L'arte e l'industria d'Italia alla Mostra della Moda

L'arte e l'industria d'Italia alla Mostra della ModaL'arte e l'industria d'Italia alla Mostra della Moda Al!a Mostra della Rivoluzione Regolare afflusso di comitiva Roma, 11 notte. L'affluenza dei visitatori alla Mostrai j5 della Rivoluzione fascista va acquistan-[ do un ritmo regolare e più razionale, secondo le sagge disposizioni impartite dall'on. Starace. La chiusura della Mostra 6 stata, come è noto, prorogata al 28 ottobre. VI è, dunque, tutto il tempo possibile per visitarla con calma e con devoto raccoglimento. Por ciò il Segretario del Partito ha voluto che le comitive siano d'ora innanzi più limitate e che la loro venuta a Roma avvenga gradualmente e con un maggior criterio distributivo. Il questore di Roma si è recato a visitare la Mostra, accompagnato da tutti gii al u funzionari della Questura e degli tif fl5l fendenti. Al termine della-vfeU, che f1 è prlotIfttt^peIl questore e 1 funzionari reli ìoso silen,io ne1 sacrario de Martiri_ rer,dendo cosi omaggio all meraoria doi caduti per la Causa. rt1hanno^ostato 1Si apprende poi che il 20.o gruppo di Legioni delia M.V.S.N., che ha rode a Livorno, comandato dal gen. V. E. La Rocca, ha organizzato una visita alla Mostra. Tale iniziativa ha raccolto entusiastiche adesioni da parte del migliaio circa di ufficiali. L'organizzazione del viaggio ha richiesto l'allestimento di un trono speciale '"ho pa"tirà dalla Spezia e sarà a Roma alle 8 di giovedì mattina. Oggi ai sono recati in virata collettiva, alla Mostra della Rivoluzione, tutti i funzionari elei Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, ed i dipendenti degli uffici provinciali residenti nella Capitale. I funzionari sono stati guidati da S. E. Acerbo, insieme alle LL. EE. Marescalchi e Serpicri. L'imponente corteo era pre-ceduto dai gagliardetti degli ex-combattenti c del Dopolavoro del Ministero, cui faceva scolrta di onore ua "reparto della Mil. ! ^ naZior,ale forestale. Seguivano gli ufficiali della Milizia forestale, con il ione sperimentale ^i;nquelli dell'Istituto na- ! ffi•realicoltura, ccn il di- : ggLuogotenente generale gr. uff. Agostini e quelli del Comitato di nobilitazione civile, i funzionari del Gabinetto di S. E. il Ministro, ccn il capo di Gabinetto gr. uff. Filippi, i funzionari delle direzioni generali del Ministero con i direttori generali gr. uff. Jandolo e gr. uff. Nicotra, l'Ispettorato agrario di Roma, i funzionari della Cattedra ambulante di agricoltura quelli della Sezione sperimentale chimica agraria zionale per la cerea rettore on. prof. Strampel'.i, l'Istituto sperimentale zootecnico, la stazione i | sperimentalo di patologia vegetale, l'Ufficio centrale di meteorologia e : geofisica, l'Istituto di frutticoltura ed elettrogenetica, il prof. Ferraguti, l'As- ; sociazione nazionale dei comcrzl di bonifica ed irrigazione, il Segretariato ! della montagna. All'ingresso della Mostra erano a ricevere il corteo S. E. il j Segretario del Partito e l'en. Melchior!. ' S. E. Starace ha accompagnato le LL. EE. nel sacrario dei Martiri fascisti, dove i visitatori hanno sostato in de- ; voto raccoglimento, per poi proseguire ; la visita. I «rcli progetti apparve però che nes.-uno o: ri; eSSi emergeva in modo decisivo rio! spetto agl'i altri, e pertanto la Ccm &La collezione d'arte Wurts lasciata in legato al Duce Roma, 11 notte. La signora Henriette Tower Wurts, vedova di Giorgio Wurts, deceduta il 3 corrente a Lucerna, la quale, con atto del 22 marzo, aveva già donato allo Stato italiano la propria villa in Roma sul Gianicolo (denominata viiìa Sciarra), ha ora lasciato in legato al Capo del Governo, con testamento pubblicato il 6 corrente, tutta la collezione raccolta dal defunto marito di curiosità e di opere d'arte, comprese le tappezzerie, l'argenteria, i