Stresa di oggi e di domani

Stresa di oggi e di domani IL PIEMONTE SOTTO IL SEGNO DEL LITTORIO Stresa di oggi e di domani (DAI, NOSTRO INVIATO) STRESA BORROMEO, maggio, Uno degli aspetti di più vivo inte- lesse offerti dalle «stazioni di sog- giorno » del Lago Maggiore, consiste nella differenza tra la popolazione Stabile e quella temporanea del periodo di pieno sviluppo dell'attività turistica, differenza qui più visibile che altrove. Ad Arona, da 14 mila, con i Comuni aggregati di Dagnente e Mercurago, il dato numerico sale in tempi normali ad oltre 20 mila. L'affermazione è del Podestà. Quale cifra raggiunge a Stresa? i Un « paesino » portentoso Il Comune non conta che 4139 abitanti. Un paesino: ma di quale sorprendente capneità di assorbimento! Al principio del 1926, quando il mondo era ancora lontano e al riparo dal ciclone economico che oggi investe anche i luoghi di svago della gente privilegiata, il Touring, in una sua pubblicazione, asseriva che secondo calcoli basati su dati delle Ferrovie dello Stato e della navigazione lacuale, ogni anno passavano per Stresa circa 300 mila persone. Pur ammettendo, che passare, a rigore, non è risiedere, bisogna convenire che il progresso compiuto dall'antico borgo peschereccio nell'ottantennio iniziatosi con la metà del secolo passato, allorché attorno ad Antonio Rosmini, che ora vi dorme il sonno eterno e che era capitato anni prima a Stresa da Rovereto, si formò il primo nucleo di forestieri in villeggiatura, è stato formidabile. Quei « forestieri » si chiamavano Alessandro Manzoni, a cui doveva più tardi toccare il pietoso compito di assistere il Rosmini sul letto di morte, Ruggero Bonghi, Giovanni Prati, Giuseppe Massari, Giacinto Provana di Collegno, Gustavo Cavour, il Conte Aresi... Ma con loro a far la spola tra Beigirate, Lesa, Baveno e Stresa, si trovava anche sir James Hudson, ministro inglese alla Corte di Torino. Di lui sappiamo che era « caldissimo fautore dell'unità e indipendenza italiana » ; da questo a supporlo fervido propagandista presso i suoi connazionali delle attrattive naturali del nostro paese e in particolar modo del paradisiaco incanto di Stresa, il passo è breve. Certo è che sin dal suo tempo l'amabile diplomatico fece in Inghilterra più di un proselite alla causa stresiana e del Lago Maggiore, se almeno dobbiamo credere a Margherita di Collegno, del cui suggestivo «Diario politico» pubblicato da Aldobrandino Malvezzi eia cui materia per i quattro quinti è tratta dal Verbano, mi sono in altra occasione su queste stesse colonne occupato; e certo è altresì che da allora, tenaci battistrada dei ricchi d'ogni parte d'Europa e d'Oltre Oceano, gli inglesi continuarono a mantenersi fedeli alle rive da essi predilette.- In un'altra pubblicazione, dovuta all'associazione industriale fascista del Verbano, del Cusio e dell'Ossolatrovo l'accenno che gli alberghi esistenti nell'intero bacino assommano a cento e ad un migliaio le ville. Edire poco che Stresa, in un tale fantasmagorico allinearsi di edifici sontuosi, vòlti con le chiare facciate allo specchio azzurro delle acque, in un così fiabesco distendersi di parchi maestosi e di giardini ammantatdelle più superbe varietà di fiori chsi conoscano, emerge come in un trionfo. La spianata centrale del suLungolago, è una viva, palpitantrealtà strappata al regno dei sogn• e delle chimere. Dei suoi alberghdue contano gli appartamenti complessivamente a centinaia e le singole camere in proporzione; gli altrminori fanno ad essi corona con unattrezzatura che è sempre intonatalle esigenze del quadro generaleanche quando si arriva a quelli pele borse più modeste. Nell'organizzazione turistico-alberghiera, Stresa è senza dubbio alla testa delle rive italiane del lago. Ma la piccola-grande città estivathe ha alle spalle la gloria panoramica del Mottarone con la sua tranvia elettrica snodantesi sotto unfolta cortina di boschi punteggiati dcase bianche, e davanti le isoleprodigi pittorici e mirabili forzierd'arte in una cornice di meravigliorientali, è anche un modello di grazia e di ordine urbano. Lavorando su un terreno che se era fertile penatura e in parte già arato, presentava tuttavia ancora molte asperite scoscenditure, il