I campionati d'Italia a Ferrara

I campionati d'Italia a Ferrara LE PRANDI PARE SCHERMISTICHE I campionati d'Italia a Ferrara r e n o e e o i i a o , l i r ì à e n . , a i i e o o i o e e. i l e a , , i e , a o o d n l o l i Ferrara, 20 notte, isi-1*La massima manifestazione na- «zionale aveva sin qui vivacchiato. Negli anni d'anteguerra era chic, qa i o a era snob non accorgersi neppure dei Campionati d'Italia e fu soltanto dopo il lungo intervallo in cui tutti noi fummo soldati che la manifestazione assunse, pur senza precipitazione, un'importanza sempre più degna del suo nome. Un successo pieno, assoluto, i Campionati d'Italia non hanno però avuto mai. Nella ventina di concorrenti o poco più che ogni arma ha generalmente radunato, v'erano i pochi issi che davano il tono alla gara e le molte mediocrità capitate per caso o per passione nella fossa dei leoni. Ma anche i leoni erano scarsi, e non sempre feroci, facilmente addomesticabili anzi. Confronto fra tua generazioni Le proposte tendenti a dare il maggior lustro possibile al Campionato d'Italia non sono mancate: si parlo di restringere la gara alla sola prima categoria, di obbligare in qualche modo i più degni del titolo a partecipare alla prova, di non permettere che uno stesso atleta concorresse a più armi... Ma ecco che da tutte queste proposte è sbocciata la idea nuovissima : ai Campionati Nazionali sono iscritti d'autorità i cinque primi classificati nelle prove interregionali d'ogni arma. Il miglior modo per convincere i riluttanti è di pagar loro il viaggio, la molla più forte per spingere gli schermidori alla partecipazione e il desiderio di mettersi in evidenza. C'è da una parte un giustificatissimo sacrificio finanziario della C.N.I.S. e dall'altra una speranza che nasce in tutti i giovani cuori. Perchè, come ormai è risaputo, è questa l'annata dei giovani. Hanno cominciato bene a Montecarlo e devono continuar bene a Ferrara per poter giungere a Budapest. Giovani che vengon su ce ne sono tanti, e tutti pieni d'entusiasmo e di passione e di serietà e di buona volontà. Motivo predominante di questi Campionati d'Italia è appunto il confronto fra le due generazioni. Oh, niente grosse sorprese! Non vedremo Bocchino o Di Rosa campioni d'Italia al fioretto nè Pinton o De Martino campioni d'Italia alla sciabola. Abbiamo la fortuna di avere gli anziani di venticinque anni, ma i validi son ridotti a pochi ormai e le file han da essere rinsanguate. E' la corsa ad occupa re i posti vuoti che si son creati, non è la corsa ad abbattere gli assi. Affiancarsi, non sollevarsi. Che tutti gli anziani sian presenti a Ferrara e il voto del Presidente della C.N.I.S. e vogliamo augurarci che le sue fatiche personali siano compensate da un nuovo spirito di disciplina. Noi tecnici non dubitiamo che gli anziani ancora prevalgano, ma abbiamo bisogno di sapere la misura del distacco. Dopo aver esaltato i giovani non vogliamo essere fraintesi: per noi il campione d'Italia non può essere che un anziano. Degni del titolo, non per quello che ognuno ha dietro di sè ne davanti a sè, ma per quel eh'è il valore reale nel maggio dell'anno XI, non vediamo che pochissimi: Marzi, Gaudini, Guaragna al fioretto; Cornaggia, Agostani, Ragno, Riccardi alla spada; Marzi e Gaudini alla sciabola; la Schwaiger e la Cerani nel Campionato Femminile di fioretto. Se le gare dovessero svolgersi a quadri incompleti, tutto potrebbe succedere, vogliamo augurarci che le diserzioni sian poche e che i titoli premino veramente gli uomini migliori. Gara di selezione L'adunata nazionale assume questa volta anche il carattere di una selezione. A meno di due settimane di distanza dovremo andare a Budapest per i Campionati d'Europa e pur ammettendo teoricamente che in Ungheria si debba fare il massimo sforzo, non crediamo di rivelare un segreto dicendo che nella squadra c'e più d'un posto per i giovani. Ve ne sono alcuni, fra questi, affermatisi recentemente a Montecarlo, ma chi può giurare che i difensori dei nostri colori sulla Costa Azzurra siano proprio i migliori? Se qualcuno ha delle aspirazioni (ed è logv co ed anche umano che vi siano dei malcontenti) questo è il momento migliore per venire alla ribalta. Rinunciare al Campionato d'Italia può voler dire, in queste condizioni, rinunciare al proprio avvenire schermistico. C'è anche in tutto l'ambiente nazionale il desiderio di veder suddivisi gli schermidori in categorie. Vecchia questione, questa, alla quale abbiamo portato più volte il nostro contributo di parole. L'on. Mazzini ha promesso la revisione che di certo manterrà, com'è suo costume, ma se cleglua | qualcuno 'si limitasse acriticare sen ' za sentire il bisogno di esporsi ai s a confronti, il compito della Federaizioae sarebbe più arduo e- le nuove li- ste preannunciate i * potrebbero«on riuscire imperfette, Per molte ragioni riteniamo dunque l'imminente Campionato d'Italiacome un avvenimento capitale per la scherma nostra. La bella città emiliana, nel fervore dei suoi festeggiamenti ariosteschi, saprà dare alla manifestazione sportiva, affidata all'Accademia d'Armi «Italo Balbo»una cornice superba. Anche se non avessimo ammirata la magnifica Sala degli Stemmi al Castello Estenseanche se non avessimo visto le perfette installazioni e i premi numerosissimi, i nostri ricordi personali dun grande torneo svoltosi a Ferrara molti anni or sono sarebbero sufficienti per assicurare un'organizzazione sotto ogni punto di vista ammirevole. Conviene ricordare che i Campionati d'Italia, salvo la gara femminile di fioretto, non si disputarono ne1932 e che i titoli sono oggi in possesso di Gioacchino Guaragna per ifioretto, di Carlo Agostoni per la spada, di Ugo Pignotti per la sciabola e della Signorina Germana Schwaiger per il fioretto femminilePignotti, passato ormai al professionismo, dovrebbe essere il solo a non difendere il titolo. Ben sette giorni sono riservati alle gare, dal lunedì 22 alla domenica 28, e anche prevedendo un notevole numero di partecipanti vi sarà modo di far tutto con comodo senza affaticare soverchiamente gli atleti e le giurie. La manifestazione va seguita questa volta con particolare interesseLe armi e le audaci imprese non sono nuove nella città di M'esser Ludovico: senza pretendere anche le «cortesie » ci auguriamo che i giovani e gli anziani, su uno stesso piano sportivo, con lo stesso entusiasmo e verso una stessa mèta, combattano cocuore e con l'anima di Orlando. NEDO NADI.