Il Piano Mussolini ha segnato una svolta decisiva

Il Piano Mussolini ha segnato una svolta decisiva La Missione argentina ricevuta dal Re e dal Duce Roma, 8 notte. L'Ambasceria argentina è stata stamane alle 10,30 ricevuta a Palazzo Venezia dal Duce; poi alle 12 dal Re, che ha trattenuto i componenti a colazione. Alle 11,45 il mastro delle cerimonie di Corte, marchese Giuseppe Lanza d'Ajeta, si è recato al Grand Hotel, ove la Missione alloggia, a ri levare S. E. l'Ambasciatore Ramos Mejia. I componenti la Missione han no preso posto in tre berline di gala della Real Corte : in quella centrale, preceduta dal battistrada, era S. E Ramos Mejia, che aveva di fronte il marchese Lanza d'Ajeta. La folla, che numerosissima si era radunata sia davanti a! Grand Hotel sia nei pressi del Quirinale, ha rivolto agli illustri ospiti una calorosa manifestazione di simpatia. Giunta alla Reggia la Missione è stata ricevuta, ai piedi dello scalo ne' da' conte Dl Cellere, mastro delle cerimonie di servizio, mentre a caP° d,eI1° scalone stesso era ad at tend?rla. a„ P"mo mastro delle ceri- monie di Corte, conto Di Sant'Elia. Introdotti nel salone i componenti l'Ambasceria straordinaria, ha avu- to luogo l'udienza solenne. E' seguita, alle 12,30, la colazione offerta dai Sovrani e alla quale hanno partecipato, oltre tutti i membri della Missione, il Capo del Governo e altre autorità. Ai lati di S. M. il Re sedevano la signora Ramos Mejia e la signora De Pueyrredon; ai lati di S. M. la Regina, S. E. Ramos Mejia e S. E. Mussolini. Nel pomeriggio, alle 16, i componenti l'Ambasceria dell' Argentina si sono recati al Pantheon a rendere omaggio alle tombe dei Re d'Italia e della Regina Margherita. Accompagnavano gli ospiti il marchese Lanza d'Ajeta, della Casa civile, ed il marchese Roero di Cortanze, della Casa militare di S. M. il Re, l'Incaricato d'affari della Repubblica argentina a Roma col primo Segretario dell'Ambasciata e l'Addetto aeronautico. I rappresentanti del Prefetto e del Governatore hanno accolto S. E. Ramos Mejia ed i componenti l'Ambasceria all' ingresso del tempio. Sulle tombe dei Re e su quella della Regina Margherita gli ospiti argentini hanno deposto corone di fiori; quindi, risaliti in automobile, si sono recati a deporre una corona d'alloro sulla tomba del Milite Ignoto all'Altare della Patria, ove, dopo aver salutato romanamente, hanno sostato per qualche minuto in devoto raccoglimento. S. E. il Capo del Governo, accomgnato da S. E. l'on. Suvich, Sottosegretario agli Affari Esteri, si è recato poi, alle ore 17, al Grand Hotel a restituire la visita a S. E. Ezequiel Ramos Mejia, Ambasciatore straordinario e Capo della Missione argentina. S. E. il Capo del Governo si è intrattenuto con S. E. Ezequiel Ramos Mejia in cordiale colloquio. Questa sera i membri della Missione argentina, presieduta dall'Ambasciatore straordinario Ezequiel Ramos Mejia, si sono recati al Teatro Reale dell'Opera, ove hanno assistito alla rappresentazione del Rigoletto, diretta dal maestro Marinuzzi. Esecutori principali Beniamino Gigli, Carlo Galera e Mercedes. Capsir. All' entrata della Missione nel teatro. 