Le rappresentazioni di Siracusa e il Maggio Fiorentino

Le rappresentazioni di Siracusa e il Maggio Fiorentino Novara, aprile, . Il rmnovaniento delle, citta italane, cui n Regime fascista, ha unpresso un cosi torte e decisivo ìmpulse, rivela qualche volta l'eno-meni di ritorno sulle vie già trionfalmente battute nei passalo, chedimostrano di quale vitalità, pur at-traverso sciagure e decimazioni se-colari sia stata: e sia Seè hi no (man, sia stata e sia capace le no-stra gente. >iovara ce ne olire unodegli esempi più luminosi. Mno allametà del Cinquecento la città pos-sedeva, come sappiamo, dieci sob-borghi: amplissimi, magnifici epopolosi?, li definire uno storio-grafo indigeno; ed è allora chestando all'editto pastorale del ve-^mVne^^eC1,te^d^morie novaresi d'ogni .secolo, la no-polazione oltrepassò le settantamilaanime. Rasi al suolo nel 1552, conl'ordine che la città « all'intornovenisse fortificata e trasformata inpiazza militare per poterne disporrenella guerra piemontese tra la Spa-gna e la Francia:', i sobborghi so-no rinati, e quattro secoli dopoìero ripor-sebbene ridotti di numero, ripor tano il dato demografico verso il li-vello primitivo. ^Due iconografiepubblicate dal Comune, mettono inrisalto che il fenomeno della rina-scita ha cominciato a manifestarsir.el 1862, enoca in cui i baluardi spianati in alto, assolvevano ancora1 compito di delimitazione dellaai pompilo ui aeumiiazione aeiiacitta con la campagna e gli abitantisuperavano di poco i ventisette-mila; ma solo da un decennio i sob-borghi hanno acquistato il dirittodi aUandònaie invecchio n^^^^^^ assumere quello di quartieri parte-cipanti in senso unitario allo svol-gmiento ascensionale della vita cittadina. La conformazione del centro, con]a linea circolare degli stessi baluar-di, interrotti, qua e là, dalle spaziosebreccie che il tempo ha operato nelle«hm m.nn„jn ; j^i-1,51 ■ rt„rtl,«si sono formati i corsi e le vie di col-larmente influire sul sorgere dei rio-legamento col. piano, doveva singo-li Cario V a-vremmn ™m f,na ritta ^L™, aeor^uf^nn^^»?SLH^f^?S?^«.X«f^ni^ia*l«f*so lampassi fn un fllm^meZòch4SverS grigie^«fortuna le mu?HonBU-CiJ^T li. ~* a ìis6 mura non »u birono la sorte del Duomo romanico»n .Uro arch.tello, 1. chiesa ■Mtaneo espandersi e con l'intensificarsidel traffico, siamo in presenza delterzo anello. L'Amministrazione po-destarile presieduta dal marcheseTornielli, lo ha iniziato con un vialela cui inaugurazione è avvenuta !oscorso ottobre e che si intitola al ri-cordo di Curtatone, mentre di un se-cpndo viale, magnifico, lungo duechilometri e dedicato a Giulio Cesa-re, fervono attualmente i lavori,Quando l'anello, forse al chiudersidell'anno dodicesimo, nel 1934, saràultimato, il numero dei chilometridel perimetro cittadino sarà salito atuaJe Rimasero eh esse alcuni, tratti,superbi terrazzi panoramici cingentila citta m una successione di ampnviah dal cui parapetto la vista spa-zia lontano su tutto larco alpino.esull immensa distesa dei campi pie-montesi e lombardi, fissando a la cit-ta una delle sue caratteristiche piasuggestive. A questi viali, alla basedelle mura, ne corrisposero altri pertutta la lunghezza della circonfereu-za, e da essi si staccarono le vie deinuovi rioni fino a un determinato li-mite che segnò il punto di un secon-do anello circolare. Si sviluppavanocosì i rioni. Oggi con il loro simul-quindici: una discreta passeggiataper chi vorrà godersi in automobilele delizie vespertine della bella sta-f^^^^ffi^-largare il perimetro della citta perl'issare dei punti-base all'avanzataedilizia e creare fin d'ora le vie dilo Curiata è «ffidato il compito ««ubire lunghi <rir; vis-lnsì" VCTr ln'snT ronlo il ,?„ ° u1Z10S'.I)e[ la.SPe'ranza di un qualche utile locale, econ non minore alleggerimento deltraffico cittadino avviato sulle arte-rie periferiche meno eccentriche. Senonchè la guerra e gli amniini-ratori dell'enoca ^mrSitata ava vano fatóàtoTrion!,^ stratori dell'epoca tramontata, ave- ._, ... —_._,™, ,„„ »vP,y-revoli: vi rimedio il Connine fasci-sta, che, esaurita e avviata tutta la™™ ì27^rt\^"lÀ i*uve Jiurie vl"voto le folte masse de! popolo lavo-™}%f: S 22^?»H fc.1^» [nota rete di lavori di risanamento,!? a- di pavimentazione stradale e di illu- n- minazione, la fece seguire da amplia- ì ncm- menti, rettifiche e impostazioni di, D- inuove arterie secondarie, con un co-!c- stante e largo impiego di mano d'o- me pera che tuttora, sotto la direzione lt- ,del vice-podestà ing. Falcone con*i-ì5-nua \'el rinnf» di Sin •vr„,.'t;„. id «cuòle dif^iava.no- fnrmm Òrìmnlì6- scuole