Il Sovrano da Tobruk a Derna salutato da festose manifestazioni

Il Sovrano da Tobruk a Derna salutato da festose manifestazioni LA VISITA DEL RE IN CIRENAICA Il Sovrano da Tobruk a Derna salutato da festose manifestazioni 1 - • ' , , - '1 1Ì^J/J^^J'^" \tesa deHo sbarco del Re il quale alle'd' \ganizzazwni scolaresche Derna, 26 notte. f1 primi raggi del sole lambenti i c[contrafforti che limitano la baia di r\orjente vengono a colpire le candide's| CQste c gìa una /o„„ numerosa e fe- giovamli fascisi e e le unitamente agli indige- ,, |««.Nave °?v,oiate ™ Kit sì ammassa dietro lo schiera- mento delle truppe che dal pontile, .per Piazza Salsa, sono scaglionate. [senza soluzione di continuità fino a>■Porta Sollum, dalla {corteo reale. Alle ore • • * ^ ~ • r scaglionate . ,. 1 poc/11 minuti dopo, attracca ai poit-. file. Scendono S. M. il Re, il 3finistro , De Bono, il generale Di Bernezzo ehe j S0M0 accolti dal Maresciallo Bado gVl0< dal gen Oraziani, dal gen. Navi, .lrf(/, coU)nneUo Muletti e da tutte le e o l . a - - ì . fieri, ove fino a ieri notte ferveva - intenso il lavoro, per ultimare la pie s*a: e g]\ operai indigeni, fraternae mente uniti agli ascari eritrei e ai ; ù dell'Acquedotto di adena strada sorga 0110 poderosi can- 'autorità locali. Il Sovrano passa ra\pidamente in rivista la Compagnia ■ d'onore e risponde militarmente al saluto delle rappresentanze e delle scolaresche. Quindi prende posto sulla macchina con le autorità che lo hanno accompagnato ieri nella visita alla città. ■ Preceduto dalla macchina di servizio e seguito dalle automobili che trasportano le autorità convenute a Tobruk e da tutto il seguilo, il corteo reale passa fra cordoni di truppa e lo popolazione plaudente e raggiunge Porta Sollum. Appena uscito dal cancello che interrompe il corso delle mura il corteo automobilistico attacca la nuova pista costruita con miracolosa rapidità in questi ultimi mesi in sostituzione dell'aniica malagevole carovaniera che lascia, sulla destra, l'impianto di sollevazione Amia. Sui lati Sahariani, lanciano grida festose, - fieramente levando il braccio nel sa- \ut0 romano. n Superato il primo dislivello e rag a (jiunio l'altopiano che si seguirà tut- * t0VÌ"' Sah° 'C frf«Henti ' r"l)idf montagne russe, ad una costante al- o mudine, fino ai pressi di El Eteia. o „ aprc dinanzi l'ampia distesa dei Mcampi, »ei quelli biondeggia l'orzo l pressoché maturo. - Con una rapida corsa, giungiamo in - brcre aìl'Uadi Es Saluti ° a i o en0Tme precipizio costituente fino a ieri un vasto cuncitone. oggi superato con un ardito ponte di pietra e cemento. La pista va sempre più scostandosi dal mare che si lascia sopra a Morsa El Auda, ed.appare lontano, sulla destra, come unè . r " ó e ¬ e - . i - o à ira¬ li corteo delle automobili è ormai all'Auadi El Currats. e percorre a di screta velocità il breve tratto di fai-sopiano rhc porta a Zuvia ci Mrassas.Proseguendo, la zona si fa più brulla e sassosa; nell' orizzonte ania piissimo non si vedono chc sconfinate distese pianeggianti. Il panorama é monotono ed uniforme; ma. tratto tratto, compaiono e fuggono ra-pidamente branchi d* gazzelle le cuisagome eleganti si stagliano netta-luente contro l'azzurro chiaro deletelo, Disceso un ripielo tratto di stradae superato il nuovo ponte, la pistaaccinge ad attraversare il Sebcaquando appare alla vista la quadrata rielolta di Ain El Gazalo. Anche qui si presenta un ampio cantiere pavesato di tricolori e dse-ritte augurali, e > numerosi indiger e 1 a, ni allineati ai bordi della strada salutano romanamente. Nell'oasi di Um Er Rzen La pista si mantiene parallelaalla