L'inizio della campagna antitubercolare

L'inizio della campagna antitubercolare I®. T*A. SAKITA» PIEMIA' STXI^JPl^ L'inizio della campagna antitubercolare I morti per tubercolosi sono in progressiva diminuzione mentre crescono i mezzi per vincere il tragico flagello Roma, 2S EcEte. .afa. E. il Capo del Governo ha rice-|couto a Palazzo Venezia il Consiglio j toersitelautimfonI fovuto direttivo delia Federazione naziòna^ le fascista per la lotta contro la tubercolosi, le rappresentanze delle sezioni, i presidenti ed i direttori dei Consorzi provinciali antitubercolari. La riunione è avvenuta alle 18 nel Salone delle Battaglie, e ad essa erano presenti circa 200 dirigenti delle organizzazioni centrale e periferica delia Federazione, fra i quali le più illustri personalità nel campo delia scienza medica in Italia. lì Consiglio direttivo era r'apnre-!dsentato dal presidente S. E. Raffae le Paolucci, dai vice-presidenti onorevole prof. Morelli, sen. Maragliano e prof. Ilvento, e dal segretario generale prof. Becchetti. Erano inoltre presenti i presidenti delle seguenti sezioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Venezia Tridentina, Emilia, Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglie, Sardegna e Sici- sapsiinbdfivae seHa, a rappresentare le quali erano j pconvenuti fra gli altri i professori j siCesare Giannini, Guido Mendes, Lo-1 rirenzo Cherubini, Mario Vercesi, Ar- ilanaldo Lusignoli, Ferdinando Miche-! dli, Antonio Gasbarrini, Umberto Car pi, Gioachino Breccia, Donato Ottolenghi, Gennaro Costantini, Binde Devecchi, Giambattista Roatta, Gaetano Ronzoni, Attilio Omodei-Zorini, Rocco Jemma, Vittorio De Bonis, Luigi Ferrannini, Luigi Manfredi, Vincenzo Fici e Pietro Paridiana. Partecipavano anche alla riunione i 92 presidenti delle Provincie del Regno, e i direttori dei Consorzi provinciali antitubercolari. Le cifre della battaglia L'ingresso di S. E. il Capo del Governo nella Sala delle Battaglie è stato salutato da un vibrante grido di « Viva il Duce !» e da entusiastici applausi. La dimostrazione, testimonianza fervidissima'del sentimento d'affetto e di gratitudine che i medici italiani hanno per il Duce, il quale ha restituito alla scienza medica tutto il suo grande valore sociale ponendola al servizio dei- lamreMfefelepridletee SpNzdlaccuce\}!? Piùt?lte pubbliche, sì è riM protratta a lungo intensa e calerò-: tésa, finche, tornato il silenzio, • ha.spreso la parola S. E. Paolucci che, orivolto al Capo del Governo, ha prò- snunziato il seguente discorso: . ! r« Duce! Ivon abbiamo disarmato dopo yil successo dell'anno scorso. Siamo qui "anccra una volta, onde presentarvi il l1 paggio e prendere i Vostri or- ala campagna antitubercolare !z1 "ciiu uc* imuvu 1oplina, di metodo e ci tenacia creato ladal Duce, l'oratore così seguita: t« Cinquanta!" " tubercolosi nel li dell'anno cola nell'anno nostro orna clini per dell'Enno XIu ». " zo raccogliemmo nell'anno IX; undici |mnell'anno X. La cifra sarà più grande I pie: rie e spegne focolari di infezione; le bonifiche combattono la miseria e la malaria alleate della tubercolosi; questa è l'opera Vostra nel campo antitubercolare ed io penso che noi siamo stati anche troppo prudenti quando abbiamo detto che ci vorranno cinquantanni per debellare la tubercolosi in Italia come fenomeno sociale; credo laedcisul Popolo d'Italia di un fatto neligquale non potranno certo non conveni- j sv„,„Tpino„„ o-inrdo'e il milo L'a dpno- I accul fino a dicci anni fa erano pieni rgli ambulatori, non si vade più. m sei cmesi io ne ho visto un caso solo In clinica affollata come cucila dl| ^inuna . clinica affollata come quella di Bologna: prima 1 bambini scrofo'otici :2si incontravano ad ogni angolo di mstrada. ; s«Da separazione sanatoriale dell'in-1 pv r~>~ -.-..