dilettavano iurono compie-, no;tate in rapporto alle necessita della : ca,popolazione. A Sant'Agabio si è ;a- provveduto, nello stesso campo, alla:l-1 creazione di un nuovo edificio. Sono|ne inoltre in corso di allestimento l'ag-IP- j giunta di un'ala al fabbricato delie:?e.lScuole Rosmini sul Baluardo Massi-P-imo D'Azeglio, una palestra ginna-j^ - Véveri. L'attrezzatura edilizia pera l'insegnamento elementare ha in tal n modo assorbito a tutt'oggi poco me¬ o ino di due milioni e mezzo; somma n .che sarà tuttavia notevolmente eiee ivata allorché il Comune avrà otte- nuto l'approvazione per l'edificio del- le scuole elementari del centro, destio,'nato a sorgere nei pressi della sta-; - zione ferroviaria. Ma l'Amministra-; « , - sione intende andare sino m fondo e Pure clui: superato ormai il punto n difficile del rivolgimento stradale, al- -|la superficie e nel sottosuolo, essa!ci : completerà 1 opera, affrontandoj ra-^ Slealmente anche il problema dell3.da ,sed* d.egji l9tlt;^ classici. . tiLa- CosY.lnsensibilmente, un medesi-j2a • nTJinp A-. npppo^ità materiali -ci,111? Pra"}e ai necessita, materiali e c-1 spirituali, veniva- a legare con ym- ,p-icotl sempre più stretti, rioni e-ro centra . ;d- ! imputabile ai passati sistemi politici -ìe sociali, lo sviluppo dei quartieri esterni è avvenuto senza tener conto delle interruzioni delle arterie mercè ng5n|je,,° -, eM^if.SSSS'^ iSv e &fcellt10 rA^ }?™B° i viale Roma e con una ni le zone di riposo e d'ombra offerte■ ^Balbo sul «.S^o»«o^nv^rciSS2: Merdai giardinrAlTrpV^ qv- l^eThlktLrlioTwànio ai giardini, Ilo_ . . 1 ■ . i-i- - ^IZ^Toasi cori care'aTvecchi!Pio »i himhi fu necessario comDle-ida- Per 1 P'ccoli, munito di una monta-, , 'gnola e provvisto di altalene e gio- ^1«» Nè questo è tutto. Al mon leg*!pi«ino novarese il Podestà riserba ziò'a sorPresa di una grande vasca conjtr quatt?*0 f™1?1 PT ^-: g?^U ,e'- ci° &e m5tte?a &1 C°lnJ? ÌS ìT gioia dei Balilla e degli aspiranti ad do'» ,„ rl; „„„ «uta in entrami. n*>rl . esserlo, di una pista in catrame per| MJSfgSltaùJB».V* 1 bll»,>1 d" nsirezicrimfirecnnndtedij waii" considerati" a""sè"e presi nel nl i~o assieme di fronte ai compiti e- Tla città oer la sua posizione di me dentro di pianura ai margini della e e montuosa dei laghi, ad appena dodue ore di treno dalla Svizzera e con c-!un nodo ferroviario di accentuata sp- importanza, è chiamata a svolgere; ee essl0 si risolve pertanto in una prima a- j faticosa tappa brillantemente rag- , j eiunta che mentre servirà all'Am-1ni Siinistrazione podestarile per con-!«"àidurre a termine tutte le opere intra-1si prese le consentirà di raccogliere leina | Óner^'ie Der un secondo sbalzo in ! &1 psiin,-i- con a contri6uto locale del i ^,ut- h u Segretario federale, n jon Fil'andro De follibus, ha por-itat0 in breve tempo m tutta la proe cia ^ più promettente efficienza, - y ComUne sta per erigere su una va-Lja area presso il torrente Agogna, a una colonia del sole, la quale come prenderà pure campi di giuoco in rlmezzo a due fabbricati accoglienti i -j ba™j ^ doccie, gli spogliatoi, il rei fettor'io gli uffici di direzione e i io- caJj dj servizio - n pjano dj 'lavoro non potrebbe o essere più organico ; esso rivela !o -istudio accurato di tutti i problemi FRANCESCO ODDONE. caiaVanti e! -: ^-II vessillo dei combattenti|nr: gj §an Sebastiano Po lca1 San Sebastiano Po, 24 notte. itui: san Sebastiano Po ha inaugurato ie-id« ggf« TS^&3HSmS.":i»T ! prode cicco di 'guerra Stura, è steta|ia'-benedetta nella chiesa parrocchiale e I e;rccata pol con un imponente corteo, l ; sulia piazza del Municipio, dove il dot-1 - tor Vittorio Gastaldi, presidente e ca- po zona dei Combattenti, ha fatto l'ap- ìai * . . 1 . _ t _ ,1 ^- pelló dei Caduti. Hanno'poi parlato il j d podestà, l'avv. cav. Cascino, oratore Im -i.r -1 calta norenie sezione per io spiri iu "Mj-1 cameratismo fascista. Da ultimo ha dai parlato a segretario politico. 