Il Re a Cirene e a Barce

Il Re a Cirene e a Barce Il Re a Cirene e a Barce Nuove entusiastiche dimostrazioni di fedeltà delle popolazioni -- Visita a colonie agricole ed a scuole - Pittoresca serata tra preziose rovine -- Ad oggi la partenza Cirene, 1 mattino. / primi chiarori dell'alba cominciano a colorare il cielo quando le associazioni e le organizzazioni fasciste giovanili, combattentistiche, patriottiche, cominciano a fluire sulla Piazza 28 Ottobre e sul Corso Italia per porgere al Sovrano partente l'ultimo devoto saluto della cittadinanza. La musica dei Balilla allieta l'adunata, mentre i cordoni delle truppe destinate a rendere gli onori al Re vanno scaglionandosi lungo il percorso dalla palazzina all'ospedale. Oli ufficiali liberi da servizio si ammassano di fronte alla palazzina sotto \ portici della quale si riuniscono le maggiori Autorità, I che avranno l'onore di salutare per- ' sonalmente il Sovrano. Le vie cittadine presentano un'animazione straordinaria. Alle ore sette precise il Re prende posto nella vettura, accompagnato da S. E. De Bono e dal gen. Graziami ed esce dalla piazza imboccando Corso Italia. I cannoni iniziano la serie delle salve prescritte, mentre gli urli delle sirene delle navi e degli stabilimenti riempiono il cielo. All'altezza del Viale della Regina stanno schierati i Balilla e gli Avanguardisti, che ripetono al Re la calorosa dimostrazione con cui lo avevano accolto all'uscita dalla palazzina. Per tutta la lunghezza del Viale della Regina la folla si pigia, acclamando, dietro i cordoni. Lungo il recinto dello Stadio sono allineate le formazioni giovanili indigene. Tra gli indigegni festanti Il corteo reale sosta pochi minuti al nuovo stabilimento della tessitura Cirenaica sorto tre anni fa e sviluppatosi rapidamente. Una grande tribuna, innalzata fra il muro di cinta e il fabbricato e pavesata di ricchi tappeti e arazzi contiene la mostra dei prodotti di tessitura tipicamente originale, che il Sovrano osserva minutamente esprimendo al proprietario il suo compiacimento, mentre le maestranze femminili indossanti una graziosa tenuta biancoazzurra Gli tributano una calda manifestazione di devozione. Risalito in macchina e lasciata, poco dopo l'ospedale, la scorta degli Zaptiè a cavallo, il Sovrano esce da Porta Sabri, segue il palmeto, rallenta passando attraverso la colonia agricola di Coefia e gira attorno al nuovo impianto per il sollevamento dell'acqua nei pressi del lago Zejana. A Sidi Califa la popolazione indìgena festante saluta il corteo reale che traversa l'abitato a passo d'uomo, mentre i marinai della stazione radio presentano le armi. La stessa cosa avviene a Driana, dove gli iytdigeni sventolano bandiere tricolori inneggiando al Re. A Bu Giarrar i militi addetti alle coltivazioni détta Colonia Libica del Fascio Milanese rendono gli onori al Sovrano che traversa in automobile le concessioni ed entra quindi nell'abitato di Tocra nella cui piazza è ammassata la popolazione con il delegato circondariale Pctrucci. Nel cuore del Gebel Dopo Tocra il corteo imbocca la strada dell'Uadi Bacur, salendo il primo gradino gebelico, e giunge infine in vista di Barce, che si presenta nella sottostante conca tutta ammantata di tricolori. All'altezza della fattoria Cerasola vna nuova scorta d'onore di zaptiè a cavallo si inseri- sce nel corteo, mentre le artiglierie iniziano le salve. Un gruppo di cin-\quanta cavalieri indigeni fa ala al' corteo acclamando, finché il Sovrano giunge sulla piazza principale, dove scende di vettura ricevuto dal Commissario regionale del Re, dal