Trossi vittorioso nel Pontedecimo-Giovi

Trossi vittorioso nel Pontedecimo-Giovi LE CORSE AUTOMOBILISTICHE IN SALITA Trossi vittorioso nel Pontedecimo-Giovi -{DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)- Genova, 19 mattino. La decima edizione della classica gara in salita che la sede provinciale di Genova del R.A.C.I. ha ftto ieri disputare sul magnifico nastro stradale che dalle porte della Grande Genova sale al Passo dei Giovi ha ottenuto un suocesso completo. Draminatioo inizio di corsa Quando, alle ore 14, risaliamo la strada verso il Colle, la troviamo presa letteralmente d'as3alto da ogni genere di vei-coli che riversano sul percorso decine di migliaia di appassionati. Dalle magnifiche tribune naturali di Villa Pozzo, ove l'organizzazione ha il suo quartler generale e sono ospitati signorilmente gli invitati, le autorità e i giornalisti, una vera folla mette una nota vivace di colore sul verde dei giardini e dei prati. Fra le autorità intervenute notiamo anche l'on. Parlsio, presidente del R.A.C.I. e S. E. il Prefetto di Genova, che si tratterranno pel tradizionale ricevimento offerto dopo la corsa ai concorrenti e agli invitati dal padrone di casa. L'attesa si prolunga sino alle 15, quando giunge flnalimente al traguardo la macchina della Milizia della Strada, che ha chiuso il percorso. Nello stesso istante il telefono avverte che il primo concorrente della categoria sport, Cornaggla Medici, ha preso il via, alel 15 precise. La gara è Incominciata: dopo pochi minuti piomba fulmineo al traguardo Cornaggia, che ha realizzato una media di 81,587 Km. all'ora. Il suo tempo di 7'5" 4/5, non lontano dal record assoluto, e già inferiore al record di categoria, dimostra subito che l'attesa del pubblico non sarà delusa, e che le ottime condizioni ambientali e stradali permetteranno di segnare tempi notevolmente inferiori a quelli precedenti. Ma, dopo l'arrivo del due primi concorrenti, passano vari minuti senza che più alcuno tagli il traguardo. Il fatto impensierisce, poiché il telefono assicura che le partenze si susseguono regolarmente con due minuti di distacco fra l'uno e l'altro concorrente: dal quartier generale di Villa Pozzo la strada, che si domina per lungo tratto appare deserta. Il motivo del ritardo è purtroppo tragico. All'uscita di Mignanego, il concorrente Mario Grassi, partito terzo alle 15,4' sulla Alfa Romeo 1750 sport, si è ribaltato, e la sua macchina s'è incendiata. Il disgraziato guidatore è deceduto mentre veniva trasportato all'Ospedale di Bolzaneto. Sul luogo del grave incidente si sono, naturalmente, fermati i concorrenti partiti dopo il Grassi, e cioè Restelli, Azzali, Zuccotti c Comotti, mentre Carlo Castelbarco, partito alle 15,14, 10 minuti dopo lo sfortunato compagno, ha già trovato la strada sgombrata dal sollecito servizio d'ordine, ed ha cosi potuto stabilire un nuovo magnifico record di categoria, scalando il Passo in 7'2" 1/5, alla media di chilometri 82,283. Frattanto gli organizzatori, avvertiti del tragico incidente, sospendono le partenze, e richiamano i quattro corridori fermi sul luogo della sciagura, affinchè possano prendere una nuova partenza. Alle 15,38 la gara riprende con la seconda partenza di Restelli, cui seguono Azzall, Zuccotti, che si ritira per guasto di macchina, come pure si ritira il popolare corridore genovese Deipino, che con la sua Alfa Romeo 2300 aveva ottenuto in allenamento tempi magnifici, e che, grazie alla perfetta conoscenza del percorso, poteva forse rappresentare la grande sorpresa nella categoria sport. La sorpresa gradita la fornisce, invece, Comotti, il modesto corridore della Scuderia Ferrari, che con la sua Alfa Romeo 2600 fornisce un magnifico tempo: 7'3" 4/5 sfiorando la vittoria nella combattuta classe oltre i 1500 cmc. Molto festeggiata all'arrivo è una spigliata « maschietta », l'unica concorrente femminile che, sotto lo pseudonimo di « Marocchina », giustificato dal colore bruno della sua carnagione, guida magistralmente un'Alfa 1750 e taglia il traguardo nel tempo di 8'17" un quinto. Essa ci svela volontierl l'incognito del suo pseudonimo, presentandosi col suo