Juventus-Palermo 5-0

Juventus-Palermo 5-0 I CAMPIONI ALL'ULTIMA IN CASA H Juventus-Palermo 5-0 Questo incontro, che parve dap- prima non si dovesse svolgere perbritiro della squadra ospite, e che poi,] per decisione dell'ultima ora, ebbe via libera, non poteva, data la situazione, richiamare un pubblico molto folto. Spettatori in numero ridotto, squindi; campo reso viscido dall'ac-\ qua caduta per un paio d'ore prima della gara, e giuoco di levatura modesta. La Juventus faceva riposare Bertolino : al suo posto si allineava Varglien ili e come mezz'ala destra ricompariva finalmente Cesarmi. Il Palermo, da parte sua, presentava la formazione che i recenti infortuni gli permettevano di presentare. Arbitro Scotto, di Savona. Composizione delle squadre: Palermo: • Valeriani; Faotto e Miotti; Ziroli, Santillo e Nigiotti; Banchero II, Piantoni, Chiecchi, Blasevich e Rosalia. Juventus: Combi; Rosetta e Calìqaris; Varglien I, Monti e Varglien II; Sernagiotto, Cesarmi, Borei II, Ferrari ed Orsi. Elettricità e buon umore La Juventus prese presto a domi- nare, ma l'inizio, invece di esser ìpiano, fu subito movimentato da una \ certa qual rudezza e durezza di coni- portamento da parte degli ospiti. Gli scontri poco complimentosi fra uomo e uomo, favoriti anche dalla viscidità del terreno, erano tutt'altro che rari. AU'8.0 minuto la Juventus segnava Ù suo primo punto ad opera di Cesarmi, che completava l'opera iniziata da Caligaris su un lungo calcio di punizione. Gli animi si scaldavano dopo questo successo dei bianconeri, e, verso il quarto d'ora, si giungeva, come conseguenza, ad un incidente di rilievo. Orsi, toccato duramente ad un ginocchio, aveva un breve ma vivace scambio di « opinioni* col terzino Faotto: seguivano vìe di fatto ed un piccolo tafferuglio, per cui l'arbitro espelleva sia il juventino come il palermitano. Al posto di Faotto retrocedeva Ziroli, e Blasevic passava nella linea mediana, mentre Piantoni e Banchero II si cambiavano di posto. La Juventus tirava avanti priva di ala sinistra. A calmar gli animi ed a far comprendere ai qiuocatori che le cose potevano anche esser prese in modo allegro, ci pensò l'arbitro, il quale, ad un dato momento, dopo aver richiamato l'attenzione su di sè con uno stridulo fischio per un fallo, scivolò, fece una bella piroetta e finì gambe all'aria e schiena nell'erba bagnata. La buffa caduta ebbe il potere di seminar buon umore: fece come'da paciere. Da quel momento si andò ovanti bene. Avviso agli arbitri su un nuovo rimedio al quale ricorrere in incontri in cui i giuoca tori mostrino tendenza a dramma tizzare AI 43.o minuto, dopo una puntata in avanti di Rosetta, Cesarmi allungava prontamente in profondità a Borei. Valeriani usciva precipitosamente: Borei, guizzando via frai terzini, giungeva prima del portiere e con un tocco di precisione gli mandava la palla a finire sopra la testa e nella rete. Due a zero. Poco più tardi, e mentre già si era nei minuti di ricupero, un calcio di punizione veniva concesso a favore della Juventus sulla destra dell'area di rigore palermitana. Varglien I faceva da esecutore con un tiro forte e basso che accennava ad uscir a lato. Quasi all' altezza del vicino palo, però, la palla toccava improvvisamente il piede di Sernagiotto e con inaspettata deviazione schizzava su una mano dì Valeriani e di lì nell'angolo della rete. Punto un po' umoristico, ma valido. Tre a zero: Su di che, l'arbitro mandava le squadre a riposare. Alla ripresa, il Palermo tornava in campo con nove uomini soli, che, oltre a Faotto, anche Piantoni, ferito, rimaneva negli spogliatoi. Il giuoco aveva uno svolgimento pacifico: i giuocatori facevano il loro dovere senza esagerare in impegno. La Juventus dominava, e gli ospiti, con tre soli attaccanti, conducevano di tempo in tempo qualche controffensiva. Combi, che in tutti i pruni quarantacinque minuti di giuoco non aveva avuto un pallone difficile da parare, riceveva ora qualche occasione di entrare in azione. La rete dei campioni corse anche serio pericolo, una volta: ma Rosalia sparò nelle mani del portiere da pochi metri, dopo che Chiecchi aveva colpito la base del palo. Al 19.0 minuto Cesarmi lanciavaBoreZ con un bel passaggio a terra;» „i Rn«7 ri.™n»to^in mezzo ai terzini. Borei rispondeva con uno scatto ed un tiro di destro in corsa che mandava la palla nella rete ben fuori della portata del brac ciò destro del portiere. Quattro a zero. Allora l'incontro prese di colpo interesse. Era il duello a distanza fra Borei e Schiavio per il primo posto nella classifica dei cannonieri che risvegliava l'ambiente. A gran voce, il pubblico reclamava un aumento di bottino per il centro attacco juventino, e con simpatico accordo i juventini tutti lavorarono perchè il giovane compagno segnasse. Il duello SchiavioBorel La Juventus otteneva un calcio di rigore per fallo di mano commesso nell'area. Ognuno si schermiva perchè tirasse Borei. Il suo tiro veniva da Valeriani deviato contro il palo, ripreso e definitivamente parato. Parve questo punto mancato una disdetta, non per la squadra, ma per il giuocatore. TI quale continuò nei suoi ostinati Dentativi di segnare, dando lavoro a Valeriani, finché, al 38.o minuto, vedeva l'opera sua coronata dal successo. Nuova impostazione di offensiva da parte di Cesarmi, nuovo guizzo e duello serrato di Borei coi terzini, ed una puntata di sinistro batteva da pochi passi il por- tiene deali os-ni/i ainmu> n zprn nrr ^m-V.1 n(l ueazero p e,r Ut Juventus: tread opera di Borei, ILjULOOlico pensa a Scluavio se sarà capace di far tanto, nei due incontri bene gli restano a giuocare. ] La Juventus attacca ancora. Il Palermo si difende come può e Valeriani effettua dite o tre parate in stile eccellente. Qualche tiro di Cesarmi, eseguito da lontano, sibila a \ lato dei pali. Manca un paio di mi- nuti alla fine. L'attacco dei bianco neri travolge tutto: Cesarmi viene a trovarsi completamente libero a quattro o cinque passi dal portiere si-ciliano. La rete è a sua disposizio- ne: non vuol segnare, vuol aiutare il compagno per la famosa classifica, e cerca Borei e lo mette in possesso. Nossignori:-quando il centroattacco può sparare, la difesa si è piazzata ed il tiro viene fortunosamente deviato a lato. Nemmeno sul susseguente calcio d'angolo, non si fa più nulla. Borei deve accontentarsi di un bottino di tre punti. L'incontro in sè non merita commenti, sia per il modo in cui fu giuocato — con netta e continua superiorità juventina, cioè — conve e principalmente per l'incompletezza dei quadri della squadra ospite, che ha più di mezza dozzina d'uomini in -< officina riparazioni » per strappi muscolari o ferite agli arti. Notevo- certo, Cesarmi ebbe una buona ripresa. VITTORIO POZZO. ìli per precisione alcune parate di \ Valeriani. Dopo un primo tempo in

Luoghi citati: Borei, Palermo, Savona