quadri, gli oggetti d'intaglio, le statue, i mobili di pregio, i broccati e tutti gii altri oggetti d'arte adatti per collezione di sua pertinenza e in suo possesso nella propria dimora al palazzo Alitici Mattei, esprimendo il desiderio che l'intera col-1 lezione sia collocata in una o più sale' del Palazzo Venezia. La signora Wurts1 ha inoltre lasciato in legato al Capol del Governo la somma di 50.000 dolla-; ri affinchè i relativi interessi siano Impiegati per la custodia ed il mantenimento di detta collezione d'arte. « Treni turistici internazionali giunti a Roma da Praga I Roma, 11 notte. E' giunto da Praga il primo dei due treni turistici internazionali di 500 persone ognuno, fra le quali sono molte distinte personalità aceompagnate da funzionari delle ferrovie cecoslovacche e dal Cedok (la C.I.T. cecoslovacca). Il programma dei due treni comprende soste a Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Pompei, per la durata di una diecina di giorni. I 500 turisti del primo treno sono intervenuti a Roma ad un ricevimento offerto al Palatino dal Commissariato per il turiamo, e, dopo aver reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto e deposta una corona di alloro, hanno visitato la Mostra della Rivoluzione fascista. Questa sera giunge alla Capitale il secondo treno cecoslovacco con altri 500 turisti, che segue 11 programma di soggiorno e di visite analogo al primo. Il ricevimento del Commissariato per il turismo sarà questa volta dato nel suggestivo ambiente delie Terme di Diocleziano. » — L'esito del concorso nazionale psr traverse ferroviarie Roma, 11 notte. La Commissione giudicatrice del Concorso nazionale per traverse ferroviarie di cemento armato, bandito dalla Federazione nazionale fascista dell'industria del cemento, ha ultimato i suoi lavori. La relazione rileva che i dodici concorrenti, in regola con le norme dc-1 bando, hanno tutti portato un valido contributo o soluzione del problema che ha cosi grande importanza per l'economia nazionale. Dall'esame dei sin. petto agli altri -1 missione ha creduto premiare «exai -aea.U0-5 quattro concorrenti, le cui aor , l ù a i a o ol i, i, a, o o, a : e el inluzioni sembrano le più intercssan i dal punto di vista tecnico ed economi co. I premiati sono l'ing. Mario Ca. scione. di Piacenza, per un tino ili traverse articolate; l'ing. Umberto Isman, di Trieste, per una traversa m cemento-amianto; il signor Piero Perico, di Milano, per verii tipi che risultano ben studiati in rapporto allo funzioni; So. cietà * Trafe* >• di Ml'ano per un tipo di traversa centr1 t'usato. La relazione conclude esprimendvoto che le Ammirila razioni ferrovia rie vogliano sperimentare largamente le traversine di cemento armato afì'n che gli insePTiamenti della pratica possano completare i risultati teorici. vsevpci sdpoamcdadul■jl p" ;atvicI! Principe Gio'/op.ni di Sassonia ricevuto dal Pontefice Roma, 11 notte. Il Papa ha ricevuto in privata ujien na il Principe Giovanni Giorgio di Sassonia. Egli è stato ricevuto, alla pensilina deila acaia papale, da mons. r. iiiamtao Xavlone, Segretario ci:'.. Sa era Congregazione U.-l cerimoniale. < da lui accompcrnatn all'appari .. pontificio. Il colloquio con il Ponteilcc 6 durato venti minuti. La Regina alla cerimonia inaugurale di stamane dirizzare il gusto delle donne su nuove vie sòrte In contrasto con quelle sino ad oggi percorse. Il programma che ai prefigge questa nostra manifestazione, le mète a cui tende, gli scopi che vuole raggiungere, possono essere compendiati in questa enunciazione: far si che la donna italiana si vesta con stoffe italiane su modelli ideati da case italiane e fabbricati da sarti italiani. Dopo molto tempo le nostre donne si sono accorte che da noi esistono e floridamente vivono industrie magnificamente attrezzate che producono