L'irresistibile scatto di Binda sul traguardo di Chieti

L'irresistibile scatto di Binda sul traguardo di Chieti LE GESTA DEL CAMPIONE DEL MONDO NEL GIRO CICLISTICO D'ITALIA L'irresistibile scatto di Binda sul traguardo di Chieti Il belga Loncke ancora secondo - Piemontesi, nonostante urta serie di disavventure, conserva il 3° posto in classifica - Erba toglie a Giunteli! il primato fra gli isolati » Entusiasmo di foSIa lungo tutto il percorso(Dai nostri inviati speciali) Meritatamente primoChietl, 17 notte. Le facili previsioni si sono avverate: dopo una gara che si può dire ha svolto a fondo un solo tema pur eccitandosi spesso in episodi convulsi Alfredo Binda si è elevato dalla cintola in su al momento della mischia decisiva e ha dominato per potenza e agilità di arrampicatore sulle ultime durissime rampe che condu-S?"?*0 traguardo di Chieti. Più tft tutti gli ha resistito Gerardo Loncke, il velocissimo belga che ha assunto, dopo la scomparsa di Guer2?» il dìir0 comPÌto di competitore diretto del campione del mondo nella disputa delle vittorie in volataNon era questa, in verità, una delle solite volate su pista o su rettilineo piano in cui il routier-pistard fa valere i suoi mezzi di velocità: era unavolata specialissima, meglio ancora il finale su cento metri piani di una arrampicata lunga e severa che richiedeva mezzi ed ottime qualità per lo scatto e la tenuta in salita. Ebbè ne, l'uomo sul 'quale Demuysère fa esclusivamente affidamento per togliere a Binda il tempo di abbuono assegnato al vincitore in volata, si è comportato magnificamente, in modo.superiore a ogni aspettativa, rimanendo soccombente di fronte all'avversario da cui lo separa più dun gradino di classe, ma ne ha battuto altri come Bertoni, Bovet, Moretti, Sella e Olmo, che avremmo avuto ragione di ritenere a lui nettamente superiori in questa fase conclusiva. Gli uomini migliori E' questo il risultato piti sorprendente della giornata perchè certnon della vittoria di Binda potremvio stupirci, per quanto bella esssia, dopo le convincenti dimostralo ■ni che egli ci ha dato in ogni circo stanza di questo Giro in cui c'era dindicare l'uomo assolutamente superiore nell'azione decisiva in salitaQuesto nostro atleta ormai ci ha cosabituati alle imprese vittoriose chil suo comportamento, che dopo die ci anni di carriera sarebbe per quasiasi altro semplicemente miracolo so, non ha più nulla di stupefacente ci sembra una normalità, una comune realtà. Attendiamo soltanto lfine di questo Giro che ci auguriamlo veda con la « maglia rosa » perompere finalmente ogni riserbo affermare con sicurezza che il ciclsmo italiano, anzi', mondiale, non h mài avuto un campione della sustoffa. Nel quarto a?ora che ha deciso della corsa si sono distinti gli uomini che l'ordine di arrivo ha classficati dopo i primi due. TI terreno erpropizio a Bertoni, di cui conosciamo la confidanza con la montagna che oggi ha trovato modo di elevarsal di sopra di quella mediocrità nellquale sembrava dovessero affogarle speranze e la fiducia che in lui sriponevano alla vigilia della garaSia nell'inseguimento dopo la foratura a 70 chilometri dalla partenza, sisulla salita di Chieti, quello che doveva essere il leader dei « bianco celesti » è tornato ad apparire all'atezza della situazione, e ciò speriamo sia segno del suo definitivo ritorno in forma. ; Bovet continua a fare migliorare igiudizio che su di lui si poteva dar•prima di partire da Milano : il ragazzo non perde freschezza, acquista an zi sicurezza e brìo, appare semprpiù, completo e maturo. Si sta forsveramente facendo il campione chuna « San Remo » ci ha improvvisamente ma non,del tutto convincentemente rivelato. • Moretti conferma di giorno igiorno che l'irrobustimento della éustruttura non è solo apparente; questo non più giovanissimo corridorha acquistato un temperamento dcombattente, dirò quasi una autorit«.'» veterano sicurissimo di sè. A luspetta il merito principale di averprovocato una netta selezione col'ultima fatica. Sella ha confermatla sua simpatia per i dislivelli chmettono in vista i veri arrampicator■e Olmo si è comportato in modo