Figure e gesta dello " classicissima" d'apertura

Figure e gesta dello " classicissima" d'apertura >v»w>Hij| ^ ^um w» u„» ga a sorpresa, il cui autore doveva poi deludere le speranze che se ne trassero). ^ Ed eccoci al quarto periodo, che pa-:re stia per chiudersi, quello bindiano, nel quale si incastra la vittoria dl Ma-jra (1930), la freccia bustese ch'ebbe la meglio sui pur velocissimi Caimmt e Piemontesi. Tardò Binda a iscrivere il]suo nome sul libro della Sanremo e non vi riuscì che dopo aver superato l'apice della sua carriera. Una volta con una fuga insieme a Ncgrini da Arenzano e da solo da Varazze in poi, >e fu il crollo del record di Defraye; ;un'altra ba Piemontesi, della prima La grande prova dì Binda j « Si capitò in una meravigliosa gior-1nata di primavera. Non era in gara Gi-|rardengo, l'anziano che aveva battuto iBinda l'anno prima nella Sanremo e1nella famosa corsa a cronometro da;Milano a Modena, e che dopo il brutto episodio del campionato mondiale di ;Budapest non si era più allineato alla'part,enz5 dl gart s" ^rada. Mancato il ^l1 \° df!JMn^eU?u!-rrs?' il duello h£ÌS? «trSi1 ,1Ue lrrld"cibl1'. r'val1' ■«»:!j^q facue j pronostico in favore del Provvide allora Binda a con- ?evS*Z alla cors,a un'importanza specia- ?e.offJr,!nd.° a,",a considerazione degli ;^^^éj. t?,lle 4ollf. u?a *»Pr^ non dlmerticabile. Parti col deliberato!gotti tUim gruppo di ovanTbuttatisi I?el!;a.l0?a » c°rP° perduto sia nel trat- ffara accusavano però lo sforzo gene roso da] quale, viceversa, aveva ritrat iuoy vidi u li a i'.., wLcvciaa, aveva linai- to sicuro vantaggio il concorrente più.forte: Binda. Soltanto NeCTini resistè,airattacco a fondo del cittigliese sulla partito dal controllo di Arenzano Ben-|^a rifornirsi. E%'ldentemente lo aasil- lava a nronosit0 di condurre l'offensi- va ne] tratto: Arenzano-Savona. Alla[entrata di Varazze Negrini, che era at- !teso dai familiari, scartando malamen- fa era vittima di una .«eria oaduta. Fe-Irito doveva ritirarsi. Binda iniziava in!mle1 momento la fuga spettacolosa chejdoveva consentirgli di conquistare una^^^^S b|lita dal vincitori della « classicissi-nw xncom varrà ricordare che il ^ fuorl claasfi „ avGVa dovuto comoie-re la gara, da Ovada a Imperla senzarifornimento. Tif^0n Ciardi varianti dagli otto a fcdlec) minut^ arrlvprnno al tra wa^^ n romano Frasoarrlll. che si rive'av* aii'aitez7a d<H migliori professionisti il romagnolo Caimmi, Zanaga e il toscano jiori ■• Nell'ultima -nae-ina. della « classicis- v ™ttdW nw^dl' B™« SSfti^l^^TB-SSl? al>br¥ato--so il ciclo del ritt.iìriiese e anerto ouei-lo dei giovani? O è giunta finalmenteIa vo!ta (1el CQmDÌ01le mantovano chefia tre anni asnira a consacrare la suafama con la -dìù a"il)ita delle vittoriein corse in linea italiane? Lasciamo chefl resnons0 ce lo di? la ?ara attestasi-ma nella sua appassionante Incertezza, , La partecipazione dì Binda Varese 22 notte p„„,„riam™t„ «11» vlwl corse ' il LCont^iamenta^alle ?KHSWL***,0nn±BÌ^^Uan^aàn Pa^eoip«fa odierna s"?fl^M.iK.lB.% ì&SEZJl.r-T—:..