'P"ltato'il saluto del Segretàrio federale I^- : Andrea Gastaldi, e si è compiaciutoj^» «Olla fiorente Sezione per lo i5rtt6.J«l 5 David Gor a c^po bas.su, con la fronte corrugata, ambe le mani nelle tasche dei calzoni, v. gambe aperte In mezzo alla sala, rifletteva attentamente. E finalmente disse: — Quando si è nelle mani dei Tliug... Avremmo fatto meglio di andare a parlare ad Irene non appena abbiamo saputo che era di ritorno a Parigi. Siamo stati vili e sciocchi. Bisognava agire senza perdere un istante, e invi.ee abbiamo perduto dei giorni interi. La tua vigliaccheria influisce su di ine... Alex non rilevò l'oltraggio e rispose senza batter ciglio: — Potrei far dire a Yedda che sono uscito, ma il tatto verrebbe interpretato come disobbedienza formale e sarebbe più pericoloso che mai... — Va — disse Gor. — Starò all'erta, e e o . o e a e o eaa, e se non ritorni libero e tranquillo, telefonerò ad Irene, dandole appuntamento qui, in pieno circolo. E i Thug, per quanto siano forti, esiteranno prima di fare uno scandalo... — E che cosa dirai ad Irene? — Ciò che è necessario dirle perchè i progetti che abbiamo architettato si etivttuino. Beninteso, nel caso in cui i Thug ti riprendessero, la mia prima condizione sarebbe la tua immediata U- . oertà. Cosi parlando, David Gor seguiva un suo progetto, un suo piano concepito ad un tialto, con la vivace facoltà di immaginazione propria degli avventu• rieri del suo stampo. Si meravigliava : anzi dl non averci pensato prima. E per l'esecuzione di quel suo piano rj ;! ■i ! 4 , è i i a - n o i a o era precisamente necessario che Alex Maudult fosse levato di mezzo. Alex, dal canto suo, era incapace di supporre nel suo complice altri pensieri che quelli espressi con le parole. E, d'altra parte non aveva possibilità di scelta. Non gli rimase che seguire il consiglio di Gor. Dopo avergli stretto la mano dicendogli: «Attenzione! Conto su di te! », si recò nel salotto azzurro ove l'attendeva la visitatrice sconosciuta. Facendo forza a se stesso, si presentò a lei con il viso sorridente. Il suo intuito non aveva sbagliato: era infatti la danzatrice Yedda, colei che lo aspettava in mezzo al salotto. — Che sorpresa! — gridò Alex correndole incontro con le mani tese. j La donna rimase impassibile e disse ;con molta calma: — Vengo a cercarvi da parte del padrone! L'automobile è alla porte! Alex non battè ciglio, ma dentro dl ! sè ebbe paura e pensò che il circolo ■aveva un'uscita di servizio. «Potrei l'uggirò », disse tra sè. i E soggiunse ad alta voce: — Sono con voi fra un minuto. Il ! tempo di prendere soprabito e cappello. tnNsdgtpnsdTlantgstcd x i , i , i e l o i l — No, no! — disse Yedda seccamen-; t> con sguardo duro e freddo. I — Perchè? ■— No! — ripetè la danzatrice, —; non cercate di fuggire. Sarebbe inutile.' Non avete che da suonare. Verrà uni servo e gli ordinerete di andare in guardaroba. E vedendo Maudult che esitava, sog-! giunse: — E' ordine del padrone! Non si poteva rifiutare. Sarebbe stato ribellarsi apertamente. Alex era capace di architettare e portare a termi-' na qualche intrigo più o meno delittuoso, allorché sentiva l'assenza benefica di Mato Siva. Ma la presenza del gran Thug a Parigi gli toglieva ogni velleità. Impallidì, chinò il capo e mormorò:! — Va bene! Con passo strascicalo si diresse in un i angolo del salotto e suonò un campa-! nello. Poi, ritornato vicino a Yedda, aspet-j tò, molto impacciato, senza osar di guardare la giovane donna che lo fissava con evidente disprezzo. Un servo entrò inchinandosi. Alex, trasse dal taschino del panciotto una contromarca di metallo: — Alla guardaroba, per favore — disse. netiunprfenMl'anromqulee lumnLtefivasue ; I ; ' i ! ' ! i ! j x, a — E qualche minuto dopo i due salivano nell'automobile che li attendeva davanti alla porta del circolo. Durante il tragitto Alex non scambiò una parola con la danzatrice. Come prevedeva e temeva, la macchina si fermò davanti alla porta dello stecconato sul fianco nord dlella collinetta di Montmartre. Dopo aver attraversato l'angusto giardinetto i due entrarono nella casa. Due Indù accolsero AJex e lo aiutarono a togliersi il soprabito. Poi, con meravigliosa destrezza ed abilità lo perquisirono. I! giovanotto venne cosi alleggerito del portafoglio, dell'orologio e della rivoltella. Una porta si apri quindi davanti a lui e venne sospinto in quella stessa camera nella quale, non molto tempo innanzi, era comparso davanti ad Aghur, Luca Dacier e tre uomini mascherati. Si ricordava nettamente di quel sotterraneo rischiarato da grosse torcle Infisse nel muro. In fondo allo stanzone, dietro un tavolo posto su di una predella, sedevano ancora tre uomini mascherati. Alex venne nuovamente fatto sedere sulla panchetta degli accusati. A sinistra del tribunale stava Aghur e a destr.i il prigioniero riconobbe, non ; s! ei sI ie; m.mvì dsIt! l:d: vp' e| sI ! aI lInsps.gd no niò me si o di to no taon eralgio a anur, ti. otnano re ur on ; senza un segreto spavento, Mato Siva ! e Luca Dacier. i Per qualche momento gli strani personaggi rimasero immobili e silenziosi. I Ad un tratto Mato Siva cedette. Luca ied Aghur lo imitarono. E, come la pri; ma volta, il giudice di mezzo alzò la .mano sinistra