Pace e pace economica

Pace e pace economica Robbiano ripartito per Victoria Poìnt Calcutta, 14 notte. L'aviatore Robbiano ha qui atterrato dopo un volo senza scalo proveniente da Karaki. La tappa c stata particolarmente difficile a causa delle violente pioggie incontrate. L'aviatore è, partito alle ore ven-\lidue e trenta diretto a Victoria !p0;nt i'L'aviatrice Jean Batteri atterra forzatamente a 35 miglia da Karaki Londra, 14 notte. La sfortuna perseguita alcuni degli aviatori che cercano di stabilire dei nuovi record-?. Il tentativo della signorina Jean Batten di eclissare il volo autocarro. di Amy Mollison da Londra all'Austra-ilia si ò chiuso con un atterramento f or- ■ zato a 35 miglia da Karaki, atterra- mento nel quale l'elica si è spezzata. \ L'aviatrice è giunta a Karaki con un Dal Piano Mussolini alla Conferenza di Washington Il convegno in America « Roosevelt ha seguito negli inviti il sistema proposto dn Mussolini » Berlino, 14 notte. La Diplomatische Carrespondenz con stata come Roosevelt in poche settimane abbia saputo già acquistarsi grande prestigio intemazionale. « Tra l'altro, la sua attività — nota l'Agenzia ufficiosa — ha dato un forte impulso ai preparativi per la Conferenza economica mondiale. Con il suo invito alle Potenze principali, egli ha seguito in altro campo lo stesso sistema proposto da Mussolini. L'iniziativa americana mostra l'artificiosità della agitazione contro il Piano Mussolini in maniera particolarmente chiara. Nessuno potrebbe infatti pensare che le Potenze rappresentate a Washington vogliano costituire un Direttorio con intenzioni egemoniche per imporre la VnPttsfsrsgpropria volontà agli altri e decidere sui foro affari ». L'Agenzia nota che la opportunità dei metodo di Roosevelt è stata contestata soltanto dalla Piccola Intesa, che non ha voluto perdere anche questa oc- elione tier documentai ancora unai1 subordinazione delle diverse grandezze''politiche. L'Agenzia si occupa infine della posizione difficile che ^trw^ì^ad avere a Washington la Francia per^ Scambio di vedute tra i governi belga e americano Bruxelles, 14 notte. E' noto che il Belgio non è stato invitato alle conversazioni di Washington per quanto i periti belgi Francqui e Van Langenhoven abbiano rappresentato una parte importante nelle riunioni preparatorie. Nelle sfere ufficiali si precisa però che uno stretto contatto è mantenuto fra Bruxelles e Washington. Infatti si annunzia oggi che il Governo degli Stati Uniti ha invitato il Governo belga, per mezzo dell'ambasciatore del Belgio a Washington, a procedere a degli scambi di vedute per assicurare la preparazione della Conferenza economica di Londra. Il Presidente Roosevelt ha mostrato il desiderio di conoscere il punto di vista del Governo belga ed ha fatto sapere che preciserebbe il propr:o al Governo di Bruxelles. Il Governo belga ha inviato oggi stesso istruzioni particolareggiate al suo ambasciatore a Washington. Queste istruzioni hanno principalmente per oggetto l'abbassamento delle barriere doganali, e si spera che su questo terreno il punto di vista belga si possa incontrare con quello del Governo americano. E' da notare che sì tratta unicamente di scambi di vedute nella procedura diplomatica normale e non di una partecipazione effettiva del Belgio alle conversazioni di Washington. pr1 rapporti italo-austriaci nei commenti di Praga Praga, 14 notte. L'intensa attività internazionale centralizzata a Roma si impone sempre maggiormente alla attenzione della stampa cecoslovacca. La Prager Presse sotto il titolo * Grandi giornate a Roma » informa della presenza dei Ministri tedeschi, dell'Ambascleria argentina, dell'arrivo di Mosley, dicendo essere ora Roma il punto centrale dell'interesse politico mondiale. Aggiunge che il Patto a Quattro e le sue ripercussioni continuano ad essere oggetto del febbrile interessamento dei circoli politici romani; da cui si attendono i commenti!ai colloqui degli statisti tedeschi ed!austrìaci. « E' certo — dice il giornale — che l'attuale governo austriaco può conta- ra sull'appoggio dell'Italia. In varie occasioni si è constatato che l'Italia segue con simpatia il corso attuale della politica austriaca, essendo intenzionata a difendere gli interessi austriaci come fece per l'Ungheria ». I defegati del Giappone