Ottanta giornalisti e un passero

Ottanta giornalisti e un passero Grande viaggio nella piccola Austria Ottanta giornalisti e un passero fPgil nostro invlatol- -(nnl nostro Inviato) SEMMERING, giugno, Nessuna impressione; nessuna « sensazione », come dicono i francesi: quella bomba di. cui s'era letto nei giornali e che aveva troncata la vita e devastata la bottega del povero gioielliere ebreo nel sobborgo di Meidling {atto insensato contro un innocente per nulla mischiato in cose politiche), e neppure l'attentato ad Innsbruek contro il capo delle Heimvfehren tirolesi, non avevano interrotto la pacifica vita d'una Vienna fiduciosa nel suo Dollfuss, il quale tre giorni dopo, infalli, avrebbe riportato col suo discorso un ottimo successo allo, Conferenza di Londra, facendo rilevare ancora una volta gli sforzi vittoriosamente compiuti dall'Austria nella sua ricostruzione economica, nella sua ripresa dei traffici internazionali. Vienna di ieri e di oggi Sul Ring ordinalissimo malgrado il transito intenso, tanto al Prater affollato di bimbi come intorno alle fiaschetterìe di Grinzing sul primo pendÀo del Cobenzl, cioè in quei giardini dove ogni turista che si. rispetti si fa dovere di andar la sera ad ascoltare ia « vera musica popolare viennese » (lo consigliano anche le guide da tre scellini), il fiume dell'esistenza cittadina seguitava il suo regolare corso tranquillo. Un sorriso di sole dal cielo in mattinata; le rituali quattro gocce', d'acqua nel pomeriggio per far ri-' lucere di brunitura i neri palazzi' della Maria-Theresia Plutz che al di sopra dell'enorme monumento di Zumbusch fronteggiano le loro moli quasi paurose; l'abitudine di un'eleganza un po' indolente di gesti e di pensieri che impedisce persino alle automobili di correre come a Parigi o a Milano (a che prò affannarsi nella vita quando gli Imperi cadono come foglie d'autunno 7); e soprattutto una chiaramente confessata propensione per il « carpe diem »; insomma l'insieme di tante gaie e gradevoli vicende\ naturali ed umane attitudini faceva'sì che Vienna continuasse ad esserci quel delizioso soggiorno che fu sempre, da quando i turchi, la peste. Napoleone la smisero di aprire delle spiacevoli parentesi nel fluire d'un ritmo spirituale che non segna troppo bruschi distacchi dal Mozart di Così fan tutte allo Strauss di Sulle rive del Danubio (anche se c'è poi la casa dove Beethoven compose Z'Eroica; ma si tratta della solita eccezione che conferma la regola). Invece dunque di doversi precipitare al telefono per informare il mondo delle irrequietezze di alcuni scalmanati, questi ottanta signori potevano benissimo abbandonarsi alla tutt'altro che disprezzabile occupazione — pausa inconsueta nel mestiere giornalistico — di gustare dei pranzi eccellenti suggellati da sigarette squisite o dalle musiche del « Rathauskeller » ; di ascoltare dei lusinghieri e gentilissimi discorsi del capo dell'ufficio stampa delegato dal Governo federale o del dott. Neustàdier-Stiirmer, segretario di Stato per l'organizzazione del Lavoro e Turismo, nella « Sala di marmo » del Ministero del Commercio e dell'Industria, oppure sotto le settecentesche volte del castello di Schonbrunn; ài percorrere le vie e le piazze viennesi su grandi torpedoni perfettamente molleggiati; di bearsi del panorama dall'alto dei Cobenzl; di visitare la gotica catte- dralc di Santo Stefano e là cupa Hof'ourg nel ci-.t vasto cortile l'arciduca Carlo ed il Principe Eugenio di Savoia l'uno fh faccia dell'altro si narrano dai loro bronzi ottocenteschi i fasti di Aspem, di Wagram e di Torino; di applaudire nel dorato Teatro dell'Opera un Boccaccio iiiterpretato da Maria Jcritza e messo in scena e diretto come soltanto i lecito ad una tradizione operettistica unica al mondo; infine di spiritualmente prepararsi — dopo l'animatissimo ricevimento a Schonbrunn del Presidente della Repubblica, Miklas, e offerto in loro onore — ad un viaggio turistico attraverso le regimi più pittoresche dell'Austria. Compagni di viaggio Perchè lo scopo d'una così cospicua carovana rappresentante — tolte Germania e '.'pugna — gran parte del giornalismo quotidiano e periodico europei', e per di più munita di alcuni grossi calibri della critica d'arte c letteraria (nomineremo fra gli altri un Vaudoyer ed un Gerard Dancr rfrt/'Echo do Pa.