e disse: — Alex Mauduit, tu sei di nuovo davanU al tribunale dl Khaii, la nostra ì dea. Verità e sottomissione possono assicurarti la vita. Menzogna e rivolta Iti assicurano invece la morte, dopo un ! lungo tempo di tortura. Vuoi rispon- :dere ? Il figlio di Ugo Mauduit univa alla : viltà un'astuzia tortuosa e pavida, propria dei deboli, dei eattivi che sanno ' essere talora audaci, quando il terroro | suggerisce loro gii atteggiamenti. I Egli pensò tra sè: ! « Questa gente vuol far mostra di avermi nelle muni. Sono io, invece, che I la tengo per i capelli. l'Issi sanno ceInisslmo che torturandomi vanno a rischio di uccidermi. In tal caso non saprebbero nulla sul cento di Eliana >. Questo pensiero gli ridiede la presenza di spirito abituale. Ergendosi e .guardando Mato Siva e Dacier con aria di sfida, rispose: — Lanciate andare questi preliminari buoni tuU'al più per far paura ai bVinv1 nc: c! Ei t- b! c' q: sd• vj tj , ma1 Sttdvv, c a ri. a ia aa sa n n- a ono ro di he eiae e a aai bambini. Andiamo diritti allo scopo! Voi volete sapem dov'è la piccola Elimina? Ebbene, non lo saprete! E vi avverti) altresì che se fra ventlquattr'orc 1 non ho effettuato in certo mio progetto che comporta, in primo luogo, un mio : colloquio con Irene d'Amalfi, la piccola ! Eliana morirà di una di quelle malati tie di cui sccccmhono cosi spesso i - bimbi della sua età. E tanto per rendervi edotti dl ogni ! cosa vi dirò che per avere, fra venti' quattr'ore, il colloquio ccn Irene ho bi: sogno, preventivamente, di dodici ore di completa libertà. Ecco quanto dove• vo dirvi! Ed ora fate di me quello che volej te. Non dirò una parola di più! j Dopo que.Ua insolente, temeraria e , menzognera risposta Alex Mauduit si aspettava una scena di furore di Mato 1 Siva e Dacier. Si aspettava minacele terribili e fors'anche l'inizio della tortura. Ma si stupì e ridiventò inquieto quando vide che il principe e Luca mantenevano una jmpas-sibilità serena e severa. I tre giudici si erano volU intanto verso Mato Siva o lo interrogavano , con lo sguardo, (Confiwua). Romanzo di JEAN DE LA K1RE I drammi di Parigi APPENDICE DE « LA STAMPA » ( 104 eM ? agl'i agliai La villa fu costruì Scoperta di antichità lla villi papali di Cattil fiandolfa Roma, 24 notte. II prof. Nogara, direttore generale i Musei e delle Gallerie pontificie, na| tto una interessante comunicazione i NaCongresso degli Studi Romani intor-'mno alle recenti ecoperte J classiche nella villa [SRrl'tdlateranensi. « costruita Domiziano su! terreno esce di Albalonga, e fornita di modità. Durante il suo impero e&àaitotenne hiogo del Palatino e vide tra leifa5ue m"rR spettacoli, giuochi, adunanze|stdi senatori, ecc. Fu in seguito soppian-|indalla viUR Adriana a Tivoli, rima- o nendo p^ò sempre in possesso della Im corona; ma con la caduta dell'Impero nandó soggetta ai darmi irreparabili del- chle invasioni barbariche e dell'abbondo-!rino> ed il suolo divenne terra di scavo, gPer le costruzioni vicine. Riattandola, q?1"3- *{) "s° „diu£a,™nl e dÌ .P*Meggio. teP esclu°° q"»1"™!"* progetto di scavo.,v a e a| Su alcune di queste reliquie il prof e i Nogara ha intrattenuto i congrassisti, r-'mostrando con proiezioni una pianta [Soltanto si ebbe cura di mantenere e Rinforzare le costruzioni rimaste, e furono raccolte le reliquie disperse del-l'antico splendore, che affioravano daiterreno nel lavoro delle piantagioni edelle strade. aitonino Pio; un torso nudo di squisita eifattura che appartenne forse ad una e|statua di Mercurio; tre statue di atleti, -|in parte frammentarie, che dovevano - ornarei portici o la fronte del palazzo a Imperlale. Concludendo la sua relazioo ne, il prof. Nogara ha fatto rilevare - che questi trovamenti nella villa Barbe-!rini dimostrano nei suoi fondatori un o, gusto di savio e sapiente eclettismo, a, quell'eclettismo che Roma apiegò in tut. te le manifestazioni del pensiero « della .,vita. ~ La Triennale delle arti decorative sarà inaugurata il 10 maggio Il dottor Barella ricevute dal Duco Roma, 24 notte. Il Capo del Governo ha ricevuto Milano e suU'organixzuzìOiie della Esposizione Il Capo del Governo ha approvato la relazione del dott. Barella ta deciso che la Triennale venga solennemente mo 10 maggio he la Triennale venga ! inaugurata il prossi- ; coio. Il Governo sarà rap- narevoli Biagi e Solmi. ppresentato dm Sottosegretari ono-{ tacoco ——~ -— - DALLA TRAGEDIA GRECA AL MELODRAMMA DELL'OTTOCENTO Le rappresentazioni di Siracusa e il Maggio Fiorentino « Ifigenia in Tauride » di Eimpidelse « Le Trachinie » di Sofocle ld SIRACUSA, aprile, j c stamane una ventina di macchineIccariche dl turisti si fermate al-!"