stoffe, di cotone, di | boratorii hanno tradizioni, gusto e abilità di taglio di assoluto prim'ordine e tali da soddisfare le esigenze di ogni signora. Queste, e non altre, le finalità della Mostra torinese della Moda: e sarà una bella affermazione se riusciremo a far si che la donna italiana, cosi come pensa, si vesta italianamente ». Le brevi, chiare parole dell'on. Ferracini furono accolte con viva simpatia dal gruppo di giornalisti convenuti da tutta Italia: dopodiché i colleghl, accompagnati dal prof. Foà e dal dottor Blancotti, dell'Ufficio Stampa dell'Ente, percorsero i padiglioni della Mostra. Molte delle vetrine erano ancora spoglie di oggetti e di stoffe e fra le sete e i velluti delle pareti centinaia di operai e di tappezzieri lavoravano affannosamente. La Mostra sarà bellissima. Il risultato di tanta fatica ci apparve già chiaro fin da ieri. L'ampio cortile che si apre sulla monumentale facciata s'è trasformato come per miracolo in un fiorito giardino. Fra le vaste aiuole è tutto un sorridere di fiori, un gioioso avvicendarsi di tonalità e di colori vivi. Una selva di pennoni si eleva fra le piante e stamani, su di essi, garriranno cento bandiere. ' ^a sala d^te*tro è ormai compiuta, | f^,s^^ì t£?_aj£2£ ^T6""" lana, di seta, per nulla inferiori, anzi In [molti casi decisamente migliori, della produzione straniera: che i nostri la- j ri, era allo sguardo dell'osservatore pieIno di suggestione. E il colpo d'occhio to grigio e le poltrone cilestrine si alli neano nell'enorme platea. L'illuminazione di questa sala è originalissima. Dal bianco soffitto scendono sette lampadari di inconsueta fisionomia che sprigionano una viva luce diffusa. Il grande bar non attende che il pubblico: le pareti arancione hanno effetti magnifici di colorazione e tutto l'ambiente ha un qualchecosa di sommamente elegan- te e signorile. In tutte le altre sale, nel tanti angoli e ridotti ove il buon gusto delle nostre Case di moda ha create una fuggevole e delicata visione di bellezza, ferveva fino a stamane il lavoro. Vetrine ed aiuole Ita molte cose erano già ultimate ieri mattina, e hanno costituito come un «avant-góut » per i giornalisti visitatori, una promessa di quello che la Mostra sarà Del suo insieme. Si è visto, ad esempio, un gruppo di vetrine già allestite del grazlosissimo porticato circolare che circonda il maggiore cortile-giaTdino, e 11 loro effetto, con le seriche stoffe dai cento disegni e dai mille colori sapientemente disposte ;u uno afondo di drappeggi, grigio-scu sarà certamente ancora più bello di sera, quando torrenti di luce 8i sprigioneranno inondando le vetrine e accendendo di più calda vita 1 colori. L'idea dell'architetto Cuzzi, progettista degli edifici della Mostra, di dare vita alla teoria circolare delle vetrine Intorno al maggior cortile, si dimostra ottima. Si direbbe che all'aiuola centrale di fiori naturali fa da corona e da riscontro ima seconda aiuola quella all'ingiro, coi fiori artificiali delle stoffe, e fra di esse è come una gara a sfoggiare 1 colori più copiosi e più [belli. E certamente la seconda la vin-l ce sulla prima di notte, quando si tras-1 forma in una fantasmagorica collana di luce. Come è già stato detto, queste vetrine fanno parte dei negozi di vendita. Il visitatore, o meglio la visitatrice, che cammina sotto il porticato passa in rassegna tutta la gamma dei prodotti, e, per gli acquisti, non ha che da entrare nel padiglione, ove ad ogni vetrina corrisponde un banco di vendita. Questo padiglione circolare ha ben tre gallerie, fiancheggiate da vetrine e da banchi, di vendita. La sua disposizione curvilinea si dimostra, all'atto pratico, Indovinata, in quanto il visitatore che percorre le gallerie si trova come ad una continua svolta, dietro la quale si succedono le sorprese, una più gradita dell'altra. Il