a Washington Tokio, 14 notte. L'Imperatore ha approvato la nomina del visconte Ishi e del vice-Governatore della Banca del Giappone, Fukai, a delegati nipponici nelle conversazioni di Washington. H visconte IshiJrappresenterà il Giappone anche allajConferenza economica mondiale, se-jcondo quanto ha'oggi affermato un |portavoce del Governo. Un passo tedesco a Londra Berlino, 14 notte. L'Ambasciatore del Reich a Londra, von Hoesch, è stato incaricato dal pro-prio Governo di presentare immedia- tornente al Foreign Office una proto-sta per gli apprezzamenti di alcuni rappresentanti della Camera dei Comuni sulla situazione interna tedesca. La stampa berlinese per parte sua si occupa pure diffusamente della violenta manifestazione anti-tedesca che si è avuta ieri alla Camera dei Comuni, e più particolarmente dei discorsi di Chamberlain e di Churchill. Si constata poi che contro gli aspris- simi attacchi dei due eminenti parla- mentori nessune, ne dai banchi dei li-berali ne da quelli del Labour Party. si è alzato per protestare o anche percercare di mitigare l'asprezza degli at-tacchi, anzi si nota che gli stessi so- cialisti — fino a poco fa tedescofili — hanno dimostrato di avere cambiatoparere, e di essersi schierati dalla par- te della corrente francofila. La Vosrische Zcitunrt crede che non sia il caso di dare soverchio peso aliaterra della vera situazione La discussione svoltasi ieri alla Camera dei Comuni ha servito ottimamente a chiarire dei punti essenziali intorno all'accelerato ritmo della politica internazionale apertosi con l'iniziativa italiana per la collaborazione delle quattro grandi Potenze europee. Tutta la campagna di menzogne organizzata con l'evidente scopo di silurare il nobilissimo tentativo del Duce ha ricevuto delle nuove, più precise smentite. Si è detto che nei colloqui italo-britannici avvenuti nel marzo a Roma fossero Btate prospettate delle specifiche revisioni di frontiere e che fosse stato studiato un mutamento della carta t«rritoriale europea; falsità propagate per eccitare le resistenze e gii odi, per provocare un'atmosfera infuocata inadatta ad un esame sereno e realistico dei problemi. La verità è ben diversa: la revisione dei Trattati, prima che negli aspetti particolari del varii paragrafi, è un'idea in marcia, è un principio che va definito sul terreno politico; siccome la prevlggenza di coloro che hanno preparato il patto della Società delle Nazioni (e vi erano fra essi degli illustri rappresentanti di Paesi che ora fanno la faccia feroce) ha formulato una simile possibilità nell'art. 19, non si compie alcun delitto di lesapace mettendosi dinanzi il problema dell'applicazione di quell'articolo. Noi siamo perfettamente nello spirito e'nella lettera del patto della Lega, mentre non lo sono tanti esaltatori in malafede delle istituzioni ginevrine. Così pure non si è mai preteso di imporre soluzioni da direttorio (è noto che la parola è stata subito coniata per criticare); se la revisione è una tendenza insopprimibile che gli anni del dopoguerra non hanno eliminato ma accentuato, si serve la pace spianando il terreno a, discussioni e ad in lese pacifiche: la collaborazione fra le quattro grandi Potenze europee è la base di tale costruzione. L'altro punto emerso dal dibattito riguarda i rapporti tra le prossime conversazioni di Washington e il Patto Mussolini. Di là dall'Oceano si desidera e si intrawede una vasta e feconda cooperazione economica in cui fatalmente la partita residuale e anacronistica dei debiti di guerra dovrebbe venire riassorbita. Da qualsiasi parte si esamini la complessa questione, il risultato dovrebbe consistere in un riattivamento dei traffici internazionali. Ma come possono cadere, essere attenuate le barriere economiche se quelle politiche continuano ad essere nereggianti di armati e di cannoni, se certi Paesi continuano ad alimentare una psicosi pericolosissima di guerra a breve scadenza, magari con carattere preventivo? MacDonald ha detto ciò senza mezzi termini; il Premier inglese, assecondato dal suo Ministro degli Esteri, non è ripiegato da quel suo tono preciso che ultimamente dette tanto sui nervi dei giornali sciovinisti francesi. Disarmo e collaborazione politica, ecco i punti di partenza per qualsiasi realizzazione anche nel campo