la signorina non si decideva alla scelta; non. meno laboriosa fu ia cer-: njta. delle stoffe. Ma Infine il contratto fu anche questa volta concluso. Durante le varie sedute di prova la signorina ebbe occasione di ripetere alla padrona il racconto dell'eredità subordinata all'effettuazione del matrimonio: si mostrava lieta di aver aderito alla volontà del testatore perchè 11 giovane che avrebbe presto impalmato era un distinto e brillante ufficiale, appartenente a famiglia molto abbiente. Aggiungeva che il pagamento degli abiti sarebbe stato effettuato appena in possesso dell'eredità, « Mi sposo e vado alla Banca » — Si tratterà di un bieve ritardo: ho disposto perchè la cerimònia nuziale si celebri alle io del mattino affinchè subito dopo il matrimonio possa recarmi alla banca a ritirare la somma che diverrà di mia proprietà. La sarta non osò contraddire la sua bella ed elegante cliente ; — La prima volta — diceva tra sè — e stata di parola; non c'è motivo di dubitare che non lo sia anche ora. Eppoi si è dimostrata cosi gentile e cortese verso di me! Quasi sepza conospennl mi ha confidato i suoi segreti familiari! Deve essere una gran brava ragazza: fortunato quel giovane che l'avrà per moglie! Le consegne furono effettuate un mese dopo: in tale occasione la signorina annunciò ohe le noaze sarebbero celebrate al massimo fra una ventina di giorni. — Attendiamo le carte del mio futuro sposo per le pubblicazioni; non credo che ritarderanno ancora molto. La sarta, aia per una innata curiosità, sia per conoscere con qualche precisione l'epoca in cui avrebbe potuto realizzare l'ingente suo credito, seguiva attentamente sui giornali le pubblicazioni matrimoniali; la sua curiosità poi rimaneva delusa; il nome di Lucy non io rintracciava mai- — Cosa sarà mai accaduto? — si do- mandava la sarta. — Abbiano rotto il fidanzamento? E' meglio che vada ad nformarmi. La signorina Lucy però subito la rasicurava col suo sorriso buono: :— No, signora, il fidanzamento non è stato rotto: al mio fidanzato occorre l consenso reale per le nozze: ci vuol de} tempo per svolgere questa pratica. Abbiamo scritto ad alte personalità di Roma e speriamo ohe giunga presto- « Vuole Quattrini? Son qua io! » Si giungeva cosi al novembre del 932; alle nuove insistenze della sarta per conoscere quando avrebbe potuto ntrare in possesso deli'importo degli abiti, la signorina Lucy narrava ohe 'assenso reale era stato ottenuto, ma he una nuòva complicazione era sortq : — I miei documenti non sono validi: iccome mia madre è nata }n America, ccorre che scriva colà per ottenere aluni Incarti; occorre una spesa forissima per i diritti consolari ed io in questo momento mi trovo, per le forti pese sostenute — ho fatto diversi importantissimi regali al mio fidanzato — sprgvvista eli denaro. Non posso hiedere Ja somma che mi occorre al mio futuro sposo; non ho amici a cui ivolgermi e temo che la mia eredità fumi. — Ma signorina, sono qua io -r- disse rontamente la sarta — sono disposta d aiutarla; quanto le occorre? i— Lei è davvero la. mia benefattrice; on ho parole per ringraziarla. Mi ocorrono 050 lire. — Ebbene, gliele porterò tra un'ora. — Graaie, l'attendo. Scriverò in sua tessa presenza in America. Puntualmente un'ora dopo la sarta si resentava In casa della signorina Lucy lla quale consegnava le 650 lire. — Le rilascio una regolare ricevuta; giacché stiamo parlando di affari, erchè lei non abbia a subire danni per ritardato pagamento degli antt' forìtlmii le rilasciare delle cambiali per l loro importo. Gli effetti vennero a scadenza ma la ignorina Luoy non si curò di ritirarli : lle proteste della sarta, essa rispondea che i documenti dall'America non rang ancora giunti. — Si immagini — aggiungeva — che ono sorte delle difficoltà anche per la redità; i parenti del mio defunto fianzato hanno sollevato certe obiezioi su! testamento. Dovrò forzatamente ecarmi a Roma per interessare alla mia faccenda un'alta personalità. A forza di buone parole e di promese più o meno esplicite, si giunse cosi no al febbraio scorso, epoca in cui la arta reclamò più energicamente il sodisfacimento d2i proprio avere: dalle isposte avute la disgraziata comprese hiaramente quali erano le intenzioni ella sua gentile cliente. Che fare? Rioltasi alla avvocatessa Lina Furlan, piccava citazione contro la bella ed eegante Lucy Bergeri, reclamando il pa-: amento degli abiti e della somma inenuamente consegnatale. IascrS1rOctnrpslpCFMCS□PSdCMU- urCVISIASBPSA

Persone citate: Lina Furlan, Lucy Bergeri

Luoghi citati: America, Roma