La giovinezza e le forze del lavoro del terzo Reich celebrano la rinascita tedesca e la fine dell'Internazionale

La giovinezza e le forze del lavoro del terzo Reich celebrano la rinascita tedesca e la fine dell'Internazionale La giovinezza e le forze del lavoro del terzo Reich celebrano la rinascita tedesca e la fine dell'Internazionale Un messaggio di Hindenburg ai giovani == Hitler preannuncia un grandioso prò* gramma di opere pubbliche alla immensa folla adunata all'Aeroporto di Tempelhoff ! \ , , j ! I a ^ . i i a. a -j ;: a1 - e i 'Berlino, 1 notte. II primo maggio è stato celebrato con grandiose manifestazioni in tutta la Germania e in particolar modo a, Berlino. Enormi masse di popolo hanno partecipato alla Festa del Lavoro nazionale e vi hanno partecipato con gioia, con fede, con entusiasmo. Dapertutto bandiere imperiali e vessilli croce-uncinati: sui tetti, alle finestre, sui balconi e nelle vetrine. Da un capo all'altro delle strade e delle piazze striscioni con scritte inneggianti al lavoro e alla patria; poi festoni, ghirlande, ritratti di Hindenburg e di Hitler. Le vie gremite di cittadini festanti; di tanto in tanto cortei di Camicie brune, gagliardetti e musiche in testa. Canti, suoni, evviva. Il Presidente ai giovani La festa odierna tanto nella capitale come nelle altre città del Reich ha avuto inizio con un appello ai giovani. L'adunata berlinese ha avuto luogo al Lustgarten. La pittoresca e nello stesso tempo austera spianata che si stende in tutta prossimità dei castelli imperiali e della cattedrale era nereggiante di giovani. All'adunata hanno partecipato oltre centomila Camicie brune tra i dodici e i vent'anni. A un lato della piazza, vicino al palco delle autorità, erano allineate 150 corporazioni studentesche. Accanto ad esse si trovavano duemila cantori, più in là erano ammassate le giovani hitleriane. Il Ministro della propaganda dott. Gobbels ha pronunciato un discorso suscitando un enorme entusiasmo. Egli ha spiegato l'alto significato della celebrazione, ma ha voluto soprattutto dire e rilevare ch,a cosa la patria attende dai giovani, dire e ripetere che essa patria sui giovani fonda tutte le sue speranze, le speranze di un migliore avvenire. La folla ha pronunciato un vibrante giuramento di fedeltà e di dedizione, e quindi ha cantato l'inno della rivoluzione. Una tromba ha lanciato quindi alcuni squilli: un attimo di silenzio e poi un uragano di applausi e di evviva. Qualche istante appresso appare sulla tribuna accanto al Ministro Gobbels la massiccia e imponente figura del maresciallo Hindenburg e poco dopo quella del giovane Cancelliere; Non appena l'uragano siplaca, il Presidente del Reich con voce chiara, forte, quasi tonante, scandendo le parole, legge il seguente breve messaggio ai giovani: « Saluto cordialmente la gioventù tedesca che, lasciata per un momento la scuola, l'università e l'officina, si è qui raccolta per manifestare i suoi sentimenti di fede e di fedeltà verso la patria comune, per riaffermare la completa dedizione alla Nazione e per onorare il lavoro produttivo. Voi siete il nostro avvenire, voi dovete un giorno prendere sulle spalle l'eredità dei padri per conservarla, consolidarla e svilupparla. Per poter assolvere questo compito e necessario che la gioventù apprenda a coltivare il senso della disciplina e della responsabilità. Solamente dallo spirito di sacrificio quale fu dato sempre di riscontrare nell'esercito tedesco può nascere una generazione veramente all'altezza dei grandi compiti dinanzi ai quali la storia ha posto il popolo tedesco. Solamente chi ha imparato a obbedire più tardi può anche comandare. E solarmente chi ha il dovuto rispetto verso il passato del suo popolo è in grado di plasmare l'avvenire di questo stesso