Jung atteso a Washington per domani

Jung atteso a Washington per domani Jung atteso a Washington per domani Il risultato dei primi colloqui: l'America abbandonerebbe la politica di isolamento purché sia accettata una tregua doganale ed il disarmo sia generale ed effettivo New York, 1 notte. tHerriot è ripartito per la Francia |nsabato sera a bordo dell'Ile de!sFrance i rn • ' ' ,. ,. , tPrima di. partire egh ha d«*ia-!drato ai giornalisti che portava al Governo francese proposte ben definite da parte degli Stati. Uniti, tali da ingenerare le migliori speranze per il miglioramento della situazione mondiale e generale. Malgrado il segreto ufficiale sui Icssatarrt««K«« definitivi della missione di|rHerriot, si apprende da fonte auto revole che la relazione che egli farà al Governo francese riguarderà i seguenti punti informativi;. 1) Gli Stati Uniti aggiungerebbero un emendamento al Patto Kéllog nel senso che essi parteciperebbero alle consultazioni dei membri 'della Società delle Nazioni qwilora il consesso ginevrino fosse chiamato a pronungiarsi su atti di aggressione. 2) Gli Stati Uniti abbandonerebbero la loro tradizionale politica di isolamento col ricusare ogni appoggio e aiuto a quella Nazione che risultasse a giudizio della Società delle Nazioni colpevole di atti di aggressione. 3) Gli Stati Uniti desiderano che alla Conferenza di Ginevra risulti il disarmo effettivo e concreto di tutte le dazioni del mondo. 4) Gli Stati Uniti chiedono che le Nazioni acconsentano ad una tregua doganale da andare in vigore subito dopo l'inizio delia Conferenza economica mondiale. 5) Gli Stali Uniti attendono il pagamento della rata del debito di guerra che scadrà nel giugno proscimo. Essi peraltro non rimarranno sorpresi » se i Paesi debitori dichiareranno la propria morosità, c èlBcnlafcfc«Fai c! irgrspplfr con MacÙonald ed chiederanno la sospensione dei pa. j gamenti fino alla fine Ozùa Co»/e-, ren*a economica mondiale. \ Terminati i colloqui di Roosevelt Herriot, viene j ora la volta delle conversazioni deZjPresidente con i rappresentanti del-'l'Italia, dell' Arqentina, della Gér- ! mania e della Cina. Le conversazio- j ni st svoleranno nel corso ai que- sta settimana. ■ Il Ministro Junq è atteso a New \York per martedì mattina e ^ldopo lo sbarco, proseguirà per Wa3h-ington. Il signor Lebréton, Amba-'sciatore dell'Argentina a Parigi, è !' , • « t_ /->_.._ iatteso per domani; Schacht, Gover--, 1 j_TT— T"> _ ■ I- „ I .7. -, ...... , . . . . .natore della Reichsbank, per vener- -dì e V ex-Ministro delle Finanze del- i;a Cina Soona ver venerdì o sabato. j^tnnfn àrrnrende che Roosevelt;1. 'ntajito si apprenae cne nooseveit ì!mviera prossimamente un messag-,)qio al Congresso, in cui proporrà lai 'riduzione dei debiti interqovernati-\ ZTYinTrrra e si rit^ne vrobabile,™ ai Sierra e si rnuine prooaoue \ che chiederà anche l autorizzazione jdi ridurre le tariffe doganali per mez- \zo fa accordi da concludersi nel cor- ^'o della Conferenza economica mon-U|diaZe. Secondo informazioni attendi bili, il Presidente proporrebbe che le irMvzinrii rielle tariffe venissero con\rtauziom aeue zanIJe venissero con a i cesse nelle proporzioni del 40 o per cento. 