fatto, cioè, di non abbracciare con ima sola occhiata tutta la galleria, dà di... scoprirla a poco a poco, rende più grazioso, più denso di impreveduto e più affasci nante questo magnifico, fantasioso pae saggio di bei colori e di forme aristocratiche. Al padiglione in parola sono riservate in gran parte le stoffe, in tutte le loro varietà. Ma non è da credere che tessuti e filati siano esposti con la consueta semplicità delle vetrine. Le fantasie hanno lavorato, per escogitare i medi più originali di esporre il prodotto. Abbiamo ieri accennato ad un enor- [ | I ! to. Abbiamo ieri accennato ad un enor- pge disposizioni strane, girano tutto in-1 fuori non possono che esprimere la lor me serpente, dovuto alla collaborazione nientemeno che di un architetto e di un pittore, Morbelli e Grande. Eb¬ bene, ieri mattina i giornalisti hanno constatato che il serpente era ancora in fabbricazione; segno evidente che si tratta, oltre che di un'opera d'arte, di una cosa colossale, che non potrà trovar posto che in parecchi « stands » messi tutti a sua disposizione. I In un altro istile moderni;: manicami * stand », allestito in :!rao dal Fillia, si vedo- lno tre ciminiere avvolte dalle nubi e 1sbuffanti fumo; ma nubi e fumo scr.o a ù e e i - costituiti da stolte, e l'effetto è certa-] mente originale. Pure dovuto alla sbrigliata fantasia de! futurista Fillia è il «box» cui accennavamo ieri, in cui le chiome degli alberi, fioriti oppure verdi oppure di altro colore ancora, sono ottenute con stoffe. Il padiglione è pieno di operai in movimento che popolano i « box » e li riempiono di colpi di martello oppure di materiale da esporre. Ma alcuni « stands » sono popolati da una strana folla, immobile in strani atteggiamenti: si tratta di manichini di cera o di legno, ammucchiati 11 provvisoriamente, per essere poi distribuiti qua e là, a sorreggere le stoffe preziose e a drappeggiarsi di esse. Movimento, fretta, attività ovungue. Non v'è silenzio e tranquillità che nelle due sale con cui il padiglione termina sul cortile d'entrata: le sale dei servizi, già completamente allestite, col telefoni, urbani e interurbani, l'occorrente per una sala di scrittura, per il servizio bancario e monetario di cui già si è fatto cenno. Eccoci nel cortile, tutto ridente di fiori, lindo, .grazioso. L'attraversiamo e passiamo nel salone dell'Alta Mo- da. Già un elegante tappeto nero è steso su tutto l'assito del pavimento. Vetrine, alcune delle quali dalle forme e disposizioni strane, girano tutto in- NEL REPART torno alle pareti. Tre di esse costituì-scono altrettanti circoli, come grandi«oblots» da piroscafo. Pare si tratti delle vetrine di un gioielliere; la pre-ziosa merce ancora non si vede-, ~ i vede-, giac-che non sarà trasportata qui che nelle ultime ore. E' questo, come si sa, il regno del figurino, e queste vetrine accoglierai no quasi tutti i modelli che faranno soffermare a lungo le signore di buongusto. Un grande Ente della seta ar-| tificìale, dopo avere esposto le sue [stofìo nel precedente padiglione, le e-sporrà qui in atto, cioè confeziona- te in abiti. A tale scopo si è riservata tutta una serie di vetrine, che costituiscono, all'Inizio del padiglione, una elegante « rotonda ». Quivi, nell'ambiente, cioè, delle grandi sartorie, sono messe a disposizione del pubblico eleganti e comode poltrone e poltroncine, proprio come nello anticamere dei famosi sarti. Ma qui serviranno alle signore per il ri-poso, e non già per l'atwsa, quasi sempre nervosa e trepida... Del resto,in tutta la Mostra sono state allestite aller.tanti oasi per 11 riposo del visi servati al pubblico che ami sostare Un poco nel EUO giro attraverso il fantastico panorama, Dalle scarpe alle borsette Sotto le loro guide, i giornalisti in visila passano nel terzo padiglione, quello ricavato nel Palazzo