Le comunicazioni con la Svizzera abbreviate da un nuovo tronco stradale a Pallanza

Le comunicazioni con la Svizzera abbreviate da un nuovo tronco stradale a Pallanza IL PIEMONTE SOTTO IL SEGNO DEL LITTORIO Le comunicazioni con la Svizzera abbreviate da un nuovo tronco stradale a Pallanza ( I > r » 1 nostro Invlato)- PALLANZA, maggio. Adagiata sulla costa lungo il leggero pendio del promontorio che si inoltra a punta in direzione del centro del bacino, dove questo, lasciato ii braccio di Arona, da un lato si allarga nell'ansa di Fondotoce e dall'altro si spinge sino alla lontana insenatura elvetica di Locamo, Pallanza gode, sul Verbano, del privilegio di una costante mitezza di temperatura, che la fa assomigliare alle meglio situate stazioni climatiche di mare. Città luminosa. La luce sale verso di essa a vaste ondate dai tre punti del lago, investendola in una chiarità cristallina che, quando il tempo non è imbronciato, nel riflesso del duplice azzurro del cielo e delle acque, diventa abbacinante. Allora la distesa delle case, dei parchi, dei giardini e dei viali, emerge in tutta la sua bellezza spettacolosa. Visitatori d'eccezione Si spiega in tal modo perchè qui la « stagione » sia aperta tutto l'anno. E' che i forestieri a Pallanza non -capitano soltanto per seguire la scia turistica dei battelli e inebbriarsi nella visione di uno scenario che è tra i più suggestivi del mondo; essi vi giungono per le vie più diverse anche in cerca di salute; di ristoro per il corpo, di sollievo per lo spirito affaticato. A centinaia si citano i nomi degli ospiti illustri venuti a chiedere al suo clima il riacquisto delle forze: da Carmen Sylva, la regina fioótessa che a Pallanza rinasceva ala vita, a Gabriele d'Annunzio che vi attinse vigore per le sue creazioni artistiche, al principe-scultore Troubetzkoi, che vi ha stabilito' la sua residenza. D'altra parte Pallanza, se non è assurta alla celebrità di Locamo per il famoso Patto, ha però dato anch' essa il suo contributo al faticoso formarsi della storia europea post-bellica, servendo da sede alla Conferenza dei consumi, ad un convegno italo-jugoslavo e al primo incontro dei non ancora ex-alleati. La sua attrezzatura turistica e di cittadina moderna sviluppatasi sotto l'azione di una vita mondana che doveva grado a grado divenire espressione di ogni più squisita eleganza, è infatti perfettamente intonata a tutte le necessità. L'estendersi delle stazioni climatiche e di cura, ha ri' svegliato in tempo gli albergatori pallanzesi, che sono corsi ai ripari, trasformando i loro esercizi e dolandoli delle comodità indispensabili ad assolvere la loro funzione secondo i gusti mutati della clientela nostrana e intemazionale. Bisogna aggiungere che la pressione dello Stato corporativo si fa sentire, in Italia, anche nelle « stazioni di soggiorno », per mezzo delle Federazioni del commercio, le quali hanno concordato con i conduttori di albergo prezzi accessibili a masse sempre più folte di turisti. Questo eccellente provvedimento ha avuto per effetto di riversare sul Lago Maggiore, nel momento in cui la crisi mondiale assottigliava le schiere dei ricchi stranieri, numerose comitive di gitanti italiani e non poche di svizzeri, le cui modeste risorse servono a mantenere desto il movimento, in attesa che l'economia rientri nel suo corso normale: e Pallanza, in più larga misura delle consorelle vicine, beneficia di questa situazione. Dal canto suo il Comune fascista che ha per podestà un industriale attivo e intraprendente, il cav. Albasini, è andato incontro alla nuova situazione rigorosamente conscio di ciò che si doveva fare. Con novemila abitanti, la città ha investito non meno di cinque milioni di lire in opere svariate, delle quali molte già compiute, altre in via di esecuzione o imminenti: sistemazione del Lungolago in diversi punti litoranei, costruzione del Palazzo per gli uffici finanziari, di un nuovo padiglione del Civico Ospedale, della Casa del Fascio, dell'edificio scolastico di Suna, della piazza di Fondotoce. Da Fondotoce a Feriolo • Qui dobbiamo fare una piccola tappa. Per raggiungere la borgata di Feriolo che si trova all'angolo opposto dell'ansa, in direzione di Baveno, attualmente si segue la strada di Omegna sino a Gravellona, ripercorrendo poi il cammino al di là del Toce e del torrente Strona. E' un giro vizioso giacché la traversata della zona, presso il lago, non richiede più di due chilometri. Di fronte a una tale anomalia, i Comuni del Centro Lago, costituitisi in Consorzio sotto la presidenza del Podestà di Pallanza, alla cui tenace accortezza si deve la realizzazione dell'opera, ha iniziato l'esecuzione di un tronco destinato a collegare direttamente per via di terra, oltre Pallanza a Stresa, la statale del Sempione alla statale del Lago Maggiore e quindi a rendere più brevi le comunicazioni con Milano, Torino e Genova. Il tronco, che