1' orchestra ha intonato l'Inno argentino, la Marcia Reale e « Giovinezza », ascoltati in piedi dal numeroso pubblico che gremiva il teatro e accolti da una lunghissima e vibrante ovazione. I vani palchi ove l'Ambasceria ha preso posto erano stati addobbati con splendidi mazzi di fiori. Al termine dello spettacolo, che ha suscitato il più caloroso entusiasmo, la Missione è stata salutata nuovamente da vivi applausi. Il Piano Mussolini ha segnato una svolta decisiva per l'avvenire della politica mondiale Parigi, 8 notte. L'ambasciatore De Jouvenel è partito questa sena per Roma portando verosimilmente nella propria valigia il testo del « memorandum » francese approvato definitivamente stamane da Dalodier. In attesa degli affetti del documento che fornirà a Mussolini l'occasione di fruttuosi colloqui con von Papen e probabilmente anche con von Neurath, l'attenzione dei circoli francesi si rivolge all'invito di Washington e alla designazione di Herriot quale rappresentante della Francia. Il presidente della commissione degli esteri alla Camera» partito per Lione, ha riservato la propria risposta alla offerta ormai ufficialmente fattagli per telefono tanto da Boncour quanto da Daladier. Ma, sulla sua accettazione non si nutrono dubbi. La rata insoluta La. sola ragione per cui Herriot ha differito il proprio consenso va cercata nel fatto che l'ex-Presidentc del Consiglio non vorrebbe partire per Washington senza aver avuto prima da Parigi l'autorizzazione di fornire alla tesoreria americana la garanzia preventiva che la Francia effettuerà il versamento differito il 16 dicembre scorso indipendentemente da ogni apertura di negoziati sui debiti. Insistendo presso Daladier per ottenere tale concessione, Herriot mira ad eliminare la situazlo- TIP 1 Tri nflrfi ",7111,1(1 in filli In nnn<ahna 41 ne imbarazzante in cui lo porrebbe il fatto di essere a Washington il solo a rappresentare un paese che non si è ancora messo in regola coi propri doveri di debitore. Il presidente della commissione degli Esteri sa benissimo, perchè -n«. in.-* ,wt„ i.„it_„ „• -vt" glie 1 ha detto 1 altro giorno Norman Davis, che. offrendo alla.tesoreria ame-ricana i 500 milioni di franchi della scadenza di dicembre, egli verrebbe a liberarsi di un handicap assai molestonei riguardi del delegati delle altregrandi potenze debitrici e che Vanda-mento della sua missione non potrebbeche avvantaggiarsene. Di qui la sua in-sistenza perchè Daladier forzi la mano•al T1t.i,,„.^^ t,. ni «uaal — ;i ~ . i : al Parlamento. Di qui anche il coro diproteste che la stampa sciovinista into na oggi contro la candidatura di Herriot ben sapendo che l'andare Herriot a Washington significa mandare a Canossa gli insorti del 16 dicembre 1932. Come si risolverà tale questione? Logicamente dovremmo presumere che Herriot finirà con lo spuntarla, la sua domanda non essendo che troppo ragionevole. « Ma quello che non può sfuggire all'osservatore è il contrasto alquanto comico fra questa lotta di Herriot in« camera"chàritatis v'ner ottener»" dado di franchi giudicato necessario perassiourarsi i favori di Washington, e la campagna svolta a base di dispacci fantasiosi da una larga parte della stampa francese per accreditare la tesi che Roosevelt voglia trattare sul serio soltanto con la Francia e con la Inghilterra e che le altre potenze Invitate a Washington cioè l'Italia e la Germania non parteciperanno ai colloqui della Casa Bianca se non quando iprimi tre si saran messi d'accordo sul-le questioni politiche del giorno. I duepoveri al banchetto dei tre ricchi epu-Ioni? Se la gravità dei tempi consentis-se di abbandonarsi alla tentazione delriso, confessiamo che questa campagna degli sciovinisti parigini ci invoglierebbe a una ilarità inestinguibile. Da 15 giorni i più celebri pulpiti politici della capitale francese ci vanno cantando in tutti i toni che il Patto quadripartito ideato da Roma è uno sfregio alla santità del principio di uguaglianza dei popoli. Da 15 giorni le più valenti penne