Le trattative fra le Grandi Potenze

Le trattative fra le Grandi Potenze Le trattative fra le Grandi Potenze Divergenze nella redazione del terzo articolo del testo di accordo — Un colloquio di Paul-Boncour con V Ambasciatore d'Italia La questione del disarmo Parigi, 2 notte. L'Ambasciatore d'Italia conte Pignatti Morano di Custoza ha avuto oggi al Qual d'Orsay un colloquio col Ministro Boncour. Il risultato delle conversazioni non è noto; ma dall'insieme delle impressioni raccolte, sembra risultare una sensibile diminuzione dell'ottimismo ispirato gli scorsi giorni dall'andamento dei negoziati in corso. Circa le oscure vicende del Patto a quattro, l'ufficioso « Petit Parlsien » si fa telefonare da Roma una serie di spiegazioni che vi mandiamo,per debito di cronaca, ma che sembrano già. superate dagli avvenimenti. Secondo tali spiegazioni, la ragione del ritardo sarebbe la seguente: Negli ultimi giorni 11 ritmo del negoziati si era accelerato In seguito a passi del Governo britannico il quale giudicava che la l'.rma del Patto quadripartito se fosse stata effettuata prima deUa Conferenza economica Internazionale, in ragione della garanzia di un decennio di pace avrebbe permesso alla Conferenza stessa di aprlrsi in un'atmosfera particolarmente favorevole. Ne è risultato che i dispacci fra le Cancellerie interessate si sono incrociati determinando dubbi e per conseguenza divergenze su taluni paragrafi del Patto. La cosa non avrebbe in sè nulla di straordinario, dato che se del negoziati sono già difficili tra due Potenze, è naturale lo siano molto di più fra quattro. Una formula in discussione Infatti è accaduto che nel corso di questi ultimi giorni a Roma si credeva adottata una formula, mentre a Parigi se ne riceveva un'altra da accettare. H 30 maggio l'ambasciata di Francia a Roma Inviò il testo che era stato comunicato dal Governo italiano: vi si rilevò a Parigi Una differenza che si trovava si nei telegrammi precedenti, ma che si credeva abbandonata, ciò che ha dato per un momento l'impressione che potesse trattarsi di una manovra. Da parte Italiana si è Invece creduto a una manovra francese. Ciò che contribuì a complicare le cose, e che prima di ricevere 11 testo italiano 11 Governo francese aveva naturalmente posto la Piccola Intesa al corrente di quel testo che credeva definitivamente stabilito. «Tutta la controversia — scrive il «Petit Parlsien» — riguarda una frase che a un dato momento ha assunto una importanza molto più grande di quello che non sembrasse prima avere. Si tratterebbe in altre parole della ripetizione di quello che successe al momento del negoziati dell'accordo navale che, a causa di una semplice sfumatura, non ha potuto funzionare. Sul senso e sulla portata della frase incriminata, sono riprese le trattative, ma conviene sottolineare — ed è un punto sul quale non si potrebbe Insistere abbastanza — che non è esistita nessuna specie di manovra da parte di nessuno del contraenti, e che cosi da una parte come dall'altra si procede attualmente con perfetta e assoluta buona fede agli scambi di vedute che sono stati resi necessari. Conviene quindi attendere con fiducia il risultato che non sembra dubbio, dato il desiderio manifestato dai Governi interessati di condurre a buon porto i negoziati ». Queste le spiegazioni del «Petit Parlsien». Il Journal dea Debats crede di sapere che la difficoltà per cui la parafatura del Patto è stata sospesa non è una semplice questione di forma. Essa dipende da due redazioni diverse dell'articolo 3. Secondo la prima, le quattro Potenze si impegnano reciprocamente ad affettuare « a tappe » il disarmo prò gressivo; in base alla seconda, la Germania si Impegna non solamente a realizzare il proprio disarmo a tappe, ma a prendere per ciascuna tappa le mlsu re utili in accordo con le altre parti contraenti. Parigi tiene tanto più a questa seconda redazione in quanto è quella che è stata comunicata alla piccola intesa. Per il fatto di questa difficoltà, la firma del Patto sarà ritardata — secondo i Débats — certamente di pa recchl giorni forse anche di una setti mana. Il «Temps», astenendosi dall'esprimere opinioni sulla sórte dei negoziati di cui nei circoli ufficiosi non si prevede più la fine se non tra parecchi giorni, si accontenta di dare ospitalità a un lungo articolo in cui Wladimir d'Ormesson fa per l'ennesima