dconvincerci dei suoi mezzi non soldi agile e veloce veltro, ma anche dsaldo e tenace pedalatore. Quattrisolati si sono distinti nell'irruentlotta scatenata dagli « assi », e sono : Teani, non più nuovo a prodezzin questo Giro; Folco, che migliordi giorno in giorno; Erba, che rprende la « maglia bianca » anchper la sfortuna che ha voluto colpirGiuntelli; Romanatti, altre voltammirato; Faccioni, che ancora cmeraviglia per le qualità di forza resistenza che non credevamo congiunte a quelle già notate di agilite di velocità. Nel parlare di Piemontesi bisogna tener conto del duro inseguimento che egli ha compiuto nela prima metà della darà e che indùbbiamente egli ha risentito al momento finale. Demuysère ancora hdimostrato che il suo debole è lscatto in salita. Meini colleziona premi Ma riprendiamo la corsa al suinizio. Abbiamo perduto a Foggisolo Martano, del cui ritiro vi hparlato ieri sera, e i superstiti deGiro rimanevano 58, di cui 34 aggruppati e 24 isolati. Il Segretarifederale comm. Pepe Celentano diede la partenza alle 7,35 e Binda .iunior et condusse attraverso l'assolato Tavoliere fino a San Severo a u. all'< ,, ~ passo di 31 all'ora. Qui Meini comin o a a . ì e e a o r e a. a a e i a e i . a l e e e e n a e i à i e n o e i a o i o e e a e e e i e à a o o a o l o n eia a fare raccolta di premi di traguardo che nella giornata furono tutti suoi, quasi ormai avesse limitato il suo compito ad aumentare in tal guisa il totale dei guadagni da dividersi fra i « bianco bleu >. A San Paolo forò Cerioni e Vietto cadde su Bovet pestandogli la macchina che però resistette più che bene. I due, con Moretti e Scorticati che avevano forato, ripresero subilo perchè avanti nessuno fece caso a auesti incidenti. Salimmo al comando di Firpo a Serra Capriola e prima di cominciare a discendere salutammo di lontano l'Adriatico, luce-ale bordo verde-bleu, dalla stesa di colline che scavalcammo di gran carriera lasciandoci indietro Vietto appiedato. Venti uomini riuscirono a prendere un paio di centinaia di metri al. grosso che fu portato a contatto da Facciani. Mancava però Piemontesi, attardato da una gomma. Allora Rovida, Rogora e Orecchia si fermarono in soccorso del loro capitano. Altrettanto capitò p Bertoni, cui si affiancò Zanzi. L'assenza di Piemontesi fu subito avvertita da Demuysère, che saltò come una furia in testa a tirare a tutta forza. Voi capite benissimo il perchè di tanto accanimento; il belga minaccia Binda in classifica ma è a sua volta minacciato da Piemontesi. L'occasione era buona per allontanare questa minaccia e la prese al volo chiamando poi Loncke a coadiuvarlo. La-situazione improvvisamente creata era questa: da una parte Demuysère e Loncke (mentre gli altri sfruttavano il momento) e dall'altra Piemontesi e Bertoni con i rispettivi gregari. Ciprìani e Carlotti per forature cassarono dal gruppo dei fuggitivi a quello degli inseguitori. Questa fase fu inscenata mentre compivamo il giro nell'interno per passare il Bicèrno al ponte Cannone, poi trovammo a Termoli il mare per seguirlo da vicino fino a Vasto. Ma non c'era tempo di guardare il meraviglioso scenario di gara; questa ci prendeva nel suo ritmo velocissimo, nella incertezza deduello che poteva avere gravi conseguenze sulla corsa. A un tratto sembrò che tutto dovesse finire presto in niente, che Demuysère, visto che nessun altro si decideva a dargluna mano, lasciò per un tratto' a Oria il compito di condurre; poi srassegnò a riassumerlo. A questo punto Piemontesi aveva l',43" dritardo. Ma nella discesa sul Pinarco Piemontesi prese male una curva e fece un volo che gii costò una ruota. Bertoni, Folco e Zanznaturalmente non stettero ad aspettarlo e continuarono, da soli l'inseguimento portandolo a termine in dieci minuti,' Piemontesi attardato Col tempo che perse a sostituire la ruota rotta, Piemontesi rimase in ritardo di 5\20". La situazione cominciava a diventare grave. Rovida ormai serviva a poco; Rogora non aveva aspettato il capo e solo Orecchia si .alternava con lui in modo da guadagnare terreno. Ma Rogora si fermò più oltre ad attendere i due compagni e alla stazione