La "Maona,, degli armatori e mercanti genovesi

La "Maona,, degli armatori e mercanti genovesi UNA SOCIETÀ* PER AZIONI DEL 1346 La "Maona,, degli armatori e mercanti genovesi Ricevuto dal duce Giovanni di Murta ; Pvane Capitano e Almirante di parte popolare Simone Vignoso, seguito da uno Rstuolo di Patroni — i più ricchi popo-jslari della città — e da gran moltitudine ì Zdi cittadini, è portato su quadre spalle di Nocchieri nella chiesa di San Marco, presso la quale attende la bella Capitana, forbita e spalvierata. nscISull'imbrunire, con tutte le vele sciol-1 lte al vento equinoziale — giganteschi!salcioni ad ali spiegate — ventinove Ga-1 slee a terzaruoli doppiano il promonto-1 prlo di Porto Delfini e fra lo stridulo rcigolar delle puleggie, il fischio dei Nocchieri e l'ordinato correre dei Marinai dalle mure alle scotte, dalle scotte al qn.-.file drizze dlri-ono la prua verso i ma- pri d'Oriente d„ . CL'Ufficio di « uazaria » IDall'arco cigliare dell'orizzonte che si imbruna, piovono nell'acqua tersa fasci.tremolanti di stelle: e nel silenzio si leva — alta — la preghiera. Con questa pompa — solenne, dram-1 matica ed eroica — nasce a Genova e nel mondo la prima Società Anonima: la « Maona ». E' la primavera del 1346. Ma già prima d'ora il traffico marit-1 timo si svolgeva con saggi criteri ma-li'ma della partenza di ogni nave, con->rritimi e commerciali. Vediamolo. Pri-|segnato all'ufficio di Gn.za.ri» il nome dei Mercanti che viaggiano in Compagna, si eleggono fra i più accorti di essi due « Cercatori » incaricati di disciplinare la rotta. Poi, comune cosi dei Mercanti come dei Patroni » — compatibile col carico — viene determinato il limite dell'immersione della nave. Guai a chi infrange questa regola! Tre ferri — uno a prua, uno a poppa e un altro nel mezzo — rimanendo sempre scoperti, segnano e fissano la linea d'acqua. Per 1 pericoli continui di guerra che sovrastano ai naviganti, nessuna nave può prendere il mare se non è armata. I Mercanti, i Nocchieri e i Marinai formano altrettante Compagne addestrate alle armi. Ogni Galea che navighi lungo le coste « trasmarine », reca a bordo per"il bene!1 un Còmito che ordina a battaglia tutte | le Compagne e uno Scriba, buon notaio j del Collegio della Repubblica, che re-jgola i contratti fra i Mercanti durante; il lungo viaggio. Sono muniti di «co-1 razza di prova », di « collare » di ferro, j di « cervelliera », di « scudo pavesio » j e di guanti di ferro. I Nocchieri wiu- der» hanno buona spada e « coltello da : fianco », mentre ogni Patrone ha al suo!bordo sedici balestrieri muniti di bale-lsire forbite. Sono abili tiratori esercì-^* ..... . . , .,,itati in lunghe tenaci prove sui pendii erbosi dello Zerbino. Ogni Galea recaUcentosessanta uomini fra Vogatori efcMarinai tutti ormati Hi rnra??» Hi • nni ?T*" *ìt-^t Ì7 ar!» di ferro, di «scudi pavesi», di lance e di verrettoni. ìIl Marinaio ha tutela sanzionata di imbarco e dignitoso trattamento: tren-,ta once di biscotto - 800 grammi cir-jca — e buona Daza Nessun Marinaio ca e Duona paga. JNessun Marinato può essere licenziato dal Patroni, tran-1ne che in determinati Forti, cioè iniPisa, Napoli, Messina, Palermo. Tra-|pani, Pera, Famagosta, Nizza, Marsi-! ella. Malorica Altrimenti n Patrone è tenuto a pagare al navigante icen- \jziato una retta 01 circa 1ulndlci lire]lai giorno della nostra odierna moneta s ^ QUantl se ne ^yOa0||lmpiegare per giungere dal luogo delloI-.ksììsì .i ..uinn hoì ^nfn «...Ujtl n rispetto alle leggi è