-is per che entrambi schiettamente amili dell'Italia c più conos< ititi dai nostri lettori), eia appunto quello indicato fin dalla sera dell'arrivo da' papo dell'ufficio stampa federale nel ss suo cordiale saluto ai giornalisti: « Voi siete stati invitati, o signori dal Governo federale austriaco a passare qualche giorno nella nostra bella patria. Avrete occasione di conoscere Vienna e le diverse regioni della Repubblica dove guide esperte si sforzeranno di mostrarvi la bellezza dei nostri paesaggi ed : tesori, d'arte che costituiscono il patrimonio delia nostra antica cultura. Voi percorrerete, nel cuore del Continente, un paese che sempre ha saputo mantenersi, in successive epoche, all'altezza dei compiti impostigli da una scorta secolare. Ma non crediate di trovare soltanto un museo colmo di capolavori artistici; perchè voi sarete anche a contatto con un popolo che ha piena coscienza della sua missione attuale e che con indomita energia, dopo ;l dissolvimento della monarchia, ha dimostrato di non volersi lasciar sopraffare dalla cattiva fortuna... Dopo un anno che il Cancelliere Dollfuss è al potere il bilancio austriaco ha potuto essere pareggiato, e non v'è esagerazione ncll'affermare che Za grande maggioranza d.cl nostro popolo segue con simpatia il lavoro di riorganizzazione economica del Governo.,( Ed a que- rttshccglltrfaqnibdoitunscsrdnp sta fatica voi, signori, se lo volete, potrete contribuire segnalando ai vostri compatriota l'amenità dei luoghi che visiterete ». Invito garbato, misurato: libertà di giudizi offerta da un ospite che s'accontenta di condurvi in giro, per la sua casa, e poi vi chiede le vostre impressioni spassionate. E s'aggiunga il benvenuto del Presidente Miklas, stampato sull'opuscolo distribuito ai giornalisti invitati a Schonbrunn: « L'Austria porge agli amici vicini e lontani, ospiti graditi, un caldo e cordiale saluto ». Si era dunque ieri l'altro a colazione al Cobenzl dove Vaudoyer si entusiasmava per le delicate linee settecentesche del cartello, sulla terrazza del quale veniva servito il caffè; e si è oggi invece sul Semmering, cento chilometri da Vienna, sul valico celebre dai cui mille metri Napoleone additava alle sue scalze legioni la lontana pianura del Danubio, prima di scendere a segnare con l'arciduca Carlo i preliminari di Leoben anticipanti Campoformio: pinete e clivi, azzurro di cielo, sme¬ smfVcnsdcsvvtgdmpcftpnfvrszput raldo di prati, ombre turchine di valli, masse d'atìrczzatissimi alberghi la cui mole non soffoca, tra gli abeti, il civettuolo slancio dei tetti acuminali, degli svettanti pinnacoli e dei balconi fioriti di gerani; pacati profili ai monti, profonda quiete, dolcissimo verdeggiante silenzio di un Cadore senza Dolomiti. Dov'è fuggita la Storiai Tanto qui face il suo fragore, tanto la leggiadra amenità del luogo languidamente dismemora fugando pensieri e ricordi, che non più l'Austria di ieri o di oggi ricerchi volgendo attorno lo sguardo; e ti dimentichi anche d'aver scorto — mentre salivi in torpedone — una uncinata croce hitleriana tracciata col bitume su una roccia della gola di Breitenstein, vessillo di lotta politica persili;) nelle valli selvose. Quasi t'illuderesti di ritrovarli nei pressi dell'italiana Carezza, se la meravigliosa gemma del Lago qui presso occhieggiasse, e se un dentato baluardo fingesse il Latemar quando nel tramonto s'accende di porpora, come una dorata nuvola estiva. Facile vita; lento succedersi di sapienti oz;: brevi passeggi pei sentieri rastrellali pettinati rilucenti di stridula ghiaia; lunghi riposi sulle comode panche dei cento belvedere sapientemente indicati dalle frecce dtaptecpAcdtilddlagvcavmn; losprUlocsmdppgmd rosse delle lustre tabeUe; *poi la nuotata nella gran piscina del Panhans; terme e ginnastica; igiene del corpo; sterilizzazione dei sentimenti. Montherlatit o Joyce? E' lo stesso: Purché il libro lo si tenga sotto U braccio, e possibilmente intonso; clima