—«'••••, . «ora certamen 7 "c""°fp i, ' . .in,.'tPnti prei-enie 11 a 1 panenti. ^ ,, , . ... p„_ r,._,„ ÌMW \Wl St CO d San ReillO san Remo 22 notte. ecco i risultati della terza giornata del torneo internazionale Singolare uomini liberà: Lesieur bat- te Cesura: (>-2, 6-1; Landau batte Busa; 6-4, 4-6, 6-4; Martin Legoy batte Mangold : 6-2, 1-6, 6-3; Dretonsky bat- te RoKers: 6-2 4Ì, fri; Serventi batteValeri?.: 6-0, 6-0; Hughes batte Serto-ri0' 6 2 61- Landau batte Taronl; 6-2 .j_2-' Ma'neold batte Whltmore: 6-2, 6-4 Huehes batte Serventi: 6-3, 6-3. Singolare signore libera: Ryan batte Luzzatti: 5-7, 6-3, C-4; Rosasplnai)atte Springer- 6-3 3-6 6-3; Horn bat «0 Thomas: 6-1, 6-4; Aussen batte Baumgartner: 6-1, 6-1. Doppio uomini libera: Palmleri-Ser venti battono Baclgalupo Dretonsky 6-4 6-3; Falena Valcarenghi battonoVido-Pinalli: 64, fl-4; Taroni-Savoiran: 9-7, 6-1 gnan battono Dillon-Harr_ Landau-Lundt battono Valcarenghi Falena 6-1, 6-2. Doppia signore libera. — Mathieu Horn batt. Baumgartner-Manzutto: 6-4 4-6, 6-1; Luzzattl-Kiboli battono Sande Hardwlck: 6-2, 6-3. Doppia mista libera: Aussen-Rogers battono Haakyn-Taronl: 6-2, 6-3; Man f redi-Cesura battono Springers-Qulnta valle: 8-1, 6-4; Manzutto-Palmierl bat tono Bruyn-Kops e signora Bruyn: 6-23-3; Luzzati-Jonea battono Sande Lundt: 6-3, 11-0. La stagione ciclistica intemazionalesu strada è stata quest'anno aperta dalla nuova Parigi-Nizza, che noi ab}»lam°,votato seguire da vicino perchèmdubbiamente assurta hn dal suo na- Scere al grado di classico avvenimento^^^ se ]a noatra partecipazione è sta-te. assai ridotta e impari al valore delnostro sport. Questa precedenza e que-sto interessamento, però, per nullasminuiscono il sapore di primizia cheMa Milano-Sanremo da ventisei anni of-{re n aportivi italiani, cioè da quan-do , La Gazzetta dello Sport», pionie-ra nei campo organizzativo nazionale, ideò quella che doveva diventare la< classicissima a'-di apertura. Essa con-serva intatti tutti i suoi eccezionali e-tementi di attrattiva e forse li accre-sce Per u riverbero che le proviene dal-,e indimenticabili caratteristiche del-ia corsa francese, nella quale sono sta-ti impegnati uomini che rivedremo do-menica prossima. „ ,„:.. ^„wll ^»„s« li predominio degli ospiti Prima di esaminare le prospettive diquesta XXVI edizione sulle quali ciultratterremo sabato prossimo? ci pa-Te di vivo interesse e non di vieta pram-^^ ricostruire la figura di questagrande' manifestazione ritracciandone^ periodi storici ripresentandone le fi-gure eminenti, fissandone i dati princi-pali delle sue risultanze tecniche esportive. Per tale rievocazione ci var-™™ largamente dell'ottimo opuscolo p-i,?Pnaip nrp-aniT-ntfrrp ha edito$£*n7$aU^^Ljtori di venUclnquè edizioni, sono pre-sentati da chi li vide, li conobbe, li se-gui nella gloria della classicissima:.. La Sanremo può essere, secondo noi,j.< 'SOI^ Brenderè il'nomeda Girarden-go l da Binda. Di ognuno illustreremo Nel 190i 'La Gazzetta dello faport/., che aveva già dato vita al Giro di Lom- , " .. &T^lC^J?^ sta^pne- ^tkc10 laTSanremo come prò-va m apertura- L importazione stra-italiana che assunse a suoi servizi Pe-tit Breton e Trousselier a fianco di Cerbi, e di un'altra frances» che feceVSire^<GainK0U 6 Pauti-at. P»ol 1 mdu-stria di Francia guardo con mire diconquista al mercato italiano e per al-cuni anni venne coi suol squadronifranco-belgi a darci lezlonidi organiz-zazion anno ìs e di tattica di corsa II primofu il miraco oso Petit Breton Ad^^ nostri Gamj a, " Rossienol i.Gaietti Pavesi, dovettero inchinarsifjavant! al c leone delle Fiandre^- 1. Vanhouwaert, che