I fiorettisti Italiani vincono la gara a squadre dopo un'inattesa resistenza della rappresentativa ungherese

I fiorettisti Italiani vincono la gara a squadre dopo un'inattesa resistenza della rappresentativa ungherese La prima vittoria azzurra ai campionati europei di scherma I fiorettisti Italiani vincono la gara a squadre dopo un'inattesa resistenza della rappresentativa ungherese -( Dal nostro inviato speciale )- Budapest, 9 notte. La cambiale è dunque pagata. Incassiamo il nostro avere allo sportello dei campionati d'Europa e non battiamo ciglio nè per la gioia, nè per quella sorpresa che fin dalla vigilia abbiamo negata. Siamo i primi perchè siamo i più forti, perchè nessuno — avversari, giurie, « tifo » di pubblico — poteva fermarci, e perchè gli assenti non hanno mai avuto voce in capitolo. E' meglio usare, anzi, il singolare, che l'assente è una squadra sola: la francese. Ma che avrebbe potuto fare la Francia? Noi avremmo formato diversamente la nostra squadra e con Caitiau, che è terzo nel campionato nazionale, preceduto perfino dal più giovane dei Gardère, la Francia non avrebbe nmrcssp\dgPoMo «eppure contare sul term^^lotto: certe cose non si ripetono. I fiorettisti italiani hanno vinto per- metendosi il lusso di tenere in riser-\ . M i Afarsi e come Gau- va uomini come dini; in condizioni normali avrebbero vinto anche se Guaragna fosse stato con le braccia al sen conserte e anche se, invece dei ragazzi portati a Budapest, ci fossero stati altri ragazzi, meno forti o soltanto meno fortunati. Netta superiorità La verità è che il fioretto italiano resta al di sopra di quello di ogni altra nazione: come uomini di primo piano, come riserve, come promesse, come reclute. A noi sembra, come ci è sembrato a Ferrara, che i giovani siano ancora lontani dalla classe dei pochi « assi » di ieri e Hi oggi; ma questa è mia considerazione per uso interno; che riguarda soltanto la scherma italiana' e non la scherma internazionale. Per i bisogni pratici delle battaglie che oggi si possono combattere ce nè d'avanzo. Detto questo, il lettore accorto sì meraviglierà di vedere il risultato dell'incontro italo-ungherese. Nove a sette non è un punteqgio a cui siamo abituati. O allora? Sono gli ungheresi in così grande progresso o abbiamo un po' calcato la mano sulla superiorità italiana? Ammettiamo, pur senza esagerarla, la prima parte di questo interrogativo, ma neghiamo recisamente la seconda. Il punteggio non è un miracolo ungherese: è un miracolo dell'ambiente. Poche volte ci siamo divertiti come oggi alle decisioni di una giurìa. Ci siamo da prima meravigliati, poi stupiti, poi, in un gruppetto di tecnici internazionali, abbiamo fatto più di una risata. Non abbiamo perso perchè non potevamo perdere; ma, se il fioretto dovesse essere sempre giudicato a questo modo, sarebbe meglio giocare il campionato d'Europa a scassaquindici, anziché con le armi in pugno. Malafede ? Ma neppure per sogno: non ne vogliamo minimamente all'ottimo Schenker, presidente di giurìa ungherese, non ne vogliamo a nessu- no, ma ci domandiamo piuttosto come i nostri ragazzi possano essere rimasti tranquilli davanti a un'incompetenza così manifesta. Questo si è un bell'esem/pio di disciplina. Ci domandiamo anche un'altra cosa: se una gara che era già nostra prima di combatterla ha avuto momenti così appassionanti per il pubblico ungherese, che cosu avverrà della sciabola? Anche il « tifo », del resto, fa bene; quelle che fanno male nono le giurie raffazzonate. Segnaliamo l'iìiqlese De Bcaumont, che è stato di una correttezza e di una competenza esemplari, c passiamo alla cronaca. vvncecmiHbnsAmbiente e attori alIi^ «g?^^JS^SS^lSSlVA my™m"?"^ contr.l> ««in*», s« tr^V^aneauaT^ nfiovTn oh/. fnmr\f\ ftp., ili) (i ili [ 11, f) aPeria> sul campo aei Ltuo atleticot }magiaro, che e attrezzato per tutt ot- ytra cosa che per la scherma, con tri-\bune troppo lontane, col sole (quando c'è stato) che accecava i tiratori e con un frescolino più invernale che primaverile^ che ha gelato il sudore a chi stava lavorando e ha fatto ai- zare ilbanero (della B^^^t°V$?