dMontenero il distacco era già ridotto a 3',10". Ciò dipendeva specialmente dal fatto che i belgi avevano definitivamente rinunciato a fare le spese per tutti. In breve Piemontesi ebbe la soddisfazione di vedere la colonna polverosa dei primi avanti a sè; Orecchia si prodigò fino allo spasimo, Ciprianì forò, Carlotti e Rovida cedettero, Scorticati e Buseche erano stati raccolti per via, forarono pur essi, sinché Piemontesicon una lunga volata, lasciati Orecchia e Rogora, piombò addosso ai gruppo che nel frattempo aveva preso per energica guida il « biancoceleste » dal momento che con essera tornato Bertoni. La reazione dRìmoldi aveva spezzato la compagine in tre gruppi che uno a uno furono risaliti da Piemontesi. Il duro accanito inseguimento era durato un'ora e dieci minuti. Ma la sfortuna doveva prendersancora gioco del « grigio bleu ». Un pedale gli si spezzò sotto il piede che rimase a spingere sul perno. Ma era vicino (a dieci chilometri) il controllo rifornimento di Vasto, e Piemontesi continuò alla meglio, finché potè, durante la neutralizzazione, riparare con l'aiuto dei meccanici. Dopo 123 chilometri, la media era d28,200 e la corsa ricominciava perchè tutti erano di nuovo in gruppoDa questo momento ci dirigemmo nell'interno attraverso le colline che ci separavano dal Sangro e che la Maiella nevosa dominava dì lontanoRovida condusse sull'erta di Casalbordino lasciando indietro FirpoMasi, Erba e Altenburger appiedate Eboli caduto. Scendendo a valletrovammo un Torino che non conoscevamo e che prende il suo distintivo dal Sangro. Sella comandò sulla ascesa a Fossacesia e poi Rimoldi in quella di Lanciano, nella cui traversata in salita il gruppo si scompigliò sotto la sferzata del « bianco celeste », perdendo per un po' Morettche aveva bucato. Il « nero bianco » riprese con Scorticati sulla salita dGuardigrele, in cui l'iniziativa fu lasciata a Rovida. Dopo la stazione capitò l'incidente che doveva costare a Giuntelli la « maglia bianca ». L'astigiano si fermò per un guasto a un galletto posteriore e per ripararlo..perse tanto tempo da giungere fra- gli ultimi, lui che aveva tutte le ra i e . i o i , gioni per sperare di giungere tra ipnmi Non vi fu lotta a fondo sulla salita di Casa Cumpitella, ma i ferri si scaldarono su quella di Colle Spaccato in cui si vide Loncke fra quelli che il comando di Gremo e di Grandi mettevano in difficoltà. Pensammo subito che non lo avremmo visto nella volata, e invece si rifece sotto e partecipò all'episodio finale che Moretti sulla salita di Chieti accese violentemente. Precedemmo a questo ■punto i corridori all'arrivo che era su di un bel violone di cui solo gli ultimi cento metri erano piani. Su questo gradino si vide comparire per prima la « maglia rosa », incalzata da quella « bianco blu » di Loncke; ma quando Binda partì a fondo, ebbe subito ragione dell'avversario e10 battè di una diecina di metri. Solo Bertoni e Bovet furono classificati con lo stesso tempo del primo, che11 distacco era di pochi macchine, mentre i successivi permisero all'in- fallibile Radice di fermare la lancet- ta del cronometro su numeri diversi. Con questo risultato Binda inizia l'opera di consolidamento della sua posizione. Vedremo se domani essa continuerà. La tappa che ci attende è più breve ma non meno varia di quella di oggi, quasi tutta svolgentesi tra le colline umbre e facente cape, ad Ascoli nelle Marche Basse. Non mancheranno le salite anche se non lunghissime. Ma le più forti sono nella parte centrale del ^percorso; è molto più probabile che la lotta avvampi nella discesa che precede l'arrivo o al minimo incidente che possa colpire Binda o Piemontesi. Comunque mi pare che l'esame del percorso, la situazione di classifica, la valutazione che i migliori debbono essersi fatta delle proprie e delle altrui possibilità, inducano a prevedere un arrivo in volata. Fra Binda, Loncke e Piemontesi dovrebbe decidersi la sorte della Chieti-Ascoli. GIUSEPPE AMBROSINO lueftcereM>»«au jù C ta ^t&J X i. ; ... _ sr<nri» 1 co. *> "* « >» s^>a <& ì ta, |>1 «94 IH» *» V'B1 JS Sii |ÌH:TH ti '0 *> *> :*»'*""W. "f cl '{Ut HMUM