La salma dell'aw. Batteri

La salma dell'aw. Batteri La salma dell'aw. Batteri è stata recuperata Pontresina, 17 notte. (G. T.) La salma dell'aw. Balestreri, tragicamente scomparso domenica nel corso di un tentativo di sscensions al Pizzo Palu nel massiccio del Bernina 6 stata ritrovata nel pomeriggio di oggi in fondo a un crepaccio del ghiacciaio Morteratsch. La salma è stata trovata a una profondità di 35 metri, in piedi, confitta nella neve. Questa posizione si spiega col fatto che lo strato nevoso che mascherava il crepaccio ha ceduto di colpo mentre l'avv. Balestreri stava procedendo a piedi. E' nel corso della salita che si ù prodotta la disgrazia, e precisamente verso le ore 11,30-mezzogiorno di domenica. Data la durezza dello strato nevoso, i tre alpinisti che formavano la carovana (Balestreri, Mazzocchi e ing. Debenedetti, tutti e tre di Torino) procedevano a piedi, non legati e cogli sci in spalla. Balestreri marciava in testa seguito dai suoi due compagni. La comitiva si trovava a un'altezza di circa 3400 metri e precisamente nella località detta del Loch immediatamente sotto la Bellavista, quando la sciarrura si è prodotta: i compagni, esterrefatti, hanno visto Balestreri scomparire di colpo in una voragine adertasi sotto i suoi piedi. Il corpo, cadendo a piombo, si sprofondava in un ponte di neve che tagliava a una profondità di circa 35 metri il crepaccio. Benché le guide che hanno ritrovato la salma non a.bbiano riscontrato su di essa nessuna traccia di lesioni, la morte deve essere stata istantanea; data la violenza della caduta, il corpo si è sprofondato nella neve per circa tre metri. Sul ritrovamento della salma abbiamo potuto raccogliere diverse notizie grazie alla cortesia del direttore dell'Ente turistico di Pontresina, signor Sarratz, il quale con grande spirito di abnegazione ha pensato personalmente a organizzare una comitiva di soccorso ,11011 aPPena avuta notizia della scia |£ur^; _ ... L «Sono partito stamane .all'alba da l^°"^sin,a. c.^.?ue guide, i fratelli Si !mone .e Lui^ Rahmi Alla capanna Bo SSLSJ J3"^1"0011^0 i01 ^S710™ Ma5" f"^1^ °fbenedetti che avevano ef &*2fe ta*2m? a^VLI™h -'Sg25 S-V?"£iih,"fj£ ^"^1,c^p?;»?a,^0^i l&^I^S^ salire nuovamente con noi fino alla lo calità e con lui lo stesso Ruesch, la valorosa guida che già ieri sera aveva provato a scendere fino a una trentina di metri-nel crepaccio. « La carovana, composta cosi di cinque persone, arrivava verso mezzogiorno al Loch. Le ricerche venivano iniziate immediatamente. All'una e mezza, quando i due fratelli Rahmi si trovavano a una profondità di 35 metri nel crepaccio e stavano effettuando dei sondaggi nel ponte di neve scoperto in tal punto, hanno scorto il capo dell'av- vocato Balestreri. Il lavoro per liberare lla salma dalla neve è durato per oltre 4 ore e mezza. Allo 5,10 la salma era finalmente tirata fuori dal crepaccio e alle 5,30 anche le guide uscivano dal crepaccio. E' stato un lavoro quanto mai faticoso — ha concluso il nostro interlocutore — e le du« guide meritano le più ampie lodi dato che hanno dovuto lavorare per diverse ore in un baratro profondo e gelato, in una posizione quanto mai pericolosa, quasi sempre con la testa in giù ». La salma è stata calata lungo il ghiacciaio fino all'Isola Persa nei pressi della capanna Boval dove ha dovuto essere provvisoriamente depositata