\aj\\]±TJ°}^ 1™I re. Se nei giorni suMKavndmm«s\ piovere sarebbe ^.disiatro. Una sola pedana e coperta, per modo di dire, danna tettoia che riparerebbe forse il braccio sinistro, e mettiamo anche la testa, dei tiratori, purchél&ogni goccia seguisse scrupolo samen-\te la via del filo a mombo La raaìo-1 ÌV^nuTXn^ tte di guest organizzatone au a.ia■ aperta e discutibile, ma (fé: non si prevedevano giornate cosi rigide e, soprattutto, si doveva poter disporre di un grandissimo numero di posti per le gare di sciabola, che avranno un pubblico d'eccezione, per qualità e quantità. Ma intanto abbiamo, cominciato col fioretto: con pochi'.spettatori e molti raffreddori. | Tfurnri'nia p Tuanilavia (molti ti- <JzTm%.1LÌI?» vl^^i£nJii,«n rotori di queste due; Nazioni parlano ungherese, come e facile capire) non hanno opposto la minima resistenza agli italiani e anche l'Austria, che pure dispone di quattro discreti fiorettisti, è stata battuta al gran ga loppo. Si noti che VA Istria ha pa- reggiato con yUngheuaj questo J^\tra dare un'idea della regolarità dei- l'incontro italo-ungherese. Sia7no ar- rivati ai primi assalti dell'incontro finale versole diciannove, quando la luce diminuiva e il freddo aumenta-', va Pnm malp ver la luce che Ir lam-\ ^^^11»^^,?^^ pade ad arco rischiaravano sufji-', cientemente la pedana centrale. Lui contro è stato vinto di forza, ma i risultati parziali non hanno « ftiM-l Tn V%Zl all ™a*S °»« orinila sto, leggi gli anziani, se l'è cavataLcon onore; chi ha perso la bussola, senza, pero, perdere il controllo di' ! se, ha reso di meno. Guaragna e sta- te pari a se stesso; Ragno se l'è ca- vaia con onore come sempre; i giovani, invece, hanno tirato meno bene. Qui c'entra la classe e c'entra anche la pratica. Buona, senza essere eccellente, la prima; scarsa la seconda. Gli ungheresi, di cui abbiamo ammesso il progresso, non sono tali da impressionarci al fioretto; ma, se Haydu e Hatz conquistassero un II cpitqpncnrSqabuon posto nell' individuale, non ce, ne meravìqlieremmo. C'è ormai scar-;fsco di fiorettisti nel mondo e a que-!l caccettare per rappresentanti ufficia-' li Letnoine e Bondoux, che sonoiSiscritti, ma che non si sono ancora\n .„ , '. , fa ■ Domam- hanno luogo le eliminaio-;^ cui prenderanno parte wna.b dì tiratori e forae vlen0; „ .. „ 7 — — ^ " _ i_ , t; _ }lei p0meriggi0 avremo je semi-fina- \ y e ja f\nale sarà per domenica in-, .;pmp nni: vit.;m: i^rnnfrl flpllit nn-,-nldiulrettc 7eSi^ S^re cfcS "i?™Je™°jemm.mtle a squadre, ctie comincia domani con quattro Nazw- \«t iscritte: Ungheria, Danimarca, Inghilterra e Austria. Una, intanto, è fatta. Se parago- ^^'b^SS^ 7taUÌn7 SudaliI te", il ramoscello che è fiorito a pri-\ [\ sulla Costa Aszurra ha dato\ orffl , , fmu p m gloriosì per\ n tUolo conquistato; maynon dimen-\ tiohiamo che g ramoscello ha site-1 ]jt , . , . . , Il&ff ^^.1 „i™LSfeB'\c'le *e»"™B»ostM Macerai 1 ' .K°sn, Nostini, macerata pos- Guar^na e Ragno.', Tuttì insieme sono all'ordine de aiornQm J Ncnn |NEDO NADI. i risultati , ragna 4 vittorie, Bocchino 3, Macera- '.3; Ragno 2; Baylonc 3; Ettinger 1; | Losert 0, Lion 0). i Ungheria batte Rumania, per 13 a 3. I Ungheria b. Jugoslavia, per 14 a 2. Mofte batle Ru=maniai p^r 14 (Guara„nai No9tini e Di Rosa 4 vi ri0. Macerata 2). Italia battP austria ner 12 a 4 ffina l«««te batte Austria, per 12 a 4 (Gua-.per 14 a 21 tto- Rumania b. Jugoslavia, per 12 a.4> cate a 65 stoccate). \\^^^J^J^^SO^^tg^ ' Macerata) batte Jugoslavia, per 16 a 0.| Austria batte Rumania, per 13 a 3. j Austria b. Jugoslavia, per 12 a 4. j Italia batte Ungheria, per 9 a 7 ', (Guaragna 3 vittorie; Ragno 3; Boc-i\ chino 2< D1 Rosa v< Hvdu 3 vittorie Hatz 2; Gorzi 1; Meszlenyi 1). ', ckssifica è la seguente: ! l ^™ia? ^plrSTb.^ugoslK p. 0. Alcuni incontri fra stranieri sono sta-,L, presleduti dagli italiani Anselml e! xerlizzi. Il Direttorio del torneo era for-|' mato dal colonn. Lichteneckert (Un- La classifica è la seguente : i rtnìin s minti 2 « px-aeouo »•1 a.hJu 1SiLJtiSSi \L \ uo ac! Austria e Ungheria,_ con 5 punti - 4.. gheria), Empeyta (Svizzera) e Baslet- te (Italia). i

Persone citate: Bondoux, Di Rosa, Ettinger, Guaragna, Nostini, Ragno, Schenker