Vittoria in volata di Molinar nella Torino-Savona avversata dal maltempo

Vittoria in volata di Molinar nella Torino-Savona avversata dal maltempo Le gare dilettantistiche sa strada Vittoria in volata di Molinar nella Torino-Savona avversata dal maltempo Savona, 1 mattino, La seconda edizione della promettente Torino-Savona resterà nel ricordo del corridori e di coloro che ne hanno seguito le fasi come una delle corse più dure, come uno sforzo continuo per vincere il forte vento, il freddo, la vioenza della pioggia. Duro poteva già definirsi il percorso per la frequenza delle salite e le condizioni delle strade: durissimo esso è risultato all'atto pratico per l'avvertita, vorremmo dire la malvagità, di tutti gli elementi atmosferici collegati. Ciò mette in risalto la maturità atletica, lo spirito di sacrificio, la forza di volontà di tutti gli arrivati e conferisce valore altissimo ala media raggiunta. I giovani avanzano: le loro prove hanno tale vitalità ed un contenuto cosi brillante che si può metter la mano sul fuoco che le fonti di rinnovamento del ciclismo non soffrono intermittenze. E siamo lieti che testimoni, anzi protagonisti di questa prova di efficienza e di saldezza fisica e morale abbiano potuto essere anche Castagnoli, Giovanni Rossi, Negri che in altre regioni hanno raggiunto considerazione e sono abituati ai primi posti di classifica. Potrà stupire che dal duello prevedibile fra 1 piemontesi più sciolti In salita e gli audaci savonesi siano .balzati fuori, al primi due posti, corridori il cui nome non ricorre frequentemente, per quanto nel gruppo di nove uomini ohe si presenta all'arrivo end corso Agostino Ricci (sistemato come meglio non si sarebbe potuto) vi fossero Folco, Lusiani e Briano. Ma diverse potevano essere le conclusioni di una corsa che nel punti strategici non offri scene decisive ed ebbe negli ultimi 40 Km. una selezione quantitativa dovuta più a fattori estranei che non al piani di battaglia delpiù quotati concorrenti. Se, dunque, Folco non ha dato lezione conclusiva di forza in salita e di audacia in discesa, se a Briano è mancato l'attimo di realizzazione che gli permettesse di staccare tutti su strade che gli sono familiari, ben vengano le affermazioni dei corretti ' concorrenti quali sono Molinar, indipendente, e Degiorgis, dilettante torinese. Giornata sfavorevole Occorrerà, però, dar brevemente conto delle fasi principali di questa lotta svoltasi, più contro gli elementi che tra corridori, iniziatasi alle 11 precise di Ieri con 53 attori. Ciò permetterà di trarre più sbrigative conclusioni. II gruppo aveva traversato la città nella mattinata minacciosa e si era slanciato dal Lingotto al tiro di Vallerò e Pia, poi di Gonella ed Aitino. Un passo più che discreto, accentuato a Sommariva ed in vista del traguardo di Bra, vinto dall'astigiano Bianco, era 11 saggio di forze degli atleti astigiani, che dovevano di fatto ancora brillare. Molinar, urtatosi con Poggio, aveva rotto la ruota anteriore ma trovato il cambio. A Pollenzo già venivano incontro al corridori, compagne sgradite per tutta la giornata, pioggia e nebbia ed un forte vento contrastava la loro marcia. Il 1 itto fino ad Alba non era di riposo nt per Polano nè per Como, ch'e bilanciò una bucatura con un lungo inseguimento condotto da solo fin quasi a Costigliole. Sul primi due chilometri di salita dopo Alba, assente Ferrando che spingeva noncurante in coda alla lunga fila, Folco vinse il traguardo su Rossi Giovanni. Il secondo tratto venne, invece, condotto in prevalenza da Lusiani e da Rossi, con scatti di Colombo e trovò 11 uomini in vetta, fra cui : Chiappino, Rossi, Lu Mani, Facclani, Briano, Boccaccio, Sbersi, Gambarino, Colombo. Conf>rudenza si mantennero a 50 m. Poano, Ferrando, Folco e Castagnoli Prima di Canelli (metà percorso era stato