S. E. Rosso a colloquio con Roosvelt

S. E. Rosso a colloquio con RoosveltINTENSA ATTIVITÀ' DELLE CANCELLERIE S. E. Rosso a colloquio con Roosvelt Washington, 22 notte. Gli Ambasciatori Rosso d'Italia e Luther di Germania, hanno conferito oggi separatamente col Presidente Roosevelt. Mentre il primo si è rifiutato di fare qualsiasi dichiarazione sull'argomento del colloquio, il secondo si è limitato a dire che aveva discusso le questioni internazionali del momento. Nella stessa ora in cui Norman Davis a Ginevra annunziava il nuovo orientamento della politica internazionale degV btati Uniti, il Segretario di Stato Cordell Hull faceva le seguenti dichiarazioni: «L'ideale della pace, sia militare che economica, è la pietra angolare dell'attuale politica estera dell'America ». Egli ha poi salutato le discussioni in corso per il Patto a quattro come lietissimo augurio per il successo della Conferenza del disarmo. In circoli autorevolmente informati si assicura che durante la visita di Rosso, a Roosevelt è stato messo al corrente dall'Ambasciatore italiano dello sviluppo delle conversazioni tra le Cancellerie europee per la conclusione del Patto a quattro. Roma e Ginevra Londra, 22 notte. Tutti i giornali londinesi pubblicano oggi lunghi telegrammi dai loro corrispondenti romani annunzianti il soddisfacente esito delle trattative condotte dal Duce con i rappresentanti della Germania, dell'Inghilterra e della Francia per l'adozione definitiva del Patto a quattro. Tutti i giornali si rallegrano poi per quello che essi definiscono il più importante passo che sia stato fin qui compiuto in vista della pacificazione permanente dell'Europa. Questi stessi corrispondenti da Roma asseriscono che la felice conclusione delle delicate trattative intraprese da Mussolini è stata resa possibile dal rasserenamento dell'atmosfera determinato dal discorso di Hitler al Parlamento tedesco. La conclusione del Patto a quattro appare poi a molti scrittori indispensabile e urgente anche por il successo delle Conferenze di Ginevra e di quella di Londra. Un comunicato ufficiale annunzia infatti che 11 Governo italiano, gli Ambasciatori d'Inghilterra e di Francia, ed il capitano Gbring hanno accettato il progetto di Patto a quattro elaborato dal Governo italiano, ma che questo accordo non im pegna ancora i Governi interessati. Le dichiarazioni fatte oggi stesso a Ginevra da Norman Davis tendono comunque a rafforzare l'opinione diffusa che i pericoli di un conflitto sono stati effettivamente eliminati in questi ultimissimi giorni di intensa atti, vita diplomatica. I dubbi espressi da vari scrittori attorno all'efficacia ciel Patto di Roma quando esso venne per la prima volta annunziato sono pure rimossi oggi dai corrispondenti del giornali inglesi in Italia, i quali riferiscono come i principi! essenziali diel Patto originario siano mantenuti intatti conservandone quindi tutta la portata e principalmente quello della costante collaborazione delle quattro grandi Potenze che, come dice esattamente il corrispondente del Times, è stata l'idea fondamentale del Piano di Mussolini. Al tempo stesso sembrano del tutto rimosse le cause di inquietudine nei riguardi della Piccola Intesa. Il corrispondente del Daily Tkclegraph dice infatti a questo proposito: « L'assenza di ogni intenzione d'imporre soluzioni politiche alle piccole Potenze europee è, a quanto si apprende, stato chiaramente indicato nel testo definitivo. Esso rimuove inoltre le apprensioni che i suol termini possano esorbitare dal contenuto del Covenant della Lega ». Il Daily Teleyraph afferma-.che t quantunque il Patto sia qualcosa di distinto dai lavori di Ginevra, un qualsiasi accordo deve esercitare effetti sulle più ampie deliberazioni avvenire. Roma ha avuto la sua parte nel restauro della fiducia ed ha quindi aiutato Ginevra ». R. P. Estreme resistenze Parigi, 22 notte. Non si hanno fino a questo momento intorno al Patto quadripartito notizie di carattere decisivo, ma una tendenza abbastanza marcata verso la conciliazione risulta dal tono generale delle Agenzie e dei giornali ufficiosi. Il fatto più sintomatico è forse l'insistenza di questi informatori nel rassicurare l'opinione intorno alle modificazioni che sarebbero state introdotte nel testo del Patto. L'esagerazione messa nell'appesantire la mano su tali pretesi mutamenti e nell'affermare, a intenzione del pubblico, che l'accordo sta facendosi sulla base del controproget- to francese, in modo che l'esito finale dei negoziati potrà venire considerato * LS? " Bif™ n £ * ChVf' tettivamente siamo sulla buona stra-,da, sebbene gli interpreti del pensiero i governativo continuino ad asserire fino a questa sera che la Francia non ha ancora dato il proprio consenso e che la questione non potrà essere risolta se non dopo.che il Parlamento sia stato messo a giorno di quanto si è fatto. La mutata atmosfera rende coraggio a quei rari giornali che in passato si erano mostrati favorevoli al progetto Mussolini e che non avevano più osato fiatare, dopo gli assalti spietati di cui questo era stato oggetto. Abbiamo cosi un nuovo brillante attacco della Volontà contro lo sciovinismo a base siderurgica. L'organo radicale sostiene che, a meno di fare contro di sè la unanimità dell'opinione internazionale, la Francia non può mantenere nè lo « statu quo » degli armamenti, nè « lo statu quo » integrale delle frontiere del 1919; ma tutto quello cui può pretendere è l'adozione di una procedura di revisione dei trattati atta ad assicurare revisioni pacifiche e limitate alla stretta giustizia. « Purtroppo — scrive la Volante — la verità è, invece, che i nostri fabbricanti di munizioni vorrebbero vedere il Governo far finta di negoziare senza negoziare realmente. Senza dubbio non vogliono la' guerra; ma non vogliono neppure alcun accordo Internazionale che possa dissipare l'atmosfera di guerra possibile, grazie alla quale continuano a piazzare favorevolmente la loro merce. Disarmare è restringere o sopprimere i loro benefici. Procedere a revisione dei trattati e calmare la irritazione degli Stati lesi da taluni eccessi dei trattati significa pacificare il Continente e inoltre restringere le spese reclamate dalla preparazione di un eventuale conflitto. Se il commercio privato delle armi e delle munizioni dovesse essere vietato, siamo sicuri che il disarmo e la revisione dei trattati cesserebbero di essere quaificati alla stregua di attentati contro a sicurezza nazionale! ». Un'ampia e particolareggiata filippica nello stesso senso 6 uscita anche nell'ultimo « Bollettino della Lega del Diritti dell'uomo ». Conviene tuttavia avvertire, paralelamente a questo svilupparsi di clementi di conciliazione, che la maggioanza dei giornali francesi non hanno in qui modificato affatto la loro linea i condotta e raddoppiano anzi gli sfori per distogliere il Governo di Parigi dall'aderlrc tanto al Patto quadriparito, quanto al Piano MacDonald. Un giornale del mattino vorrebbe addiritura che la Conferenza di Londra fose rinviata per lasciare alla Francia il empo di imbastire una nuova manovra. Saranno questi gli ultimi bastoni cacciati fra le ruote della pace ? c. P. sacavdphndgmscirPftMstfzctcsfssdtdrcdrmiatnssn