di grande stazione a.'ni>,« internazionale, dove — si sa — un impegno deì'inteUetto stonerebbe almeno quano un disusato amore roma-ittico. Pure una settimana al. Semmering deve far l'effetto di un blando massaggio all'anima; e chi non V offrirebbe, quest'anima, almeno una volta all'anno alle morbide mani d'una bianca nfermiera? Mirabile attrezzatura alberghiera, frutto d'esperienze da padre in figlio ereditate, onde tu puoi ormai, in Austria come in Isvizsera, n Germania come in Francia, contemplare per ore ed ore un monte, una valle, un torrente, senza che la natura ti si imponga, a ricordarti cos'era prima che venisse addomesticata. Elogio del Semmering Così concepito U Semmering, d'estate e d'inverno, è un capolavoro europeo : meno di due ofe d'automobile da una metropoli di quasi due milioni d'abitanti, ed ecco -SZ distacco completo della propria personalità, lasciata a casa come un soprabito inutile appeso al portamanteUi, al buio. Cosa volete di più, nei travagli d'un povero mondo stanco d'ogni sorta di crisi? Grazioso Semmering, 'dolcemente dipinto di verde e d'azzurro, odoroso di resine e di soffici umide erbe: certo ti ricorderemo con gratitudine, durante il nostro viaggio traverso l'Austria, non /osse che per la pausa antistorica che ci fornisci. Intontiti ancora dalle tante cose garbatamente additateci in soli tre giorni — musei e castelli, taverne e danze, chiese e giardini — avevamo bisogno di questo silenzio e di questa solitudine. Vi si placa un poco il singolare contrasto che ci aveva colpiti neWancor breve soggiorno nella Repubblica mi* striaca: la sproporzione fra una colpitale immensa e un piccolo Paese, Pieni ancor gli occhi della metropoitana imponenza del Ring, del fasto dei palazzi già imperiali, di tutti i sopravviventi segni della grandiosità d'una Corte che fu la più aulica d'Europa, ci par di rigodere in questo momento di sosta, sdraiati sotto tot abete che dice di si al venticello fresco, un attimo di ieri quando, sul meraviglioso belvedere del Cobenzl, forse ci sfiorò un piccolo segreto di Vienna e dei viennesi. Sotto di noi, ai piedi del colle, la città si adagiava nella sua sterminata distesa e ottanta giornalisti stranieri — gente U cui mestiere è di guardare e poi di riferire — la contemplavano. Troppi sguardi: quasi un'indiscrezione; e qualcuno faceva notare cóme una caratteristica viennese sia sempre stata una certa tendenza ad alleggerire la soverchia gravezza, persino nell'architettura, dove l'amore pei lievi motivi ornamentali tempera quella volontà di potenza che l'assolutismo absburgico di proposito imprimeva agli edifici, quasi sentisse di dover cementare con colossali opere murarie la precarietà di una coesione di nazionalità eterogenee. Si prendeva il caffè fumando, e naturalmente si parlava ad alta voce. Ma per nulla intimorito dagli inconsueti ospiti, un passero saltellava fra i tavolini del piaz-1 zale, con mossettine da curioso. Una piccola cosa infinitamente leggiadra, un segno di candore indifeso fra tanti uomini la cui professione conduce a un certo scetticismo. Chi lo vide quell'uccellino indifferente a tanta adunata; e indifferente certo a quella grande Vienna là in basso, sulla quale era impossìbile volgere lo sguardo senza che mezza storia d'Europa fatalmente dai margini della memoria su di essa convergesse? E quell'immagine di leggerezza e di grazia perfettamente si intonava a un'altra immagine che fugacemente avevamo colto passando in automobile per la Revolutionsplatz: il monumentino a Mozart scolpito nel marmo da Tìlgner, un monumento minuscolo fra palazzi troppo alti. Oggi, in questa calma beata, su questo agghindato Semmering che fa pensare a un paesaggio dipinto con meticolosa cura da un paziente commissario del turismo, ritroviamo la dolce frivolezza di quel passero, quel tanto di edonismo d'un popolo che pel suo stesso bisogno di melodie patetiche dimostra di non,voler rinitnciare a cercar nella vita quanto essa può dare di gradevole e di riposante. MARZIANO BERNARDI. ', ' ' II Semmering d'inverno. i Semmering d'estate.

Persone citate: Beethoven, Maria Jcritza, Mozart, Strauss