Italia B - Svizzera B 5-0

Italia B - Svizzera B 5-0 Italia B - Svizzera B 5-0 Borei II (2), Piola (2) e Ferrari autori dei punti I « cadetti », incerti nel primo tempo, prevalgono nella ripresa Grande concorso di folla 1 Novara, 3 mattino. La nostra squadra ha vinto con uno scarto di punti altamente significativo in una partita internazionale, ma l'incontro non ha soddisfatto la folla. Il miglioramento del gioco verificatosi nella ripresa non ha infatti cancellato il brutto primo tempo giocato dagli « azzurri ». I « cadetti » hanno vinto perchè gli avversari che avevano di fronte erano di classe nettamente inferiore, ma la loro prova è stata, nel complesso, tutt'altro che soddisfacente. Si potrà dire che siamo troppo esigenti perchè, guardando oltre il risultato, troviamo modo di criticare la squadra che pure ha stravinto? Non lo crediamo. Dall'undici t azzurro » era, infatti, lecito attendersi molto di più e, per questo, il pur forte punteggio non può indurci a tacere le critiche per tessere quelle lodi che non sarebbero meritate in base alla strana e confusa gara di ieri. Mancanza di affiatamento Si sa che la squadra è stata formata con i migliori fra i giovani elementi che il campionato ha maggiormente posto in evidenza nel corso dell'annata. Giovani che, nelle squadre di origine, meritano settimanalmente l'elogio per la freschezza del loro gioco, ..per la loro intelligenza, per la loro volontà. Giovani che, se non sono ancora maturi per la « Nazionale A », pure a ragione sono considerati le grandi speranze del nostro calcio, i campioni di un vicino domani. Fra questi giovani, due anziani : uno dal glorioso passato in maglia « azzurra », l'altro dotato di fermezza, di tenacia, di sano accorgimento tecnico. Ebbene, non solo molti fra i giovani hanno tradito l'attesa, ma anche i due anziani sono mancati a quello che era il loro compito. Così, durante tutto il primo tempo, che si chiuse a nostro favore solo perchè l'arbitro volle farci dono di un «goal», la squadra brancicò nel buio più pesto e l'incontro riuscì, in detto spazio di tempo, ad essere equilibrato solo perchè agli errori degli avversari gli « azzurri » contrapposero sbagli altrettanto marchiani. Mancava l'intesa fra i singoli, mancava ogni accordo fra i reparti. Per di più l'emozione — o la cattiva giornata — paralizzava il gioco di molti. Pensate che Janni girò a vuoto dal primo all'ultimo minuto, lasciato solo al centro del campo a fronteggiare avversari che erano proprio difficili da controllare per il loro gioco a casaccio, infiorato di errori, basato esclusivamente sull'improvvisazione. Janni attese invano di avere aiuto dai due mediani laterali, intenti esclusivamente al compito di vigilare le estreme avversarie. Attese altrettanto inutilmente che le due mezze ali arretrassero di tanto in tanto per stabilire tratti d'unione fra la prima e la seconda linea. Piola e Perazzolo restarono durante tutto il primo tempo, in linea con Borei, Ferrari e Prendalo e così s'ebbe sempre un distacco netto fra il nostro attacco e la mediana, distacco che permise agli svizzeri, ogni volta che si spinsero all'offensiva, di essere in grado di superare anche con semplici passaggi il nostro sbarramento centrale.^ Dagli spalti questi errori apparivano evidenti, ma sul campo i giocatori non trovavano modo di rimediarvi. L'attacco si trovò, di conseguenza, abbandonato a sè stesso, e non in grado di mantenere un'offensiva costante nell'area avversaria. La foga degli svizzeri A giustificare in parte la cattiva prova della nostra squadra ci sono... gli avversari. Gli svizzeri, inferiori in tecnica, adottarono la foga per scombussolare il gioco degli « azzurri ». Non v'è di peggio, perun undici che ha in sè la possibilità di impiantare un gioco ordinato, che il trovarsi a lottare con una squadra che fa quanto può per generare confusione. E' vero che gli svizzeri giocavano in modo tale, con passaggi imprecisi, col pallone sempre alto, con... mancati stop e con grandi corse inconcludenti, da riuscire a costruire ben poco, ma tutta questa serie di movimenti improvvisi portava la squadra nostra a sbagliare a sua volta. Non c'era che da attendere che le forze scemassero agli avversari, sì che la tecnica prevalesse alla distanza. E così fu. Quando la ripresa si iniziò, i « crociati » apparvero subito alla mercè degli « azzurri », che misero al proprio attivo, rimo dopo l'altro, altri quattro goals irresistibili. Poi. fattosi pingue il bottino, la squadra nostra tirò innanzi senza più impegnar¬ i!