^^,,^ del teatro plu antiCo del mon-i^d0, La meraviglia era sul volto di tut-!Sti. La guida, salita su un grosso ma-zp2~mU^v^o^ lar-hì léaTe Voi cclsno spiegava con iar0ni gesti e ^o-, ce chiarissima: «Non si conosce coni"preCjSione in quale anno il teatro di Si-! nracusa fu c03truito. Pare verso la fineLdel Quinto secolo avanti Cristo Certo ;ene avrebbe ideata la costruzione. Le sue £gradinate (ne rimangono 42 orami dei f59 originarti) furono scavate in armo- ffi„ « „„n„ „i„„ w,„„;„ rf„, „„„„ M ^L^Z^^V^^^^ì^quattro secoli di vita e contiene oltre ventimila spettatori ». U folto gruppo degli stranieri è sba¬ lordito' non dinnanzi a questi semplici i-inriirrilari ma ^(nnaniii olio VaìlAnvn Particolari, ma dtonanzi: aUa bellezza dlvina di questopera secolare, dmnan- GfgdaEbbene, in questo ambiente di so-l gno, fra non molti giorni avranno ini-' zio le rappresentazioni classiche: due: tragedie significative e profonde, den-, ^ di umanità e di poesia, «Ifigenia ini LTauride » dI Eurlpide e * ^ Trachinle » di Sofocle. ' 1 7" ÌTl , , l Anche quest'anno lo spettacolo gran- naie del dramma antico, del quale è presidente l'on. Biagio Pace, un animatore di solida cultura classica e di eccezionale sensibilità artistica. •.-Ifigenia in Tauride» è stata dalla critica di ogni tempo considerata come una delle più interessanti e significative creazioni di Euripide. L'interesse drammatico è principalmente creato dalla situazione centrale: Ifigenia che sta per Immolare il fratello sconosciuto, e dalla risoluzione nella scena del riconoscimento, tanto ammirata dagli antichi a cominciare da Aristotele. Tutto lo svolgimento anteriore del dramma è, con somma perizia, coordi- nato a questa, scena centrale. Prima di ea8a cuPa è l'atmosfera fatta intensa mente tragica dall'angoscia di Ifigenia e dal tormento di Oreste che Euripide descrive con mirabile efficacia nel rac co^ b"°l?,°- ma, d,opo t.la»!regu! spirituale. Nell'apparizione dl Atena è espressa la virtù serenatrice concessa alla divinità <Le Trachinle » invece rappresentano u"8- felice manifestazione del gemo «" Sofocle. Due figure balzano da questo lavoro e s impongono ali ammlrazione: Ercole e Delanira. L'una giganteg &ia su tutto il lavoro e di essa è tutta piena la tragedia che par quasi esclusivamente una preparazione graduale in ascesa per raggiungere l'altissimo CzfqdcppgsbPzediemvnsrMcdcndddtmdclrzeculmine della catastrofe. L'altra, Deia-ìtn^^^^ che ci fa presentire in Sofocle le crea-IVture ^ Euripide, ed in cui I della gelosia è tutta intima, mSl?&X!Z^ »"°rt.' c™r'""1„pro"""!L,f,'. \zia rltmica'dl Hellerau. ! u nLe scene ed i costumi . , j nAnche questa volta e stata amaata|pa Duilio Cambellottl la preparazione c^ ^, l,„,nr..ti makIa a nari a a Y\ar. ì Ortatll_o del bozzetti per le scene e per i costu- cmi. L'illustre pittore e scultore romano s perledue tragedie una gran-1 ^ j.„__,, „ „ ....... nmhiPTitp ! ~ drammi Ma entro a questo arnDiemeiCP01* ln determinati punti, prenderanno iu^ "sceni basate su lhiee e volumi Ira^his.ct^ (^,«01^™!*» e 5£SS^-^'MSTT^Se^^uSS- S elsfòrmeranno ^m*** ldel,'una od6U'a,tr» j costituita da una grande gradinata con¬ eIchiusa ai fianchi tra due ante cubiche, -!"*» una vasta Parete al fondo e da un -i^clivl° ascendente e ricurvo fino a rag-!Si"nEere la massima altezza dl costru-zl0ne al mezzo della scena; tutto ciò parte altri volumi espressivi che Io tra-a secondola narto n^rv.,,^» h«Ti« rfn« <„><™„ ALa parte comune delle due scene èi cromaticamente alternato di fortTom--, nell'avanH « hi wanchi nhhnp-iiiinH ni"™ neuavanti e di bianchi abbaglianti -! nei ;r^ao' ^ .„ . eL Linterpretazione delle due tragedieo ;e Bt&ta nffldata a"a Compagma ài Ma-e £25» cara^eriauco i ffm?"fa,men*? d"m?11 t™g^i * - ffiJ^^2?B^(^& ricordare „ Medea), sarà indubbiamente una IR ^ì^.