vero nome: Anna Maria Peluzzi, di Olgiate. Giungono intanto gli ultimi concorrenti della classe III.a, montanti macchine di cilindrata superiore ai 1500 cmc; 13 in tutto sui 16 partiti e su 18 iscritti. Ancora più compatta all'arrivo è la classe Il.a, comprendente le macchine da 1100 a 1500 cmc, che parte con un distacco di 4' dalla precedente: su 7 iscritti, 7 partiti e 7 arrivati in neppure un minuto. Ha qui la meglio Luigi Castelbarco, che, magistralmente pilotando la sua fragorosissima Bugatti, completa il trionfo famigliare, segnando un ottimo tempo di 7,36' 3/5 alla media di Km. 76,084. Ecco due fratelli che vanno d'accordo! La beneficiata della « Balilla » Molto attesa è la prova delle macelline della classe l.a categoria sport sino a 1100 cmc. di cilindrata, ove di fronte a un lotto di ben dieci « Balilla » di ogni tipo e foggia, è scesa la sola anziana 509 di Ghiringhelli, un veterano della « Mille Miglia ». E le piccole vettura della Fiat so la cavano anche in questa difficile prova col massimo onore, senza sfigurare affatto sci confronti coi maggiori bolidi; ammira¬ a e e a n a a e o i l i à e e . . e , o , o o , , i o a o l e , e a l o o l a o è e i è , i , e , a l ta' specialmente la magnifica corsa di Pratolongo che su una guida interna a due posti « Balilla » munita di testa « Siata », e di foggia sportiva elegantissima, sale nel tempo di 8'48'rl/5 alla media di km. 65,770, e la perizia del bravo Zannino, che porta al traguardo a quasi 60 all'ora di media una normalissima berlina «I?".lìlla» con carrozzeria da turismo a 4 pesti. Ma il vero trionfatore è l'audace e popolare Beccaria, che, sulla macchina di Ambroslni, taglia applaudltlssimo il traguardo alla media di km. 70,266, segnando con un tempo di 8'I4"2/5 un nuovo superbo record di classe. Degli 11 iscritti fra le vetture di minima cilindrata, 8 giungono al traguardo. E' ora la volta delle macchine da corsa: a differenza della categoria sport, partono qui per primi, col solito intervallo di due minuti. 1 3 concorrenti della clas.-e la — cilindrata sino a 1100 cmc: Nando Barbieri, del Gruppo Capredonl, la nuova Scuderia Genovese di cui fa parte anche Pietro Ghersi, coglie con la 4 cilindri Maserati un magnifico alloro, segnando il tempo di 7' 13"2/5. Un'ecatombe di record nella gara dei bolidi Siamo ormai vicini alla conclusione della corsa, e l'interesse s'acuisce in vista della lotta che si scatenerà fra 1 concorrenti della classe maggiore, comprendente le macchine da corsa senza limitazione di cilindrata. Sono qui iscritti ben 17 nomi, e compresi tutti i grandi « tenori » dell'automobilismo italiano, fatta eccezione soltanto per Nuvolari, assente. Molto atteso è il duello a cronometro tra i due trionfatori di quest'inizio di stagione, Varzi e Carati ari: ma i due «assi» preferiscono riposare, e rinunciano alla partenza, dichiarando che le prove eseguite sul percorso hanno dimostrato che le loro macelline erano eccessivamente rapportate e non preparate a sufflcenza. Primo fra le grosse cilindrate arriva al traguardo MTnozzi, che con la Bugatti 2300 ha scalato il Colle In 6'52" battendo il precedente « record » di Nuvolari e Ghersi per l'l/5. Poi il fulmineo Fagioli, nella Maserati 3 litri, segna 6'44"2/5. Il precedente « record » assoluto è battuto di ben 8"4/5. Ma Borzacchini giunge velocissimo e segna un tempo di 6'4(r'l/5, salutato da una vera ovazione. Nell'entusiasmo pel nuovo « record » di Borzacchini passa quasi inosservato l'irruente arrivo di Trosst, la rivelazione e la sorpresa della giornata. Quando l'altoparlante annunzia che il Presidente della Scuderia Ferrari ha battuto per 1/5 di secondo anche il tempo di Borzacchini, e diventa nuovo « recordman » assoluto della Pontedecimo-Giovi, il pubblico rimane quasi interdetto, poi si precipita in massa (ormai la corsa è finita) a festeggiare il trionfatore, che ha compiuto oggi, con la più bella gara della sua vita, un'impresa destinata a rimanere celebre. Dinanzi alla tromba dell'altoparlante Borzacchini rimane impassibile: ha perso la partita per 1/5 di secondo. Sarà per un'altra volta... E. F.

Luoghi citati: Genova, Mignanego