Tradizione e modernità

Tradizione e modernità Tradizione e modernità nella pittura inglese LONDRA, aprile. Questi critici d'arte dei giornali inglesi si indignano constatando come il pubblico, a dispetto dei loro appelli, si ostini a disertare le magnifiche sale del la Burlington House, ove trovano pie , w latoso asilo?in questi giorni, le "opererei!cmembri dell'Accademia Reale di Belle-mArti, passati a miglior vita negli ulti mi anni. Il pubblico si rifiuta di mordere all'amo di questi appelli al patriottismo artistico e le sale rimangono perpetuamente vuote. Di questa indifferenza s'indigna persino il direttore del nuovo istituto di arte, fondato dalla signora Courtauld il quale, quantunque posto alla testa di una scuola di arte acagPilgndi che vuole ignorare frontiere e preparare storici dell'arte ed esperti, dichiarajlein una lettera inviata ai giornali che j s "3uesta Sente d'Inghilterra non sa e non Ilavuole ammirare altra arte che quella tstraniera. A prova di questa sua stu- ppefacente asserzione, l'illustre storico'qricorda la ressa spettacolosa di folla j imnelle sale della Burlington House in oc casione della indimenticabile mostra di arte antica italiana e la ressa minore ma sempre impressionante, in occasione della mostra di arte francese. A questa lettera, a vero dire, hanno replicato, in termini molto severi, alcuni critici e molti artisti e, fra questi ultimi, uno fra i più ammirali dall'Inghilterra di oggi, Richard Sickert, il quale colla rpspnsgmtironia mordace che gli è consueta, hai crimproverato al direttore dell'Istituto (cCourtauld una assenza presso che to-;Ltale del senso della misura; il che noni uè un rimprovero da poco, quand'ò rivol-j uto ad uno storico dell'arte. Alcuni arti-1 rsti hanno poi giustamente ricordato al-jsl'autore della lettera in parola ch'egli i ppresiede una istituzione nella cui sede psi trovano raccolte alcune fra le perle | cpiù pure dell'arte antiaccademica fran-j ccese, ossia tele di Rer.oir, di Césanne, elldi uomini insomma che furono ignorati ludagli organizzatori di mostre ufficiali e'uche pure hanno magnificamente contribuito a tener vìva la migliore tradizione artistica del loro paese. Che cosa dicono i prezzi Un critico interviene nella discussio-, ne, contentandosi di citare 1 nomi di:nBotticella Raffaello, Tiziano, Piero del-isla Francesca che attrassero tanta folla'11alla Burlington. fTnuip p hupuì A\ rir i vMcksee Tuke Sims Wvie e LatL= vfdmltpen, Dicksee, Tuke, Sims, Wylie e La Thaugue che, a quel che sembra, non!Fattraggono nessuno. Ora, clù li cono 1sc7?l^oraTersmoTp^ suole frequentare le mostre annue del-1 ll'Accademia Reale. Dal disastro di que-;rsta mediocrità ufficiale, emerge, forse,,lOrpen ma è anch'egli un mediocre.;?Non v'è per questo pubblico neanche di-attrazióne degli alti prezzi che a Focrigi, per esempio, spinge la folla degli 1 bavversarti dell'arte nuova ad accorrere15 jalle mostre degli impressionisti o a quel-, , le di un Matisse, di un Picasso o di un cjBraque. A Londra, le opere d'arte non ! B isono periodicamente sottoposte, comein|mFrancia ed in altri paesi, al saggio del-1 vle vendite all'incanto le quali sono qui,|eper lo più, evitate come peste. Ed è na- vturale che così sia, perchè le rare volte',che le opere d'arte, apprezzate dal pub-|l jblico grosso, sono state sottoposte al | questa prova quasi sempre infallibile I^ne sono uscite sconfitte. Le tele dl Al-Ìma Tadema, il « pompiere » per eccel- lenza, acquistate a migliaia di sterli ; ne> oggi vaIgono pochì sceUinl. Un pae. ,Q di nevi gbìaccì Dagato v*nti j anni or sono einquelmla sterline è sta- ■ to, infatti, ceduto ad un collezionista ,fnaSB^",°° JféJS ed -fetlTT^'n * 5^=^?T.V£ I -l'uta?,aa "r=a a10 ™"a st"llnfe' ne hal nrrpmirp in lino \7pnmro al 'osta r\n ottenute, in una vendita all'asta recen- è . . _.' 