compiuto in tre ore) bucò Degiorgis; all'una estremità del paese, Negri su Facclani produsse una bella volata e vinse il premio; all'altra si attaccò la salita di Cassinasco, asciutta e dal fondo buono, che ci portò sul lo spartiacque fra il Balbo e la Bor mida di Millesimo. Al sommo, quando dall'alto non scorgemmo più Canelli, la solita frecciata di Folco, che ebbe la meglio su Briano al termine dei 5 Km. di salita. Ma Sbersl si era a lungo prodotto in testa e dall'altro versante (effetto dell'aria natia) volle, invece, tutti gli applausi Boccaccio. Sulle maggiori salite Dopo una volata a Cortemilla (primo Polano) si affrontò la salita di Cagna (altitudine m. 636), lunga 13 chilometri. Qui il maltempo diede fondo alle sue riserve e Boccaccio dapprima, poi tutti i savonesi compatti fecero tentativi, ma Facclani ammonche non c'era nulla da fare. Tagliato fuori Polano per salto di catena e guai meccanici, provarono ancora Castagnoli, che dopo bucòSbersi, Briano e Boccaccio. Inutile, e la discesa a spire su Piana Crixia allungò inverosimilmente la fila (fra Facclani e Briano Dalmazio correva un migliaio di metri), ma non sconvolse 3 gruppo, che si ricomposemandò innanzi il combattivo Lusiani a frenare Briano, e tirò via cosi formato: Lusiani, Folco, Briano, NegriBoccaccio, Piccone, Como, Rossi Giovanni e Stefano, Molinar, ChiappinoCabella, Degiorgis, Ferrando, Pia, AlUna. Mancava Sbersl, efortunato, in seguivano Castagnoli e Briano Dal mazio, bucava Facclani, che proseguiva con poca convinzione. Ormai erano limitate le speranze di una solu zione netta su Cadibona; si staccava solo Ferrando, stanco, cadeva Como ma i tentativi di Briano, Chiappino e Pia non erano BfruttaU. Forse Folco, pronto e sicuro, incuteva rispetto anche senza avere contegno eccessivamente aggressivo. Anche su questa come sulle più dure salite, fuoco di paglia, dimostrazioni piacevoli ma non conclusive. E si scese a rompicollo su Savona: Degiorgis riacquisto un po' del terreno perduto ed andò in tèsta con Lusiani, Folco, Molinar, Briano, Boccaccio, Negri, Chiappino e Pia, i meno audaci arretrarono. Ormai le armi dei savonesi erano spuntate e non restò al leoncello Briano che di accettare la soluzione in volata: Molinar e Degiorgis, i più freschi, avevano la meglio e gli altri terminavano quasi sulla stessa linea. Sbersi giunse dopo, nonostante tre gomme bucate, e Castagnoli giunse assieme al suo conterraneo Rossi (vinto dal freddo) con un freno rotto e in ritardo per bucature. Dunque, molU giovani sullo stesso plano: da Molinar, che quest'anno non aveva ancor fatto parlare di sè, a Degiorgis, che è giovane e può compiere strada, da Folco e Briano, che si trovarono ben contornati, al terzetto. astigiano, che ebbe Sbersi sfortunato, Chiappino e Pia tenaci e premiati. Una parola merita Lusiani, campione olimpionico del 1928, che da diverse gare a questa parte ha manifestato crescendo di rendimento ed il cui grande desiderio sarebbe di poter essere invitato al Giro d'Italia.Sfortunati Polano, Como e Ferina. Una volta di più è piaciuto il combattivo Castagnoli ed anche il « Battisti no » Rosa e Negri hanno palesato li loro valore sulle nostre strade, trovando, però, una giornata avversa. Facclani, che è in una forma molto convincente e che quest'anno farà buone cose, meritava miglior sorte nel finale. Svelti e tenaci Boccaccio, Piccona e Siccardi. La corsa è piaciuta; essa è passata e si è conchiusa fra entusiasmo alto. Per questo slamo lieti di aver concesso il nostro appoggio ai precisi dirigenti della S. C. Fulgor (che erano tutti mobilitati agli ordini di Bozzano e Tacchini) ed ai loro collaboratori dello5. C. Porta Palazzo fra cui il rag. Maraocca ed Ughi. A Canelli il sigViolino, col rifornimento, e gli sportivi locali, con accoglienze simpatiche giovarono all'organizzazione. S. F.