Comune fascistache ha ora per podestà l'on. Basiledurante il decennio ha investito iopere di sistemazione e di abbellimento 3 milioni e 536 mila lire. Titolo di nobiltà H Lungolago, nell'odierna prospettiva verso Baveno, lungo circa un chilometro, rientra in tali opere, come vi rientra il secondo trattverso Belgirate in corso di costruzione. A lavoro ultimato, Stresa, sull'asse della strada napoleonica deSempione, possiederà un'arteria con la quale poche, nello snodarsi della lucida fascia asfaltata sospesa sullonde, potranno gareggiare. Di diversa natura ma non meno originale, l'imbrigliamento in forma di cunettone a grossi blocchi di granitoa cui è stato sottoposto il torrentRoddo, che attraversa in discesa l'abitato. Con una economia così tipicamente commerciale, ma altresì con rigorose necessità di decoro, la città richiedeva d'altro canto un Mercato al minuto in armonia con essae l'Amministrazione podestarile lo ha fatto sorgere, ampio, di comodaccesso, ottimamente attrezzato, modernissimo. In una zona del centro iCampo sportivo Littorio è inoltrvenuto a integrare le altre dotaziondi gioco — golf, tennis — di cuStresa già era fornita, mentre infinveniva rinnovata a fondo la pavimentazione stradale e ulteriori lavori erano compiuti così nel concentrico, come nelle isole e nei Comunaggregati. Ogni cosa è stata eseguita con precisa meticolosità, ma anche covigile e lodevole criterio di non cadere nel manierato, nello standardizzato, nel banale. Nulla che stoninulla che non armonizzi con l'insieme della città turistica, dello sfarzodella gioia. Nè lo sbalzo prodigiossi «r««?tq Ormai pnmnleta nellei arresta, ormai compieta neustruttura che concerne 1 ospitalitài:: svago, le iniziative di attrazionpella. sua. esistenza, di eccezione, la città tende ad allargare le sue possi bilità di sviluppo urbanistico, che so110 a monte, nella zona della stazione ferroviaria, e ai lati, ai due punti op posti, dai quali, Belgirate e Lesa, e Baveno, sembrano respirare l'atmosfera dolce e ad un tempo ardente della maliarda adagiata in mezzo a loro, Nel 1927 essa aggiunse al prò- prio il nome dei Borromeo : e fu gentile omaggio alla insigne fami- j glia che, dominando per alcuni se- coli il lago, creò il palazzo e i giar-' dini incantati dell'Isola Bella e ancor oggi è onorata nei suoi discendenti. Così Stresa ha coronato la sua intensa vita con uno fra i più bei titoli di nobiltà che convenissero alla cittadina per le cui vie sono sfilati re, principi e miliardari. Ricchezza e lavoro Di questa sua fortuna passata e a venire, Stresa però non insuper¬ bisce. Al di là dello scenario lumi-I noso del Lungolago, delle terrazze degli alberghi, dei ristoranti, dei caf fè e delle pasticcerie, con le centi naia di tavolini ricoperti di tappeti variopinti e le ragazze in nero con grembiule bianco ritte presso gli usci; nella parte interna, ai lati del l'arteria che si potrebbe chiamare delle mercerie, dai palazzi tinteggiati con i colori dell'iride — bianco, rosso-cupo, giallo, fantasia —, dai negozi esposti sulla strada, una seconda città palpita, vive quieta, silenziosamente lavora. Qui le vie seno strette, selciate, con la doppia striscia di pietra nel mezzo per i veicoli: rustiche le case, bassi primitivi i rari negozi, i laboratori degli artigiani; ma anche qui ordine, lindezza. In luogo degli alberghi lussuosi, ecco le trattorie modeste, con i giochi da boccie, ecco i balconi con la biancheria stesa al sole, con i garofani di gerani e, improvviso tra la minuscola officina di un fabbro e quella di un falegname, un pergolato, un orto, carico di insalate, denso di ogni verzura. Qui, a simboleggiare il Regime che se mette in valore tutte le risorse della nazione, comprese le industrie del lusso, non dimentica i lavoratori che ad esse dedicano la loro quotidiana attività, è anche una sede dei Sindacati: gli addetti al commercio, i direttori e gli interpreti, gli impiegati e le dattilografe, ì camerieri e le cameriere, il personale di cucina e tutti i dipendenti degli alberghi, degli esercizi, delle agenzie di turismo. Il lavoro accanto- alla ricchezza, ma tra l'uno e l'altra, lo Stato fascista che li armonizza nell'interesse di tutti. FRANCESCO ODDONE.