di giornalisti e scrittori politici di lingua « d'oil » si affannano a dimostrare che nessun sopruso sarebbe più odioso di quello che consisterebbe nel permettere alle quattro maggiori Potenze dell'Europa occidentale di intendersi a quattr'occhi per la salvaguardia della pace lasciando fuori dell'uscio le Potenze minori. Un fantastico triangolo Orbene: dove sono andate a finire tutte queste nobili teorie? Roosevelt ha appena avuto il tempo di invitare i quattro membri del Consiglio permanente della Lega delle Nazioni a recarsi a Washington per abboccarsi seco sui problemi dell'ora che già ecco quegli stessi paladini dell'uguaglianza dei popoli farsi inanzi e proclamare che I colloqui dl Washington saranno colloqui a tre, colloqui triangolari, e che due Potenze quali l'Italia e la Germania, 110 milioni di abitanti fra l'una e l'altra, non verranno consultate se non a titolo tecnico per la forma al momento di mettere lo spolverino sui negoziati.Si fa valere — scrive serio serio il Tempi — che Roosevelt si sarebbe convinto che se i problemi economici presentano una importanza vitale, l'incertezza politica in Europa domina tutta la situazione e che avrebbe il desiderio di realizzare con conversazioni dette ■■: triangolari » l'unità dl vedute degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Francia sui grandi problemi internazionali. Se cosi fosse e se si confermasse che i negoziati relativi alla preparazione della conferenza economica devono essere preceduti da conversazioni triangolari tra i rappresentanti delle tre grandi Potenze democratiche sarebbe evidente che si tratterebbe di fare un giro di orizzonte che avrebbe per oggetto tutte le questioni che si presentano attualmente nel campo dell'organizzazione della pace ». Avete capito? Dunque il Patto a quattro è un sacrilegio, ma il patto a tre senza Italia e Germania quello si che merita tutti gli elogi della Francia, paese cartesiano, paese del diritto puro, paese strettamente ligio alla lettera e allo spirito della Lega delle Nazioni! Inutile^ilire che codeste fanta-sie non csistc-o se non nei calami delle redazioni parigine e dei loro corrispondenti americani. Per quanto riguarda i circoli francesi responsabilinulla autorizza a credere che le voci di Attività intensa su tutti i fronti diplomatici = De Jouvenel torna a Roma messaggero del memorandum francese = Le Potenze europee invitate da Roosevelt alle conversazioni di Washington su un piede di assoluta eguaglianza cui si compiace il Tempa con molti altri organi dello stesso indirizzo vi abbiano mai trovato il menomo credito. Politi^ in sviluppo Notiamo inta"lo come la Volontiì, lo cui informazioni.- in questa fase diplomatica si sono so.-.ipre fatte notare per la loro serietà ed 1 sattezza, non abbia affatto l'impressione che la Conferenza di Washington olirà il campo a manone nel senso voluto dagli sciovinisti parigini. « E' fuori di dubbio — scrive questo giornale — che gli Stati Uniti preparano, in temn di disarmo, una nuova iniziativa che viene alla riscossa di quella presa lo scorso anno dal Presidente Hoover. In tal modo l'evoluzio- tfiW sempreaZP^^^ rato: raddrizzamento economico e ri- !pudio degli armamenti sono oggetto di iniziative che si succedono con rapidi- ta. Quale possa essere la sorte di tali la j?ro^stessaimolteplicità|prova che le posizioni sulle quali si è fissati da 13 anni a questa parte non sono più cristallizzate. Siamo in pieno movimento. Si vorrà riconoscere al governo francese attuale, al suo Capo e all'uomo di Stato che porta il pesante carico degli Affari