Fiamme gialle e Camicie nere a Raduno per l'inaugurazione di due gagliardetti a Mondovì

Fiamme gialle e Camicie nere a Raduno per l'inaugurazione di due gagliardetti a Mondovì Fiamme gialle e Camicie nere a Raduno per l'inaugurazione di due gagliardetti a Mondovì Mondovl, 25 notte. Giornata fosca di nubi ma chiara dì canti e vivida di entusiasmo; gli artiglieri piemontesi e liguri si sono dati convegno qui, fra gli ogivali camerati mouregalesi, per presenziare ala battesimale benedizione della loro Fiamma; ed anche per stringere le file e serrare i ranghi e come provare una manovra generale prima che glun-ga, per tutti gli artiglieri d'Italia, il gran giorno che essi vivranno — fra poche settimane — sulle sponde sacre del Piave. Gran folla è scesa ordunque a Mondovl; e da ogni parte. Fra i gruppi piemontesi più numerosi sono quelli di Torino, Cuneo, Saluzzo e Racconigi, Pinerolo, Carrù e ViUafaletto e Fossano e Alba. Dalla Liguria, guidati dal generale Vitulll, si notano particolarmente le rappresentanze delle sezioni di Genova, San Remo e Imperia. Molte tuttavia, sebbene meno appariscenti, sono le rappresentanze dele sezioni, sottosezioni e nuclei del circondario; segaligni lavoratori dei campi, abbronzati lavoratori delle infinite officine che hanno lasciato festosamente le loro borgate per ritrovarsi con camerati di un tempo e rievocare i ricordi gloriosi e cementare amicizie antiche e fomentarne di nuove. Il decano Anche se il cielo è cupo, quando la gioia canta in cuore, i canti fioriscono sulle labbra. I più rumorosi, i più canterini e i più sbarazzini sono, quindi, le reclute, i giovanissimi artiglieri delle ultime classi; sono quelli che con maggior abbandono si gettano all'entusiasmo, volendo con evi. denza darsi un tono e occupare un posto fra gli anziani, cui ormai si vanno sbiancando i capelli. Essi si sono stretti, a un tratto, attorno al più vecchio di tutti, al decano degli artiglieri di Mondovl, il maestro Pietro Eula, il quale, seppure ai suoi bei tempi non toccò il grado di caporale, per quarant'anni spezzò il primo pane della scienza, si può dire, a tutte le Fiamme gialle di qui, e non solo a queste. E in riconoscimento di quel prestigio che il maestro in si lungo tempo si era andato procacciando, come alquante volte succede a dispetto stesso del galloni, l'avevano levato sulle braccia, e recato trionfalmente, e poi abbracciato e baciato, commossa conclusione del discorsetto che egli aveva tenuto al termine del rancio artiglieresco, allorché si erano lette le adesioni ed era stato tenuto rapporto generale. Si era allora a metà della giornata e l'entusiasmo aveva avuto tempo e modo di riscaldarsi. La mattinata era stata densa di movimento e di solennità. Dalle otto alle dieci, i gruppi si erano andati ammassando nel cortile del Municipio, ricevuti dal Podestà on. Viale e dal Segretario politico del Fascio capo manipolo Blenglni, dal Fiduciario dell'Associazione Artiglieri diMondovl cap. Milanese e dal direttoredel raduno ten. Ferrari. Con il generale Vitulll, membro del Direttorio nazionale dell'Associazione, che rappresentava il presidente S. E. Buffarìni Guidi, erano il prof. Temistocle Jacobbl, l'aw. Ovazza, lo scultore Monti e 'ing. Del Corno, In rappresentanza dela delegazione regionale piemontese e del presidente di essa conte ing. Alessandro Orsi; il conte Falletti di VUlafalletto, presidente della delegazione provinciale di Cuneo; il presidente della sezione di San Remo cap. Semeria e il segretario della delegazione di Genova ing. Marchisio. Erano inoltre 1 colonnello Della Bona, comandante l l.o reggimento alpini e il colonnelo Fraticelli, comandante il Distretto. Fiori