|i'II ¬ si soverchiamente, e gli ospiti giun- ' sero anche alcune volte nella nostra area, dove più che mai si rivelò l'immaturità tecnica dei singoli attaccanti. Il solo bel tiro che avrebbe potuto permettere agli svizzeri di segnare il goal dell'onore fu neutralizzato dalla respinta di un montante, ed allora, di dar dispiaceri ad Amoretti, non se ne parlò più. Quali conclusioni trarre da una partita che ha avuto così poco belle vicende? La nostra squadra non va? E' stato troppo arrischiato l'esperiimento dei giovani? No, non si tratta ! di questo. Solo necessiterebbe all'un| dici una migliore intesa, quell'intesa ohe, latitante nel primo tempo, affiorò a tratti nel secondo, portando la prima linea a manovrare con successo e la mediana a collaborare all'azione del quintetto avanzato. La squadra ebbe, insomma, i difetti comuni a tutte le rappresentative fatto a mosaico. Molti fra i giocatori in maglia «azzurra» parlavano lingue calcisticamente diverse, e così Ferrari stentava a capire il gioco di Piola, Prendato veniva trascurato da Perazzolo preoccupato di segnare a tutti i costi. Borel-Piola-Corsi Si farà bene ad insistere su Borei, su Piola, su Corsi, i tre migliori fra gli « azzurri ». La folla, al termine dell'incontro, non ha avuto evviva che per il juventino e per il vercellese, i due giovanissimi della squadra, gli autori di quattro dei cinque punti segnati complessivamente. La folla aveva ragione. Borei ha giocato secondo il solito : con calma, ma alternando a quella che può parere a tratti indolenza, scatti fulminei; ha distribuito il gioco, ha mostrato una sicurezza sulla palla quale nessun altro giocatore in campo ha rivelato. I goals suoi li ha ottenuti passando con la palla alle spalle del portiere, conservando lucidità perfetta di vedute nei momenI ti in cui l'orgasmo è facile prenda il sopravvento. Borei è già un campio! ne, e piace alla folla per quel suo vii so di fanciullo, per la sua intelligeni za che si rivela in ogni occasione. E' ' il ragazzo prodigio che il calcio toI rinese ha prodotto e del quale il calI ciò italiano si varrà presto per le sue maggiori battaglie. Piola. I molti vercellesi presenti l'hanno chiamato a gran voce per tutti i novanta minuti di gioco. Negli spalti popolari s'innalzavano sulle teste degli spettatori grandi cartelli recanti il suo nome. La provinjcia salutava con esultanza il suo | rappresentante in Nazionale. E PioI la non ha tradito l'attesa. Le sue galoppate nella metà, campo awersa| ria si sono spesso risolte con tiri for; tissimi e due di questi tiri hanno ! trovato diritta la via del goal. Nella ripresa Piola ha giocato in posizione piuttosto arretrata, lanciando volta a volta Borei o Ferrari e i pericoli per la rete di Schlegel si sono moltiplicati. Corsi. E' stato il migliore dei mediani. Il suo inizio non fu bello, ma il combattente trovò presto modo di iemergere. Allora l'ala e la mezz'ala che gli stavano di fronte non la spuntarono più e Corsi si spinse in lavanti, ad aiutare l'attacco. Il gioIcatore è ancora suscettibile di miglioramenti, ma ha gran fiato, mol' ta volontà, coraggio, e doti tecniche ianche: tutto quanto gli può occorrere insomma per andare assai lontano. S'è detto di Janni che non fu il] [Janni delle ultime partite di campio-j nato, un po' a causa della piega pre- i sa dal gioco ed un po' per la sua noni | buona giornata. Ebbe solo nella ri-j i presa alcuni spunti efficaci, ed allo-1 i ra la squadra funzionò meglio. JanIni può normalmente fate assai di piùi idi quanto ha fatto ieri, e lo farà se| [non si vorrà giudicarlo in base ad; | una prova disgraziata e toglierlo da quél posto che merita di occupare.; jMontesanto giocò in ombra. Boniz| zoni fece meglio di Perversi. Amoretti ebbe lavoro di poco conto, ì La squadra svizzera se ne tornai ;a casa con cinque goals al passivo' ;e può esser lieta che la batosta non isi sia tramutata in disastro. E' un'uj nità che ha in ogni reparto punti deboli, che non ha un suo gioco, ma che i si affida all'improvvisazione. Finché il fiato sorregge gli alieti, la squadra combatte; poi si arrende. L'ala destra, il mediano Hufschmied sono gli uomini di maggior rilievo, ma non valgono i nostri. Non s'è visto fra i cinque attaccanti un elemento | del valore di Borei, fra i mediani un .atleta dalle possibilità di Corsi. La 'mediocrità è sovrana nell'undici. | La partita ha richiamato gran follia sul bel campo