^^^ e dolorante e i n a - Greco di Siracusa, riconfermerà le sue forti doti dl attore superbo e intelligente. Le belle allieve della famosa scuola di danza di Hellerau stanno provando assiduamente. Le ho già vedute nei coallora, leggere, vaporose, bel. Un sogno ellenico che si avvia sublime realizzazione. N. Q. -l -' e: -, ni La direzioae di Marlnniii, le scene di » Siroai, la rappresentatone di Salvini ' pir«w o4 l . . . F ronze, 24 .notte. «Lucrezia Borgia» a e a l - i a e ! è a o a e o Stasera è andata in scena al TeatroComunale la Lucrezia Borgia ài Doni--zetti. Il maestro Gino Marinuzzi ne ha fatto una eccellente interpretazione, la quale, a prima vista, se può sembrare discutibile rispetto alla partitura, per certe modificazioni di tempi, certi soppesamentd di colore, certi tagli o soppressioni di battute, risulta invece logica e. di indiscutibile valore estetico se controllata nella realizzazione totale bell'opera sulla scena. Per esemplo, nella maledizione, del Prologo, sostenendo il tempo, Marinuzzi ottiene una maggiore nobiltà, di linea e un accento più drammatico; nutrendo l'orchestra di una sonorità maggiore in certi dettagli, che parevano dover essere di lieve volume, riesce a determinare contorni più netti nella parte vocale; terminando l'opera in tono minore invece che maggiore, mantiene il senso tragico della scena, e via discorrendo. Da questi intendimenti, applicati da Marinuzzi con un accorgimento fine e con appassionato amore dell'opera, tendente a celare le parti scadenti, la Lucrezia viene ad acquistare un valore nuovo ed insperato. Marinuzzi è stato ottimamente eoa-diuvato. Beniamino Glgh.nel^ parte di Gennaro..pur costretto in .^.Dc" determinati, a vantaggio del equilibrio totale dell'opera, secondo gli intendimenti del direttore, ha fatto sfoggio della sua ampia e bella voce, cantando con passione e con intensità espress.vale parti più ispirate dell'opera. La A- rangi Lombardi, nella parte di Lucre-zla, è riuscita calda ed appassionata, esprimendo l'animo materno della prò--ìtagonista, nonché la ^a '{^^Jt^^ì^I -IV"... - ^~»? -v.. „(iJ" \z*rjst: tsasrsmùBsras, artista che avesse . tendenza al co-a tendenza fa-rezia ha avuto ! un'appropriata e originale realizzarlo- ne scenografica. L'arte del Sironi scenografo, d'iato- j nazione moderna, predilige la sintesi a|plu che l'analisi, ma non si distacca e completamente dal presupposto stori-_ort a vnn 11 « 110C. Ha HTin KCITìI fTt tD nfìlTlnn. - co e realistico, da una-sapiente coropo- o sizione di vari! elementi. Accanto ad -1 ^ ^^«^SS^^SS6^.^ p ! ~~ V" 1" "T.r" w* ~JZnZ"ìS?~ eiCO la cupola della Madonna della.Sa-o iute, stranamente e freddamente illu- i Irae. nella bellissima scena del Prologo, » e 1,1 cf?ro,,u !*2Uc(lll,l ""^"Plc- S- St 5#-J25S2 S^ S.S^*."!!0,,^: ¬ e, n ò a-t minata da una grossa falce di luna che mo incombe su tutta la scena e sembra bvoler precipitare sulla laguna. Voglia- ; leAimo citare anche la scena del terzo at- nè|to_ ,a gala del Paiazzo Negronl, a tin- mte fosche con nello sfondo una scallna- [bta fiancheggiata da due tozze colonne. ; dA questo ambiente si mtonano i costu- ; jami disegnati e dipinti con fusione di mcolore, senza tinte pure ma in lieve lue vago cromatismo di mirabile effetto. -11 » "Sffin6SSnl'S H to e realizzato da Guido Baroni, armo- ,j]i nizzand0 le persone del dramma e le d ! scene di Sironi. Convinto che ad ogni • de. opera bisogna variare spirito e forma, !c-, di movimento scenico e che in ogni ,do * e ha fatto nascere dal dramma u movi- cmento scenico, cercando di trasfondere di sentimenti adeguati nelle masse e ne- ngli artisti, afluiche quelle e questi Ptrovassero liberamente da sè il £?sto e ! ti a o a i i gesti, aggruppamenti, in anopera, jjaratioro ominmtemente romantico Mftlf » hWflffS SOte le masse, è la. più dimoile, occor Cjrendo prove su prove. Ricordiamo la aiooorTo Sol Proino-n iHvn o vera senza, lascena del Prologo, viva e vera senza . eXTe% reaUstica? é óuella del secóndo'suPaf^zo Neegroni,°che poè risultata di concitata espressione. feli successo estate dei più calorosi; jtril pubblico ha festeggiato tutti gli ai- ; petlsti, applaudendo spesso a scena apcr- nita ed locandoli al proscenio numero-; inse volte, alla fine di ogni atto, insieme!seal direttóre. Lo spettacolo si è iniziato : tucon gli inni nazionali quando S. A. R. ; amla Principessa Maria di Savoia si è pre-: o: sentala nel palco reale. All'indirizzo di m-!Lei è stata ratta una entusiastica ma- to1 nifestazlone. .e A. D. ritteMuncaa a o e a e r e l a e e -1 C0NCERTO SARDI VI ANELLO. — I e stasera$ a, circolo deg,i Artistl, con. Un telegramma al Duce Roma, 24 notte. A S. E. il Capo del Governo c per- nevenuto da Firenze il seguente: tele- pigramma inviatoGli dal presidente del ; mComltato per il Maggio fiorentino: ; sa«Il Maggio fiorentino, idealo sotto alli Vostri auspici e realizzato mercè il j l'uVostro alto, costante appoggio, ha avu- , doto solenne felice attuazione. Con cue- casta iniziativa fascista Firenze torna ! re^ raT^v^^iJè Si sensi della nostra devota gratulili- ™no rnrlo Dplercdx nresidente d°l Co- vrSdtatoT DelCWÌX' Pre3laente aì Co-! esnuiaio». ,raAL CHIARELLA queste sera riposo]™per la prova generale di un nuovo ìa-^evoro, Follie d'amore, fantasia, in dueiniatti e dodici quadri di Fioritta, che sa-1 narà rappresentata domani, messa in sce-';Iena con gusto e sfarzo dalla Compagnia I mFineschi. ;1 A m" certo della pianista Augusta Sardi e. o j de, vlo,oncel?ista G. c. Vianello. Pro¬ o gramma: Bach, Breval, Grescianinoff, Debuqsv Fura Huré Frescobaldi Si- o SggH* ^|f' Hure' Frescobaldi, bi • a|msaelia. Liszt. - CONCERTO CROVERI GHEDINI -ian-, Domani sera, al Liceo, per il Gum, con-:ce, i certo della cantatrice signora Lily Cro-; ta-, veri Sobrero e del pianista maestro'nI ' ^\,^ii^»,^ÌnÌ'„^^M«Cii?tT^?