di madre Ordinatasi in batterie e nuclei, la lunghissima colonna si era poi mossa per e vie principali di Breo per raggiungee il Monumento al Caduti e rendere omaggio alla memoria degli Eroi. Numerose e grandi e belle corone di fiori di alloro erano state qui deposte; ma omaggio più commovente, l'hanno tributato, certo, venti signore di San Remo, madri sorelle e spose delle Fiamme Gialle di quella città, le quali, colti 1 più bei fiori della loro riviera, li avevano qui portati a fasci, per spargerli con repido cuore. La colonna si era poi rimessa in movimento ed era sfilata davanti al palco, nel quale frattanto avevano preso posto le autorità. Quando il quadrato che la folla aveva composto, fu dirittamente schierao, si è svolta rapidamente la inauguraione del gagliardetto del Gruppo; che a madrina, la signora Tomatis — una nobilissima figura di Madre che ella Patria diede tre figli, tre valorosi ufciali — ed il padrino, il generale d'ariglieria Alberto Sibilla Massiera, — he pur alla Patria offrì un figlio sottoenente — hanno sciolto dai legami, ala brezza primaverile. Non prima, però, he fosse consegnata la tessera « ad memoriam » alle famiglie degli artigliei Caduti. Susseguivano quindi i discori. Primo, l'on. Viale recava agli ospiti saluto vibrante della ridente Mondol; lo seguiva il prof. Temistocle Ja- cobbl, oratore ufficiale, il quale pronunciava elevate parole, che provocavano spesso applausi fragorosi, e concludeva dando appuntamento al camerati, il 15 giugno, al Piave. Aveva luogo subito dopo un ricevimento In municipio offerto dalla Podesteria. Nei Santuario di Vicoforte La funzione religiosa, ossia la liturgica benedizione del gagliardetto, si è svolta nel pomeriggio. Ma non a Mondovl, bensì a Vicoforte, nel celebrato santuario dedicato alla Vergine, che Ascanio Vitozzi di Orvieto ideò e disegnò nel primo seicento. Ed è stata officiata dal vescovo di Mondovl, monsignor Brlacca, che già « fece la guerra» come artigliere. Pur nella solennità del rito, la funzione è stata rapida e semplice. Le Fiamme Gialle hanno invaso lo spazio che cinge il sacro pilone, quasi si direbbe con compunzione; e particolarmente notevole è stato tal fatto, a causa del contrasto con la spensierata letizia di poco dianzi. Compiutosi il rito sacro, il Vescovo è salito al pergamo ed ha parlato a lungo. Le sue parole, paterne, sapevano più del Pastore che dell'artigliere; e forse per questo sono scese fino nel profondo del cuore dei suoi antichi commilitoni. E poi, anche il podestà di Vicoforte, il prof. Luca Cuniberti ha offerto alle autorità un ricevimento in Municipio; e con giochi, concerti e visite allo stabilimento delle acque alpine, le Fiamme Gialle hanno chiuso il loro raduno. A Mondovl, frattanto, il campo lasciato libero dagli Artiglieri veniva occupato da altri manipoli giovanili. Pur oggi, le molte centinaia di Giovani Fascisti, giunti dai diciannove Fasci di Combattimento della plaga, e costituenti la Decima Legione di formazione, hanno Inaugurato la Fiamma che l'on. Viale e il Fascio Femminile avevano offerta al Comando della Legione stessa. Alla cerimonia — la benedizione è stata impartita dal cappellano don Splnardl — ha assistito il Segretario federale di Cuneo comm. Bonino, con 11 vice-Segretario federale dott. Zino. E canti ancora, ed evviva, e fede vibrante. Financo il sole l'ha vinta sulla nuvolaglia nera. Una nube enorme, di tempesta, si è squarciata, e l'ultimo raggio morente è sceso, splendido. Lo squarcio sì è fatto sanguigno, come i labbri rossi di una ferita; eppure il sole doveva salutare, anche con un raggio, così stupenda giovinezza. MARIO STRADELLA. ♦nltntfzrmsPsdstrigAvnpC