popolo. Non dimenticate mai questo mio mònito. La giornata odierna serve per riaffermare l'unione di tutte le forze produttrici del popolo tedesco nel seno della patria, e nello stesso tempo deve essere una manifestazione dell'alto valore etico di ogni lavoro sia manuale che del cervello. Dal profondo del mio cuore ricordo in quest'ora tutti i cittadini tedeschi che guadagnano il pane col loro indefesso lavoro quotidiano, e ricordo pure con profonda partecipazione coloro che, causa la crisi economica, sono stati condannati all'inattività, sono stati privati della benedizione del lavoro. E' il mio più vivo desiderio, ed è uno dei compiti essenziali affidati al Governo del Reich, quello di dar lavoro ai disoccupati. I tempi in cui viviamo sono molto seri e difficili, però se noi resteremo uniti, sorretti da un fermo coraggio e da una salda fede, Dio certamente vorrà aiutarci anche per l'avvenire ». Nuovo uragano di applausi e di evviva. Hindenburg scende dalla tribuna e con passo fermo si dirige verso l'automobile seguito da Hitler. Il triplice cordone di poliziotti e di Camicie brune che deve tener libero lo stretto passaggio, oscilla, tentenna, si scompagina. Ed ecco Hindenburg, circondato da centinaia di fanciulli e fanciulle che protendono le braccia in atto di devoto affettuoso omaggio. Dichiarazioni di operai A mezzogiorno sono arrivate da ogni parte del Reich le varie deputazioni operaie. I rappresentanti dei prestatori d'opera fra cui sono quelli di Danzica, della Saar e dell'Austria sono stati trasportati a Berlino in aeroplano. AH' aeroporto di Tempelhoff le deputazioni sono accolte dal Segretario di Stato dei Lavori Pubblici e dal Capo dei Croceuncinati berlinesi, deputato Gorlitzer. Numerosi operai originari delle varie parti della Germania hanno fatto delle dichiarazioni di fede nel nuovo regime e le loro parole sono state radiodiffuse. Un operaio del porto di Amburgo, un minatore delia Slesia, un operaio agricolo della Prussia orientale, un metallurgico della Sarre ed altri rappresentanti del lavoro di altre regioni della Germania hanno affermalo che da lungo tempo essi hanno perduto ogni fede nella internazionale socialista la quale è guidata in realtà dall'internazionale dell'oro. Essi hanno dichiarato anche che per 14 anni si .è promesso all'operaio tedesco la li¬ bmvpHddencn—fceptsaoegrtalHpdpppIl' e o i e , l i o o e i e e e i , i o a i i a n l i e o l o l a o i i a è ¬ bertà, l'eguaglianza e la fraternità ma si è loro mentito. Gli operai devono staccarsi dalla internazionale proletaria e aderire al partito di Hitler. « Noi sappiamo molto bene — ha detto in particolare l'operaio agricolo della Prussia orientale — che non può esserci dato un aiuto dall'oggi al domani, ma ora noi lavoriamo volentieri perchè abbiamo mia nuova speranza e un nuovo coraggio. La Prussia orientale — egli ha detto — dovrà divenire una fortezza da opporsi al bolscevismo ». Il metallurgico della Sarre ha dichiarato che questa regione dovrà essere ben presto riunita alla madre patria guidata da Hitler. Un minatore della regione di Sieg ha espresso la gioia dell'operaio tedesco che ama la patria come il borghese ed è oggi nuovamente rispettato laddove era stato privato dei diritti per lunghi anni. Dall'aeroporto di Tempelhoff le rappresentanze operaie sono state trasportate nell'Unter den Linden e alloggiate in tre grandi alberghi di lusso. Anche questa, ci fa osservare una personalità nazionalsocialista, è una chiara manifestazione di vero socialismo nazionale. I Ma una manifestazione più convincente si è avuta più tardi alle ore 17,30. Le deputazioni operaie sono state ricevute dal maresciallo Hindenburg e dal cancelliere Hitler i quali, pronunciate brevi parole di saluto, hanno stretto cordialmente