comandante del Gebel colonnello Malta e dal Podestà di Cerasola. Passati in rivista la compagnia d'onore, gli ufficiali del Presidio e ty,tte le organizzazioni, tra cui notami i Fascisti, i Giovani fascisti, Balilla Avanguardisti, Piccole Italiane e Associazioni patriottiche, il Re entra nel castello dove vengono presentati il tenente colonnello MarrO' ne, il Presidènte della Sezione del Tribundle, Gentilucci, il capitano dei carabinieri Bersanetti, il Segretario del Fascio Rossi, il parroco, concessionari e capi di religioni indigene. S. M. esce subito dopo e si reca all'ospedale, che visita, guidato dal dott. Butera. Quindi visita la concessione Cerasola, che il proprietario ha dedicato ai suoi due figli caduti in guerra e che è la più fiorente della regione. Rientra quindi al castello nel cui giardino assiste alla messa da campo celebrata dal vescovo moro mon signor Abet. L'accoglienza di Cirene Quindi ha luogo una colazione al Circolo coloniale, dopo la quale fra gli applausi della cittadinanza, rammaricata della forzata riduzione della sosta, il Sovrano riparte per Cirene, percorrendo la nuova strada bitumata Maraua-Slonta-Faidia. Lungo il percorso il Re si compiace col generale Graziani dell'ottima autostrada e ripete il Suo compiacimento al comm. Scalerà, costruttore. A Bir Gandula il Re sostacaldamente acclamato da mille operai indigeni e da cento nazionali, che ultimarono in questi giorni i lavori e che sono schierati di fronte a quattordici compressori e capeggiati dall'ingegnere Sebasti. Lungo tutti i 130 chilometri del percorso scritte di « Viva il Re » sono stampigliate sul fondo stradale e sulle paretrocciose. Giunto a Cirene il Sovrano è accolto da una grande dimostrazione dalla folla, che si schiera ai lati depercorso fino al grande albergo dove il Re si ferma, passando in rivista sull'ampio piazzale, la compagnia d'onore e le organizzazioni. Nel salone dell'Albergo il delegato circondariale Melacria gli presenta il maggiore Ragazzi sovraintendente all'antichità, Oliverio, segretario deFascio, Ragusa, podestà, il generale Matarelli, l'agente distrettuale Andreini, il parroco di Appolonial'ingegnere Condro e il Mudir della Circoscrizione. Il Sovrano si reca quindi, sempre seguito dalle Autorità e accompagnato dal Sovraintendente all'antichità a visitare gli scavi della zona .sacra e l'acropoli, dove si trattiene osservando minutamente le preziose rovine dissepolte e passando quindi al Museo dove ammira i capolavori della statuaria greca e romana, rinvenuti neglscavi. Gli scavi illuminati Rifiutando di riposarsi, il Sovrano che, in questi giorni è stato veramente infaticabile, parte quindi per Apollonia, che attraversa in tutta la sua lunghezza, acclamato dagli abitanti della graziosa cittadinae si reca a visitare il tempio di Apollo trasformato in basilica cristiana nel periodo bizantino. Rientrato a Cirene alle ore diciotto, alle óre venti riunisce a pranzo oltre le solite personalità, le maggiori autorità locali, uscendo quindi ad ammirare l'illuminazione degli scavi, eseguita con torcìe a vento da militi e soci dell'Auto e Motoclub dBengasi, qui giunti nel pomeriggio con trenta automobili e cinquanta motociclette per recare al Re l'ultimo saluto del capoluogo della 'colonia. Gli scavi presentano alla luce delle fiaccole, uno spettacolo altamente suggestivo. Stamattina il Sovrano partirà in forma privata per Tobruk, attraver-D. M. TUNINETTI. sanilo Gubba e Dema per imbarcarsi in giornata,

Persone citate: Andreini, Bersanetti, Butera, De Bono, Dema, Gentilucci, Graziani, Ragazzi, Sabri, Sebasti