volta il bilancio dei meriti e del demeriti del Patto nel riguardi degli interessi francesi. Secondo lo scrivente, 1 meriti principali del do¬ cerzgls a a , o i o cumento sarebbero quelli che qui sotto elenchiamo: 1) DI rispondere a una valutazione realistica del peso che le Grandi Potenze hanno sull'andamento della politica generale. Tutti sanno che quando le deliberazioni del Trattato di Versailles cominciarono, in capo ad alcuni giorni occorse affidare al « Consiglio dei cinque» dei negoziati dai quali i 27 Stati partecipanti non sarebbero mai usciti. Il Consiglio della Società delle Nazioni comprende le Grandi Potenze come membri permanenti. Locamo è nato dall'impossibilità in cui la Società delle Nazioni si trovava di mettere al punto un protocollo di assistenza universale. La conferenza del disarmo sfodera da un anno dinanzi agli occhi stanchi del mondo la sua impotenza democratica. Lo stesso domani avverrà della Conferenza economlca. Esistono problemi tali che non si possono risolvere nè In cinquanta nè In dieci. La legge che si verifica ogni giorno nell'ordine nazionale resta vera nell'ordine internazionale. 2) Di dare nuova vita al Patto di Lo carno. 3) Di avere Indotto l'Inghilterra a trar fuori dal limbo dei morti l'art. 18 del Patto societario. 4) Di offrire all'Italia e alla Francia l'occasione per mettere fine ai loro malintesi. 5) Di evitare la divisione dell'Europa In due blocchi ostili. 6) Di rendere possibile alle Grandi Potenze di dedicarsi con spirito sereno alla riorganizzazione economica. Secondo li D'Ormesson 1 meriti del Patto sono superiori ai demeriti. Egli opta dunque per la sua accettazione. Ma, nonostante questa autorevole adeslone, il ritardo subito dalle decisioni finali provoca In questi ambienti un ondeggiamento che potrebbe essere di non troppo buon augurio date le speranze che esso fa rinascere negli avversari dell'accordo. Il Ministro Boncour, reduce da Ginevra, si è intrattenuto a lungo con Daladier, ma i due uomini politici non si sono occupati soltanto del Patto quadripartito; hanno anche esaminato le questioni del disarmo e preso nota dello scarso desiderio che Simon manifesta di venire a Parigi. Probabilmente alla progettata riunione l'Inghilterra delegherà il Sottosegretario Eden e il Ministro dell'Aria lord Londonderry. li 'incontro avverrebbe martedì o mercoledì prossimo. A Norman Davis che piallerà parte al colloquio, si attribuisce il proposito di mettere in opera nuove pressioni per decidere il Governo francese a mostrarsi più conciliante In materia di riduzioni di materiale e per invitarlo ancora una volta a realizzare l'accordo navale con l'Italia. Un passo polacco a Parigi ? Se dobbiamo credere alle voci raccolte da un giornale deUa notte, ParisMinuit, agli altri assalti subiti dal Patte quadripartito sarebbe da aggiungere quello di un nuovo passo diplomatico fatto dalla Polonia a Parigi. Secondo questo giornale, stamane alle 11 l'Ambasciatore di Polonia, Chlapowski, è stato ricevuto all'Eliseo dal Presidente della Repubblica. Il colloquio è durato più di mezz'ora. « Contrariamente agli usi — dice Paris-ltinuit — l'Ambasciatore di Polonia ha insistito per essere ricevuto dal Presidente Lebrun scavalcando 11 Ministro degli Esteri Paul-Boncour. Per attenuare il suo gesto, Chlapowski avrebbe annunciato che era latore di una lettera autografa del Maresciallo Pilsudski. Quello che è certo è che Chlapowski elevò dinanzi al Presidente della Repubblica una energica protesta contro 11 Patto quadripartito. L'Ambasciatore dichiarò, in sostanza : « La Polonia è una Nazione che ha più di 32 milioni di abitanti. Fra un decennio saremo 40 milioni. Il mio Governo m'incarica di protestare contro un'interpretazione arbitraria che relega il nostro popolo fra gli Stati secondari. La Polonia chiede di entrare direttamente nel nuovo direttorio per difendere i propri interessi che giudica minacciati. In caso contrario, considererebbe l'atteggiamento della Francia come un gesto di disinteressamento, il che permetterebbe alla Polonia di riprendere la propria libertà ». «Negli ambienti diplomatici si ritiene che 11 gesto della Polonia possa avere conseguenze notevoli. Suscita meraviglia il fatto che Beck, il quale si mo strava lusingato dell'amicizia di PaulBoncour al momento del suo ultimo viaggio a Parigi, abbia creduto opportuno invitare