50 «maou» icv-cu a; ' ' -| E> pietosamente, i giornali si asten-|e dal citare la sorte delle opere di;à;pittori accademici che, malgrado la pass-sata fama, trovano a mala pena, acqui, ■ renti disposti a pagarle due o tre ster-1 line. o . i e i l e - L'incapacità nella quale si trovano questi artisti di scoprire una via propria diversa da quella sulla quale si sono avventurati senza rischi eccessivi tutti i pittori inglesi dell'ultimo secolo (colla sola eccezione di Turner e di Constable, l'uno in cerca di fumo e l'altro di vera arte), sembra riconosciuta dai frequentatori di mostre artistiche. Essi manifestano ora un crescente interesse per esposizioni di opere d'avanguardia ossia per quelle che si distinguono da tutte le altre per una loro qualsiasi stranezza, oppure per - j esposizioni di opere documentarie di l ; un'epoca o di una moda. i n , o - Da Picasso alla Frances Hodgkins E' stato sostenuto da molti critici che ! Picasso ruba a destra e sinistra impu-;nemente, da morti e da vivi, da vecchii-;e da ^iovan1' ma ne3SUno ha contestato Questi sacchp°-°i i -^ -^^iSso marchio^defgénio ^ ScUo'k- ,, . è. il,caa0 dl fparlar dl S?»10 nei »"1 ; £«* dl, S,icker,t' se, non che Pur du" e;Dlt-ndo della solidità delle sue teorie à |f"_„a"fdd°y° J^L,^33611,2* .d5i'arle a : o l o , . o!vera si deve riconoscere che i giovani o l'n cerca affannosa di vie nuove o quelli1che più comodamente preferiscono av-;venturarsi su vie ben spianate dagli!impressionisti francesi e dai loro suc-,cessori, non posseggono neanche ]aicentesima parte della personalità di' Sickert. E questo lo si constata stu- o Piando le opere di una pittrice celebre Iin questo paese, la signorina Etnei \Val-:-! ker, la cui mostra attrae collezionisti \-lalla Lefèvre Gallery. Siamo qui in pie--ino sfarfallio impressionista. Il colore èò Inaturalmente britannico cioè di spettron colare congelato ed immerso in zuc-ilchero fuso. E' Renoir, è Sislcy visti l'u-n no e l'altro attraverso una caramella - jdi menta glaciale. E lo si vede sinanco e ; dalla stessa esposizione dell'unico grup-a ; p0 vivo e promettente che esista in que- ejsto paese, quello che si battezza «7ù land 5», di sette pittori e cinque scul- - tori. Il nome del gruppo è in questo-! caso significativo. I pittori d'avanguar--|dia si contano tra di loro e si contano- anChe sulle dita. Sono sette e cinquea dodici, non uno di più perchè non ve neo 5ono proprio altri all'infuori di questi - dodici. n i a!,.,. Pnehp verp nersonalità in auesto a I ^ £oPrse Bea Nicaoison che - rimane tuttavia affascinato ancor oggi a a e e n an me n dinanzi alle ghitarre ed alle pipe cubi ste e che, quando introduce in un suo quadro l'ormai appassita novità d'un titolo di giornale, sta ben attento a che sia un «Journal» e non un « Daily >; e salvo la pittrice Frances Hodgkins. Gli organizzatori del padiglione inglese alla Biennale di Venezia si ostinano ad ignorarla, essa tuttavia è forse l'unica vera artista dell'Inghilterra di oggi. RENATO PARESCE.

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Venezia