l Fascismo vicentino consegna a S. E. De Vecchi la terra testimone delle sue imprese di guerra

l Fascismo vicentino consegna a S. E. De Vecchi la terra testimone delle sue imprese di guerra INVESTITURA DI ARDIMENTO E DI GLORIA l Fascismo vicentino consegna a S. E. De Vecchi la terra testimone delle sue imprese di guerra o Vicenza, 1 mattino. II Fascismo vicentino e la popolazione tutta del Grappa e del Pasubio hanno tributato ieri a S. E. il conte Cesare Maria De Vecchi di Val Clsmon quell'omaggio di devota ammirazione e di entusiasmo che non è stato rivolto soltanto al Quadrumviro della Rivoluzione e Ambasciatore del Re presso la Santa Sede, ma anche al soldato che in questa terra ha compiuto imprese memorabili e porta nel titolo della nuova nobiltà d'azione e di va lore il nome "di una VaileTene ha echij di tradizione guerriera e di aspre eivittoriose battaglie !vittoriose Dattaguc. IEroismi guerrieri lstato'.. quel-;l'appezzamento di terreno tra Roccajdi Arsiè e Corto, già suo per diritto di eroismo, ha assunto cosi l'importan- Il rito, attraverso consegnato a S. E il quale è De Vecchi onoraria. Il 31 ottobri la Val Brenta tragicocorridoio di battaglie e di strenue di-za • il significato di un atto di riconoscenza verso l'Uomo che nella guerra, nella Rivoluzione e nelle opere ricostruttive del Regime ha conquistato, con le più alte responsabilità le più alte benemerenze. Già nel 1928, nel X anniversario del fatto d'arme, i Comuni della Vallata del Brenta e della Val Cismon ave vano conferito a S. E. De Vecchi la cittadinanza 1918, lungo fese, C. M. De Vecchi, reduce dallacima del Grappa, alla testa del suoreparto di arditi, portava a termine una cruenta e vittoriosa marcia diconquista, guidando i suoi soldati ver-so Formai vicino trionfo. Ed ecco cheoltre il Comune di Cismon, lungo laValle omonima, il valoroso comandan-te chiude la sua eroica e quadrienna-le attività guerriera, compiendo unodi quei gesti di audacia che nessuna logica di_ tattica militare può spiegare.Trovatosi circondato da un intero reggimento austriaco, con una forza sovrumana e assistito da una lucidità mentale sorprendente, pensa di sbarrare il vicino ponte di Corto e di difènderlo strenuamente fino all'arrivo di un battaglione del 91.o Fanteria.L'azione è tanto fulminea e felice che— V.— r , , , .. , egh fa -Drigiomero il comando nemico - 5700 uomini. nere! schierate. in rassegna le con Tale atto di guerra ha avuto ieri la sua rievocazione e la sua esaltazione. Il Quadrumviro al mattino è stato accolto a Vicenza dinanzi alla Casa del Littorio, con una calda manifestazione di affetto e con il saluto alla voce: «Per il Duce, a noi!», della folta massa di Camicie Dopo avere passato forze ammassate, S. E. De Vecchi, seguito dalle LL. EE. Bonin Longare, Mosconi e Bolzon, da S. E. il Prefet-to Del Vecchio, dal Segretario f ede- rale dott. Dolfin, dal Vescovo di 'Vi-cenza mons. Rodolfi, dal Podestà, dal Preside della provincia e da altre au- torità e personalità ha visitato la Casa del Fascio e ha sostato nel Sacrario dei Caduti. Poi nel palone centrale ha ricevutol'entusiastico omaggio delle gerarchie del Fascismo vicentino e di tutte leautorità della provincia. Il dott. Dol-fin salutò il difensore di Val Cismon, dicendosi Ueto di testimoniargli la de-vozione di tutto il Fascismo vicentino, devozlone che risale verso il Capo, j il Duce. Il Vescovo S. E. Rodolfi, interprete del clero e di tutta la diocesi, eppres-se sentimenti di affetto e di amore al Quadrumviro