< ...... : f ,\ _j t_ r ; - _Pmcompiut verranno. E perchè si compiano senza cederò di un pollice solo, eccoci qui ai Vostri ordini, sold-ni tìi ieri, di oggi e di domani, finché la vita dure-j rra sotto la Vostra guida, con l'ergo-1 'ilio consapevole d! operare nel Vostro i tempo che è quello della poesia e del- la grandezza! i. 'PIl discorso dell'on. Paolucci, fre- Sque-'ter.-'ente sottoliie:1*o dalle ;'n-!Sprovazicni dei presenti, è stato aìla!nune calorosamente applaudito. Faf'o segno ad vma rinnovata, agrandiosa manifestazione, il Duce firii^risposto compiacendosi per l'opera \ceseauita e impartendo direttive ner'*l'asiane da svolgere nell'anno XI. rI,e parole del Cario del Governo i =hanno dato luogo a-ì una imnonente covazione, che si è ripetuta quando il JDuce dopo essersi trattenuto qu^l-' che tèmno a conversare affabsimente tcon i rannre=entanti rle'la Fe-lerPzio-i'ne. ba lasc'a^o la S-^a de"e Bat- sta^]je_ " "' : t[ a P^n-Ji-o Plano 'b1.3 Kegffia fc'ena ,3La campagna antitubercolare, ban-1 cdita ieri dal Duce, è stata poi sta-,airr.ne solennemente inaugurata allac g psenza d. a Regia, con una manifestazione che ha avu to luogo al Teatro Reale dell'Opera. Nel massimo teatro della Capitale era convenuta una folla numerosissima, che ha gremito completamente i palchi, la platea, le gallerie. Nella massa degli intervenuti portavano una nota di gaier/,:a centinaia e centinaia di alunne delle scuole di Roma, in divisa da Piccole Italiane, che formavano una biancheggiante corona tutt'intorno all'anfiteatro. Dal fondale del teatro sino alle balaustre d2i Palchi si rincorrevano, armoniz sando in tenui colori rosei argentei e purpurei, i motivi decorativi che simboleggiano questa tenace lotta intrapresa dal Regime contro il terribile morbo: la doppia croce, il mandorlo fiorito, la campana crociata. Ai fianchi del palcoscenico si distendevano due siepi di piante semrjre vive e le file candide dei labari delle varie sezioni provinciali della Federazione per la lotta contro la tubercolosi, in sieme ai neri gagliardetti dei Gruppi rionali dei Fasci femminili. Presso la scena erano disposti i seggi per i dirigenti la campagna antituberco- lare, nei quali Inumo preso posto i membri del Consiglio direttivo onorevole Paolucci, presidente, senatore Maragliano, onorevole Morelli, professor Ilvento, vice-presidente, professor fiocchetti, ssgretario generale, e_ tutti i presidenti delle sezioni provinciali. Numerosissime le autorità intervenute tra cui il Ministro dell'Educazione Nazionale on. Ercole, il Sottosegretario di Stato agli Interni on. Arpinati, il sen. Simonetta e l'on. Dudan, rispettivamente per il Senato e per la Camera, il prof. Marpicati, vice-Segretario del Partito Nazionale Fascista, le rappresentanze del Governatorato, del Prefetto, del Comando del Corpo d'Armata e la Divisione, delle organizzazioni combattentistiche e sindacali. S. M. la Regina è anparsa nel palco reale alle ore 10,30, salutata de un fragoroso applauso, mentre l'orchestra ha intonato la Marcia Reale e Giovinezza. Cessata la manifesta- rione ha preso la parola il Presiden- té della Federazione nazionale fasci- sta per la lotta contro la tubercolosi on. Paolucci il quale, dopo avere e spresso a S. M. la Regina la devota riconoscenza di tutti gli appartenen- y _« oreanizzariona■ antitiihprcnla " *""t „„f_ antI™oercola le per aver voluto onorare della sua isodmctatsdlgcbvzsivpbtvsatdlmtnttszlrodSradlbmnèocRdscd augusta presenza questa manifesta- rzione che inaugura la campagna del-!n1 anno undecimo, ha rilevato come ; cormai sia una gentile tradizione che:n la prima donna d'Italia doni alla fa-1 tica di coloro che collaborano allaIS - i |me regale I L'on. Paolucci ha nuindi accennato la cerimonia, senatore Marciano, cui era affidato il compito di iniziare i discorsi di propprranda della terza campagna della Federazione. il discorso del sen. Alarciano Cessati gii applausi che hanno ac acrigonista l'on. Paolucci, l'oratore liajlj soggiunto che il Presidente della Fe ■ I amore, io stesso SDiri-to eli sacrlfi- ciò, lo stesso entusiasmo0che gh me-, rito la medaglia d'oro, nell'ora del j cimento contro il nemico armato. E' ! nn^ntr, nrl evocare tutte le stia-1 | ^"gemicate nel" móndo ~da!