dato il sopravvenire della notte. I resti di Loreto Starace I - ■ Castellammare di | p£ V°'ere turatati :Mllktom! tratti dal Cimitero militare «Comeziinb Gorizia, 17 notte. Stamane, nel cimitero militare « Maggiore Comezzini », sono stati esumati i resti mortali dell'eroico capitano Loreto Starace, caduto durante la seconda battaglia del Jan Michele, il 2b giugno ael 1815. Da tulli i paesi della zona come da Gorizia e da Trieste erano giunti fascisti e commilitoni; intorno alla tomba erano raccolti i parenti del Caduto, 1& si gnora Rosa Starace, sorella di S. E Starace, col marito ing. CacciapoUi, e il fratello dell'eroico scomparso don Pietropaolo Starace cappellano della Milizia. Erano anche le autorità di Gorizia, con. a capo il prefetto S. E. Trotta. . .1 resti mortali del Caduto estratti dailx. fo?fla. sono stati disposti in una cassetta, chiusa a sua volta in un cofano di legno, che reca sul coperchio una piccola corona d'alloro. I ■•esti sono stf.ti quindi trasportati nella chiesa di Gorizia, dove ha avuto luogo una solenne ftmzione funebre celebrata da mons. Sirntti, amministratore apostolico dell'archidiocesi'; e poi, nella cappella arcivescovile, dove il segretario federale ha fatto l'appello secondo il rito fascista. Nel pomeriggio i resti gloriosi sono l ba di famiglia. i^a commovente preghiera ;e a di un tubercolotico diciottenne Savona, 17 notte. Per l'apertura della campagna antii tubercolare, il Prefetto S. E. Angelo - ! D'Eufemia, si recava a visitare i tul bercolotici, ricoverati nell'ospedale di eiSan Paolo; e, dopo aver avuto per njognuno dei degenti parole di conforo' • si soffermava più a lungo presso o'1' Iett° d?' diciottenne Soro Gavino, -\^A!^^^^ iì £ - !n0SCere il di lui più vivo desiderio, nel r!giorno pasquale, dopo un po' di esitaa jzione, rivelava il suo dolore e il suo l1 rammarico Ui non potersi iscrivere, a , I causa dell'infermità che lo travaglia, ltra 4 Giovani Fascisti. ' 11 Prefetto, COmmOSSO dal nObillSSJ- Imo desiderio dell'infermo, prendeva - immediatamente accordi con la Fedei razione provinciale fascista; sicché i,stamane si recava nuovamente all'ospe-'dale, accompagnato dal capomanipolo a Balderi, in rappresentanza del segrc- tano federale Bonfigho, assente per ra- n dl ufflo,0' e, conSPSnava con af- n|fettuoge palo]e a] giovane, la tessera rjdcl Fascio giovanile. L'infermo, tra la - intensa commozione di tutti i presenti -|ed al colmo della gioia, riusciva a pronunciare soltanto poche parole di l'ringraziamento e di riconoscenza proti ;testando ]a sua devozione al Duce. Strangola la moglie al cospetto del figlioletti i- Genova, 17 notte. In un modesto appartamento di salita Mascherona, il pasticciere venti quattrenne Giuseppe Casteletti, durante un violento litigio scoppiato per si ei j motivi "di '*géTosìa,"ha stra^^^ o-lpropria moglie Isabella Picasso, di 21 li i ;'nri: '3CC'° l',iu tardi, in questura, si r-i?, costituito al funzionario di servizio, e 11 Pa^?cier«ha consumato .Usuo atro- ,ce delitto, alla presenza dei figlioletti, o : uno di quattro mesi, che era nella sua a ieculla e l'altro di tre anni, che stava trastullandosi nella camera stessa. Dalle prime indagini è risultato che il Casteletti era un violento e che sovente seviziava la moglie la quale mai gli aveva dato motivo di gelosia.

Luoghi citati: Gorizia, Savona, Torino, Trieste