€"*™^0 ^ Jk....-.-....^., -.«......j !r,J-. Ls"del, tre arie religiose di J. S. Bach, ma-! radrlgali di Monteverdi e dello stesso au- intore quello Con che soavità, concertato, vcon istrumenti. ìGvG, e ij successo al Valle -; „ -! della nuova commedia di Bevilacqua o Roma, 24 notte, - Questa sera, al Teatro Valle, gremi Itissimo in ogni ordine di posti, la Com - pagnia (U Palma Palmer ha rappre-■ «ti | sentato per la prima volta a Roma da ia nuova commedia di Giuseppe Be- -. viiacqua « Notturno del tempo nostro ». . TI 1- t_ 1 .... nnn.. 1 m■■iitenUv- : n lavoro ha avuto un caloroso sùcces- d so. La cronaca registra cinque chia- ^ i^t?_55P?. ^^^?_J?°P5^1 i^10- a" aurore, un apuinusu u. KHwiw-1 aporta si è avuto durante il terzo atto, u ri lavoro avrà numerose repliche. 1 q, j secondo, di cui quattro all'autore, e otto : - oche dopo il t»», di cui quattro an- su: cora. all'autore, Un applauso a scena-vE d li I PROCESSI Un'importante sentenza in materia ài concorreaza sleale (Ct d'ppello di Tónno) ssmia in materia ài concorreaza sleale (Cote d'appello di Tónno) jggfg t'ÙV^HiiritU dì | colui ohe per primo uso una detenni- nata denominazione ad indicare il prò- prio esercizio. I n signor Umberto Massironi, proprie- tario di un albergo in Vezzo di Cignese, contraddistinto col home di Panorama, conveniva davanti al Tribunale di Fallarla la signora Fanny Adami vedova Garrone lamentando che costei — eserte un altro albergo In detto comune avesse aggiunto all'antica dcr.ominnue il nome dl Panorama; questo fategli affermava, ingenerava nel pubco confusione e permetteva alla Adadi esercitare, attraverso l'equivoco, ìa illecita sleale concorrenza con già- suo danno. Per cui il Massironi, a mezzo dell'avv, Eona, chiedeva al Tri- bunale che — previa dichiarazione di il- lecita della assunzione ed aggiunta del nome «Panorama» da parte dell'Ada- mj nella designazione del proprio al- bergo-ristorante — questa venisse ccn-dannata alla eliminar.ione della paro- ja controversa da ogni atto del suo com- mercio ed al pagamento dei danni da lui subiti. 'L'Adami — assistita dall'avv. Mario « Torino - opponeva che j] Massironi non aveva in nessun mo- do aCqUistato il diritto di usare in mo- d0 esclusivo il nome di « Panorama a. icne era appU:ito il nome della frazione dei comune di Vezzo in cui si tro-avano: c]lè „uem dell'Adami; moìto più mo-ldegto deH>n!tr0i era designato col soloinQme fRnlÌE.iiaro mentre l'aggiunta di Panorama di Vuzza non si riferiva che j luogo jn cui sj trova jieclto fonte di re^Pon.sabilità auan-' Mle9.10 e ionio ai responsaDUW^ua^lconfusione i e di «Panora- fSO lt>1»P° adottato dall'esercizio del Cj , Jr, -.„__ aIcuna reia7iono rnn aaiassiram, bcn/ia aicuna relazione con a regione in cui si trova, il semplice,?e> „„_f„ j_h.ajL~i luo uso da parte dell'Adami avrebbei "potuto costitute un atto illecito ehe,^- gendo causa di danni darebbe ^^-ì^ro luogo ^obbligo del n^mento|Jpper parte dell'Adami. Per queste ragio-1 i.Jl Tribunale, ritenendo, pertinente ej nfluente, al fini della causa, stabilire «e esista o no, sia pure nella cansue-,0udine, la regione Panorama di Vezzo, dmmetteva le prove: dedotte dall'Adami. :cLa Corte d Appello dl Torino — chia-! lmata a conoscere della causa in segui-, uo a gravame proposto dall'Adami — s stata di parere contrario: ha bensì' itenuto — come sosteneva l'appellan-.