Esteri il merito di aver previsto questa critallizzazione e questo movimento, di aver previsto e ai esservisi preparati. E' una grande gioia per gli amici della pace che la Francia abbia cessato di essere ,a nazione che dice ostinatamente «~*^gg nTS . • . ... , », t, _, muliamocj però che il fosso si allarga fra gli evoluzionisti e i partigiani ostinati dello statu quo. I negoziati con Roma e Londra sono aperti e continue-ranno e siamo persuasi che essi riu- i. I negoziati con Washington gli eventi~non oltrepassino le inizia- Uve francesi ». Con questo calmo realismo in stri- si allargheranno sul posto. L'essenzia- , è h| , discussione proceda e che dente contrasto col linguaggio delTemps e degli altri organi conserva- tori borghesi va messo in rapporto l'e-ditoriale in cui la BépubUque calca la mano sulla frase pronunziata l'altro ieri da Daladier alla Camera : « La sto- t- \ ■, ni intarmo cm,-. nneenn tivitfiH n fu ria ci insegna che nessun trattato fu mai eterno ». C. P. I coiloquii di Washington e la Conferenza di Londra Londra, 8 notte. Gli sviluppi del Piano Mussolini attraverso i negoziati diplomatici sono tuttora al centro delle discussioni politiche inglesi. Con particolare interesse e seguito l'atteggiamento in proposito de&Ii ambienti responsabili tedeschi. 11 Times in una corrispondenza da Berlino scrive che gli emendamenti bri- tannici cosi come le informazioni sulle proposte francesi hanno dato l'impressione che le conversazioni sul Patto a quattro vadano prendendo una piega contraria alla Germania. Aggiunge che si nota già negli ambienti tedeschi l'inizio di una specie di contrattacco. Viene infatti affermato vigorosamente che la Germania rimane ferma sul progetto originario oli Mussolini, ed è più che Probabile che von Neurath, discutendo con Davis i problemi della Conferenza economica mondiale, porrà in rilievo come il sabotaggio r!el Patto a quattro Può mettere in grave pericolo il suc- cesso della Conferenza economica. Un elogio alla stamna italiana 6 r Il Times mette inoltre in rilievo il riserbo e il senso di misura mostrato dalla stampa italiana nei riguardi deldibattito alla Camera francese sul Pia- no Mussolini, e riassume brevemente gli articoli della Stampa e del Corriere della Sera, Secondo il redattore diplomatico del Daily Telegraph, anche la Germania a-vrebbe preparato degli emendamenti allo schema originario del Patto a quattro. Il redattore stesso aggiunge che con la imminente partenza per Washington di vari uomini di governo europei, vi è un effettivo pericolo che le conversazioni per il Patto a quattro subiscano un certo ristagno. D'altro canto è ovvio che bisognerebbe convocare entro breve tempo una conferenza a quattro per discutere le varie versioni che sono state preparate in questi giorni. In un articolo intitolato : « Il ruolo della Francia », VEconomist elogia lo spirito conciliativo dl cui Daladier hadato prova da quando è al Governo, La rivista dichiara che il Patto a quat-tro progettato da Mussolini e da Mac Donald può rendere grandissimi ser-vizi alla pace d'Europa a condizioneche esso venga interpretato e svilup-pato come un accordo che impegna amantenere la pace le quattro maggio-ri Potenze i cui dissensi sono in fon-do quelli che possono provocare guer-'% DatoSefl ^"jouvenel hanno quindi fatto bene — prosegue la rivi- sta — ad abbandonare per un atteg-giamento costruttivo l'atteggiamento ostruzionistico cui solevano ricorrerei possati governi francesi. Venendo ^la questione pratica della revisione dei trattati, la rivista osserva che qualche scettico può