Chlapowski ad evitare il Qual d'Orsay e a portare direttamente all'Eliseo la protesta ufficiale della Polonia cóntro la firma del Patto quadripartito ». Secondo il giornale in questione, Beck penserebbe a cogliere l'occasione offertagli dagli avvenimenti per allontanare la Polonia dalla Francia e riavvicinare il suo Paese alla Germania. C. P, lBtiprRhtcvp a a o l e k e e A dopo la Pentecoste? Parigi, 2 notte. Il collaboratore diplomatico del l'Excelsior, Pays, scrive : « L'on. PaulBoncour che in mattinata si era Intrattenuto col Presidente del Consiglio intorno al Patto quadripartito come pure su questioni relative alla sicurezza e al disarmo ha ricevuto in serata al Quay d'Orsay la visita de) R. Ambasciatore d'Italia a Parigi conte Pignattl Morano di Custoza che lo ha messo al corrente dello stato attuale dei negoziati di Roma. Sembra confermarsi che la redazione definitiva del Patto quadripartito incontri alcune difficoltà di ordine giuridico sollevate dai testi italiani e Inglese, difficoltà che senza essere tali da compromettere la conclusione prossima del Patto richiedono tuttavia una messa a punto destinata a prevenire ulteriori malintesi. Per rendersi conto della necessità di un tale aggiustamento Conviene rammentare che la elaborazione del Patto si è svolta articolo per articolo fra Roma, Parigi, Londra <? Berlino e che solo in questi ultimi giorni è stato sottoposto un testo di insieme all'esame dei quattro Governi. Come dicemmo al momento dei primi colloqui ànglo-franco-italiani di Roma, il Patto quadripartito sarebbe inconcepibile senza un accordo a due fra le principali nazioni latine. E' assai significativo il fatto che negli ambienti prossimi all'on. Mussolini ci osserva un robusto ottimismo mentre movimenti diversi si manifestano a Berlino e mentre Londra dà segni di impazienza. Potrebbe dunque darsi che fra poco la conclusione del Patto quadripartito venisse seguita da più larghi negoziati franco-italiani sul ràano economico e finanziario tendenti a rendere maggiormente armoniosa e feconda la collaborazione della Francia e dell'Italia su molteplici questioni nelle quali le due nazioni hanno interessi complementari. « Crediamo sapere che Daladier, dopo il surm&naye di una sessione parlamentare particolarmente intensa, senta il bisogno di concedersi alcuni giorni di riposo che però non saranno per lui che un cambiamento di lavoro. Egli avrebbe intenzione di dedicare le feste della Pentecoste allo studio minuzioso degli incartamenti della Francia per la sicurezza, il disanno, il Patto a quattro, le questioni economiche, finanziarie e monetarie poste alla Conferenza di Londra e i problemi dei debiti e delle riparazioni che si aggiungeranno inevitabilmente ai lavori della Conferenza economica mondiale. Se a ciò si aggiungono le preoccupazioni di politica interna, che non sono trascurabili, 1 due o tre giorni di riposo del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri sembreranno più che naturali. E' dunque verosimilmente nella giornata di mercoledì ohe potrà avere luogo a Parigi una conversazione anglo-franco-americana destinata nelle intenzioni di Norman Davis, di cui il Governo francese condivide il desiderio di conciliazione, a facilitare la ripresa dei lavori della Conferenza del disarmo ». Stasera Intanto alle ore 22 si è tenuta una conferenza alla Presidenza del Consiglio sotto la presidenza di Daladier. Erano presenti il ministro degli Esteri Paul-Boncour l'incaricato di Affari di Gran Bretagna dott. Campbell e il Sottosegretario al Ministero degli Esteri dott. Leger. grddUn libro bianco inglese Londra, 2 notte. Rispondendo ad una interrogazione parlamentare, slr John Simon ha annunciato che i documenti relativi al Patto a quattro saranno pubblicati sotto forma di Libro bianco. I giornali annunciano che contrariamente alle previsioni dei giorni scorsi Londonderry e non Simon si recherà a Parigi per discutere col Ministri francesi 1 problemi del disarmo. La stampa conservatrice, mettendo in relazione tale fatto con le non buone condizioni di salute di Simon, torna a smentire categoricamente la voce messa in circolazione secondo cui Simon avrebbe avuto intenzione di dimettersi e si asterrebbe attualmente dal prendere parte attiva ai negoziati per il disarmo per divergenze di opinioni con alcuni membri del Gabinetto In materia di dissimo aereo.