Oggi la Juventus si batte a Budapest con l'Ujpest campione d'Ungheria

Oggi la Juventus si batte a Budapest con l'Ujpest campione d'Ungheria La Coppa Europa Oggi la Juventus si batte a Budapest con l'Ujpest campione d'Ungheria g9 inviato) (Dal nostro (Budapest, 21 notte. La squadra campione d'Italia ha trascorso lietamente la giornata di vigilia del suo primo incontro di Coppa Europa. Stamane, alle 9, i giocatori erano già tutti in piedi e la mattinata è stata da essi impiegata in una rapida visita alla città ai suoi negozi e alle sue bellissime piscine. A mezzogiorno preciso nessuno è mancato all'adunata all'albergo, e nel pomeriggio, quelli che domani saranno gli attori delia grande partita, sono stati spettatori negli Stadi dell'Isola Margherita di due belle contese sportive. Prima assistettero ad un incontro di polo a cavallo, gara alle cui vicende subito si appassionarono pur non conoscendone le regole tecniche, e poi, per cortese invito della Federazione di tennis, poterono am- mirare le prodezze di quattro cam-ì pioni di gran faina: gli americani'Tilden e Barnes, gli ungheresi Ga-\brovitz e Von Kerling. TUden in un j incontro di singolare si impose con j facilità a Gabrovitz regolandolo in due set per 6-3, 6-0, sfoggiando le sue doti di « asso », e noi vinse ancora in coppia con l'allievo suo, Barnes, dopo un'accanita resistenza della coppia magiara. Nessuna novità tra i bianco-neri / bianco-neri assistettero a questo spettacolo d'eccezione con il più vivo interesse, fatti segno; al loro ingresso sugli spalti, agli applausi della folla, che li aveva subito riconosciuti. E' seguita la cena in un elegante ristorante dell'Isola, durante la quale sono stati festeggiati Monti e Bertolini, i due inseparabili amici dei quali ricorre oggi l'onomastico. E poi, alle 10, Carcano ha riaccompagnato i suoi atleti all'albergo. Nessuna novità è da segnalare per quanto riguarda la squadra. Tutti i suoi componenti sono in piena efficienza e domani dovrebbero poter fornire quella esibizione di bel giuoco, che da essa si attende la folla sportiva di Budapest.- E' superfluo dire che l'attesa per I l'incontro è vivissima. Lo abbiamo Ivi<ttn nltrp rhe Hnlln «nrtjin rhp i visto oltre cne aaiio spazio ette t|spasto cne t giornali, quelli politici compresi, dedicano all'avvenimento, anche dal numero dei curiosi che, in permanenza, sostano davanti al nostro albergo per poter vedere i riuocatori e ottenere da essi autografi, che vengono concessi senza misura. I giornali scrivono : « E' giunta a Budapest la più forte squadra di Europa ». E dopo aver ragionato a lungo sul valore delle due unità avversarie concludono : « Che cosa potremo fare di fronte ai valentissimi calciatori di Mussolini? ». Il tutto con gran numero di notizie per lo più inesatte sui giuocatori, sulla squadra e sul viaggio compiuto. Così come se non fossero state sufficienti le trenta ore di viaggio impiegate per venire da Torino sino a Budapest, abbiamo letto che la Juventus... proveniva nientemeno che da Palermo, con uno speciale vagone messo a disposizione della Società torinese dal Ministero delle Comunicazioni. Nè mancano i concorsi pronostici, e i referendum dai quali ultimi risulta che il 40 % dei concorrenti crede in una vittoria juventina, l'altro 40 in un successo dell'Ujpest, e il °0 % in un risultato di parità. La convinzione generale è però che la Juventus debba vincere con tutta tranquillità; ciò anche verchè l'Ujpest non gode le simpatie della folla locale. Si tessono le lodi del Ferencvaros, si parla con ammirazione dell'Hungarìa, nelle cui file ha giuocuto in una re cente tournée V ex-juventino ~Hzr-izer, ma si arriccia il naso quando si\nomina VUjpest. Il motivo di que-1 sto malumore deriva da un gesto poco sportivo compiuto dai campioni nell'ultima partita del torneo nazionale, quando, sicuri ormai della conquista del titolo, si allinearono contro i grandi avversari del Ferencvaros in una formazione di ripiego, che venne debellata per undici punti a uno. Il compito della difesa juventina Ad ogni modo la squadra magiara si è preparata di tutto punto per fronteggiare degnamente la Juventus; ed i suoi dirigenti avevano chiesto anche di voter avere in prestito dal Ferencvaros, per includerlo al centro della mediana, il famoso Sarosi, il giovane fuori classe della nazionale ungherese. La Federazione, come del resto era logico e giusto, si è opvosta a questo irregolare apporto di nuove energie nelle file ujpestine, e l'undici scenderà, quindi, in campo nella sua normale formazione. Per contro è stato raggiunto l'accordo perchè la partita si svolga sul terreno dell'Hung aria, dal fondo ottimo ed erboso, e dagli spaici capaci di un maggior numerò di spettatori. L'inizio del match è stato voi fissato per le ore 18. La Juventus affronta, dunque, un avversario che sulla carta pare battuto in precedenza, ma che, invece,non è per nulla rassegnato a subiresul terreno quella sconfitta che i suoi nemici gli augurano. Forte di una prima linea organica e molto realizzatrice, l'Ujpest cercherà essenzialmente di forzare la difesa bianconera, cui, certo, è commesso, nella partita di domani, il compito ai maggiore responsabilità. L'interrogativo dell'incontro sta proprio in questo: riuscirà il sestetto difensivo juventino a sbarrare la via ad Avar e compagni ? Se cosi sarà, allora i campioni d'Italia potranno aspirare ad unavittoria e non solo di misura, perchè stando a quanto si afferma, la difesa dei magiari è tutt'altro che imbattibile. Certo si è che la partita dovrà essere giuocata da parte dei nostri rappresentanti con il massimo impegno, anche perchè il goalaverage ha importanza capitale negli incontri di Coppa Europa. I giocatori juventini non hanno bisogno, però, di molte raccomandazioni. Carcano e i dirigenti hanno impartito loro le necessarie istruzioni ed essi sono pronti a giuocare con piena fiducia nelle proprie forze e decisi ad èssere sul terreno, oltre che ottimi giuocatori, anche degni rappresentanti dell' Italia fascista. E noi non dubitiamo che i « calciatori di Mussolini » sapranno farsi onore. LUIGI CA VALLERÒ.

Persone citate: Barnes, Bertolini, Carcano, Mussolini, Sarosi