domandare se è materialmente possibile rivedere pacificamente i trattati. A questo si risponde che vi sono procedimenti prudenziali ai quali si fa costantemente ricorso, ad esempio nel mondo degli affari. Cosl per la Polonia e per la Piccola Intesa è assai più saggio rinunciare al 5 % dei benefici ottenuti coi trattati di pace che rischiare la loro stessa esistenza con una nuova guerra europea. Noi speriamo che Daladier possa unirsi a Mussolini e a MacDonald per convincere di questa verità gli Stati successori ». Con non minore interesse, ma sempre con scarso entusiasmo, la stampa ha accolto e continua ad accogliere le notizie da Washington sulle prossime conversazioni tra Roosevelt e i rappresentanti dei governi europei. Presidente americano ai Capi dei go-Tutti i giornali pubblicano l'annun-zio ufficiale dell'invito rivolto dal «a compiicata situazione Inter-nazionale comincia — cosi scrivo ilTimes in una corrispondenza da Wash-ington — con un grandioso piano di attacco sulla opinione pubblica mou-diale. che non si" tratterà di una conferenza generale ma di singole conversazioni che porteranno ad intese bilaterali tra Stati Uniti e singoli paesi in materiadi tariffe per preparare il terreno fa- verni italiano, francese e tedesco di volersi recare a Washington o di inviare colà un loro rappresentante per discutere sulla conferenza economica e sul disarmo. Lo stesso invito, secondo una Reuter da Washington, sarebbe stato, fatto al Giappone, alla Cina, al Cile, al Brasile e all'Argentina. Secondo notizie da Parigi Daladler avrebbe designato come suo rappresentante Herriot, mentre Hitler darebbe analogo incarico a Luther. Secondo alcuni giornali Mussolini manderà a Washington uno speciale delegato; secondo altri si limiterebbe ad incaricare l'ambasciatore d'Italia a Washington di rappresentarlo. « L'azione energica di Roosevelt perGli inviti a Washington La stampa è concorde nel dichiarareui umun y<=i 1*1^0.1».^ vorevole alla conferenza economica. Co\ progetto di Le°-ge che verrebbe t{ oggi il Presidente chiede- ^ a' Congresso l'autorizzazione anegoziare reciproci accordi tariffari ed a concedere una riduzione del 10 c/c sulle attuali tariffe di importazione Secondo l'interpree es¬ £eKÌl stati uniti, Secondo l'inte fc |, d, , m glornali cio dev. »» ^ ancho^n relazione col prò- cancellazione dei debitiche Roosevelt si prepara a risolvereinfluenzando il congresso con le con- cessi0ni che potrà ottenere dai varii blema dalla paegi m materia di tariffe. Tuttavia/Lj domanda il Daily Telegraph nel suoeditoriale, quale beneficio potrà aspet-tarsi RooSevelt da una riduzione di ta-rfff d, 10 to a8^tamtót»g™^10, Pprodurre un migliora-** 6 1 . « . <* ton assume^ un aspetto delitto * mento nel commercio mondiale? Neicircoli politici inglesi, scrive la Moming Post, si dubita che la conferenza economica possa essere convocata non solo per il prossimo luglio, ma per tutto quest'anno. Malgrado quanto possa risultare in contrario dalie notizie americane si comincia a pensare che le conversazioni dl Washington potranno sensibilmente diventare un sostituto della conferenza di Londra.D'altra parte, ccane riconosce oggi francamente il Manchester Guardian, una visita di MacDonald a Washing-venso da quello previsto in seguito all'invio dl identici inviti ai Governi di Roma, Parigi e Berlino. L'amichsvole colloquio anglo-aimerlcano si è trasformato in uno soamhio dì idee con i rappresentanti delle massime Potenze del vecchio mondo, e la stampa di Washington, che sino a pochi giorni fa teneva gli occhi rivolti su Londra, ora