^e a mezzo del suo patrono an. Mario Martinola — che non vi era motivo per na sentenza interlocutoria poiché la ausa era già, matura per Ja decisio- ne, non occorreva una Istruttoria supimentare di fronte alla coDiosa documentazione prodotta dalle parti in caua — ma ha stabilito, contrariamente all'aspettativa dell'Adami: «Anche 'uso di un nome entrato nel pubblico dominio per la designazione di una localita pu§ costituire un abuso degno di reDresslnnp nitnnrinTiSÌ lo «Vo SsSìóir SS» ™L n^110' Ch? ,a'ì vr0Dtlc potuto, con opportune cautele,! ssere evitato». Per cui la Corte dichla- a inegittimo l'uso da parte dell'Ada-; ™ del nome •> Panorama v: e sospen^endo ogni decisione sull'entità dei dan-. ni rimanda la causa dinanzi al Tribùnale di Pallanza per l'espletamento del-1 e prove dedotte dal Massironi per dimostrare che realmente, per colpa del Adami, egli ha subito un grave nocumento. L'assoluzione di un presunto incendiario iTrin.,,,»^ d„„ ,i . „, >>OunaIe Penale &% Tonno) di un presunto incendiario iTrin.,,,»^ d„„ ,i . „, >>OunaIe Penale &% Tonno) distruggeva «- io ,i .cnoio cisiruggeva nr.o a Torre PelUce il fienile adU? ente al fabbricato adibito ad uso abìazlone del Slnf S Giovo' vaa riusciva l'onera rn^fnta volontà- ^^mente dai vicini di casa accorsi hlanii questi »gl sWSfl ucl wovo. bia in questi sia abinieri, questi iniziavano sollecite ndagini in ba:;e ai risultati delle quiiii eniva tratto in arresto tale Giovanni Gip.lme, fu Pietro, di anni 53, mano¬ vale, che viveva in disaccordo coi Giovo, anzi aveva avuto modo di prof tato quindi assolto per insufficienza di Pr°ve. accusa mossagli, asserendo che ai momento in cui scoppiò l'incendio egli i trovava nella prepria abitazione inento a rammendarsi una camicia. ì numerosi testi escussi nun hanno po , Uno portare nessun elemento di colpevolezza a carico del Giaime che è «tato quindi assolto per insufficienza di Pr°ve. _ ' ;—7 Suonatore Smblllailte »V» w u,"v* .,„„.,„_,„ derubalo ulti orclctjto (Tribunale Penale di Torino) Una sera dello scorso febbraio il ti-.o wun nvutmmu, iiwuus >»>"" ''a una osteria, da uno sconosciuto che qualificatosi per agente di P. S. lo suonatore ambulante Cesare AtropSno veniva .avvicinato, mentre usciva da nt Mt Si sottoponeva ad una perquisizione r„ ... sonale, derubandolo di un orologio ••. metaUo e di tre lire che aveva in icii L'Atropino non si curò di dea . alare l'accaduto, ma alcuni giorni ■ ■ icor.trato casualmente seconde, luogo ----- ^ggJJ-gjo ,jai suonatori gh? lo vendei». : indo luogo iia affermato che 1 or< spontaneamem ■ e ambulani La sua ver sfón&'oerò. non è stata accettata u; Sudici che lo hanno condannato a sci b. . dj ren]usipne ed a C00 lire di *_„.»" Difesa avv. Gino Oberi:, ì 1»^^ Torèllo CapM^^ ?ari0 aen'Albergo Appennino in Prac cuia ^ cui nome e associato al crim _os(j inquinamento della sorgente --L. p,.c.,ma. che ebbe le La tragica fonte di Pracchia I! ricorso in Cassazione Roma, 2i notte. E' venuto oggi all'esame della Ci;sazione il ricorso proposto dall'albe: uà sorgi - tragiche consi Kuenze che i lettori ricorderanno. Fu guranta l'estate del lt»27 che ali'Ui «ch'igiene di^Pistoia, mentre la at». sjonc. cUmatica di Pracchia era in _]eno sviluppo, pervennero le priin, denunzie di iniezione sospetta che hi dussero l'Ufficio a fare gli opportuni 'accertamenti nelle locnlità colpite dr.i casi denunziati per stabilirne la causn. si venne così a sapere che il Cap^i uni, proprietario della sorgente « La Fredda - che porta l'acqua alle «onta nelle del paese di Pracchia, essendo rimasta la sorgente impoverita per il grande sfruttamento che egli ne face- verchi scrupoli, immesso nollo condut turo pubbliche l'acqua di un pozzo esi stente nell'interno del suo albergo che. per ersero vicina ad un pozzo nero, era soggetta ad inquinamento e quin a. da utilizzare come acqua Le conseguenze come si è detto fu^^ ^^g^,, ,uttllosc n bilancio dell'epidemia segnò ben S3 casi di in fezione tifoidea, di cui 16 seguiti da ,Pal Tribunale di Pistoia I tragico albergatore venne condannalo a sei . g, dotPnzioiip alln multn M ?koìi ?rm 01 Qeienzione, alia multa di o-Mi lire e ai danni verso e pirli civil : "re.e,„al ",f'mi,,ve.rs° Le ,ParlJ ggg» ^ ^ «W'^A^ ^^^ììw^vMoS^l^ IrJu?f-R^» _» reppellh?! ricórreva per Cassatone. Al ricorso, che è stato discusso oggi «^^-^a*SSSoS?d3S SS 0™^1^^^ dfiU^T Pètoucci di Firenze I?P M comm. Bnmo ha concluso 'chiedóndó l'applicazione del decreto 5 noveroure u s La Corte ha rinviato la deci sicne all'udienza del 28 corrente .^---..----.'-^^ ^*^*^*^^^****?**^* ^?^Stai, da 121.1,30 Seat, da 24 » 2,Stat. da 24 mezza dosa » 1,79 in tullite farmaci'; Una o due (anche mezza) di queste famose Pillole, prese alla sera col primo cucchiaio di minestra, regolano tranquillamente lo funzioni Intestinali senza disturbare ne abituare. 237 anni di uso lo conformano Iti ruttate le imitazioni ■XTKA rAOMACU Dl BOERA via noti oa'ubi n u milano Aa 4" \, "Car-ii |* olio Distinte famiglie, reverendissimi sacerdoti, istituti ecclesiastici, grandi alberghi, società agricole e cooperative, buoni rivenditori, preferiscono l'Olio Carli purissimo d'oliva. 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