del Giorna- .1 _ ». . ... .., ,. Ile. QuaUro corsie a duplice fila di« box », si allineano quivi, e sono in genero destinate ad accogliere 1 pro-|tatori. Disseminati qua e là, si scorgono salottini aperti, con divani, poltroncine e tavolini; sono appunto ri¬ dotti complementari della moda, dalle scarpe alle borsette, dalie collane alle apille e ai fermagli. Ma una di queste corsie attira in special modo l'attenzione dei giornalisti: quella che accoglie i figurini della moda modernissima presentati da noti artisti, e 1 figurini del tempo andato, dal Medioevo all'Ottocento, attraverso una collana interessante e completa di stampe. Qui sono pure ammirati i vivaci modelli e pupazzetti del figurinista Bentivoglio, collaboratore della nostra « pagina della moda ». La raccolta dei vecchi figurini è dovuta a un signore torinese, innamorato della vita e del colore, ricco di senso d'arto e finissimo intenditore delle cose pregiate, che dedicò molti anni a creare la più originale e più completa collezione di figurini: quella appunto i |che compare in parte nella Mostra. La. ! ] l e o n i e i a i e e e i o - collesior.e comprende oltre 15.000 stampa a colori che rappresentano il panorama delia Moda attraverso dieci secoli perchè la raccolta parte dal 1100 e finisce ai giorni nostri. In questa sfilata fantasmagorica l'Italia occupa un posto della massima importanza, a fianco della Francia e dall'Inghilterra. Alla Mostra, in un settore apposito, sono stati riuniti circa 500 di questi quadri, divisi per l'epoca alla quale si riferiscono, e disposti in successione organica; cosicché il visitatore può rendersi ragione della continua mutevolezza del costume. Formiamoci, ad esempio, ad osservare il salotto dedicato al Cinquecento. Sulle pareti sono magnificati i costumi di tutte le regioni d'Italia. Ecco la nobile « foemina », ecco la « patavina mulier », la « virgo napolitana », e poi numerose altre creature, ostentanti la suprema sontuosità dei loro abiti sui quali le armonie più impensate compongono quadri di assieme indescrivi| bili. Passiamo oltre, ed ecco a Parigi il Seicento, colla Moda di Francia e di Spagna, sfilata regale di re e di regine e di principesse. Ecco 11 Settecento, coi nomi illustri di eroine, come Maria Antonietta, colla moda delle varie Corti, col vestire della nobiltà, e via via fino all'Ottocento ed ad Novecento ai completo. Più in là, attira l'attenzione un caratteristico « stand » in piena formazione. Pilastri in metallo di lucentezza argentea sostengono tendine in giallo pallido e in giallo carico, e l'insieme presenta una strana armonia di tonalità. E' lo c stand » del « Faro », la ben nota Istituzione benefica che porta anche qui il suo buon gusto e la sua attività. Ancora corridoi densi di uomini e di opere in pieno fervore, ed eccoci di nuovo al Teatro, al c bar » disegnato dal è . I bulgaro Djuligheff, eccoci cioè al pun e to di partenza. I giornalisti venuti di -1 fuori non possono che esprimere la loro O DEI TESSUTI. I [ammirazione per quanto hanno veduto: je che, seppure incompleto, dimostra lo! Inforzo possente e l'ardimentosa volon-1 uà della città nostra di raggiungere lai 1 nuova méta che si è prefissa. cosi termina il giro dei giornalisti, Uja non termina certo l'attività del ! grandioso cantiere, ed anzi si fa più [intensa e febbrile. Le ultime ore della j preparazione portano con sè addirittu|ra l'an3ia. Ciò non pertanto il lavoro si Svolge- ordinato come sempre. Si lavora anche di notte, tutta la notte; e sotto .le luci la folla formicolante pare, col j gioco delle ombre, che si moltiplichi, ' Ora sono presenti tutti i proprietari, tutti i titolari dei « box » che prima, date le loro occupazioni, non avevano potuto fare che rare e fuggevoli comparse. Ora sono venuti per l'ultimo definitivo consiglio e per l'ultimo