Allegria e colore del Perù

Allegria e colore del Perù DAL MEDITERRANEO AL PACIFICO Allegria e colore del Perù pai nostro Inviato) Li MA, luglio. Callao è il principale porto del Perù, congiunto a Lima da una bella e comoda strada asfaltata sulla quale autisti e tranvieri fanno le corse a cento all'ora. E' incredibile la passione per la velocità di questa gente del Sudamerica; gl'indigetti specialmente quando montano in macchina non capiscono più niente; si buttano sull'acceleratore, si fanno largo con lunghi urli di clacson e si salvi chi può. Quando poi arriva un piroscafo dal nord, daglì Stati Uniti o dall'Europa, tutti gli abitanti di Lima si precipitano al mare e le automobili fanno a gara a chi tocca prima il traguardo di Callao. A caccia del parente atteso Per uno zio o un amico che torna da Nuova York o dall'Europa chiamato dal telegramma della crisi, si mobilitano intere famiglie; e siccome il porto non è ancora stato costruito e le navi si fermano al largo, centinaia di barche a remi e a motore sfidano anche le ónde del mare grosso per essere le prime a trovarsi sotto bordo non appena vien calato il barcarizzo. E allora comincia l'assalto: il capofamiglia in testa e dietro la moglie, i figlioli, i nipoti, i nonni, gli amici. 1 barcaoli maneggiando lunghissimi ganci, fanno sforzi disperati perchè la barca non si capovolga, e intanto gli altri si aggrappano alla scaletta, con incredibili acrobatismi, c montano su come gatti. Qualcuno cade in ac- aiiTma 7iMto^c7nlo'hrarri* 70 7i 5^* 0 So ii"rT;« «I ^òCo? °,'ridSSùriX^ML£i?2 , ' L • .„ ?. itfana santissima e offrono i fiqliolianche le tenere fanciulle, anche 1epovere nonne che si alzano le sotta-ne fino alle coscie e piangono e ri-lattanti, come fagotti, ai marinai di bordo; le signorine vestite di rosso, di verde, di giallo, con tutti i colori che piacciono da queste parti, strillano come fringuelli e si buttano fra le braccia dei robusti giovanotti; le pagliette si urtano, graffiano nasi, cadono, rimbalzano da gradino a gradino, ma nessuno si arresta, nessuno cede il passo; anche i timidi, dono sospese fra barca e barcarizzo, rivelano una forza erculea in quest'affettuoso abbordaggio. Non ci sarebbe af'atto bisogno di tanta fretta, di tanta scalmana, perchè a Callao il piroscafo si ferma sempre un paio di giorni, ma qui non vogliono perdere neanche un minuto. Forse una volta al Perù andavano così alla ricerca dell'oro; ed è rimasta la furia, la febbre dell'arrivar primi. Eccoli, finalmente, vittoriosi sul ponte; hanno battuto in velocità anche i gendarmi e i doganieri che arrivano per ultimi. Il parente atteso da tanta folla indietreggia un po' alarmato, ma tutti gli si buttano addosso e cominciano gli abbracci : certe manate sulle spalle così energiche e decise, che a non aver le ossa robuste c'è da raccomandarsi a Dio. Siccome poi il parente che vien di ontano è stato fuori per lo più molti anni, sono pochi quelli che lì per ì riescono a individuarlo e a riconoscerlo; non importa; tutt'al più qualche abbraccio sprecato, a gente U"^'^n'"^7^.nl^iyVl^cne non cenira, ma irovato 11 oer-sagho giusto, uomini e donne, «ec-chi e bambini, tutti si abbandona-10 a turno sull'adorato petto a s/o- gar la commozione e la gioia dell'in- contro. Poi vanno in massa al bar a sbot-tigliare champagne, o giurarsi adalta voce amicizia ed affetto eterno,a brindare alla salute di tutto il Pe- rù; i bambini vogliono le caramelle, e donne si toccano i vestiti e si provano i cappelli, gli uomi»ii parlano di rivoluzione, dell'infelice Presidente Sanchez Cerro e del suo fortunato successore generale Benavides; e più informati assicurano che nella mattinata è scoppiata la rivoluzione ad Arequipa... Si dice sempre così; perchè Arequipa, la città del sud dei terremoti c dei vulcani, è il gran mercato della lana, delle mule e dele rivoluzioni. Lo si legge anche nei ibri; ed è per questo che l'impressionante notizia non allarma nes¬ suno. — Ah, lei parla di Arequipa? Vi- va il Perù, allora ! Nei banchi delle meduse Lasciamo la gente agli abbracci eapprofittiamo di una delle tante bar- che noi a terra; non c'è più oro alche vuote che attendono il ritornodei festosi visitatori per andare an-vimentate di smeraldi come al tem- po di Candide, me dicono che il pae- se è ugualmente interessante. Perù, non ci sono più le strade pa- II mare si è 'inforno il ne coperto di gigi e un poco placato e lut-nostro piroscafo si è ri-- gros.se come ombrelli, viscide, gon/ie,mostruose. Assomigliano, anche per il colore, a quegli sgabelli di cuoio che vendono nei