La truppa non poteva non intervenire

La truppa non poteva non intervenire II processo di Ginevra La truppa non poteva non intervenire Ginevra, 18 notte. Questa quarta giornata del processo Nicole è stata quasi totalmente occupata dalle deposizioni di militari appartenenti al contingente di truppa al quale è stato dato l'incarico di ristabilire l'ordine. Molti di questi testimoni — tutti giovani dai 20 ai 22 anni congedati da pochi mesi dal corso di reclute tenuto a Losanna — hanno precisato, su richiesta del Tribunale, di avere partecipato al tiro che ha falciato la folla; dal primo all'ultimo senza la minima esitazione hanno aggiunto che il tiro era necessario per evitare di essere sopraffatti da una folla che, imbaldanzita dal successo riportato contro il primo gruppo di soldati usciti in fila indiana e con i fucili scarichi, non aveva ormai più alcun ritegno. La stessa dichiarazione ha fatto, senza un tremito nella voce, il giovane Louis Claire il cui padre, spinto in strada dal desiderio di avvicinare il figlio arrivato da Losanna con la truppa, è stato vittima di una fucilata sparata dai militari. « Io non ho sparato — ha dichiarato il giocane soldato — dato che mi trovavo in seconda fila e che avevo altri commilitoni davanti a me. Giudico però che eravamo minacciati e che bisognava sparare ». L'avv. Dicker, difensore del Nicole, non ha esitato, neppure di fronte a un caso cosi pietoso, e, nell'intento di sfruttarlo ai suoi fini politici, ha voluto nuovamente muovere delle domande al teste sulle circostanze nelle quali è caduto suo padre. Penosa impressione ha provocato il fatto che il Presidente, finora così energico, non abbia creduto opportuno di mettere un freno al cinismo di questo avvocato senza scrupoli. Anche molti testi che si trovavano nella località in qualità di semplici spet latori hanno Scì^^avefe-àvutolla stessa..impressione dei. militari, e|cioè che l'intervento della truppa fosse necessario di fronte all'atteggiamento della folla. Che sia stata la truppa a provocare disordini non è vero; i soldati invece hanno tenuto un atteggiamento corretto ed è stata per contro la folla a mostrarsi aggressiva fin dall'apparire del militari fuori della caserma. La favola che il tiro sia stato effettuato all'improvviso per una mossa sbagliata di un ufficiale che aveva perso la testa e senza gli avvertimenti d'uso, è stata pure sfatata in pieno sia dalle deposizioni dei militari che hanno partecipato alla repressione, sia dai testi. Sono stati dati i tre squilli di tromba e inoltre il tenente Burnat ha gridato a gran voce: «Attenzione, spariamo!». Sull'attività del Nicole altri testi hanno ripetuto quanto già è noto, e cioè, che il famigerato agitatore ha fatto di tutto per risvegliare i peggiori istinti della folla. Perfino un tranviere, nonostante la sua appartenenza ai sindacati socialisti, è venuto a deporre di aver sentito gl'incitamenti per la rivoluzione immediata lanciati da Nicole. La sua affermazione di aver veduto l'agitatore ginevrino nel momento patologico più tipico («il était tout exc'xté, il ava.it la chémise ouverte et il bavait... ») ha provocato le più veementi proteste da parte dell'interessato, il quale, come si vede, si mostra assai preoccupato di non essere confuso con quella « santa canaglia » alla quale fino a ieri si era vantato di appartenere. G. T.

Persone citate: Dicker, Louis Claire

Luoghi citati: Ginevra, Losanna