Nei segreti di un Circo equestre

Nei segreti di un Circo equestre Nei segreti di un Circo equestre Come vivono uomini e belve - Quattro treni speciali per trasportare trecento carovana - L'assalto di quattro elefanti alle ceste di frutta in piazza Madama Cristina Allo Stadlum ha piantato le tende — dianzi, la sua immensa tenda di 16 mila I pemetri quadrati — il Circo Gleich, cedetto, raer la mastodontica mole del;Gsuo organismo, il « Re dei Circhi ». I torinesi accorrono numerosi tanto allo scspettacolo . pomeridiano che a quello i tuserale, e nca si stancaao di ammirare loed applaudire i molti « numeri », ohe : « vanrL0 daJ grazia,, dsi balletti al sen- 'nesazlonale del laneio deU'uoano-razzo, loa portata di olfatto di un elefante, che approfittando del suo lungo °^zialodlca^0ò wj? J2?%erTer- m fra gU strill| delie coman, e per attraverso tutta una lunga serie di varie emozioni c sensazioni. Certamente, molto si vede sulla pista di un grande circo cerne questo; ma molte altre cose man si vedono, o appena si intravedono: e sono quelle che si riferiscono all'organizzazione, la quale è vasta « complessa come difficilmente ci si immagina. Anche un circo, adunque, ha le sue quinta, dietro cui ferve tutta quella vita formicolante nell'ombra, e che per cosi dire prejpara e matura quella che deve sbocciare sotto gli occhi degli spettatori, ai lumi della ribalta. Solleviamo dunque qualche velo sul retroscena del circo Gleich. Prima di tutto, qualche cifra. Circa 100 persone sono aggregate a! circo, cosi suddivise: 1S0 personale artistico, 46 personale di amministrazione, circa 200 personale cosddetto di fatica. I> bestie sono 600, fra cui sono da ricordare 130 cavalli, 32 « poney », 4 elefanti, 10 vacche sacre "dell'ìmalaia, 4 fra cammelli e dromedari, 46 leoni, 10 orsi, 6 tigri, 1-1 foche, 4 zebre, 3 lama, un ippopotamo, capre, pellicani, ecc. Per trasportare tutto il materiale del cuv;> occorrono quattro treni speciali, i quali vengono caricati di circa 300 « carovane » fra grandi e piccole. Fra questo materiale è da ricordare il complesso macchinario per la fabbricazione della energia elettrica, giacché il circo consuma luce propria, per evidenti ragioni di economia. 1 quattro treni speciali giustificano le grosse somme che si devono spendere per i viaggi. H trasporto da Palermo a Livorno è venuto a costare circa 200 mila lire. Spettacolo nuovo al mercato Quanto si consuma giornalmente al Circo? Ecco qualche risposta in cifre. I leoni consumano in media 15-20 chilogrammi di carne (più degli adulti mangiano quelli in pieno sviluppo); ne risulta perciò che per questi re del deserto e della mensa carnivora occorre macellare ogni giorno quattro o cinque cavalli di media grossezza. Emeriti divoratori sono pure gli elefanti, che mangiano, com'è naturale, in proporzione della loro mole. Per 0?*1*110. di questi pachidermi occorrono ^T^^^X^coT torno di pane, avena e simili. Si può calcolare, cioè, che un elefante divori come dieci cavalli messi insieme. Non è da stupire perciò se, per sfamare gli elefanti e la falange dei cavalli, al Circo Gleich entrano giornalmente tonnellate di fieno e quintali di biada. Ma gli elefanti, come si sa, sono ghiotti di molte cose, come dolci e frutta; sotto questo aspetto, si comportano come dei veri bambinonl. Sono capaci di farsi ladri, come i bambini che rubano la marmellata o la pesca dalla credenza. Ne hanno dato una prova dichdesttasoramde« noPrcocicuomJi£„^alvosa&T^^#%^£& compiere ogni mattina a scopo pubblicitario e forse anche igienico. Il singo- 1,are cortco, lunghissimo, era aperto aa un gruppo dl quattro elefanti, che gruppo di quattro _ facevano da pacifica e ben visibile guida a tutto il resto dell'enorme brigata. Ma in piazza Madama Cristina, che è che non è, d'un tratto gli elefanti persero la loro olimpica contegnosità e furono protagonisti di... uno scandalo. Un garzone, che portava sulle spal- le una cesta di arancie, si era messo ^-prima fila a curiosare. Fu così che k^gg"& »W S gli elefanti fu una bazza. Con un abi lissimo giro dell'estremità della proboscide essi raccoglievano le aTancie a tre e persin quattro per volta, facendole lestamente sparire nella voragine della bocca. Data la capacità di quei| quattro