bazar orientali; e sono così numerose, che i remi del barcaiolo affondano nei loro corpi gelatinosi, come dentro enormi gelati di crema e cioccolato. A tirarle su dal mare non resta più niente: uno straccio incolore che subito si sbrindella e si scioglie in acqua; ma biso-gna stare attenti, perchè sono male-dette e insidiosissime anche loro, ea toccarle appena pizzicano e bruciano come ortiche. Chissà mai da dove sono venute in tante; sembra che non abbiano neppure movimento e palpitano ferme sull'acqua come se fossero improvvisamente fiorite daifondo dell'oceano; ma intanto percentinaia di metri intorno al piro-scafo tutta la superficie del mare «ail color del sughero e la barca scivo-la sugli strani ombrellini viventi fa cendonc un vero massacro. Nel crogiuolo delle razze Questo è davvero il mare delle sorprese; i vecchi Peruviani raccontano che l'antico porto di Callao, portato via molti secoli fa da un violento maremoto, è ora sommerso tal quale nel fondo degli ubissi; e che laggiù i pescatori tendono ancora le reti davanti agli usci delle loro case e cantano quando la luce del giornofiltra dall'alto, fredda e vitrea. ^latino; ma nella mescolanza, Vinca,battuto nel resto e costretto ad ab-bandonare i suoi troni, i suoi templiAnche qui razza, mista: luca piùdoro e le sue fortezze di Ciuco perIdiscendere al piano verso il mare, ha'*»'0 nel co1ore: <<uc"° l'ha dai° M> ai conquistatori. Per le stra-dp Hi TAmn un» li vprlmtn rhc fnrrp\ae 01 1Ama "°" si veao'}° cne /flcc^.scure, un poco schiacciate, con gh.. . .... ,• ''..-occhi piccoli infossati e yh sigonudi. tipo mongolo; tutte caratteristi-che che danno ragione a quegli stu-diosi delle migrazioni dei popoli checredono che gli antichissimi /«cassiawo venuti dall'Asia. Le generazioni si moltiplicano, siincrociano, tentano oqni possibile va-,.;„<a a „: ji.«Tw. „„„j,„neta, ma dove s, e infiltrata anche\tina sola goccia di sangue luca, >l co-\lorino terracotta salta ,::ori sempre.\Dicono che Vinca dei tempi eroiciera un dio, il dio delle Ande dall'E-quatore al Cile, lungo lutto il Paci-fico; venne un giorno un avveninrie-ro spar/nuolo. un guardiano di porciJFernando Pizarro, e lo scucciò dal suo „,. „„„ „„„„„„„ ,„„ olimpo; ma gli dei non possono mo-rire e Vinca è rimasto e rimarrà sevi pre nella sua terra, fra i suoi laghie i suoi vulcani, come un'ombra. Glihanno portato via tutto l'oro, un ini-menso bottino, due milioni e trecen-. ., . ., ... . ,. tornila chilogrammi di metallo pre-zwso, di statue doro, di vasi doro,di serpenti e di lucertole d'oro; mon-tagne d'oro vennero precipitate nelfondo del lago Titicaca dagli Ineasfedeli al loro ultimo re Atahualpa,ucciso a tradimento dai soldati di Pizarro; ma il giallo è rimasto il colore del paese, indelebile ricordo dell'abbagliante splendore di una volta, e ha passato una mano anche sulle facce della nuova gente venuta da ogni parte del mondo a grattar. la terra per raccogliere almeno le bri-ciole delle immense fortune disperse.Eppure, vedete, con tutti i fesoriche dal Perù salparono alla volta del-^ Spa„„rt „ riempire ; forzieri di Si- . ,r » , Madrid con tutti i sacchiv^eJlf^ V^vre preziose cne ancne cristo- i0™. wwmoo aveva portalo "'Cttntannt Vnma al suo Re, Ferdinando iZCattolico mor'1 così povero, che aisu°l funerali i domestici di Corter'macirono a stento a raccogliere le denaro per farsi gli abiti a lutto. « Io ti ucciderò con una rivoltel-la d'oro e con una pallottola di sme-raldo », dice una canzone popolare nella Cattedrale, sulla stessa piazza, dentro un'urna di marmo, e il swjre-inca. Morte di lusso, insomma. MaPizarro non ebbe neanche questo onore e cadde sgozzato a colpi di pu-gnale nel sontuoso palazzo che oraè della Municipalità. Forse un lucci-chio d'oro fu la sua ultima visione/ma nel momento supremo, quandosenti che la vita gli mancava, cod... , ... • dito bagnato del suo proprio sanr/!tetracciò sul pavimento una croce e Zabaciò prima di esalare l'ultimo re-Spiro. Ora il suo scheletro è custoditostano meticcio, color del pan bÌRcot-te anche lui, lo mostra ai visitatori. tw "'"T"* «»«•««■». Istintivamente 10 ho messo la manoin rcsca e ho lasciato cadere un sol-intese paese,s ' dino'un povero soldino del svalutato dalla crisi, nella cassetta delle elemosine. '« ^'altra urna di vetro, nei gior- m scorsi, e stato esposto al pubblico anche il cuore del Presidente Sanchez^erro trapassato dal colpo di rivol-\telta aprista; una rivoltella comune,, ----- —I" , —>.« . -j\che non era d'oro come canta la can-|*o"e ì ETTORE DE ZUAN1

Persone citate: Pizarro, Sanchez