50 Morfina inflazionistica Parigi, 1 mattino. Herriot sta navigando alla volta dei j ia Francia ove è atteso venerdì pros-Simo. Mentre sul molo egli si appre-stava sabato a salire a bordo del- l'Ile de France, gli vennero recapitati due telegrammi di Daladier e di PaulBoncour che si felicitavano con lui per il buon lavoro compiuto. Herriot si è mostrato molto sensibile a questa approvazione del Capo del Governo e il suo buon umore si è =«uf„ estrinsecato in una scena non solitadi certo a vwrificarsi al momento del- le partenze di uomini polìtici illustri, e che il corrispondente da New York del Petit Parisien tramanda ai po-steri in questi termini: * Herriot a nonna a testa sconer- ta maTgrado lesole 'col voto wSSrnato da uà-espressone radiosa, nonsaDendo in ouaì modo risDonderè alle a^^azd^^tjSsW di lascajklfcacclamazioni, estrasse di tasca un si garo e lo lanciò alla folla plaudente che gremiva il molo. Questo gesto ebbe un successo prodigioso. Herriot allora trasse di tasca una pipa, poi un'altra che gettò al nubbUco che si d?sp*àV«can^^ si ricordi. Invitato a continuare la di- stribuzione, egli gettò ancora un temperino e varii altri oggetti e non si fermò che quando ebbe vuotato tutte le tasche. Gli esperti della sua delegazione, appoggiati al parapetto, si divertivano come pazzi. Infine la sire na annunziò la partenza mentre l'ex- I sa nelle chiose della stampa di destra j la quale, nell'esame particolareggiato del comunicato pubblicato alla fine I delle e0nversazoini franco-americane p'di_Wafhin^;,on' non vi seopre a3301"Presidente faceva il gesto di lanciare i al pubblico anche la giacca ». 1 I maligni non mancheranno di sot-jtolineare che Herriot torna a Parigi j non soltanto a tasche vuote, ciò che! non riguarda che lui, ma anche a ma-, ni vuote, e questa è l'opinione espres- ! !; tamente nulla, La stampa di sinistra è te di tutfaltra opinione, Gli organi di grande informazione, pur cantando le lodi dell'azione svolta dal delegato della Francia, non si sbi i^ciano troppo nè in un senso nè nel l'altro, limitandosi in generale a met tere in rilievo l'utilità del viaggio di u no " u... „,„.,„ & attesa che il bilancio esatto del e conversazioni di Washington al quale Herriot ^sta attendendo a bordo del i transatlantico che lo riconduce in pa¬ ib tria sia conosciuto, i giornali continua|no a manifestare le loro preoccupazioni !sulle sorti del franco. Il Governo ha i reiteratamente affermato la sua volon- tà di mantenere la situazione attuale !della moneta nazlonaIe, ma la Journée Industrìélle si chiede se il Governo faccia per questo tutto quello che è necessario. Poi, dopo avere esposto le conseguenze disastrose di un'inflazione, aggiunge che il Governo che avesse scatenato una tale catastrofe per non aver avuto l'energia sufficiente per prendere le misure capaci di prevenirla, sa- |rebbe inevltabUmente spazzato via, ed è lecito chiedersi se anche il regime politico e sociale non lo sarebbe con lui. Questa opinione è pure espressa da Bainville, per il quale la bandiera bianca issata dal dollaro, il « re delle monete », non promette nulla di buono per le altre, e che non si meraviglia che anche in Francia appaiano tendenze inflazionistiche per l'artificiale attività che la inflazione provoca e che obbliga fatalmente a ricominciare ogni cosa da capo in condizioni sempre peggiori. «Un rimedio — osserva l'Economiste Franqais — che può essere paragonato alla 1 orfina, di cui occorre aumentare i continuamente la dose per mascherare ! il male crescente ». * Ma i paesi che hanno dichiarato ài rimanere fedeli al tallone oro — aggiunge l'autorevole rivista — possono recarsi senza timore alla Conferenza economica mondiale dove avranno da svolgere una bella attività ed avranno per essi la ragione. Ed avranno pure per essi il tempo che permetterà alla legge regolatrice e vendicatrice dell'offerta e della domanda di rovesciare 1 regimi monetari artificiali». Speranze britanniche La pace e il Piano Mussolini Londra, 1 mattino. Le conversazioni di Washington sono appena terminate o .almeno stanno terminando, che già si deve pensare