del Novara. Molti • gli sportivi di tutto i). Piemonte e del¬ la Lombardia e molti anche gli sviz* zeri. Gli spalti, all'ora dell'inizio, so-» no gremiti. La tribuna d'onore ospi« ta S. A. il Duca di Bergamo, il Prefetto Ducerchi, il senatore Rossini, il Segretario Federale De Collibus, il generale Scandolara della Milizia, il generale Gorini del Comando di Divisione militare, l'on. Fragonara, il Podestà Marchese Tornielli, il vicePodestà ing. Falconi, il Segretaria Federale di Vercelli comm. Cazzotti. Gli inni delle due nazioni accolgono le squadre al loro comparire in campo. Accompagnano gli « azzurri », che la folla applaude con entusiasmo, l'ing. Della Valle, l'ing. Barassi, il cav. Gaudenzi. L'Italia vince il campo e gioca contro sole. Il terreno, senz'erba al centro, è duro. L'inizio non è davvero emozionante. Si gioca a metà campo e solo al 5* un passaggio di Borei a Piola crea una situazione pericolosa nell'area dei « crociati » risolta da una parata di Schlegel. Passa un minuto: un allungo di Corsi a Borei e il nostro centro-attacco fila verso la porta svizzera; all'ingresso dell'area di ri- fore gioca Stalder eseguendo una' irta sulla sinistra per passare poi sulla destra ed il tiro conclusivo, secco e raso terra, sfiora il montante. Gli « azzurri » prevalgono e sviluppano qualche bella azione: è ancora; Borei che lancia Prendato; sul centro dell'estrema destra una finta di Piola fa giungere la palla a Ferrari che tira impegnando il portiere. AI 10' gli svizzeri ripiegano in angolo e nell'azione susseguente Schlegel para un colpo di testa di Borei. Inter-» vallo di dieci minuti di gioco slegata e poi avanzata di Prendato, passag* gio a Borei, invio di questi a Piola che, incuneatosi fra i terzini ed in posizione per tirare, passa a Ferrari. Da pochi passi l'« azzurro > manca completamente il bersaglio. La cronaca registra, a lato di alcune inconcludenti sgroppate degli attaccanti svizzeri che non giungono ad impegnare Amoretti, molte altre facili occasioni mancate dai nostri «cadete ti». E' Ferrari che non realizza in un paio di situazioni disperate per_ la porta avversaria. Al 35' un suo tiro, quando già il portiere era battuto, è deviato casualmente da un terzino. Manca un minuto al riposo quando Montesanto scorge Borei in posizione avanzata e gli invia la palla. L'arbitro non rileva il fuori gioco del nostro centro-avanti e Borei, dopo di esser scattato sul goal, scavalca eoa la palla il portiere che gli si è gettato fra i piedi e piazza il tiro in rete. Poche battute i e la fine del tempo. Goals in serie Dopo 30" di gioco della ripresa i :< crociati » sono già in * angolo » per tornarvi due minuti dopo. Gli ospiti appaiono nettamente dominati. La loro resa a discrezione non si fa attendere troppo. Al 5' Ferrari, su passaggio di Corsi, traversa luns:o a Prendato che, pur essendo nella miglior posizione per segnare, calcia in modo da indirizzare la palla verso il fondo. Interviene però Piola che devia il pallone e batte per la seconda volta Schlegel. Al 12' : Montesanto-Borel ; Sigrist è lasciato sul posto e la palla è inviata a Piola che fa ritorna in profondità a Borei. Anche questa volta « Farfallino » evita Schlegel e piazza in goal. Il bottino si arrotonda. Gli « azzurri » ottengono un calcio d'angolo, Piola sbaglia un facile tiro, Rey cambia di posto con Hufschmied, poi al 21' quarto goal italiano. Borei allunga a Ferrari da circa metà campo, ma il portiere esce e tenta eseguire l'arresto: malauguratamente la palla gli sfugge e la nostra ala sinistra, sopraggiungendo in corsa, segna a porta vuota. Gli ospiti, dominati sinora dai « cadetti azzurri», reagiscono con vivacità. Vangel, al quale si presentano alcune buone occasioni, colpisce la base del montante sinistro al 26'. A queste offensive risponde Piola segnando il quinto goal al 31* dopo che la palla è stata portata in area avversaria da Ferrari e Borei. L'ultimo quarto d'ora vede in prevalenza gli svizzeri all'attacco, ma la partita scema d'interesse di minuto ia minuto. Gli « azzurri » incassano un «corner» al 42'. Nulla di nuovo sino al termine. Italia B: Amoretti; Perversi, Bonizzoni; Montesanto, Janni, Corsi; Prendato, Perazzolo, Borei n, Piola, Ferrari. Svizzera B: Schlegel; Stalder, Sigrist; Rota, Rey, Hufschmied; Schott, Hochstrasser, Spagnoli, Ruesch, Vangel. Arbitro il francese Raguin. LUIGI CAVALLERÒ. .

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Lombardia, Novara, Piemonte, Vercelli