assoluto, per-\tìt& i Patroni, prima di partire, pre-| stano cauzione all'ufficio di Gazarla agiurano solennemente di osservare du-rante il viaggio tutte le leggi che r^-golano la Navigazione. Non basta. De- vono dare per fideiussori un certo nu- mero di Banchieri accetti alla Gciiaria.a seconda dsll'am.aontare della cau-zlone. Per esempio, il Patrone che deve prestare cauzione per la somma di mille genovine, deve dare per fideiussori cinque Banchieri, ognuno dei quali resta garante per duecento genovine. La Galea, più di ogni altro legno, è soggetta a leggi particolari che ne regolano la navigazione. Essa oltrepassare la prescritta misura ne imprenda la costruzione deve ovuuporsi a una severa, rigida sorvegliai za fino a lavoro comDiuto Le mercan- ™ IlnLaJaV ^„M™„„,'rlroTw zie caricate sopra navi o sopra Galee,mnrln » a M^r. vengono date in « accomanda » a Mercanti che le negoziano al di là dei ma- coli, viene concesso fin'anco una metàdell'intero guadagno. I noli di ciascunaL; Galea onde si compongono ì Passaggi. sono messi in comune e si dividono tra li singoli Patroni. , Formata cosi la Compagna mercan- forum, le panciute Galee prendono il l largo, versoi mari lontani. i U Capitano non è mai scelto fra, i 1 j singoli Patroni. ; Patroni dei singoli legni, nè fra gli | pRepubblica nelle terre d'Oriente: co- jstui quando deve recarsi nella sua Co ì Zo.hOi, durante i Passaggi, v!iene ordl- nariamente creato Capitano delltv squadra, anche se è Armatore di qualcuna delle Galee che la compongono. Il Capitano ha piena autorità sopra i 1 legni formanti la Conservai ed è inve !stito del «mero e del misto imperio» 1 sopra quanti Patroni e Marinai e altre 1 persone si trovano sul bordi a viaggia re. Nei suoi compiti, è assistito da cgdpdSdquattro Consiglieri eletti fra i personaggi viaggianti. La sua carica dura .fino a che la squadra non sia giunta\ presso Pera. Appena le Galee hanno' doppiato il molo di Malvasia, presso Capo Sant'Angelo, il Capitano, radu-1Inato il Consiglo dei Quattro, elegge;altro Capitano per quei legni che sono i diretti verso Cipro e Scio, lungo le co- \ ste orientali dell'Affrica e quelle della;Siria. Dopo di che, coi rimanenti le- 1 g,nii prosegUe per il Mar Nero. 1 Tale il commercio de' Genovesi pri- ! ma che nasca la « Maona ». « Logge » ed « Emboli -lS° - è sempre stata celebre per le sue ; Scio - la molle isola dell'Arcipela- s« O..U...O. j,w 'icave di marmo sanguigno, per l'allu-i'me, per la Pistaca lentiscus — glau-i>__'_£ _, „ ° .-|^*,'~n~ 7<L^t^*an5£Z»I-1 *^ìa«.I e i o e e . e o coazzurra pianta « mastice » — prodotto Indispensabile per la toletta di una bella donna del Trecento; ma sopratutto l'isola è in grande fama per e!11 suo vim> dolce e gagliardo, figliuolo 1 del sole e nipote de' vulcani — liquore nato di zolfo e di luce — ardente e ambrato come crlsolampo liquido. Genova ha guardato sempre quest'isola con grande cupidigia... Fu in seguito a sottili accorgimenti, se nel Xm secolo i Mercanti genovesi riuscirono a ottenere dagli Imperatori d'Oriente di potersi stabilire su queste rive, in libere Colonie — con « Loggia », « Embolo », Chiesa, Castello e terreni propri — sotto il munito reggimento di un loro Console. Da allora vivono gli usi e e forme generali delle Colonie della Repubblica. Le compartecipazioni della Colonia e | sono — dal 1304 — in mano della Casa o j genovese de' Zaccaria de' Castro, po-jtente famiglia Consolare e Mercantile, e; che possiede una fattoria propria a -1 Gaffa, con «Loggia» ed «Embolo*, , j Gli Imperatori di Costantinopoli, per » j S11 aItl servigi avuti, concedono ai Zac- caria 11 privilegio dell'estrazione e vena : fta dell'allume nelle cave celebri di o!F°<;ea' ^ingresso settentrionale del -l?olf° dl Sml™e. Di qui il diritto ai -^^^^.