la mano a ciascun operaio. L'affluenza all'aeroporto di Tempelhoff per l'annunciata grande manifestazione è incominciata prima di mezzogiorno; però il grosso, composto di dieci colonne ciascuna di oltre centomila persone, si è avviato al luogo dell'ammassamento nelle prime ore del pomeriggio. La colonna più lunga e più imponente è. partita dal quartiere di Wedding già roccaforte comunista, dove cinque anni or sono proprio il primo maggio si ebbe una sanguinosa battaglia fra sovversivi e polizia. . Quando occupiamo il nostro posto nella tribuna della stampa sono le 6. La retroguardia delle varie colonne è ancora lontana mentre l'avanguardia vi era giunta alle 2, il che può dare un'idea della lunghezza di ciascuna colonna. L'enorme spianata è gremita; qualcuno cerca di Ilare dei calcoli approssimativi. Si 'parla di un milione, di un milione e 300 mila persone che si trovano qui ammassate. Qualcuno parla addirittura di un milione e mezzo. Certo è una folla immensa e impressionante. Accanto alla -tribuna della stampa è un gruppo di goliardi che attira la generale attenzione. Si tratta di nazionalsocialisti russi. Il loro vessillo è azzurro, nel mezzo spicca una croce uncinata bianca. Il cielo è chiaro, alcune musiche suonano a rotta di collo, ma è un frastuono che mitiga la stanchezza. I venditori improvvisati di caffè e di frutta fanno affari d'ero. E' vietata la mescita di alcoolici. mentre una volta, il primo maggio, il garofano rosso aveva sovente odor di grappa. La battuta è di uno degli innumerevoli oratori improvvisati. Un altro oratore afferrila che la giornata odierna ha una forza simbolica eguale a quella del giorno in cui sulla quercia abbattuta di Wotan fu celebrato il primo battesimo cristiano. Innanzi tutto, egli spiega, perchè da oggi al posto del culto internazionale del lavoro è subentrato quello nazionale; in secondo luogo perchè questa corsaci azione del lavoro avviene per mezzo dello Stato. Parla Hitler Il tempo passa in tretta. Verso le 17,30 le musiche ammutoliscono e non resta che un brusio che pure esso a poco a poco s» affievolisce. Poi d'un tratto squilli altissimi lanciati da cento musiche militari, e poi la folla immensa canta a squarciagola l'inno: « Iddìi che fece crescere il ferro ». Il canto è ntrasmesso da un cano all'altro da centinaia di altoparlanti, il .:he può dare un'idea del rombo canoro. Il canto finisce in un u:lo, :n un evviva altissimo all'indi:izzo del Can celliere che nel fi attempo è giunto sulla spianata ed è salito nell'apposita tribuna. Gobbels dice brevi paiole, poi Hitler, fatto segno a deliranti manifestazioni di entusiasmo, inizia il suo discorso. Il Cancelliere, dopo aver spiegato il significato e l'importanza dell'odierna celebrazione per la quale — ha annunziato — è stato scelto il motto « Onora il lavoro e rispetta i lavoratori » ha annunziato il programma del Governo della rivoluzione. Contrariamente a quanto era stato detto, Hitler si è limitato a ripetere quel che disse in occasione dell' inaugurazione del Reichstag e soltanto in merito alle misure per la lotta contro la disoccupazione è sceso a qualche dettaglio. Nel corso del prossimo anno il Governo si propone: 1°) di consolidare l'attuale regime soprattutto cercando di esercitare ancora di più quella forza centripeta ideale che nel corso di poche settimane ha attirato sotto le insegne della rivoluzione milioni di cittadini che prima si trovavano in zone grigie o addirittura sulla riva opposta ; 2") istituire il servizio civile obbligatorio, servizio che è espressione autentica di autentico socialismo nazionale; tutti, poveri e ricchi, il figlio del latifondista come quello dell'operaio, debbono prestare la loro opera manuale nell'interesse della collettività; 3") combattere