nella P'o^na enel .fanpro, tr">'0 ^"Sjit.fSS ^suoi mezzi di rude pedalatore. Nel1910 in una giornata di .tormenta sustride coperte di neve, Chnstophe col-se la vit ona fugerendo da solo sul Tur-chino. L anno aDpresso vide la ioga QiGarHgou e Trousselier nella discesadel Turchino, noi ouella del primo a 80chilometri dall'arrivo e l'tartlsturb"tasucresSo. Poi fu la volta di Henri Petiissier. vincitore in volata, dopo un'a-doveva resistere fino o] 1929. In que> stn neriodo il solo Ganna senpe. nel 1909. inferromDere la serie delle vitto' rie straniere, fuggendo con E. GeoTget dono Varazze e sbarazzandosene a Savona Fermiamo il ricordo di questo periodo sulla eoica imoresa di Cristophe. Ecco come la de.'crive * L'anziano > : Corsa nella tormenta giorni il cielo, che era sta-fino al venerdì, cominciò autte le sue ostilità e regalò « rja due to benigno mostrare tutte ìe sue ostiniti e reyuio per il giorno della corsa un vasto cam-pionario di tutte le intemperie e nonsoltanto per alcuni tratti dei 290 km. ma dallaF partenza fino all'arrivo. La Milano-Sanremo del 1910 non ebbe fi- nora confronti con altre gare, perchè mai una competizione si svolse sotto turbini di neve come allora avvennee. nessuna corsa ebbe fasi altrettanto drammatiche che nessun cronista del-il epocf u JP &r,ado di riferire In tut- ^ ìc loro v'-ende. Non soltanto i cor-Udori scomj .rvero dalla scena anmen- tati dal freddo insopportabile, ma molte automobili non furono sul Turchinoin grado di trarsi d'impaccio. «La vittoria di Christophe si illumina perciò al riflesso delle circostanze avverse che annientarono tutti suoi avversari e che fecerc rifulgerele grandi qualità morali del corridore francese che seppe reagire ai mors del freddo e ad un principio di congebamento, che lottò contro i compagn come E. Paul e Vanhauwaert i quali lo consigliarono a rinunciare ad una im presa che essi ritenevano vana e in«~ w.« — —suo successo è tanto più grandioso ssi riflette che sette uomini soltanto giunsero al traguardo, tre furono suecessivamente tolti dall'ordine d'arrivoe la Giuria non potè esser esplicita nel dichiarare che 1 classificati dopoil vincitore avessero proprio compiuto regolarmente la prova. «Christophe a Tortona era stato Figure e gesta dello " classicissima" d'apertura . . '111 MAT*1 C a tre giorni dalla a a VI Milano-banremo ° ' ^ „nf,i immimìi w«mmm, j « » l^,, alfmv e Borgarello che erano stati gli ultimi a contrastare la fuga dei due primi arrivati nella Parigi-Roubaix. Christo- phe non aveva trovato troppo faticoso 11 tratto da Basaluzzo ad Ovada e già aveva migliorato la sua posizione, tàn-to che al controllo ora quarto dietro al belga, a Lapize che non ripartiva e a Ganna. -Crollarono sulla salita tanto Va- nhauwaert quanto Ganna e Christophe tu comando, ma anche il suo fisiconon potè resistere all'assideramento cosi che il francese fu costretto a cer- Lare ospitalità in una trattoria. Quel- Ja fu ^ sua salvezza, perchè potè le- Varsi le maglie fradicie, scaldarsi e vestire un tiepido abito di contadino, Se 1 nostri Canna, Albini, Pavesi e petiVa, Christophe "durante il suo lungo" arre-i quali riuscirono a superare sto, avessero potuto trovare a Voltri ' necessari conforti, forse avrebbero Potuto contendere al francese la vit- torta ». , ... , . „ l»6 edizioni della guerra v„„n(, ,„ ,jUerrft ma ,a Sanremo rea- Le alta buferai^S essendo sosoesa nel ?