alla Conferenza di Londra del 12 j giugno, a proposito della quale la stam, Pa domenicale esprime nei suoi com \ ™£ fnXche le sessanta t delegazioni che verranno a Londra il e j 12 giugno per partecipare alla confeZjrenza' economica monetaria mondiale, -'rappresenteranno circa due miliardi di - ! uomini. , , „ - j d^lTsIcie^ - delle. Nazioni, ma, siccome>sl riur nisce a Londra, la responsabilità della w \ installazione delle centinaia di dèlega^l&a*<^^a8aCda SS"è^ -to che l'ordine del giorno che è stato -'fissalo l'anno scorso alla Conferenza di è ! Losanna, sarà^ considerevolmente amipliato: 1 vari trattati commerciali che --,* t ti conc)Usii per esempio quello . - - „ n ' . fi .- _ - della Gran Bretagna con la Germania - e con la Danimarca, o che saranno . ,c.on9lu,si, nonché il prestitoidei1 30 mit;11??}^ st5lm^ a=cordato ^-Jì^J^' t ìr, britannici alla Francia si riferiscono -,tutti all'opera della Conferenza». ai II giornale sottolinea poi come da -\\Ra.rte tedesca si lasci capire che ia poeMlCf « questa nazione alla Conferene za tenderà a chiedere come corollario e <jei risollevamento economico del mon- -\do, la conversione dei suoi debiti a bre- ve scadenza, iu debiti a lunga scaden-U 0 la riduzione dei tassi di interessi, e nn 0 ed il giornale si chiede se tale proposta si estenderà ai prestiti delle riparazioni Dawes e Young. Per quello che concerne i debiti di guerra l'« Observer » considera come probabile che i debitori europei degli Stati Uniti propongano una sospensione dei pagamenti: «Si tratta — dice il giornale — di una questione sulla quale è naturale gli Stati Uniti abbiano il tempo di esprimere la loro opinione ». L'interesse per i problemi economici l'interesse is-1 internazionali non esclude e-jper quelli politici, l- ! L'autorevole « English ti scrive: Review » lr o è «Le critiche di questo mese non hanno, in alcun modo alterato il fatto che il Patto delle quattro Potenze, C03Ì come è stato deliberato da Mussolini, è l'unico metodo per prevenire lo scoppio di una guerra nel prossimo „ 'futuro. I due dibattiti alla Camera dei a, Comunl cl nanno nel compiesso deluso - ; ed è chiaro che, per mancanza di una i, | guida sicura, l'opinione pubblica e la k j opinione parlamentare sono per il mo-1 mento confuse. E' certo difficile forni ire indicazioni di dettaglio quando non - S0D0 ancora noti i punti di vista della rìlancia1 e della Germania, ma, ad ogni n.™odo' MacDonald avrebbe_ forse potue to essere meno vago. Ogni giorno che fcPU» rende più urgente e necessario | accordo tra Inghilterra, Francia, e i Italia e Germania. Per quanto concerne il problema di inserire il Patto nel quadro della Società delle Nazioni, i àuesto è Per noi P*°*>lema secondario. Ginevra non .riesce ad ospitare Vu: - i e i nico progetto che offre possibilità di mantenere la pace, tanto peggio per Ginevra. Mussolini per la sua iniziativa merita la gratitudine di tutto ' il mondo civile e MacDonald, nel seguire l'iniziativa italiana, ha dato prova della più alta saggezza politica. Esaminando più oltre la posizione a o e e e i della Francia rispetto al nuovo proget 1 to la rivista dichiara che non vi è dub- -jbio che la Francia si trovi davanti ad i j un serio dilemma. e! « Col patto a quattro essa ottiene la -, sicurezza che desidera ma deve rinun- ! «are alla Piccola Intesa, In sostanza, la Francia deve scegliere tra l'Inghilterra (Patto a quattro) e la Piccola Intesa. Con la Romania e la Jugoslavia in uno stato di guerra civile malamente celato, con la Cecoslovacchia in stato di isolamento, la scelta non dovrebbe essere troppo difficile se la Francia pensasse seriamente all'avvenire»»