stomachi in funzione, data Va-; gglcindi prnneprreispgufapepecodl stprziquallesocoNsigtea «cospcostmmdTesBlasichzofegunXundrflnoarlasalalandcabucemze—ochup,r>--irìzz^ ^^^^16 scomPa-«° C0H«me per incanto Ma l'appetito vicn mangiando, anche contenuto venne messo a disposizione degli inusitati avventori... Oramai il primo spavento destato fra il pubblico era scomparso. La folla si era radunata a circolo, e, siccome anche qualche cavallo era giunto a prestare manforte ai suoi più grossi compagni di lavoro, si sperava che il divertimento continuasse fino ad esaurimento delle scorte del j mercato... Ci pensarono invece i domatori a richiamare alla ragione gli animali ed a riordinare il corteo. Due biglietti da cento indennizzarono i fruttivendoli danneggiati. E il corteo riprese la sua marcia. Orsi e foche schizzinosi: il lama ghiotto Gli elefanti, adunque, sono grandi mangiatori, ma di facile accontentatura; al contrario delle foche, che sono molto esigenti, sebbene, poverine, n°n per colpa loro. Queste simpatiche bestie hanno necessità assoluta, pena le malattie e una morte prematura, dl cibarsi del pesce delle acque d'origine. Perciò si debbono nutrire con pesci dei | mari nordici. Il loro alimento arriva j tutte le mattine, fresco fresco, dal Mar:, 1ULLC ,c 111Bl.UUUl irusco ircscu, mu una- • n Baltico. C'è una ditta tedesca, speda-: r—aeonrastdTraA—tu2prdivcPs2vBeclizzata In questa faccenda. Essa cono sce l'ubicazione di tutti i circhi d'Eu- ropa che tengono foche, e spedisce loro ill'occorrente, cioè il pesce del Baltico, sogni giorno. Ogni foca mangia in m» m dia una ventina di club di pesce. Sono I perciò quasi tre quintali di questa mer ce che giungono giornalmente al circo ;Gleich. ..... ■ Anche con gli orsi bianchi non si scherza. C'è al circo un cuoco auairit i tura, che è incaricato di preparare ì loro « menu ». Essi mangiano speciali : « pastoni * formati da riso, latte ie pa 'ne raffermo grattugiato. Nonostante la loro mole e il loro aspetto bonaccione di bestie sempre contente, gli orsi bian chi sono, in fatto di nutrimento, assai delicati e sufficientemente esigenti. Un animale, poi, dai gusti molto strani, è il lama, il quale considera il tabacco come una ghiottoneria. Glielo somministrano perciò in giusta misura, ma se avesse la parola quest'animale vincerebbe la sua naturale timidezza per dire ad amici e conoscenti: « Scusa, mi favorisci un mezzo toscano o anche soltanto una sigaretta? ». Proprio come certi zerbinotti di nostra conoscenza... Esso è, in una parola, il ciccaiolo della compagnia. E gli uomini? Come mangiano gli uomini al circo Gleich? Anche qui c'è molta varietà, molta esigenza. Ci sono zvRmFv•ntcHvbiFucèpJiù tà^àT^^^iSSS^'^- "£„r«i inisti OH ambi (c'è una « trou- ^dllSS^e*ffi^«^5S Ialtro modo, giacché non sanno o non'vogliono adattarsi ad una mensa diver-; sa da quella tradizionale; i tedeschi e; gli ungheresi preferiscono un'altra cucina ancora; e finalmente al personale di direzione e amministrazione, che rappresenta l'« élite » della compagnia, Vienne riservata una quarta maniera di preparare le vivande, che possiamo dire cosmopolita, in quanto è in parte ispirata al gusto latino e in parte al gusto tedesco. La somministrazione del vitto viene fatta al circo Gleich sotto forma cooperativa, o quasi. E' la direzione che pensa alla provvista nonché alle varie confezioni che abbiamo detto, a mezzo dl altrettanti cuochi. I dipendenti acqul: stano da essa il vitto, naturalmente a prezzo minimo, giacché ogni speculazione è bandita. La « troupe », cioè, per quanto numerosa, vive per cosi dire alla famigliare, o meglio alla patriarcale, sotto l'occhio vigile e al tempo stesso amoroso del proprietario e direttore comm. Gleich. Viene fatto di pensare r. Noè e alla sua arca... Da ultimo, una cifra riassuntiva r significativa. H circo costa globalmente dalle 25 alle 50 mila lire al giorno, a seconda del prezzi praticati sulla «piazza» in cui esso fa sosta e a seconda della quota-parte relativa alla spesa del viaggio, più o meno costoso, compiuto per raggiungere la « piazza » stessa. In Italia la spesa giornaliera 3i mantiene, in media, inferiore alle 30 mila lire.

Persone citate: Noè, Vienne

Luoghi citati: Italia, Livorno, Palermo