|ne Q?asi co Staente Su "l ^inerita BT^c^trd^TOOlUdèl no- r, Sfjpo-verae moia aei no- ^ ££™pia Sf^ifaStaimi^iSSiìmTa S5K^E_5*i mm«nnllli ^ vS/t? tur gS*'SS^nfaiSSSSS; % rtatm\ m-Ì b5U„,dal]a ?™m^^Lr.5OT ^. cui Corlalta, battuto in velocità daiS-S^SL^iS^^à«»SlJ£,»5'«^S lna ^ ovada, il suo distacco sul Tur-emno n riti10 dello svizzero, la marcia ' — — • -~- t ■ — ricciuto «Tano», che è così rievocata: , ^ auora una edizione forzatamen-ti erano assenti e perchè anche gli altri non avevano avuto troppo tempo per curare rallenamento. A dare un carat- tere di internazionalità era intervenuto Kg.gi ]o svizzero detentore del record mondiaie dell'ora, il quale insieme a Belloni e a Girardengo aveva formato nn da prima di Ovada il gruppetto di testa. Fra i tre rifulse quel giorno laforma piu completa del corridore lom- Sr^Tdengo seguivi lo svizzera mezzo chilometro. c Quando una furiosa grandinata per-;cosse i concorrenti nel tratto dal tunnel f Joltril Eg,S Prefe", nm,nc.lare„ a'^ lotta, convinto non soltanto di non pò- ter ra?giungere il fuggiasco, ma nep- pure di conservare la posizione. Si ape-rd che per l'interesse della gms ac-cendesse il duello fra Belloni e Girar- dengo, ma le forze si eran già ben graduate al Turchino e il campione3i Novi non era quel giorno in con-tizioni tali da sperare di opporsi in Riviera alla superiorità di Belloni ^zione in modo cosi convincente chenove minuti segnavano il suo vantag-S10». Le sei vittorie (ti <r Gira sì Le s»ei vinone ai « uira » Pol si iniziò l'epoca girardenghiana, che durò sino al 1928; sei volte vinse Gira, staccando dl forza o in velocità,e avrebbero potuto essere almeno set-te, senza un incidente all'arrivo nel 1922. in cui non. gli. rimaneva più «meda battere in velocità Brunero.FKecord di successi che rimane e forse rimar-rà imbattuto e che IVomino » parera iiuiiiluiii) e ine it omino .> pare abbia voglia di migliorare ancora. Ma, anche se ciò superasse le possibilitàumane, il miracolo lo ha già compiu- to con la sorprendente resurrezione del 1928, cioè già in periodo bindiano. Co- sì lo ricorda Ferretti, parlando del campione: <-— L'ultima, nel '28? «—Non ha altri moccoli? — ri- sponde «Gira:-. — In questo caso, va- da a dormire all'oscuro. Nel '28 avevo Binda alle costole, che era già il gran- de Binda. Sul Turchino non ho perdu-:to che pochi secondi. Mi ripago nella discesa e, dopo Voltrl, sono a fianco di ; Binda, con Negrini e Oliveri. Brunero, :Aymo. Giacobbe, Bestetti, Chesi, non j reggono all'andatura. Oliveri ciurla nel manico: a Capo Berta, Binda mi'Dianta in asso. Piano, In asso. Io e Negrini pigiamo forte forte. Crolla anche Negrini. Resto solo ma basto. Bastoda raggiungere Binda e ce ne cresce 'per batterlo 3ul traguardo. «— Di che moccoli parla? Sono traii pochi che giurano a perdifiato, cheise il manubrio non s'allentava... - Sulla fronte dl < Gira » passa una'a nube. , ^— Lasciamo correre. Dio mi guar- di dal parlar male di Mara. Da anni, ! dovevo smettere. Quante volte l'ho,detto? E tutte le volte, finisco per ce- dere alla tentazione. Sempre... il canto ; del cigno. Devo averne la gola piena. Cigno od oca? >. Nell'epoca del campionissimo riuscì- (rono a vincere la Sanremo solo Gremo '(1919, dopo una fuga con Gira, che