e lo salutò simbolovivente dell'accordo tra la Chiesa e lo Stato per-la eccelsa'dignità di rap-presentante del Governo d'Italia gres- so la S. Sede. « Voi venite dal Capo del Governo, egli disse, con Cui ave- te collaborato alla fondazione del Re- girne fascista, venite da S. E. Benito Mussolini il quale con forte volere guida la nostra Patria diletta. l'Italia,Jche Egli ama e vuole £g^1^a£cordiale sa de e prospera ». Segretario dott. Dolfn il cordiale" si luto, auspicando bene perla regione e per la religione e la Patria La parola del Quadrumviro « Voi avete voluto ricordarmi ilpas sato di guerra, non mio ma dell'Eser S. E. De Vecchi rivolgendosi al dott. Dolfin e al Presule vicentino, ha dettodi segnare questa fra le ore più liete della sua vita. domani all'Italia ben diverso" da" 'ieriun domani che è certo, per i destini chenon mancheranno, per lo glorie che ver- ranno, per il passato che è arra sicura dell'avvenire. Voi mi avete ricordato emi ricordate ora, con la gente che mista intorno, con tutti i camerati che hotrovato qui, il passato difficile, duro, cito e del popolo italiano che si sonobattuti su questa terra, per segnare un naiiuu su questa terra, per segnare un d^^iW ben diverse, da .eri ™^Sitóhenumo wrli^ìeTie^»Vm ranno per n pass'at0 che è arra sicura dell'avvenire, voi mi avete ricordato e mi ricordate'ora, con la gente che mi sta intorno, con tutti i camerati che ho trovato qui, il passato difficile, duro, glorioso, che abbiamo vissuto dopo ia 1'g.ue"a. agli ordini del nostro grande,iCapo che guida lltaha sulle vie di Vit-i torft venfto. Voi mi avete voluto ri- ;cordare come Patria e Fede siano duel- termini indissolubili, poiché Iddio ci haIdato questa che èia più bella terra dcli mondo, Iddìo ci ha dato gli uomini che ci guidano, Iddio ci ha dato ieri la vittoria che non si. cancellerà più. Noi tutti siamo perfettamente consapevoli di avere ricevuto il premio della nostra fatica dalie mani della Provvidenza, la quale ci ha dato l'ora del passato e ci darà l'ora dall'avvenire. Ne saremo degni, perchè camminiamo agli ordini dei Capi, agli ordini del Capo, Uno che ci guida verso le vie dell'avvenire. Voi avete voluto ricordarmi ancora come oggi la Provvidenza abbia voluto e gli uo- j »*} abbiano eseguito la pace sicura itra la Chiesa e lo Stato. Pace tra Chie !sa e stato che significa questo con as- Isoluta certezza: un domani diverso da lieri*- dileNdodonggccSna Eccellenza, dopo avere espresso 'il suo ringraziamento, ha elevato il pen; siero alla Maestà del Re e al Duce. «Al j Duce — egli ha detto — che noi abbia- c mo sempre nel cuore come la. nostra guida sicura che non fallirà la méta. fi mio pensiero si eleva rispettivamente all'altissima figura del Vie irto di Cristo, presso-il quale ho l'onore di servire il mio Re ». Sul Grappa e a Cismon Entusiastiche acclamazioni hanno accolto il discorso di S. E. De Vecchi Successivamente, presso • la Cappella i privata di S. E. il Vescovo, ha avuto o! luogo la messa cui ha assistito S. E. -|De Vecchi con le autorità locali. ù l a a cgroPl'mnsYdisa a! Dopo Vicenza, Bassano del Grappa, o!ha rappresentato la seconda tappa.ne : della visita di S. E. De Vecchi nella-dij terra vicentina. Alle ore 15 il Qua- i;-; drumvixo, accompagnato dal Segreta- e! rio Federale e da tutte le altre auto-1. a: rità di Vicenza, è giunto nella Piazza!m-| della Vittoria accanto al Tempio Os-)q-! sario, ricevuto dal generale Faracovi, 'ro, commissario del Governò per la cura Za e ie onoranze alle Salme dei Caduti,™.