economico; ma non sono essi i punti basilari del Piano del Duce? Ad esso si ritorna per le più diverse vie; esso domina l'orizzonte tempestoso; se fuori da ogni manovra e d:j. ogni insidia potesse essere al più presto firmato nell'integrità in cui fu concepito, le conversazioni di Washington sarebbero enormemente facilitate fino a reridere assurdo un loro insuccesso. E gli Stati europei avrebbero riguadagnato molto del loro prestigio di fronte alla grande Repubblica a- ...... mencana che non e diffidente veisogli accordi fra i nostri Paesi ma liauspica come un fattore essenziale di progresso. Le dichiarazioni di Simon Londra, 14 notte. I torchi di Fleet Street tornano stasera a gemere dopo le ventiquattro ore di riposo de) Venerdì Santo, e solo domattina sarà pubblicato un resoconto abbastanza completo della seduta parlamentare di ieri e delle importanti dichiarazioni fatte da MacDonald e da Simon. II Ministro degli Esteri aveva chiuso il dibattito di politica estera a ora tarda quando già erano state pubblicate le ultime edizioni dei giornali del pomeriggio, le sole uscite nella giornata di ieri, c così nonsi è avuto che un resoconto somma- •; . - „„„„;„_o)„ri oratori che avevano scongiuratoil governo a prendere una posizione netta di fronte agli eventi in Ger-mania. Rare volte un Ministro de-Sii Esteri si era trovato a dover far fronte a un'opposizione composta di conservatori liberali e laburisti capitanata da Austin Chamberlain. La Camera, come hanno dimostrato le parole pronunciate dai vari oratori, era in preda a un vivo orgasmo. Nulla sapeva ancora di preciso circa le intenzioni di Roosevelt e i propositi della visita di MacDonald a Washington; nulla aveva appreso delle ultime discussioni attorno al Patto di Roma salvo quelle informazioni che era riuscita ad attingere alla stampa italiana e francese e a quella della Piccola Intesa, ed era quindi ansiosa di avere precise informazioni. Gli ebrei di Germania I ragguagli documentari sulle discussioni di Roma le sono stati forniti tanto da MacDonald quanto da Simon. Simon anzitutto — come già vi accennammo ieri sera — ha sgombrato il terreno dalla questione circa il trattamento fatto agli ebrei in Germania. Il Ministro degli Esteri, dopo aver rilevato che nella discussione è stato espresso il profondo sSS» £=£ tetótamento fatto'agli ebrei e ad alcu- ne minoranze della Germania, ha soggiunto: S%arebbe un profondo errore imma- ginare che .questa .sentimento si limiti ai membri della collettività ebrea stato istigato da essi. Al contrario esso è l'espressione spontanea e inevitabile del sentimento che ognuno nel paese prova riguardo ai principi! di tolleranza etnica ». Si è poi soffermato più ampiamente di MacDonald sul cosidetto Patto delle 4 Potenze. « Tale qualifica clamorosa, egli però ha detto, è tuttavia inapplicabile alle conversazioni di Roma e mai è stata impiegata da nessuna persona responsabile qualsiasi ». Parlando della visita a Roma, Simon ha dichiarato che la concezione del Piano era che esso avrebbe contribuito alla pace del mondo e sarebbe stato un fattore di stabilità se un accordo fosse potuto intervenire fra le principali quattro Potenze occidentali dell'Europa. « MacDonald ed io stesso dicemmo nel secondo colloquio con Mussolini — ha continuato l'oratore — che noi non ci saremmo legati ad un testo preciso ma mettemmo in rilievo che c'erano nel documento alcuni punti che Mussolini avrebbe dovuto considerare >. Simon — come già ieri accennammo — ha lasciato capire che un Libro bianco sarà prossimamente pubblicato su questo argomento 'ed ha soggiunto che le apprensioni manifestate alla Camera sono fondate su dei malintesi quanto al significato della collaborazione e della cooperazione delle quattro Potenze. « Il significato dato a questa cooperazione dal Governo britannico — egli ha detto testualmente — che con le consultazioni, la cooperazione e le comunicazioni, ci sforzeremo di impedire la formazione di due blocchi di opposizione nei quali una delle quattro Potenze si trovi opposta ad un'altra. Non è affatto nell'ordine delle cose di avere una collaborazione con la quale le quattro grandi Potenze si uniscano c con la loro forza unita tentino imporre la loro volontà ad altri popoli. Durante le conversazioni di Roma MacDonald ha