tocco, per dare il proprio benestare all'opera I che sta completandosi, Cosi si è "lavorato la scorsa notte: ,con fervore e con fede. Con il fervore e la fede che sono le caratteristiche del inostro popolo, il quale sa di poter arri j vare, col suo lavoro, dove voglia e quan-do vogiia. Il saluto di Torino La promessa del Duce si compie: la Mostra della Moda schiude oggi le sue porte alla cerimonia inaugurale. Una volta ancora, come sempre, la parola di Mussolini è realtà. Torino meritava il riconoscimento di questo primato: era nel suo destino. Nella grande cerchia della città manifatturiera, le industrie della moda trovano oggi più di ieri ragione di vita e di sviluppo. La Mostra della Moda vuol essere la riprova di una capacità e di una perfezione che nessuna città può contestare alla nostra, ma vuol essere anche un più armonioso potenziamento delle energie che in tutta Italia vi si dedicano. E' di ieri un luminoso primato dell'industria torinese: il record mondiale di velocità. E' di oggi l'apertura della grande rassegna. Prova di gentilezza e di eleganza, virtù non ultime del popolo di Torino, ma anche di capacità costruttrice e direttrice. Ambasciatrice degnissima della grazia italiana, in questo giorno così lieto e augurale, è la Regina d'Italia. Torino saluta Elena di Savoia con cuore grato, devoto, esultante, perchè grande è il dono della Sua presenza, grande è l'auspicio. Elena di Savoia ritroverà oggi nella folla di Torino l'anima immutabile della città a Lei tanto cara. Felice il giorno, augusta la Persona, in questa tiepida primavera piena di speranze e di volontà La città della moda è ancora, in quest'alba del 12 aprile, sonante per il febbrile lavoro delle ultime ore, ma è già perfetta nella sua nitida struttura, già pronta nei suoi cento reparti alla visita regale. Nella verde vastità del Valentino, oggi si compirà il grande voto. Torino darà all'Italia la sua moda, questa fragile e potente espressione dello spi rito e dell'arte del nostro tempo. Torino fascista saluta nell'augusta Ospite la grazia e la bontà di Elena di Savoia, Madre e Sovrana impareg' glabile. Saluta, nella grande prova che si inizia, uno dei segni più fausti della sua ascesa. ,i fra il verde delle aiuole e degli al-beri del parco, è tutto un fervore di attività, un risuonare di grida e di co La città dell'eleganza al parco del Valentino Vigilia laboriosa. La Mostra della Moda al Valentino vive le sue ultime ore di attesa che precedono a cosi breve r.pazio ili tonino l'alta consacrazione in un ritmo febbrile di lavoro. Nella immensa moie del Palazzo del Giornals, cui le nuovissime costruzioni fan degna corona col loro padiglioni prò mandi, un gioioso martellare nell'ultime opere di compimento e di abbellimento. Giungono le cose belle nelle vetrine terse c lucide, le stoffe, i mobili, i gioielli : dalie grandi casse escono i fini oggetti di lusso che l'industria e l'artigianato italiani hanno creato per la gioia dello nostre donne. Dichiarazioni dell'on. Ferracini Ieri mattina intanto gli inviati dei massimi giornali italiani sono convenuti al Valentino e, accogliendo l'invito dell'on. Ferracini, hanno minutamente visitato i padiglioni della Mostra. Il folto gruppo dei giornalisti è stato accolto dallo stesso onorevole Ferracini, che fu poi l'esperta guida nella lunga ispezione. I giornalisti, sostati nella sala del teatro, ebbero il piacere di sentire dalla voce del presidente dell'Ente interessanti dichiarazioni sulla natura, gli scopi e le finalità della manifestazione torinese, cui arrisero cosi alte mète di carattere economico e nazionale. « Scopi e finalità di questa Mostra — ha detto l'on. Ferracini — non sono noti a tutti c da molti, anzi, furono male interpretati. Noi non vogliamo prende- re il puoto di nessuno, nè vogliamo in- UN ANGOLO DELLA SEZIONE DELL'