la disoccupazione attraverso l'iniziativa privata e .quella statale; la prima potrà so¬ prnSlvptzvttltilldsscrpndmgrsdvdzisatepofEcpttgEdvlpucnrLIctflzj prattutto con lavori edilizi (restati-, ri delle case) dare impiego a centir naia di migliaia di disoccupati; lo Stato farà altrettanto ma su più larga scala finanziando grandi lavori pubblici. E' poi allo studio un progetto di opere pubbliche — si tratta essenzialmente della sistemazione della rete stradale — che dovranno dar lavoro a parecchie cen* tinaia di migliaia di persone. Il Governo si propone poi di aiu* tare anzitutto l'agricoltura, base deil'economia tedesca ; naturalmente terrà nel massimo conto anche gli interessi della produzione industriale. In base a questo principio stabilirà la linea di condotta nel campo della politica commerciale con l'estero. All'agricoltura si darà un sensibile sollievo anzi tutto riducendo considerevolmente il tasso di interesse per oneri gravanti sulla proprietà terriera. A proposito di economia ha detto che anche in essa deve essere liquidato il principio democratico e parlamentare della maggioranza. Concludendo, il Cancelliere ha accennato incidentalmente alla situazione internazionale dichiarando che la Germania ha diritto di vivere e di difendersi e che, in considerazione della situazione internazionale, è più che mai necessario che il popolo tedesco sia un blocco unico saldo e compatto. Il discorso spesso interrotto da applausi è alla fine accolto da bat< timani frenetici e da un uragano di evviva. .. La quercia di Hindenburg Segue una breve cerimonia. Viene piantata una giovane quercia in onore di Hindenourg. Frattanto la folla canta Deutschland uber aZIesj E' quindi la volta delle musiche.— circa mille — che svolgono un breve programma a base di marcie militari. Infine si ha il gigantesco spet-! tacolo dei fuochi artificiali, il più. grande che si sia mai avuto in Europa. » Di eccezionale interesse i fuochi d'artificio eseguiti dal notissimo aviatore Hudet. Dal suo apparecchio lanciato in audaci acrobazie sono partite stelle filanti, bombe e infine una pioggia multicolore di croci un*'; cinate. Da parte loro le dieci colon-' ne, ricompostesi nuovamente, hanno raggiunto le varie piazze di concentramento e qui si sono sciolte. Versoi mezzanotte si è formato un imponen- : tissimo corteo che si è portato al Lustgarten dove ha parlato Gòring* Il Primo Ministro di Prussia con poche battute ha voluto e saputo' sot-* tolineare il significato della solenne) festa odierna. « Il primo maggio — ha detto — hai cessato di essere la fiera rumorosa della solidarietà internazionale; esso è dw ventato, e tale dovrà restare per sempre, la festa e la sagra del lavoro uà. zionale. Il primo maggio altro non fu mai che il giorno della lotta contro il proprio popolo, contro la propria patria e perfino contro il proprio lavoro, e pertanto contro i propri vitali interessi. Ora il giorno del lavoro nazionale deve dimostrare a tutto il mondo che la Germania è ritornata alle fonti dell* sua energia. Infatti essa è nuovamente un popolo in cui accanto all'operaio si trova il generale, accanto al cittadin no il contadino; la Germania è nuovamente un popolo che ancora una volta rende omaggio alle grandi e profonde leggi del suo sangue e della sua terra, e altresì a tutte le grandiose e difficili esperienze della sua storia. Il po« polo tedesco è oggi un blocco omogeneo a cui appartengono tanto il Capo supremo come la più umile Camicia bruna, il ministro e il più modesto operaio. Questo blocco è ben deciso ad affrontare gli enormi problemi del presente e del futuro, ad affrontarli e a risolverli. L'obbiettivo è unico: la Germania deve ridiventare il paese in cui ognuno troverà di che vivere, lavorare e combattere ». 0. P.