La quarta tappa

La quarta tappa La quarta tappa o e l a i i à e i l o i ) 5 , e La IV tappa è quella più importante di tutta la Crociera perchè si svolge per 2400 Km. completamente su oceano aperto e perche le condizioni atmosferiche sono quasi sempre contrarie ad una regolare navigazione. La rotta volge da Reykjavik a Capo Skagi; quindi abbandona la terraferma e dirige su Cartwright con rombo di bussola a 240°. ! Dopo circa 1200 Km. di navigajzione le Squadriglie si troveranno j all'altezza del Capo Farewell in ! Groenlandia, che lasciano sulla destra alla distanza di 180 Km.: la punta della Groenlandia quindi non sarebbe visibile neanche se il cielo ; fosse perfettamente limpido e gli apparecchi navigassero ad una quota superiore ai 200 metri. La capitale della Groenlandia, co'me è noto, è Juleanehaab che conta • circa 500 abitanti, tutti esquimesi ad eccezione di una diecina di eurojpei in prevalenza danesi. A Juleanehaab il Ministero della Aeronautica ha impiantato una stazione radio-meteorologica che darà informazioni, a richiesta degli apparecchi della Squadra Atlantica. Dopo altri 1200 Km. di volo si incomincia a intravedere la costa americana La base di Cartwright giace nella baia di Sandwich; l'ingresso di questa baia è segnato da due fari di forma cilindrica sempre spenti e poco visibili dal largo. L'ingresso della baia è chiuso dall'arcipelago delle isole Gannet. Nella baia di Sandwich sfociano numerosi fiumi; folte foreste coprono le sue rive e quelle delle isole. L'acqua della baia è disseminata di alberi in dissolvimento caduti dalle foreste che si affacciano sulle rive, e trasportati dai fiumi, l'ammaraggio e il flottaggio degli apparecchi deve avvenire pertanto con grande precauzione. Le condizioni meteorologiche dell'Atlantico settentrionale sono generalmente cattive; esistono zone permanenti di cattivo tempo, con venti forti di ovest e nord-ovest resi temibili da raffiche e remours di eccezionale violenza. Tra l'Irlanda e la Groenlandia si incontrano enormi blocchi di ghiaccio trasportati da costanti correnti polari; questi ghiacci si saldano e formano una cintura che giunge talvolta a spessori di 15 metri sull'acqua. Man mano che si procede verso sud diminuisce la frequenza dei ghiacci; ma verso la costa del Labrador se ne incontrano altri provenienti dalla terra di Baffin, che si accumulano e formano una banchisa di circa 150 km., frastagliata da zone d'acqua e tagliata da stretti canali che non consentono ammaraggi di fortuna. Questa cintura di ghiaccio in estate non è addossata alla costa ma è separata da questa da una larga zona di mare più o meno libera, sulla quale può svolgersi la navigazione marittima; ma non è raro il caso che la banchisa venga spinta sulla costa in modo da bloccare l'entrata delle baie il cui interno rimane tuttavia libero; e ciò è avvenuto proprio quest'anno per modo che, come i lettori ricorderanno, la nave-appoggio Alice ha dovuto ritardare per oltre 20 giorni il suo approdo a Cartwright. Tra Reykjavik e Cartwright il cielo è generalmente coperto di nubi basse dalle quali cade una leggera pioggia intermittente; la visibilità quindi è generalmente scarsa ed è diminuita da vaste zone nebbiose che si spostano col vento. La frequenza della nebbia dipende dalla quantità dei ghiacci provenienti dal nord. Nel Labrador si è calcolato che su tre giorni almeno due sono nebbiosi. Il fenomeno della, nebbia è diminuito quando soffiano i venti di nord. Cartwright è il centro abitato più importante della baia di Sandwich; il primo europeo che pose piede in questa zona fu Giovanni Caboto, italiano, che vi sbarcò nel 1497. La città porta il nome dell'esploratore e cacciatore inglese Giorgio Cart wright che in quel punto stabilì la prima stazione europea di pesca nel 1765 chiamandola «Caribon Castle». Fra l'Islanda e il Labrador, come si è detto; corrono 2400 Km. che verranno coperti in circa 11 ore se i venti contrari non ostacoleranno la marcia; gli apparecchi però portano un carico di carburante tale da permettere una autonomia di volo molto superiore a quella necessaria. Lgottmèdacdrblg

Persone citate: Cartwright, Giorgio Cart, Giovanni Caboto