messo in rilievo che una cosa preziosa sarebbe un qualche accordo tra le quattro grandi Potenze occidentali per lavorare insieme onde giungere a buoni risultati nella conferenza economica ». Egemonie e revisione Affrontando la questione del disarmo Simon ha dichiarato che il recente contributo di MacDonald alla conferenza del disarmo è stato un avvenimento ricco di speranze. Quanto alla revisione dei trattati sir John Simon ha detto: « Esiste ima grande differenza tra la questione di considerare se potremo fare qualche cosa in cooperazione con le altre grandi Potenze in base ad un meccanismo conveniente per la revisione e la questione di sapere se vi è una frontiera speciale che sia stato convenuto di rivedere. Non è stata mai questione di una frontiera nè qua nè là riguardo alla quale sì siano presi degli accordi. Dal principio alla fine si è trattato soltanto della questione del meccanismo ». Sir John Simon ha dichiarato poi non essere vero che le discussioni di Roma mirassero a qualche egemonia delle quattro Potenze che dovessero imporre la loro volontà ad altri popoli. « Non è vero — egli ha detto — che noi abbiamo negoziato o discusso cambiamenti di frontiera in qualche parte d'Europa. Ciò che è vero è che considerammo e consideriamo ancora col Governi francese, italiano e tedesco se non sia desiderabile e possibile fare intervenire un accordo scritto per i - ^ . : ■ : i•.. ■ ' un jlung.0 periodo- Questo accordo scritto ,riguarderebbe due cose: 1°) una assi !cui noi dobbiamo stesso tempo bisognerebbe avere curazione mutua di cooperaziono per il mantenimento della pace in Europa, affinchè non si sviluppi il pericolo da parte dell'una o dell altra grande Potenza di entrare in un blocco contro le altre; 2") vedere se non sia desiderabile applicare questo stesso metodo [per trattare altri problemi difficili deli l'Europa quali il problema economico, |U disarmo e la possibilità in avvenire di domande relative alla revisione allo scopo di vedere come il terreno possa essere preparato per l'art. 19. Io desidero approfittare dell'occasione per assicurare coloro che sono particolarmente preoccupati, come assicurai i loro rappresentanti, che il Governo britannico non ha l'intenzione di unirsi ad altre Potenze allo scopo di imporre loro cambiamenti senza che siano essi stessi pienamente ed ugualmente associati a tutte le discussioni e all'accordo, ed io sono convinto che la cooperazione tra i diversi Stati d'Europa è ciò a mirare. Ma nello mi! |ropa. Io spero che la Camera conver- sar'ebbe qualche cosa se potes-! sjm0 0SEere assicurati per numerosi !anni Che l'Italia, la Germania, la Fran-Ij eia. e noi stessi siamo d'accordo sullaI i stessa politica di pace I colloqui di Roma nei commenti tedeschi Berlino, 14 notte. Le dichiarazioni di Von Papsn e di Gòring sono riprodotte per sommi capi dai giornali del mattino però, data l'ora tarda in cui sono state trasmesse da Roma, non sono commentate, nè lo saranno prima di domani perchè oggi, venerdì santo, i giornali del pomeriggio e dalla sera non sono usciti. Nei circoli diplomatici e politici si sottolinea che effettivamente fra Italia e Germania non esistono divergenze notevoli, e che per conseguenza è lecito ripromettersi una sempre più stretta collaborazione tra 1 due Paesi nella auspicata collaborazione europea. Molto giustamente Gòring ha osservato che i buoni rapporti tra Italia e Germania non sono solamente una questione diplomatica, bensì corrispon- ', dono a un sincero sentimento dell'ani-1 mo» è appunto per questo che l'ami- ! cizia italo-tedesca mostra di avere so-Inde basi. ; In relazione con la missione di Von Pacen in VatlrMin viono m«in im ma 'sSS riorganizzazione del partito su basi corrispondenti alla nuova situazione, i e si dichiara che il Centro intende col- laborare con le altre forze nazionali psr uVo^on^ interessi particolari dei cattolici te¬ deschi. A proposito del viaggio romano di Dollfuss e delle cordialissime accoglienze cui il Cancelliere austriaco 6 stato fatto segno, si parla del compito storico e tradizionale che l'Austria ha nel Bacino danubiano assieme all'Ungheria, compito più volte chiaramente riconosciuto e riaffermato dall'Italia, la quale nel ruolo indipendente dell'Austria ha sempre ravvisato, e tuttora ravvisa, un fattore