~tèlTÌblfe|ino1 pac"7nto ' - :2. , morbo ed ha esaltato gli uomini di; ; scienza che dedicarono tutti se stessi I 1 per porre un rimedio al flagello : pri- _ • j, .... . 0 1 nventore dei pneumotorace, a cui lai Patria riconoscente innalzerà prossimamente un monumento in Roma, a! j ricordo perpetuo della mirabile sco 1 a i -a^'ì^j^ „,,:„j: j„: „„j: ,.™ _„:l Parlando quindi dei modi con cui 'Puo essere attuata la lotta e conse-| Suita la vittoria contro la tubercolo-j !Si> l'oratore ha detto che occorre te-i !n=r Presenti tre verità fondamenta: e cloe che la tisi non e, come sii afferma con una delle solite frasi! i^tte, il male clic non perdona, poi \chc\ specie se attaccato nella sua fa- ; '*?- iniziale puo essere guarito fa-; rumente ; che la leggenda della ere i =>.itaneta della tubercolosi e ormai completamente sfatata; che, infine, J*om° infetto non significa uomo ma' a*0' Per cu; e neces3ar:o irrobustire tutte ,e energie difensive per debeli'are 51 pericolo. Accennato ai dati statistici, secondo i quali la tisi, con : tutte le sue conseguente, imnorterc'o- 'be un rì?-nno eecncmico annuale d'i ,300 milioni di lire, il senatore Mar- 1 ciano, sempre scarnito da)'a più vivo ,attenzione del pubblico, ha rilevato come il problema della lotta contro , e o e l e e e a i e e e i o i - i e i o a l o , e i e e - - - i a - a il male sia uscito ormai dai gabinetti scientifici per spaziare nel più vasto orizzonte delle provvidenze sociali, da problema sanitario si sia trasfor- j mato in problema politico, patriottico. E a questo proposito ha illustrato tutte le meravigliose provvidenze adottate dal Regime, primissimo fra tutti i Governi del mondo, in questa santa crociata contro la tubercolosi : dal Regime che alla bonifica integra-1 le delle terre ha voluto ricongiun-! gere la bonifica integrale della razza A differenza dei governi passat; che, pur preoccupandosi delle terribili conseguenze del morbo, non avevan saputo coordinare i loro sfor-, zi per modo che questi erano rimasti infecondi, il Regime fascista ha | impresso alla lotta unità di direttive, promuovendo e armonizzando provvedimenti legislativi e opere stabili di profilassi sociale. Provvidenze fasciste Il sen. Marciano ha cosi ricordato tutte le leggi e tutti gli organismi voluti e attuati dal Governo fascista, a cominciare dalla legge sulla assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi sino alla fondazione dei dispensari, fulcro dell'azione profilattica, delle scuole di perfezionamento, dei sanatori, di tutti "ii istituti ed organizzazioni che provvedono all'educazione fisica della gioventù. Oggi esistono in Italia cinquantadue sanatori contro la tubercolosi, già costruiti o in corso di costruzione, e per il 1934 si raggiungerà la disponibilità di 30.000 letti. L'oratore aggiunge che il motto che oggi tutti devono far proprio è «non dare e non darsi tregua ». L'oratore così conclude: « Oggi, che sotto l'alto patronato di S. M. la Regina, la quale, nel fulgore reale del suo diadema, non è abituata a vedere un privilegio, ma il simbolo della pietà e dei più alti doveri sociali, si inizia la terza campagna antitubercolare, a tutti deve giungere il comandamento del Duce: tutelare la sanità della stirpe! ». L'orazione del senatore Marciano è stata salutata da una imponente ovazione. Di nuovo tutto il pubblico in piedi applaude ed acclama la Regina d'Italia. pTerminata cosi la prima parte della manifestazione si è iniziato lo svolgimento del programma musi- cale. L'orchestra, sotto la direzione del maestro Gino Marinuzzi, e il co-1- ro del Teatro Reale dell'Opera han- -!no intonato ì'Inno della doppia «He ; ce. composizione di Riccardo Zando- ie:nai, su parole di Giuseppe Zucca. I-1 Alla fine della manifestazione IaIS M. la Repina, mentre si accinge- : i "■""*"**- — «• — — r— duco. o