si affatica a seguire nel contempo le mosse di Roma e di Berlino. Tutti sullo stesso piano Dinanzi alla platea della pubblicaattPTirmnp arapriMTi« «™„ f»Hi Cfi uSt^SSS^Sl eventi Jlitici e i fatti economici e finanziari dell'Inghiitenra, dell'Italia, della Fran-cia e della Germania; inoltre a Wa-shington v'è la tendenza a porre esat- talmente sullo stesso piano tutti gli attesi colloqui, poiché 0 fatto che il primo invito è stato rivolto a MacDonaìd viene ufficialmente spiegato con la circostanza che SlacDcnald, oltre ad essare Primo Ministro d'Inghilter- ra, è Presidente della prossima Ccnlerenza economica mondiale, li collaboratore diplomatico del Daily Telegraph sostiene oggi che l'iniziativa di Roosevelt di queste visite di Capi di Governo o dei loro eminenti rap-presentanti nella capitale americana è stata decisa in seguito al timore nutrito dalla nuova amministrazione di una inadempienza nel pagamenti del 15 giugno venturo da parte delle nazioni debitrici. Tale inadempienza, dice lo scrittore, renderebbe del tutto Impossibile il successo della Conferenza economica mondiale, e, d'altronde, il Governo inglese aveva lasciato com prendere a Washington che ringhi! terra non avrebbe potuto pagare la prossima annualità del debito in base agli argomenti invocati nel mese di dicembre dell'anno scorso. Tale awertimento sembra essere stato trasmesso al Presidente Roosevelt da Norman Davis, il quale ha fortemente insistito a che MacDonald fosse invitato senza indugi in America, pt PrOSSÌlBO YÌaggÌ0 (1Ì Hitler & ROffla? uu Berlino, 8 notte, n barone Von Neurath, contra¬„ „„„.,tr. _; „„.,,„,,„„„„ •„ riamente a quanto si assicurava in circoli politici di solito bene infor-«iati, non andrà a Roma. Negli atea-si cìrcoli si afferma che a Roma in-tende recarsi prossimamente lo stcs-so Cancelliere. Anzi Von Papen eGoring avrebbero ricevuto il compi to di preparare il terreno per la visita di Hitler. La partenza di Goring è stala rinviata di qualche giorno. Il Ministro dell'Aria lascerà Berlino mercoledì o giovedì. II passaggio di von Papenpor la stazione di Bolzano Bolzano, 8 notte. Stasera col diretto delle 38 è transitato per la nostra stazione il vice Cancelliere di Germania von Papen. zano S. E. Marziali, il quale ha fattoVon Papen, che è accompagnato dal-^ SSSSm ^nrì^o^lAètmMà.faaclsta recatogli dal Prefetto di Bol- omaggio alla signora von Papen di un per oltre, mezz'ora. Alla stazione di Bolzano si trovavano ad ossequiare Von Papen il Segretario federale Belli e numerose autorità cittadine. Il vice. Cancelliere germanico, che viaggia Iti' una vettura riservata, sarà domattina a Roma. presentante della Piccola Intesa. Ti tulesco ha compiuto h maggior sforzo per bloccare il Patto delle quattro Potenze e partirà domani molto scontento dei risultati dei suoi colloqui con MacDonald e Simon. Titulesco appariva anzi adirato dopo il suo ultimo colloquio con MacDonald. Secondo informazioni assunte da fonte bene informata, risulterebbe che egli ha dichiarato al Primo Ministro inglese, a nome della Piccola Intesa, che la revisione dei trattati, attuata nel modo contemplato nelle Hfascio di fiori. L'incontro fra il vice 1 lCancelliere di Germania e S. E. Mar-i Mziali è stato molto cordiale, come pure | nil colloquio che ne segui protrattosi ] dpRmcspisLe minacele (il IUUleSCO | Si Spuntano COntrO la fermezza dì MacDonald. sLondra 8 notte * ; nII Ministro degli Esteri romeno Ti-;tulesco si è trattenuto a Londra soloictre giorni; egli era venuto come rap-i t- mlProposte inglese e italiana, porterei) be inevitabilmente a'.la guerra in Europa. Titulesco ha seguito l'esempio fe Polita«S&Si&g Donald che nessuno dei tre Stati del¬ la Piccola Intesa accetterà l'invito a colloqui inerenti ai suoi interessi con il gruppo delle quattro Potenze. La Piccola Intesa insisterà perchè !e trattative si svolgano unicamente in seno alla Lega. • I jf|ff JVO ^USIO Non è questo un momento oppor-j tmlo per \e polemiche: si tratta di Za-1vorare a£j un grand- scopo o«eZZol jp11„ „„„p Pti -, npr ;" „; ' *ipì.