costa, lungo un buon tratto\pur. tenendosi lontana dal mare ,~ '" ",'— — "" 1 eJa »*» ^« di ^ rdalla coda grassa, giunge in vista dvfinché il corteo, che negli ultimi chilometri ha attraversato praterie p ricche di erbe spesse e odorose ove sasolitari beduini vigilano al pascoli n numerosi armenti 'composti da dro- ! CC Hn paradiso terrestre sperduto nelle e immensità silenziose dei piani della inun'amèna a gruppo Ai numerose famiglie indigene, accampate presso un . >sl notano la caserma dei carabinieri *" d ,, , . ,. u col° agglomerato di fabbricati ove; dc 1 reo reale sosta brevemente ed il Ke Ir. , tnutOHu alVnmanmn - in ,sl m°-?'Ta sensibile ali omaggio, e fund>.1(1 corsa riprende attraverso la regione popolala di cipressi •"«»'!me di rr.di pini marittimi, di. qualche \d, i carrubo e di spessi cespugli di len- ltisco. Il sole l ormai alto all'oriz-.rzonte ed illumina la distesa di ierre-Wni coperti di alle erbe e punteggiata^degli ultimi fiori dell'Asfodelo, resi- ^duo della precoce primavera ciré- r»awu. lLa pista segue adesso la direzione.pnord ovest c in breve ora giunge al- cl'altezza di Martuba. che lascia alla rsinistra e piegando decisamente a fdestra per l'altopiano di El Ftciu. v, . • ., . ,. fcorre lungo 1 margini occidentali fdel campo di aviazione e finalmente Usi decide ad attraversare la discesa tche porta a Derno. gLa « città dei giardini » |sDal bordo dell' altopiano l'oasi e tla città sono poco risibili, ma non \pappena iniziata la discesa attraver- sso le volute della ripida camionale fapottruifn durili ,ilni>,i mnmiifirn oospruita dagli alpini, un magnifico spettacolo sì rivela ai nostri occhi. zia citta, vista attraverso una leg- gera foschia rosata, sembra dnppri-.ma mi immenso macchione verde citpo punteggialo da macchie chiare, Man mano ci si appressa, le lince , - f - . i o n e i e an i della città si fanno più nitide e finalmente si presenta alla nostra eimmirazione la tanto famosa Derna dell' antico villaggio greco di Darnis, trasformatosi in Darne dopo la conquista araba e quindi in Derna. Essa è chiamata dagli indigeni la città dei giardini profumati, appiattata com'è fra le palme e i bananeti, in mezzo a- un'oasi straripante di vegetazione fiorente c rigogliosa. Una serie di sensazioni visive che sì sovrappongono rapidamente: questu é Derna come appare al corteo reale che rallenta la velocità e si ferma al cancello della porta Tobmk. dove si allineano le rappresentanze militari e attendono le autorità. A fatica, l'autocolonna ha poi po(m/o riprendere la marcia verso Derna ove giungeva verso le 11,30. L'apparire della vettura elei Sovrano è i- stalo salutalo con salve di urtiglie- s. riu. Una gran folla metropolitana ed 'ù iaa a- ineligena aveva invaso le strade per le quali l'automobile del Re doveva transitare; e non soltanto il nuovo quartiere europeo ove sorgono il Palazzo del Governo, il Comando militari' c tutti gli edifici pubblici creali ui dal Regime, ma anche i quartieri ina- digeni, che sorgono più addentro diel visi dall'nudi Derna, come per incolt to si sono adornati di bandiere tria colori, di festoni e di oritiumme. a u clima, normalmente mite, si a, era ancora più addolcito; e il pitlo- ao di e- resco chc emana dalla folla, era re- so più smagliante e suggestivo daun sole quanto mai. splendente. La autocolonna reale é procedutaa passo d'uomo fino al Palazzo 'lei a- rr0vcrno. nel quale era stato ap [prontato l'appartamento del Re; e d Sovrano, iìitcrminab'hvntc accia- la mato> '>" dovuto rispondere, più e tolPm volte, alla folla. re' D. M. TUN1NETT1.

Persone citate: De Bono, Del Re, Di Bernezzo, Muletti