^Tr^^ nL™ ,istruisce subito un Castello in pietra i ,-,„_. „ff°." ' viva: attorno sorge, come per incan- „ aU" iHìSirj"„r,*efcS Nuova» ' P *j "°™nmva I7 Un cronista spagnolo — testimonio|i oculare del 1308 _ racconta che, inj ì Quell'unno erano ria. immetti dalla Ii Srtta zltkB^LttvJ^\X^^. -, f^t^f^ 11,,^,,^° n,,^tt li=.l -j'f Uazifone dell allume Questi àlacri o Mercanti sono nominati « Signori di o ,o ^ Ma m nQ ì Gr3(,. gi rIbel_-1 • . feudo'n;*?"°°°n 'La™Q* , "i-; prezlos°' pftr imPf ° dl£>P?w -!me "n ffu"° maiura ^a è b™? mo" e ^"gonig^p^n^a della 8ruaCspàda!U>- \ °™ con■ «■ P™"» ox la_ sua spada e] Ed è infatti sotto il dogato di Gio-ai vanni da Murta che, nel 1346 — dopo0|aver combattuti i Guelfi fuorusciti ino|Monaco — Genova si decida di appor-.U... oii= n^i^^ìo ^'nri^ta -! La « Maona » -. Ma l'erario è esausto: solo i ricchi alpopolari possono salvare il prestigio-!della Repubblica. Il Doge e gli Anzia--'ni bandiscono una gara pubblica per- armare la-ff^^^^^- della Patria lontana, si promette ai .t vincitori il prodotto di varie determi--lnatc £ac=l}e dello Stato e l'eventualei i , possesso di tutte le conquiste, fino a che i partecipanti non siano totalmen-te reintegrati di ogni spesa e mtère»^.J/-,..„!„_:„„„ ™™„..„-„ „,.-, Quale ricco genovese può rimanere ìnsensibile ali appello? Così, sotto il nome di «Maona», sie ' costituisce nel 1346 la prima Società i ve Galee — ventisette di parte popola-- re e due di Parte noDlUare — ne pren-w de il comando Simone Vignoso, intre-,, ,8 belle terre ritornano in . » - possesso de' Genovesi. ._ prende in appai— àLlnnn rti rP.,tn • "a una .< Manna hi rnr aL^/i concesso daHaRepubblica . Genova la difesa, il governo e il godi- a mento dell'isola aspra e forte. ; Ma questa nuova «Maona », investita- ,clella sovranità dl Scio, delle due Foceel le padrona della Colonia, ha già, com- ! pietà, la caratteristica della modernai I Società per Azioni : essa infatti si com- pone di 2030 Azioni, dette «Luoghi», Maona » di Genova o alla sede principale di Scio. Le Azioni vengono raggruppate e divise in 38 Carati, ognuno del quali si compone di 53 « Luoghi », più una frazione. Tutti questi Carati devono essere raccolti nelle mani dei Soci responsabili, i quali, al momento delia costituzione della Maona », sono in numero di 12 e costituiscono il Collegio del Governo dell'isola e della Amministrazione della Colonia. Di qui il nome di « Signori Maonesi » dato agli Azionisti della Società. Ogni Azionista, av<* diritto al voto nel Consiglio e godere dei diritti della sovranità, deve Possedere in proprio - oppure a lui intestati — 160 «Luoghi» circa, ossia almeno 3 Carati. Questi «gruppi» di tre Carati, si chiamano Duodemi e Duodenari. Dal che si vede come i 38 Carati rappresentino la comparteTipazionc «S» utili della Colonia, nonché agli obblighi di fronte al Governo della Re- pubblica e agli Azionisti: i Duodemi, per contro, costituiscono le comparte cipazioni alla sovranità di Scio e delle altre terre onde i 12 Soci responsabili S(jn0 tnyegUtl dal Governo ^ Re. nubblica r , fa¬ Questo avveniva quasi seicento anni In queste linee schematiche, non è già tracciata, la fisionomia, direi quasi definitiva, del moderno Istituto azionario? ALFREDO ROTA. V