\rf*S J^ZJZwntA^ «T2thza dl tale responsabilità che pesa sui | «"»«»""' che ^teniamo utile scartare tutti i motivi (e non mancherebbero davvero!) di facili e asticse ritorsioni. Ma non possiamo tacere di una manovra, che ci limiteremo a definire di cattivo gusto, dei giornali francesi a proposito delle prossime conversazioni di Washington. Oli organi più o meno autwevoli della vicina repubblica hanno battuto la gtancassa intorno a delle presunte conversazioni a tre (Stati Uniti, Inghilterra e Francia) in cui sì sarebbero esaminate non solo le questioni economiche, ma anche dei problemi politici connessi alla nuova atmosfera creata dall'iniziativa ita a ,.„7,.*..i81 e inaiMona crear l'illusione di un contraltare I aZZe discussioni, ufficiali o no, fra le quattro grandi potenze europee, escìudendo Italia e Germania. | Manovra inventata di sana piantaJperchè, dopo l'invito di Roosevelt a .VacDoitaZd, è venato immediamente\ J&Tf ft^JST, t ^^^alzaua> al ^rmunia e ui prancia.ÌN l°?aS« B,anCa tutte le iro 9Tand% Potenze europee sono con- siderate sullo stesso piede d ugua- glianza, e non potrebbe essere diuer-1 samente; se mai è la posizione della \ Francia che risulta più particolare mente difficile non avendo essa pa- j » j .„ -j„7 i- j- gaio la scadenza del lo dicembre scorso. 'Cadono quindi nel vuoto tutte Zejsuccessive divagazioni fantastiche! suZZ'irtfesa e la cooperazione delle tre grandi democrazie in contrappo- sto al blocco dei fascismi, ecc., ecc. Sono dei semplici bluff e dei diver- . . ' slVi- Dinanzi a tale atteggiamento in evidente malafede dei giornali fran- cesi che hanno atteso quarantotto ore prima di dar la notizia che l'in-., ~-, T1, , . , „ . , , , .vito di Washington si estendeva ol- tre che a Parigi, a Roma, a Berlino e acZ Ottawa, vogliamo rilevare che Za stampa italiana non fece fin dal\ primo momento la minima dìscrimi- nazione: Ma noi siamo i settari, gli. sciovinisti, gli ultranazionalisti per:definizione! Verrebbe quasi QMaM\la voglia di andare a scuola da loro. Nuove armi sequestrate ai socialisti austriaci Vienna, 8 notte. Nel corso dell'azione di rastrella- mento dl armi socialiste, che la poli zia austriaca sta svolgendo da alcuni |giorni a questa parte in tutto il paese, ! gli agenti hanno oggi trovato in un (campo sportivo di Vienna, oltre a una. cinquantina di fucili e a diversa de vario altro materiale bellico. • ,cine di baionette, quattro mitraglia-1 tricl pronte all'uso. E' questo il primo ; modesto contingento di armi che sia stato sequestrato ai rossi nella capi- , , . . . : . tale, dove te» maggiori quantitativi di materiale bellico devono trovarsi ancora in loro possesso. Le perquisì- zioni continuano. In complesso, nel gi- _ .. . . „ . ,„ ;ro di pochi giorni, sono state seque-1 ft * strate ai socialisti in tutto il territorio j austriaco 13 mitragliatrici, 23 canne i di mitragliatrici, 900 fucili, 3750 car- ! tucce da mitragliatrici, 90.000 pallot-ìtole da fucile, 1195 granate a mano,' 20 lanciafiamme, molte maschere con-1 ' ^ alcUne SUZÌam radi°-trasrait-1 tellt:l clandestine, molte rivoltelle e',