costò un milione di lire, era pressoché ultimato e per completare la rettifica il Consorzio, che mancava di disponibilità finanziarie, stava accingendosi alla costruzione dei due nuovi ponti sul Toce e sulla Stronetta, provvisoriamente in legno, con un costo presunto di seicento mila lire, quando l'imbarazzo in cui il Consor zio si trovava venne a conoscenza del Duce. H Capo del Governo ordinò immediatamente all'Azienda Autonoma della Strada di avocare a sé la costruzione dei due ponti, in cemento armto, e cosi l'opera, che abbrevierà il percorso di una diecina di chilometri e da cui tutta la zona ai ripromette un notevole incremento turistico, sarà presto un fatto compiuto, con non indifferente vantaggio anche per la piaDa del Toce, dove sono già installati il Campo di golf, le scuderie per i concorsi ippici con la pista per le corse al trotto e al galoppo, e dove sorgerà anche il Campo di aviazione. Nello sviluppo di Pallanza rientra del resto anche la sistemazione a fondo permanente e catramatura del la litoranea del Lago Maggiore-Con fine svizzero per il San Gottardo, lunga quaranta chilometri, eseguita dalla Azienda statale della strada con una spesa di dodici milioni di li re. Del pari non è estraneo al poten ziamento economico della città e alla sua crescente affermazione turistica la costruzione del grandioso stabilimento c Rhodiaseta Italiana » della bidsutbcrdgeJ « Montecatini » che, costato sessanta milioni, dopo qualche incertezza, ha ripreso a lavorare in pieno con mille duecento operai, avviando -— ciò che più conta — la sua produzione all'estero, nel Centro Europa. Ma il Podestà di Pallanza, non ha limitato la sua attività al rinnovamento stradale ed edilizio. Per_ un centro turistico e di soggiorno, i divertimenti e le attrattive hanno una importanza che eguaglia se non supera i problemi pratici delle costruzioni e dell'abbellimento. Esiste una urbanistica dei giochi, di cui è savia cosa tenere il massimo conto. Ed ecco un'altra volta Pallanza in primo piano. Il Campo di golf a Fondotoce, presso la stazione ferroviaria della linea del Sempione, è uno tra i più vasti e perfetti che si conoscano; le sue diciotto hole sono ricava^ te su un'area di seicento mila metri quadrati, e la spesa, a carico del Slajestic Grand Hotel, che ne ha T>resa l'iniziativa in accordo con le Autorità locali, supera il milione. Non minor cura si è data ai campi di tennis, il cui costo si è aggirato sulle cento ottanta mila lire, e alle regate sul lago per l'organizzazione di campionati nazionali e intemazionali; duecentomila lire ha assorbito da sola la creazione del Lido, che al dire di un tecnico « presenta insuperabili prerogative idro-elioterapiche » ; infine il Comune, per una cifra assai inferiore al valore, ha acquistato una delle più sontuose ville della città} situata quasi al centro e fornita di un parco superbo, e lo ha trasformato in Casino Municipale. E' un lembo di paradiso. Una festa degli occhi le sale ricche di magnifiche opere d'arte, e una meraviglia, alla serail parco fantasticamente illuminato di fronte alle Isole Borromee e al lago tranquillo, sul quale si diffondono e si spengono le musiche esotiche deJazz... ' Il Mausoleo del Condottiero L'attenzione del Podestà si è portata altresì sul Museo del paesaggioche è una rarità non soltanto per Pallanza: la quale tuttavia, dal primo cittadino al più umile, al di sopra di ogni altra cosa, delle sue stesse fondamentali ragioni di vita — essa che nel 1796 vedeva uno dei suoi figli più puri, l'aw. Giuseppe Antonio Azari, fucilato dagli oppressori per aver sognata la patria libera — pone il culto del nome che costituisce la sua maggior gloria: Cadorna. In una sala del Museo, cimeli e documenti cparlano del Ministro Carlo « che a Novara nel 1848 raccolse dal Re Magnanimo lo scettro per consegnarlo invitto a Vittorio Emanuele e cheplenipotenziario d'Italia a Londrarealizzò i piani di Cavour ». Pallanza gli ha eretto un monumento. Il secondo Cadorna, fratello del precedente, si batté da valoroso « sui campi di San Martino, Bulla via di Trieste e nel 1848 dischiuse all'Italia la breccia che le diede la sua Capitale »Ma l'orgoglio della città si concentra sull'ultimo, sul più glorioso dei Cadorna: il figlio del generale che entrò in Roma, il nipote del Ministro di Carlo Alberto, il vincitore di tante battaglie della grande guerra d'Italia, che dorme nel Mausoleo, elevato ai margini della vastissima spianata centrale distesa a terrazzo sul lago, in uno sfondo di macchie verdi e di fiori olezzanti. Raccolta in sè, sicura del suo domani, Pallanza si esalta nel tributo d'amore che ogni domenica — scesi dai battelli o dai torpedoni da gran turismo, con i gagliardetti e le fanfare in testa — si recano in pio pellegrinaggio a rendere al Condottiero, gruppi di dopolavoristi, balilla, e la falange senza fine dei combattenti e dei mutilatiFRANCESCO ODDONE.