| in guerra, dal Podestà e dal Segreta- \ crio del Fascio di Bassano e da tutte jdle autorità locali. Dopo la visita al \zl^'^^^^S^^^'le manifestazioni di plauso e di en-|dtusiasmo delle Camicie Nere e della bà o ., popolazione. Quindi si è avviato versoire, fa ^Valle dei Brenta, fatto segno dgi\r1 ni v aiic uci jjì caia, j. o | parte delIe popolazioni commosse manifestazioni di simpatia, fra i possenti alala e l'omaggio di fiori raccolti sotto le pendici del Grappa. A Cismon tutto il paese era adunato e con la popolazione tutte le Camicie Nere, i Fasci di Combattimento, i Fasci Giovanili. Quando egli è arrivato la manifestazione che lo ha accolto è stata ven . ! tanto fu spontanea e vibrante. Oltre 1 alle autorità locali era presente il Se- ri o a a I gretario Federale di Belluno, venuto ;a porgere a S. E. De Vecchi l'omag-1 gio delle Camicie Nere di quella pro- ] vincia. -ì ... , ■ , . , . l A»a sede municipale ha avuto luo- |°, «• cerimonia dell atto di donazione a del t,errJe"°„°a parte del Segretario Feo ! d5rale dl Vicenza a nome del Fascismo \icentino. o1 L'atto notarile, che ha avuto per tee ! stimoni il Segretario federale di Beleìluno, il Podestà di Bassano e il Pode-istà di Cismon, porta una dichiarazio, j ne in cui si dice che il Fascismo vicen-1 tino desidera tradurre in effettivo do 1 minio del conte di Val Cismon il luo ! go di territorio che a lui appartiene come ideale possesso per investitura di e ardimento e di gloria, e che l'offerta -1vuole significare una luce di memorie, e ju^a testimonianza di fede, o: Dopo la firma dell'atto, S. E. De e Vecchi si è affacciato al balcone ac-, clamato dalla folla. Il Podestà di Ci- smon ha rivolto al Quadrumviro pao • role di saluto e di riconoscenza e quin ; di il dott. Dolf in ha rievocato le gesta • di S. E. De Vecchi, ed ha pregato di 1 recare al Duce l'espressione di fede • alla patria e alla rivoluzione del FaJ seismo della provincia di Vicenza, | g. E. De Vecchi ha risposto ringra- cpstata veramente suggestiva, j iSsldBibdedlestsaagcbluds ! zi?nd-° c.omm.osso per." 4oa.° d.el P'.c" „ peró una enorme cosa per spflgdn! colo, lembo di terra, piccolo lembo che |è però una enorme cosa per il suo afIfetto c un grande dono per il suo cuore. L'oratore ha terminato col grido jdi « Viva il Re e viva il Duce! ». ' Quindi fra entusiastiche acclamazio, ni il conte di Val Cismon ha lasciato j il paese e si è diretto verso la mèta I s \ del suo trionfale ritorno in questa ter- j lra. Oltre il ponte, là dove il Cismon af- dfuisce al Brenta, fra Rocca d'Arsiè e I dE. Den^ecchp'd1 * arrivato accompagnato dalle autori, tà e ha percorso a piedi il sentiero che conduce ali appezzamento di terreno «*? costituisce il suo dominio e che si '^t,ende Per oltre. * mila metri quadral" '"^R16 Pendlci montane. S. E. De iyeccni ha percorso la zona e si e sof '^erma.tc; a rievocare sul posto le vieen- Patnnn,c°rl0' ju"a la Popolazione montana!; |sl era d?ta convegno. S. ij- SS^^^SmSSm^'aÓiS auTorT- t ^^"^^T^U senUew'che ^d^^'aPP®8»^»*» <» terreno t1 che costituisce il suo dominio e che si ' estende per oltre 4 mila metri quadra- p|ti ,u??°. le Pendici montane. S. E. De d|yeccni na percorso la zona e si è sof- i ! fOaf"^y0£are sul Posto le vicen" l 1 °* oei rara a anne. t, Era) sera inoltrata quando S E De iVecchl ha lasciato la valle ed è ntor- nato a Vicenza. l S. E. De Vecchi si recherà oggi a c1 visitare il Grappa e il Paeubio, altre Hitappe della sua eroica vita di guerra, i t