importante nel quadro generale europeo; concludendo si lascia capire tra le righe che l'amicizia italo-tedesca sarà tanto più salda quanto più ci si avvicinerà da parte del Reieh al punto di vista italiano relativamente alla peculiare funzione dell'Austria nel cuore dell'Europa. Soddisfazione in Austria Vienna, \t notte. Il Cancelliere Dollfuss e atteso di ri torno a Vienna per martedì prossimo. Sui risultati delle conversazioni romane del Capo del Governo austriaco sono qui giunte notizie che l'ufficiosa stampa cristiano-sociale registra oltremodo compiaciuta affermando che il dott. Dollfuss ha riportato un successo indiscutibile. « Innanzi tutto — scrive il Weltblatt — nel campo politico il Cancelliere è riuscito a ottenere che il Presidente del Consiglio italiano si rendesse pienamente conto dei particolari aspetti della situazione austriaca, e che fltalia assumesse, di fronte ai problemi di politica estera e interna dell'Austria una corrispondente attitudine. E' da augurarsi che per effetto dei colloqui romani subentri ormai nella situazione politica interna e internazionale dell'Austria la calma indispensabile per U buona riuscita della grande opera di ricostruzione che il Gabinetto Dollfuss si è prefisso. Naturalmente il Cancelliere Dollfuss a Roma ha pure toccato la questione del prestito mettendo in rilievo l'urgenza di questo aiuto finanziario; anche di ciò Mussolini ha dimostrato di rendersi pieno conto, e l'Italia, non appena saranno prese le decisioni opportune e saranno fissate in modo definitivo le condizioni del prestito, lungi dall'opporre ostacoli alla liquidazione della sua quota, appoggerà efficacemente i desideri che in merito al prestito l'Austria nutre ». Il giornale aggiunge che il Cancelliere ha molto bene avviato pure le trattative col Vaticano per il Concordato, sicché il ministro della Giustizia Schuschnigg, andando a Roma la settimana ventura, potrà condurle a termine senza difficoltà. Anche la Stunde conferma che il Cancelliere ha raggiunto a Roma gii obbiettivi che si era prefisso partendo. Secondo la Stunde, il viaggio di Dollfuss è stato opportuno e necessario, giacché rispondeva all'interesse dell'Austria informare il Governo italiano in merito alla politica austriaca ih un momento in cui si trovavano a Roma uomini di Stato tedeschi per conversazioni di politica estera certamente importanti. * Se il suo rappresentante fosse rimasto assente, l'Austria — ragiona la Stunde — avrebbe potuto trovarsi, grazie ai colloqui romani, davanti a combinazioni di politica estera, e a fatti di portata difficile a giudicare ». A proposito della notizia ieri segnalata di probabili mutamenti alla testa del locale partito socialista la Doetz, organo hitleriano, afferma che siano i socialisti francesi a premere sui compagni austriaci per indurli a stabilire rapporti tollerabili coi cristiano-sociali, e cosi evitare che il nazionalsocialismo distrugga il marxismo anche in Austria. Ma dove la Doetz abbia assunto ie sue informazioni non sapremmo dire. La solidità economica italiana rilevata a Washington Roma, 14 notte. II Department of Commerce di Washington, nella sua rassegna sulla situazione dei varii Paesi del mondo, rileva che in Italia la situazione continua a stabilizzarsi e con costante diminuzione dei fallimenti. SI nota un certa risveglio nel campo industriale e la produzione di cementi, superfosfati, seta artificiate, acciaio, ghisa, allu minio, energia elettrica, denota un au¬ parte del pubblico del prestito miliardo dell'Istituto " irdustrialo de toli garantiti disponibilità popolazione. di un Pace e pace economica I trofei aeronautici per il 1932 Il trofeo nazionale per l'Italia assegnato al Ministro Balbo Parigi, 14 notte. La Lega internazionale degli aviatori ha assegnato i premi e trofei per l'anno 1932. Il trofeo internazionale degli aviatori è assegnato a Volfango Von Gronau, tedesco; il trofeo internazionale del palloni sferici al prof. Piccard, belga; la medaglia d'onore internazionale a Max Ccsyns, belga; ii trofeo internazionale dei dirigibili al signor E. A. Lehmann, tedesco; il trofeo internazionale delle aviatrici alla signora Amelia Earhat Putnam (americana). II trofeo nazionale per l'Italia è assegnato al Ministro dell'Aeronautica generalo Balbo. (Radio Stefani).